Obbligazioni MPS (10 lettori)

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Sino al 2019 il piano non presenta particolari difficoltà di esecuzione,poi nel periodo 2020 e 2021 le difficoltà sono legate alla capacità della BANCA di incrementare i ricavi da commissioni,e la diminuzione del costo del credito, che dovrebbe passare a 79 bp - corrispondenti a 720 milioni di rettifiche su crediti - nel 2019 e a 58 bp a regime -cui corrispondono 530 milioni
 

Fabrib

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ROMA (MF-DJ)--"L'addendum riguarda solo i crediti che diventeranno Npl nel futuro, dal 2018 in avanti, non le consistenze".

Lo ha detto a Il Sole 24 ore Ignazio Angeloni, membro del Consiglio di vigilanza della Bce, aggiungendo che "lo spirito della proposta è evitare che le banche, l'economia, i cittadini, si trovino a pagare i costi di nuovi accumuli di crediti deteriorati. Sembra ci si stia dimenticando troppo in fretta dei problemi che abbiamo avuto in questi anni a causa della mole di crediti deteriorati nei portafogli delle banche".

Inoltre, ha proseguito, "giova ricordare che i tempi del recupero degli Npl spesso si allungano perché le banche non sono sufficientemente attive fin dall'inizio nell'avviare procedure di recupero e nel valutarne realisticamente le potenzialità. L'indicazione di coprire in modo graduale in 2 anni i crediti non garantiti e in 7 quelli garantiti crea degli incentivi affinché le banche si attivino tempestivamente".

"Non escludo anche la possibilità che i Paesi più interessati si adoperino per introdurre o facilitare procedure giudiziali ed extra-giudiziali più efficaci e tempestive per la riscossione del credito e la liquidazione delle garanzie. Questa azione -ha messo in evidenza- esula dalle nostre competenze, ma sarebbe un passo nella giusta direzione".

Quanto alle polemiche provocate in Italia dall'Addendum sono dovute anche ai timori che quanto proposto per i nuovi Npl venga poi applicato anche alle consistenze, che per le banche italiane sono pesanti, Angeloni ha precisato che "c'è una chiara distinzione fra flussi e consistenze. Sugli stock non abbiamo ancora deciso niente. Entro il primo trimestre faremo una valutazione, che si baserà sull'analisi, non ancora conclusa, dei piani individuali della riduzione degli stock esentati dalle singole banche. E' possibile che alcuni di questi piani non siano soddisfacenti".

"Nelle prossime settimane invieremo lettere alle banche con le nostre valutazioni, e la questione sarà oggetto di dialogo con le banche stesse, caso per caso. Si vedrà solo alla fine di questo processo se, per avere un trattamento omogeneo, sia opportuno chiarire le nostre aspettative anche sullo smaltimento delle consistenze", ha proseguito.

Alla domanda se non ci sia il rischio di far cadere di nuovo le banche in un'emergenza, "proprio perché questa fase è meno critica e le fragilità si alleviano, è il momento di fare dei passi avanti. C'è da aspettarsi che, nella fase di ripresa, si generino meno crediti deteriorati e che si creino le risorse per coprirli in modo appropriato", ha spiegato.

"Più in generale -ha aggiunto Angeloni- vorrei ricordare che l'azione della vigilanza europea in questi anni è stata volta non solo a ridurre gli Npl, ma anche a rafforzare la solidità patrimoniale delle banche. Lo abbiamo fatto per puntare ad avere banche sane, con bilanci puliti e trasparenti, in grado di finanziare imprese sane e promettenti".

In merito al fatto che qualcuno in Italia ritiene che gli interessi italiani non siano difesi con sufficiente forza in Europa, "è una questione che ho sentito sollevare recentemente con riguardo alla vigilanza, e mi sorprende il modo a volte errato con cui la viene affrontata. Nella Bce -ha continuato- tutti i componenti degli organi decisionali - il consiglio di vigilanza e il consiglio direttivo- sono tenuti per mandato a perseguire obiettivi e interessi europei. Quindi, se per ipotesi qualcuno difendesse interessi nazionali in quelle sedi, andrebbe contro la legge".

"Diversa questione è invece assicurare che gli interessi di tutti gli aderenti alla vigilanza unica (Paesi partecipanti, banche) siano tenuti in giusta considerazione, contrastando ogni rischio di parzialità. Questo è un dovere a cui siamo tutti tenuti. II modo migliore per arrivare a quest'obiettivo -ha concluso Angeloni- è evitare posizioni nazionalistiche o antagonistiche di principio, che fanno perdere credibilità, e insistere invece su decisioni e regole trasparenti ed equilibrate per tutti".
(END) Dow Jones Newswires
November 03, 2017 03:51 ET (07:51 GMT)
 

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Fabrib

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11/07/2017 | 12:23pm EST
The entrance of Monte Dei Paschi di Siena is seen in San Gusme near Siena, Italy
Italian lender Monte dei Paschi di Siena, rescued from the brink of collapse by a state bailout, posted a third-quarter net profit of 242 million euros (£213.1 million) on Tuesday, returning to the black after a run of heavy losses.
A year earlier, the bank, the world's oldest, had reported a loss of around 1.2 billion euros. Now controlled by the Italian government, the bank said it had a core capital adequacy ratio of 15.2 percent, one of the highest in the country.
(Reporting by Valentina Za; Editing by Mark Bendeich)

