OGNUNO DI NOI HA VISSUTO QUALCOSA CHE L'HA CAMBIATO PER SEMPRE (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
Un Presidio della Pace,
la firma in calce ad un appello buono per ogni bomba,
un Fermatevi per carità!,
fors’anche una veglia,
un digiuno per l'Ucraina credo che non servano a nulla.

Se non alla nostra coscienza.

E soprattutto, mi sia permesso, non affrontano il problema, non fanno chiarezza.

Non aiutano a capire.

Si dice quello che sappiamo.

Ma non quello che va saputo.


Non si dice che in Donbass la guerra c'è da 8 anni,
che c'è stato, ben prima dei bombardamenti,
un continuo, quotidiano, assedio alla popolazione.


Non si dice che quella parte di popolo vuole l'indipendenza,
l'autonomia da Kiev
e noi siamo quelli che han riconosciuto il Kosovo
ed ogni Stato della Jugoslavia, a forza di bombe, le nostre.



Che abbiamo due pesi e due misure.
Se si chiama Israele o Gaza, Ucraina o Libia.


Non si dice che in Ucraina buoni e cattivi non è facile distinguerli.
E qualcuno si vanta pure di essere nazista.


Non si dice che non c'è più ragione alcuna di stare nella Nato,
che non c'è più ragione alcuna di tenere oltre 120 testate nucleari americane sotto il nostro culo.



Che l'Europa è la nostra casa, al più.
E da pari non da sudditi.


Non si dice che se metti i missili sul pianerottolo di casa forse il vicino si incazza,
e si incazza anche quello del pianerottolo se poi scappi e lo lasci lì da solo a fare la voce grossa.


Certo non si può dire tutto
, potrebbe obiettare chiunque manifesta, marcia, firma, prega, ed avrebbe ragione.

Solo che queste sono la precondizione, la premessa, per ogni analisi politica, per ogni fotografia della realtà, per ogni soluzione duratura.


La verità sulla genesi di questo conflitto va raccontata alle opinioni pubbliche fino in fondo.
Questo, per il bene di russi e ucraini in pari misura, è anche nostro.
Facciamo una, dieci cento lezione di storia.

Pretendiamo, ma davvero, che i nostri rappresentanti politici si comportino con coerenza, con Atti, ora, subito.

Perché 10 morti al giorno per 8 anni non sono meglio che 29000 in una volta sola.

Solo perché ora c'è la tv.


Noi non bastiamo a noi stessi,
non possiamo avere quindi la pretesa di essere così decisivi da poter fermare una guerra.

Possiamo continuare a fare quello che facciamo,
magari sopperire all’abbondanza di ignoranza,
perché no, ma soprattutto chiedere conto.


Prima della prossima bomba, del prossimo presidio solo perché oggi c'è la guerra anche in tv.
 
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Val

Torniamo alla LIRA
Sono due anni che abusiamo della locuzione “siamo in guerra”; almeno, stavolta è vero:
la guerra c’è, nel cuore dell’Europa.

Permetteteci solo un sorriso amaro,
perché non abbiamo ancora fatto in tempo a liberarci di uno stato d’emergenza
(quello vigente da fine gennaio 2020, per via del Covid), che già ce ne propinano un altro.


Il Consiglio dei ministri, ieri, ha infatti deliberato tre mesi di stato d’emergenza

“per intervento all’estero in conseguenza degli accadimenti in atto nel territorio dell’Ucraina”.



Segnatamente, il provvedimento dell’esecutivo serve ad

“assicurare il concorso dello Stato italiano nell’adozione di tutte le iniziative di Protezione civile
anche attraverso la realizzazione di interventi straordinari e urgenti a supporto delle operazioni di soccorso e assistenza alla popolazione” colpita dal conflitto.

A tal fine, è stata stanziata una prima tranche di finanziamenti, pari a tre milioni di euro,
a carico del Fondo per le emergenze nazionali. Un fondo nazionale, appunto, per un intervento internazionale.


Si realizza la profezia di Massimo Cacciari e Giorgio Agamben?

Il governo per emergenze?

Lo stato d’eccezione permanente?


Come nella favoletta dell’uomo che gridava sempre “al lupo, al lupo”
e, quando il lupo arrivò davvero, non fu creduto da nessuno,
a furia di tenere in piedi lo stato d’emergenza in assenza di emergenza,
quando l’emergenza è arrivata davvero,
fatichiamo a non considerare pure questa come ordinaria amministrazione.


Il sommo paradosso:

l’emergenza si è a tal punto istituzionalizzata, da essere stata normalizzata.
 
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Val

Torniamo alla LIRA
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Tutti a dire Panatta e Parigi 1976,

ma Schiavone 2010 e Pennetta 2015 non sono da meno.


