Obbligazioni MPS (10 lettori)

Fabrib

Forumer storico
Il momento non potrebbe essere più propizio. Se uno volesse comperare il Monte dei Paschi di Siena, in questa estate ricca di incertezze, troverebbe la strada spianata. Grande infatti è la confusione sotto il cielo, direbbe Mao e la situazione è eccellente.
Patrizia Grieco, presidente del Monte dei Paschi di Siena
Patrizia Grieco, presidente del Monte dei Paschi di Siena
Solo negli ultimi tre mesi in piazza del Campo è successo di tutto. Abbiamo assistito al cambio del consiglio di amministrazione, presidente e amministratore delegato compresi; ad un rosso semestrale superiore al miliardo di euro; a un alert determinato dallo scenario pandemico che prevede risultati negativi a tutto il 2022; alle dimissioni del numero 2 e del numero 3 della banca; a una richiesta di risarcimento da 3,8 miliardi di euro, oltre a un’infinità di voci che vedono il Monte ora fuso nel Banco Bpm, complice una visita dell’amministratore delegato Giuseppe Castagna alla sede milanese di Mps, dove la presidente Patrizia Grieco lo stava attendendo, ora invece acquisito prima da Unicredit (che ha smentito), poi da una cordata francese.
La rete tiene
In tanta turbolenza, una cosa da evidenziare è che la macchina operativa del Monte dei Paschi continua a operare con efficacia. Il rosso dei conti (243 milioni nel primo trimestre, 845 nel secondo), è determinato da una serie di poste straordinarie che appesantiscono il quadro economico. Commercialmente Mps funziona ancora. Ha una struttura dei costi molto migliorabile, ma per fare questo servirebbe un maggior apporto di capitale che, al momento, non è disponibile. Recentemente è stato trovato un accordo per 500 uscite: si potrebbe fare di più, ma i limiti sono stringenti. E le previsioni nere per i prossimi due esercizi sono solo frutto di un aggiornamento delle previsioni alla luce degli effetti del Covid-19: altre banche seguiranno. Ma la rete funziona e i problemi sono altrove.

Luigi De Mossi, sindaco di Siena
Luigi De Mossi, sindaco di Siena
Montepaschi viene da dodici anni di estrema complessità. Nel 2008, con la Fondazione primo socio della banca e un rapporto molto stretto tra azionista e azienda, Mps comperò Antonveneta. Fu l’inizio della sua fine: un’operazione senza due diligence. Alla fine di luglio la Fondazione Monte dei Paschi ha chiesto alla Banca Monte dei Paschi un risarcimento complessivo di 3,8 miliardi di euro motivandolo, tra le altre cose, anche con quella sciagurata operazione. Il risarcimento è stato chiesto per primo a gran voce dal sindaco di Siena, Luigi De Mossi, del centrodestra. Solo più tardi quell’istanza è stata ripresa dal presidente della fondazione Mps, Carlo Rossi, che invece è del centrosinistra. Una ripresa forte, che si basa su un tema che la sentenza contro gli ex amministratori Mussari e Vigni ha riaperto e che evidenzia due cose: da un lato dimentica che all’epoca dei fatti la Fondazione e la banca praticamente coincidevano; dall’altro chiede all’azionista di Mps, ovvero il ministero dell’Economia guidato dall’esponente del centrosinistra Roberto Gualtieri, che controlla oltre il 68 per cento del capitale, un risarcimento a favore della Fondazione Mps, guidata da un uomo del centrosinistra, che da solo vale più del doppio dell’intera capitalizzazione di Borsa del Monte dei Paschi. Paradossi della crisi, che si giustificano, ma solo in parte, con il clima pre-elettorale che si respira in Toscana, in vista delle regionali.

