riassumiamo
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Faro Antitrust su Eurizon-Generali
Catricalà avvia l'istruttoria sul merger tra sanpaolo e intesa. passera, siamo tranquilli.
Nelle assicurazioni vita c'è il rischio di posizione dominante Per l'Authority, Trieste non è un concorrente della superbanca Sotto la lente il risparmio gestito. Pesa il ruolo dell'Agricole
MF del 20/10/2006, pag. 19 - Costo Punti: Abb. 0 - Reg. 6
Feeling Trieste-Madrid
SANPAOLO-INTESA Generali e Santander, anche se per motivi diversi, rischiano di veder sfumare le rispettive aspirazioni verso la big bank Milano-Torino. Botin non molla sul concambio. Il ruolo della compagnia al vaglio dell'Antitrust.
Milano Finanza del 21/10/2006, pag. 13 - Costo Punti: Abb. 0 - Reg. 6
MF
Fideuram, domani finisce l'opa In forse la fusione con Eurizon
Anche se conquisterà Fideuram, Eurizon potrebbe non procedere alla fusione con la banca su cui ha lanciato un'opa da 5 miliardi finalizzata al delisting. Questo esito, finora solo ipotizzato, è ora scritto nero su bianco nell'integrazione al prospetto informativo sull'opa Fideuram, che si conclude domani. ´L'offerente (cioè Eurizon, ndr) potrà decidere se concludere, sospendere o abbandonare il processo di fusione anche qualora ricorrano i presupposti sull'offerta residuale', cioè se all'opa hanno aderito oltre il 90,5% degli azionisti Fideuram.
L'integrazione si è resa necessaria dopo il prolungamento del termine dell'opa stessa a domani, per definire meglio davanti agli investitori il destino della società guidata da Pierantonio Arrighi. Troppe le incertezze che ancora incombono sull'assetto futuro e le strategie della holding assicurativa guidata da Mario Greco. Il destino del nuovo gruppo è ancora oggetto di trattative fra l'istituto di Torino e Banca Intesa, che a loro volta devono definire le partnership con il Credit Agricole per Nextra e con le Generali, per la bancassurance in Intesa Vita. Su tutto incombe poi il giudizio dell'antitrust, che ha evidenziato nella sua istruttoria proprio gli intrecci nella bancassurance. L'a.d. di Intesa, Corrado Passera, tratterà fino a gennaio con i francesi per trovare una combinazione agevole per la parte del risparmio gestito. Nel frattempo è stata congelata anche la quotazione di Eurizon, che avrebbe dovuto costituire la valvola di sfogo per i soci di Fideuram, che avessero preferito mantenere, concambiandoli, i titoli della banca. Si vedrà domani quanto tutte le incertezze su Eurizon, legate alla fusione Sanpaolo-Intesa, non ipotizzabile al momento dell'avvio della quotazione, avranno spinto i soci Fideuram ad aderire all'opa. A ieri era stato consegnato 20,3% dei titoli oggetto dell'offerta, pari al 5,1% del capitale. L'opa è sul 25,3% di Fideuram, di cui Eurizon controlla già il 74%. (riproduzione riservata)
Fabrizio Massaro
MF - Banche & Banchieri
Numero 210, pag. 20 del 24/10/2006
MF
Eurizon al 92,5% di Fideuram, si lavora al nodo Antitrust
Sanpaolo-Intesa / Riprende quota l'ipotesi del polo europeo del risparmio gestito, ma Bankitalia punta sulla separazione delle fabbriche.
Eurizon chiude con successo l'opa su Banca Fideuram e si accinge a lanciare un'offerta residuale a 5 euro sulla società dei promotori che, in ogni caso, è destinata al delisting. Grazie agli 81,7 milioni di azioni, apportate all'opa nella seduta di ieri, i titoli complessivamente consegnati all'offerta hanno superato i 174,8 milioni permettendo a Eurizon di salire al 92,5% del capitale Fideuram. In base a quanto previsto dalla legge e dal prospetto informativo la società guidata da Mario Greco dovrà lanciare ora un'offerta residuale sul 7,5% di Fideuram allo stesso prezzo (5 euro per azione) rispetto all'opa iniziata il 21 agosto. In prospettiva, dunque, il polo finanziario torinese controllerà il 100% della società dei promotori, che va ad aggiungersi al 100% di Sanpaolo Imi Asset Management e al 100% delle compagnie assicurative Eurizon Vita e Eurizon Tutela.
Chiusa la pratica Fideuram ed evitato, almeno per ora, il tanto temuto spezzatino di Eurizon pensato inizialmente per venire incontro alle pretese dei tanti soci di Sanpaolo-Intesa, per Mario Greco si apre ora la partita Antitrust. Nell'avviare l'istruttoria sulla fusione tra Milano e Torino l'authority guidata da Antonio Catricalà ha messo sotto stretta osservazione la posizione di mercato della superbanca sia nel settore del risparmio gestito sia nel comparto assicurativo, restringendo di fatto i margini di manovra per trovare una configurazione di queste attività tale da soddisfare tutte le parti in causa. Oltre a Eurizon, con Greco sostenuto dalle fondazioni azioniste di Torino, nel riassetto delle attività di wealth management della big bank, puntano a dire la loro anche le Generali, partner di Intesa nelle assicurazioni, e il Crédit agricole, che ha proposto la creazione di un polo europeo del risparmio gestito.
Proprio quest'ultima ipotesi, che in prima battuta sembrava avere poche possibilità di riuscita, in considerazione anche della decisione dei francesi di scendere sotto il 5% nella nuova banca per concentrarsi sulla nuova Cariparma, avrebbe preso quota dopo l'intervento dell'Antitrust. Secondo alcuni osservatori, infatti, la nascita di un polo europeo dell'asset management avrebbe come vantaggio quello di avere un mercato di riferimento più ampio rispetto a quello relativo alle sole attività italiane. In altre parole, pur essendo un colosso in Italia, la nuova entità del risparmio gestito, sarebbe un player importante ma non dominante in Europa. La competenza sull'integrazione passerebbe inoltre all'Antitrust comunitario, limitando eventuali pretese di dimagrimento imposte dall'authority italiana.
L'altra ipotesi, che sarebbe stata discussa negli incontri informali, avviati nei giorni scorsi tra lo staff di Greco, il management di Caam e i vertici delle due banche, riguarderebbe la possibilità di separare, nel medio termine, di separare dal punto di vista societario i destini di Eurizon da quello di Sanpaolo-Intesa.
Questa soluzione, caldeggiata anche dalla Banca d'Italia, che ha auspicato la separazione tra fabbriche prodotto e reti di distribuzione, potrebbe essere portata a compimento solo con la quotazione di Eurizon, ufficialmente rimandata al 2007 o, come soluzione estrema, con la cessione della società.
Strada, quest'ultima, che almeno per ora non troverebbe il gradimento dei grandi soci del Sanpaolo, a partire dalle fondazioni. L'uscita di Eurizon dal perimetro della superbanca potrebbe però venire incontro alle esigenze delle Generali. Se la società di Greco dovesse prendere una strada, anche parzialmente autonoma, potrebbero essere rivisti anche gli accordi di distribuzione dei prodotti vita. (riproduzione riservata)
MF - Banche & Banchieri
Numero 212, pag. 18 del 26/10/2006
Autore: Andrea Di Biase