Ultima italiana a vincere uno Slam, prima a trionfare a Indian Wells,
un sorriso smagliante e coraggio da vendere, ha infatti sposato Fabio Fognini


Auguri Flavia, splendida 40enne
 

Val

Torniamo alla LIRA
(ma non sono tutti di sinistra ?
Dovrebbero elogiare la madre russia che si riprende un territorio,
dall'ingerenza dei nazisti d'oggi)

L'attacco della Russia all’Ucraina
rappresenta un vero e proprio elettrochoc
per quella parte dell’Occidente che ancora prosegue con la guerra fasulla al coronavirus.

Una guerra insensata che, tanto per cambiare, ci vede nel ruolo di capofila,
soprattutto sul piano delle restrizioni, di cui molte ancora in piedi.

Eppure, incuranti delle gravi conseguenze che il conflitto avrà sulla nostra economia di trasformazione,
con aumenti esponenziali dei costi dell’energia e delle materie prime,
i numerosi esponenti del partito dei talebani sanitari continua a frenare sulle già lentissime riaperture in atto.


A tale proposito mi ha particolarmente colpito l’intervento di mercoledì sera,
durante Controcorrente in onda su Rete4, di Nunzia Di Girolamo,
ex politica che da tempo svolge il ruolo di opinionista,
nonché moglie del dem Francesco Boccia, altro talebano sanitario a denominazione controllata e garantita.

Esprimendo totale dissenso con il modello scelto nel Regno Unito,
in cui nei riguardi della pandemia si è puntato tutto sul senso di responsabilità dei cittadini, con pochissimi obblighi,
l’ex berlusconiana ha attaccato pesantemente l’annuncio del premier Draghi
circa la fine dello stato d’emergenza fissato per il prossimo 31 marzo.



Chiamando in causa Massimo Galli, onnipresente esponente del terrore virale in collegamento video, così si è espressa la Di Girolamo:

“Il professore Galli ha detto una cosa giustissima: noi non siamo usciti dalla pandemia.
Infatti, avrei chiesto a lui se è d’accordo sull’annuncio fatto da Draghi, riguardo lo stato d’emergenza.
Perché io voglio sapere da uno che fa il professore, che conosce la sanità,
che conosce le regole dello stato d’emergenza, che ha vissuto questa pandemia profondamente,
se su quell’annuncio è d’accordo che è stato un po’ frettoloso.”


Ora, tralasciamo il fatto che un simile quesito rivolto a Galli,
quello che negava l’evidenza dei numeri sugli asintomatici
e che raccontava, smentito dai suoi colleghi di reparto,
che il suo ospedale non sapeva dove mettere i malati di Covid-19,
equivale a chiedere all’oste quanto sia buono il suo vino.

Ma insistere sul mantenimento di uno stato d’emergenza
senza emergenza sostanzialmente da oltre un anno
rappresenta un vero e proprio delirio,
ossia un grave scollamento rispetto alla realtà.

Realtà la quale, con circa 800 posti in terapia intensiva – meno del 9% –
di persone positive al tampone,
e con i reparti ordinari in rapido svuotamento
sembra parlare una lingua assai chiara per chi ha ancora un minimo di senso critico.

D’alto canto, probabilmente in previsione dei grossi problemi
che in parte stiamo già faticosamente affrontando a causa del citato conflitto in atto,
lo stesso Mario Draghi ha ribadito la sua ferma intenzione
di uscire una volta per tutte dallo stato d’emergenza
.


Per quel che ci riguarda, parlando a nome della piccola riserva indiana di aperturisti, ciò rappresenta appena il minimo sindacale.
 

Val

Torniamo alla LIRA
In guerra vale tutto.

O quasi.

Anche la disinformazione fa parte della strategia.

Ucraini che accusano i russi di aver sparato un missile su un condominio,

russi che sostengono si tratti di un razzo anti-aereo ucraino.

E poi annunci di grandi vittorie da un lato, strenua resistenza dall’altra.

Dove sta la verità?

Sempre difficile capirlo.

Così come è sempre più complicato, in questi tempi di mezzi di comunicazione di massa istantanei,
districarsi tra le migliaia di informazioni che vengono diffuse sui social.


This image shows a May 2021 airstrike in the Gaza Strip, not a Russian attack in Ukraine Fact check: Photo shows airstrike in Gaza Strip, not Russian invasion of Ukraine pic.twitter.com/cKkIWwab5s
— Daniel Funke (@dpfunke) February 24, 2022

Al netto delle fotografie e dei video realizzati dagli inviati sul campo,
che però spesso non sono nei luoghi più caldi dei combattimenti,
per raccontare le campali battaglie di Kiev, Kharkiv, Odessa, Sumy e Mariupol
occorre rifarsi anche ai video diffusi sui social media.