B.Mps: al 30/9 Cet1 Ratio al 15,2%, Total Capital Ratio al 15,4%
B.Mps: copertura crediti deteriorati al 30/9 al 66,4%
B.Mps: raccolta complessiva al 30/9 a 201,2 mld (-0,7% a/a)
B.Mps: in 9 mesi perdita cons a 3 mld (-849 mln 9 mesi 16)
B.Mps: assemblea convocata per il 18/12
 

Fabrib

Forumer storico
MILANO - Passa la linea del ricambio a Siena: i componenti del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale della banca hanno rassegnato le dimissioni, "a seguito del completamento della procedura di ricapitalizzazione precauzionale, che ha portato una significativa discontinuità negli assetti proprietari", che ha visto il Tesoro salire a quasi il 70% dopo l'iniezione di 5,4 miliardi nel capitale del Monte, e i precedenti azionisti diluirsi sotto il 2%. Così il cda uscente, che ha esaminato i conti del terzo trimestre, ha convocato l'assemblea straordinaria e ordinaria a Siena per il 18 dicembre, per le nuove nomine: scontata la conferma di Marco Morelli, mentre sulla presidenza di Alessandro Falciai ci sono discussioni in corso nel governo, nuovo socio di controllo della banca.
Quanto alla gestione, la banca che ha perso una dozzina di miliardi negli ultimi anni ha rivisto l'utile netto nel terzo trimestre, per 242 milioni di euro, anche se tale risultato risente di molti fattori una tantum tra i quali "l'impatto positivo del burden sharing per 554 milioni e quello negativo di 280 milioni per i costi di ristrutturazione legati all'uscita di 1.200 dipendenti", oltre all'impatto negativo per gli oneri dello schema volontario per salvare le tre casse di Cesena, San Miniato e Rimini (-46 milioni). Nei nove mesi la perdita consolidata si è leggermente ridotta, ed pari a 3 miliardi, a fronte di un rosso di 849 milioni l'anno prima. Nel trimestre i numeri neri vengono soprattutto dall'avvenuta conversione forzosa in azioni di 4,3 miliardi di obbligazioni subordinate, su cui la banca pagava alte cedole: il risultato di negoziazione schizza pertanto a 528 milioni (da 21 milioni lo scorso settembre). Le altre voci di ricavo sono in lieve calo: sia il margine di interesse (470 milioni) e soprattutto le commissioni nette (355 milioni, da precedenti 461 milioni). I costi operativi sono scesi ancora, da 650 a 626 milioni. Anche se il burden sharing ha depresso la raccolta, quella in contanti sui conti correnti continua a recuperare: da fine giugno 1,6 miliardi in più, che portano il saldo positivo da gennaio a 11 miliardi, "con conseguente ribilanciamento su forme di raccolta a minor costo".
La Repubblica
 
Gentilissimi amici, vorrei esporre il nostro caso: nel 2008 i nostri cari genitori avevano acquistato in sottoscrizione l'obbligazione sub MPS (anche se non erano a conoscenza dei rischi); nel 2013 gli stessi, entrambi viventi, trasferivano il titolo sul nostro dossier titoli e la banca li caricava ad un prezzo di 80,50 ossia il prezzo di mercato. Nel settembre 2014 scegliemmo di aderire all'operazione di affrancamento e quindi il prezzo di carico fiscale del titolo fu adeguato a quello di 95. Oggi in banca ci hanno proposto il cambio delle azioni, riconoscendoci il valore delle obbligazione MPS al prezzo di 80,50 e non a 100, pertanto dovremmo subire una grave perdita economica. Nel prospetto di adesione al concambio leggiamo che, in caso di acquisto a titolo gratuito, il prezzo è determinato sulla base del corrispettivo pagato al momento in cui i Titoli UT2 sono stati acquistati anche a titolo gratuito dal dante causa (qualcuno mi sa dire che significa?)?. Con la presente, dunque, vi chiedo se questo vorrebbe significare che abbiamo diritto al rimborso al prezzo acquistato in sottoscrizione dai nostri genitori o uno tra il prezzo proposto dalla banca ossia 80,5 o quello ultimo fiscale di 95? Che azione intraprendere per far valere il diritto di ottenere il valore nominale o di sottoscrizione dell'obbligazione considerando che il termine ultimo di adesione è il 20 novembre p.v.?
 

Rottweiler

Forumer storico
Per chi volesse studiarlo e commentarlo, ecco il bilancio MPS al 30 settembre
 

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  • resoconto_intermedio_3q2017.pdf
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sassipaolo

Chesenso's way
rientrato oggi su mps dopo la vendita del primo giorno a 5.147

non vendo in after perchè il newsflow positivo della riuscita dell'adc CARIGE la potrebbe riportare velocemente sopra i 4 neuri
 

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