Obbligazioni MPS (8 lettori)

Fabrib

Forumer storico
Mps resta una banca in crisi e, dopo essere finita sotto il controllo dello Stato nell’ambito di un primo piano di salvataggio, prevede di chiudere i bilanci in perdita anche nel triennio 2020-2022. Ora ha ricevuto il via libera condizionato da Bce all`operazione di cessione dello stock esistente di Npl ad Amco, che dovrebbe completarsi entro fine anno. Ma la scissione dei crediti a favore della società’ controllata dal Mef genererà’ un deficit patrimoniale che Bce chiede di ripianare in fretta. Come? Tre le condizioni poste dalla Vigilanza. 1) emissione di un bond Tier2 da 250 milioni. 2) la vigenza di una normativa che autorizzi il MEF a sottoscrivere altri strumenti di capitale (azioni, AT1 o T2) a condizioni di mercato, per un ammontare non superiore al 70% del totale dell`importo, atteso che il restante 30% dovrà essere reperito sul mercato e (3) l`impegno di tre banche d`affari a far sottorcrivere a privati il 30% di un T1 di importo non specificato che Mps dovrà “potenzialmente emettere”.
Il costo stimato delle cedole dei bond “quasi equity” da emettere, rischia di zavorrare il conto economico del Monte. Secondo l’analista finanziario Giovanni Razzoli di Equita Sim, “un Tier2 da 250 milioni potrebbe avere un costo di circa il 9%, in linea con i rendimenti degli stessi strumenti outstanding che implicano uno spread di circa 470 punti base verso BancoBpm”. Ben più’ alto, ai limiti dell’usura, il costo del bond Tier1 che Mps dovrebbe emettere per riequilibrare i ratios patrimoniali. “Ci risulta improbabile la possibilità che Mps sia in condizione di emettere un T1, che secondo noi potrebbe costare intorno al 15% – afferma sempre Razzoli – che penalizzerebbe ulteriormente la redditività prospettica e il relativo cuscinetto di capitale non verrebbe valorizzato in ottica M&A”. Con queste prospettive, l’unica alternativa per non compromettere ancor più’ la redditivita’ di una banca in crisi da oltre dieci anni e’ una sola. “Continuiamo a ritenere più percorribile e quindi concreta l`opzione di una ricapitalizzazione di importo pari alle risorse stanziate dal MEF (1.5 miliardi) – commentano da Equita – che potrebbero essere utilizzate per aumentare le coperture dei rischi legali e rendere lo scenario di M&A più concreto”.
A meno che il deficit patrimoniale del Monte, aggiungiamo da Bankers&co., non venga coperto da qualche banca che intenda farsi avanti per un aggregazione con Siena. Ma anche tra le big del settore in Italia (UniCredit, CreditAgricole e Bnl-BnpParibas) non c’è’ grande interesse in questa fase per il dossier Siena. Destinato a rimanere ancora per un po’ uno dei tanti problemi di cui dovrà’ farsi carico lo Stato.


 

waltermasoni

Caribbean Trader
Mps – Lancia bond Tier2 da 250 mln 03/09/2020 11:18 - MKI
Mps ha dato avvio al collocamento di un bond Tier2 decennale da 250 milioni.
Lo riporta Reuters, aggiungendo che le prime indicazioni di rendimento del titolo, richiamabile dopo 5 anni e con scadenza il 10 settembre 2030, si attestano in area 9 per cento.
La banca senese nei giorni scorsi aveva comunicato l’emissione di un’obbligazione Tier2 adeguandosi alla richiesta della BCE per ottenere il via libera di quest’ultima al progetto di scissione a favore di AMCO.
 

NoToc

old style
Un altro passo verso la cessione degli 8,1 miliardi di euro di crediti deteriorati a Amco, un’altra delle condizioni imposte dalla Bce rispettata. E l’ennesimo indizio che i vertici del Monte dei Paschi e soprattutto il Tesoro vogliano accelerare le strategie sul futuro di Rocca Salimbeni. Banca Mps ieri ha collocato sul mercato un bond subordinato Tier 2 da 300 milioni di euro, chiesto da Francoforte per rimpinguare il patrimonio della banca, impoverito dal miliardo di euro di asset ceduti ad Amco assieme ai crediti dubbi.
"L’emissione ha ottenuto un ottimo riscontro da parte del mercato - fa notare Rocca Salimbeni in una nota - con ordini finali superiori a 1 miliardo di euro da parte di oltre 120 investitori. La forte domanda ha consentito di incrementare l’ammontare emesso, rispetto ai 250 milioni di Euro inizialmente annunciati e ridurre il rendimento offerto, rispetto alla guidance iniziale, indicata in area 9%".
E’ stato proprio il tasso di interesse, con la cedola fissata all’8,5%, ad attirare tanti investitori in un mercato dominato da investimenti a tasso zero. L’alto costo del bond peserà sui conti economici del Monte, che prevede di chiudere in perdita i bilanci per i prossimi tre anni. Ma quello che più importa è che la prima delle condizioni fissate dalla Bce è stata rispettata. Per la quarta, la convocazione dell’assemblea, non ci saranno problemi: i vertici di Rocca Salimbeni prevedono che entro ottobre gli azionisti potranno ratificare sia la scissione dei crediti deteriorati che le modifiche statutarie.
La seconda condizione è la più attesa. Mps e Tesoro dovranno trovare investitori disposti a sottoscrivere i bond Tier1 che la Bce ha chiesto a Siena di emettere. Si tratta di strumenti ancora più rischiosi la cui cedola, attesa a doppia cifra, non viene pagata nel caso in cui la banca chiuda il bilancio in perdita. La Bce ha chiesto che "almeno il 30%" dell’importo, almeno 700 milioni, venga sottoscritto dal mercato e che lo Stato garantisca la sottoscrizione della restante parte". Almeno 20 giorni prima della data di esecuzione della scissione, che dovrà concludersi entro il 31 dicembre, Mps dovrà produrre tre ‘comfort letters’ di altrettante banche d’investimento che attestino che Siena sia "ragionevolmente in grado di far sottoscrivere da investitori privati il 30% dell’importo degli strumenti Tier 1 aggiuntivi". Non è escluso che possano emergere, con il coinvolgimento del Tesoro, soluzioni alternative e più incisive di rafforzamento patrimoniale di Mps, su cui gravano anche 10 miliardi di rischi legali. In pratica l’indicazione di un acquirente o un partner, in grado di garantire il futuro della banca. Unicredit resta in pole position.