Guido Bastianini, amministratore delegato del Monte dei Paschi di Siena
Guido Bastianini, amministratore delegato del Monte dei Paschi di Siena
Il momento è di grande discontinuità. Il rinnovo del consiglio di amministrazione ha visto il passaggio di testimone dal numero 1 degli ultimi quattro anni, Marco Morelli, a Guido Bastianini. Ma subito dopo l’arrivo di Bastianini anche il numero 2 e il numero 3 della banca, hanno lasciato. Si sono infatti dimessi sia Giampiero Bergami, a capo della rete commerciale, sia il cfo Andrea Rovellini, ovvero il capo della finanza. Entrambi ricoprivano la carica di vice direttore generale. Bergami, un passato in Unicredit, sarà il prossimo direttore generale di Crif, la centrale rischi finanziari basata a Bologna. Per lui, quasi un ritorno a casa. Un tema che lo accomuna ad Andrea Rovellini, dal 2012 a Siena ma in precedenza e per molti anni alla Popolare di Milano, dove è rientrato come responsabile della gestione rischi. Al loro posto arriveranno rispettivamente dal primo settembre Pasquale Marchese, ex responsabile della rete di Poste Italiane e, dal 7 settembre, Giuseppe Sica, vice presidente europeo di Morgan Stanley con la delega ai Financial institution group. Due nomine di alto profilo, ma è evidente che cambiare tutto il vertice del Monte, in questa estate dominata dal Covid-19, aggiunge complessità a una situazione già delicata. Per questo sorprende il timing con cui, a ridosso della semestrale, si sono chiesti risarcimenti miliardari. Neanche ci fosse un disegno preciso.
Appuntamenti
Sul tavolo invece ci sono alcune scadenze precise. La più importante è il 31 dicembre 2021. Entro quella data il governo italiano si è impegnato con l’Unione europea a uscire dal capitale di Mps. Forse qualche posticipo sarà possibile, ma dopo aver ottenuto i recenti aiuti comunitari e con le partite Alitalia e Ilva ben aperte è improbabile che si apra una trattativa per far slittare in avanti i termini della concordata uscita da Mps. Meglio cercare altre soluzioni. Così l’affascinante ipotesi della creazione del terzo polo bancario è ora a un bivio. Da un lato una possibile unione tra banche di simili dimensioni, come potrebbe essere quella che vede coinvolto Banco Bpm e qualche altro istituto. Dall’altra l’annacquamento del Monte in una realtà molto più grande. Poteva essere Unicredit, che si è chiamata fuori, potrebbero essere i due gruppi francesi Bnp Paribas o Crédit Agricole già presenti massicciamente in Italia. Questa seconda strada sembra preferibile, perché consentirebbe al governo di diluire la propria posizione, mantenendo una quota partecipativa senza dover contabilizzare una perdita consistente dei danari pubblici. Nell’operazione sono stati investiti oltre 5 miliardi.
L’altra data importante coincide con la prossima settimana, settembre. Da allora il ceo Bastianini inizierà a lavorare con il team di Francesco Canzonieri in Mediobanca su opzioni strategiche ed eventuali alleanze. Canzonieri è il regista dell’Opas di Intesa Sanpaolo su Ubi, ma mai come ora la partita che si gioca su Siena è una partita politica.

Corsera/Righi
 

Fabrib

Forumer storico
MF:
PULIZIA DI BILANCIO
Mps tratta con Bce sulla scissione: l’ok atteso a metà settembre L’opzione subordinati.
NoWay, dalla discussione "Perpetue":
L'iter per la cessione di crediti deteriorati per oltre otto miliardi da parte di Mps, che potrebbe essere propedeutico ad una privatizzazione della banca, dovrebbe partire a breve.
Entro meta' o, al piu' tardi, la fine di settembre dovrebbe infatti arrivare il via libera della Bce al piano di Monte Paschi per ripulire l’attivo dai ‘bad loans’. A riportarlo e' MF.
Il focus e' sull' entita' del fabbisogno patrimoniale necessario per ristabilire i coefficienti dopo la scissione. Al momento non ci sono numeri definitivi, ma le ipotesi parlano di un ammontare intorno a 1-1,2 miliardi.
Per soddisfare i requisiti patrimoniali, Mps potrebbe emettere bond subordinati, per lo piu' Tier 2 ma anche Additional Tier 1.
 

NoToc

old style
Axa e Mps insieme per sostenere le aziende nella ripartenza dopo l'emergenza coronavirus. Le due società hanno presentato Protezione Welfare Infortuni, una polizza di Axa Mps Assicurazione Danni pensata per le imprese clienti dell'istituto di credito: la soluzione consente di garantire al dipendente un capitale da infortunio che lo sostenga in un momento particolarmente complesso.
Il prodotto prevede vantaggi fiscali per azienda e il lavoratore, offre inoltre un accesso esclusivo e gratuito alla piattaforma digitale di servizi welfare Protezione Welfare Cards. La piattaforma consente di gestire agevolmente il credito welfare dei dipendenti, mettendo a disposizione un'offerta di servizi che spaziano dal benessere all'assistenza dei familiari, dalla formazione alla salute, passando per attività sportive e culturali.
“In questa fase di ripartenza, più che mai vogliamo mettere a disposizione delle imprese un’offerta completa e innovativa, pensando anche al benessere dei loro dipendenti e relativi familiari”, ha commentato Paolo Cafforio, direttore commerciale Bancassurance di Axa Italia. “Integrando soluzioni di protezione con servizi personalizzabili e innovativi ad alto valore aggiunto, il tutto con interessanti vantaggi fiscali, pensati per migliorare la qualità della vita e offrire serenità anche fuori dal lavoro, continuiamo – ha concluso – nel nostro percorso per essere un partner affidabile nei momenti che contano”.
 

NoToc

old style
Banca Monte dei Paschi di Siena scende in campo a favore delle imprese e delle famiglie che hanno subito danni a causa del nubifragio che ha colpito alcune zone del Veneto il 23 agosto 2020.

MPS stanzia un plafond di risorse pari a 150 milioni di euro per offrire un tempestivo sostegno alle città di Verona, Vicenza e Padova e ai Comuni delle relative province.


Le famiglie possono accedere ai finanziamenti nel caso in cui le cui abitazioni siano state interessate dalla calamità.

Le misure straordinarie prevedono la concessione di finanziamenti destinati alle imprese, ai commercianti, agli artigiani e agli imprenditori agricoli, al fine di agevolare il ripristino delle attività lavorative.

=> Veneto: finanziamenti post Covid-19
Sono previsti finanziamenti agevolati che seguiranno un iter istruttorio prioritario. Le filiali di Banca Monte dei Paschi di Siena sul territorio sono a disposizione per fornire ulteriori informazioni e assistenza.

(Pmi.it 26/8/2020)
 

Users who are viewing this thread

Alto