Ma quanto ci si può fidare?


This video shows Russian aircraft over Moscow during a flyover rehearsal ahead of a national holiday in 2020. It is also unrelated to the recent invasion. Fact check: Video shows Russian military's Moscow flyover in 2020, not Ukraine in 2022 pic.twitter.com/Bx581qbFw8
— Daniel Funke (@dpfunke) February 24, 2022


Usa Today ha verificato alcune delle immagini diventate virali in questi giorni e diffuse anche da alcuni quotidiani.

Foto di attacchi aerei con pirotecniche esplosioni di palazzi, in realtà riferite a Gaza.

Video di una formazione di caccia moscoviti che sorvolano le città ucraine durante l’invasione,
in verità registrato nel 2020 durante uno show aereo per una festa nazionale russa.


O ancora:

immagini delle rivolte di Odessa del 2014 spacciate per recenti,

esplosioni avvenute a gennaio rispolverate qualche mese dopo e ucraini in preghiera per la pace, ma nel 2019




This footage shows Ukrainian police dropping riot gear in Odesa. But it’s from 2014, not recently. Fact check: Video of Ukrainian police dropping riot gear from 2014, not recently pic.twitter.com/5xTIZc58OC
— Daniel Funke (@dpfunke) February 24, 2022

Se ne trovano di tutti colori,
come il filmato tratto da un videogioco che i colleghi del Tg2 hanno usato per raccontare il conflitto di Kiev.



In parte le notizie fake si creano come le valanghe:
qualcuno carica online il tutto,
ci piazza una didascalia convincente,
poi la caccia alla condivisione fa il resto.

A volte si tratta di campagne di propaganda mirate, da un lato o dall’altro:

i video e le foto fasulle controllati da Usa Today sono sicuramente serviti a drammatizzare un conflitto di per sé già tragico.

Altre ancora, infine, sono studiate appositamente per confondere le acque.

Prendiamo ad esempio le ultime ore di conflitto.

La Russia nella mattinata di oggi ha rivelato che il presidente ucraino Zelensky avrebbe lasciato Kiev per fuggire a Leopoli.

Notizia non confermata, che per il momento viene smentita dalla controparte ucraina.


Dal canto suo, Zelensky ha annunciato urbi et orbi un accordo con Erdogan per chiudere alle navi russe l’accesso al Mar Nero attraverso il Bosforo.

Notizia pure questa smentita poco dopo sia da Ankara che da Mosca.


E poi quanti saranno i soldati russi uccisi?
Pochi, a sentire Mosca.
Oltre 3.500 secondo Kiev.

A chi dare credito?


is widespread video doesn’t show a recent explosion in Ukraine. The clip was posted on TikTok in January. Fact check: Viral video shows January TikTok post, not Russian invasion of Ukraine pic.twitter.com/qsmwYyd55w

— Daniel Funke (@dpfunke) February 24, 2022

Difficile, in guerra, discernere tra propaganda e verità.

Nel nostro piccolo, cerchiamo di apprendere notizie solo da fonti ufficiali.

E di presentarle sottolineandone la “parzialità”, arrivino esse da fonti ucraine, russe, americane o europee.


Anche noi abbiamo pubblicato la fotografia di un aereo russo abbattuto durante le prime ore di guerra.

Era il sesto caccia a cadere, peccato l’immagine si sia rivelata poi un fake.



L’avevamo presa dal profilo ufficiale, certificato da Facebook, del Comando dell’Aeronautica Militare delle Forze Armate ucraine.

Solo un giorno dopo l’autorità ha precisato che “la foto era illustrativa, sebbene rilevante in materia”.


Intanto, però, di like in like si era diffusa l’idea di grande colpo militare ucraino.


La propaganda in guerra vale quanto una bomba.



This image does not show a Russian airplane on fire in Ukraine. It shows a pilot ejecting from a burning plane during a 1993 air show in Fairford, England. Fact check: Image shows old Russian plane crash; not related to Ukraine invasion pic.twitter.com/5vGMNePrpV
— Daniel Funke (@dpfunke) February 25, 2022
 

DANY1969

Forumer storico
Buon fine settimana cara Dany; spero tu stia bene. :up:
Grazie Cicoria:)... diciamo che fisicamente sto bene, ho solo qualche problema nel dover reprimere l'istinto omicida :moglie::d: ma alimento la forza di volontà con il cibo e lo smaltimento delle calorie accumulate in mezzo alla natura:lovin::d:
Un felice fine settimana anche a Te:)
 

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