fonte: lanazione.it
 

Fabrib

Forumer storico
Italian Economy Minister Roberto Gualtieri has signed off on a government decree listing options to sell Italy's controlling stake in Monte dei Paschi di Siena , two sources close to the matter told Reuters.
 

Fabrib

Forumer storico
Una maxiconsulenza da oltre 900 mila euro per valutare se e come poter recuperare 22 milioni di euro di spese legali sostenute nell’arco di 11 anni. Il committente è Monte dei Paschi, controllata dal ministero del Tesoro. E il superconsulente è Salvatore Maccarone, avvocato nonché presidente del Fondo interbancario di tutela dei depositi. Ovvero lo strumento finanziato da tutte le banche deve intervenire per tutelare i depositi bancari e che, nel suo braccio «volontario», ha partecipato ai salvataggio bancari più recenti come Carige e Popolare di Bari. E del quale Mps è uno dei principali contributori, con 42 milioni nel 2019 allo schema obbligatorio più 8 milioni di minusvalenza registrata sul contributo per Carige.
La richiesta della «ricognizione» sulle spese legali sarebbe arrivata direttamente dalla Bce, l’attività è partita nel maggio del 2019 eppure ad oggi non è stato possibile chiarire a che punto sia e cosa ne sia stato. La consulenza risale al 2019 e riguarda, secondo i documenti visionati da La Stampa, l’esame delle spese anticipate dalla banca per le sanzioni irrogate da Banca d’Italia, Consob e Mef a ex esponenti e dirigenti dell’istituto tra il febbraio del 2005 e il 2016, al fine di poter valutare le possibilità di recupero. Secondo quanto ricostruito, lo studio Maccarone è stato scelto in quanto, riferisce una delle fonti interpellate, presentava «minori conflitti d’interesse» rispetto alle persone coinvolte.
Il mandato riguarda 17 provvedimenti sanzionatori e 328 soggetti coinvolti. L’ammontare delle spese legali sostenute dalla banca per queste posizioni è di 22 milioni di euro.
La prima parte del mandato - propedeutica all’esame complessivo - è arrivata a conclusione lo scorso 14 novembre, quando è stato rilasciato il parere definitivo. Il compenso è stato fissato in 50 mila euro più Iva e contributo alla Cassa Forense. La seconda parte è stata approvata dal cda della banca e prevede l’esame di dettaglio delle singole posizioni. Per questa parte, il compenso è stato determinato in 670 mila euro più Iva (22%) e contributo alla Cassa Avvocati (4%).
Tra le posizioni oggetto di esame c’è anche quella di Angelo Barbarulo, ex top manager di Monte dei Paschi poi nominato dal Fondo interbancario alla vicepresidenza di Banca Carige, nel gennaio scorso. Barbarulo però non ha superato l’esame «fit and proper» della Bce, ovvero l’esercizio che valuta l’idoneità ad assumere incarichi in una banca vigilata. La motivazione della bocciatura, come riferito da questo giornale, spiega che il manager non possiede i requisiti di «onorabilità» e «indipendenza di giudizio» per rivestire gli incarichi ai quali è stato designato, in relazione ai suoi precedenti incarichi nel gruppo Mps. Nel dicembre scorso la Corte d’Appello ha reso definitiva la sanzione di Bankitalia a Barbarulo nel 2013 (45 mila euro come dg della controllata Biverbanca e membro del comitato esecutivo del gruppo Mps). In gennaio Barbarulo è stato indicato dal Fondo nel cda di Carige, della quale dopo il salvataggio detiene l’80%.
Secondo quanto ricostruito, il mandato per la banca è in corso di svolgimento anche se non ci sono stati aggiornamenti dopo la delibera del cda che ha conferito l’incarico. La lettera d’incarico prevede che il mandato «potrà essere limitato nelle durata fino alla scadenza dell’attuale consiglio, salvo conferma del mandato da parte del nuovo consiglio» che è arrivato a Siena nel maggio scorso.
Maccarone, interpellato, dice di aver svolto solo la prima parte dell’incarico, terminata con la relazione al consiglio, e di «non aver più saputo niente» dopo la conclusione dell’esame preliminare e la presentazione del parere.
La Stampa/Paolucci
 

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