Ad
Questa mattina il titolo Mps è sotto stress a Piazza Affari, arriva a cedere oltre il 6% per assestarsi a fine mattinata ad un -5,42% a 1,45 euro per 1,67 miliardi di capitalizzazione. Torna quindi ai livelli di metà giugno spazzando il recupero del 25% che aveva fatto dopo un'importante operazione di pulizia. Venerdì scorso Giampiero Bergami, vice direttore generale e Chief commercial officer della banca, ha rassegnato le proprie dimissioni, con effetto dal 31 agosto, "per intraprendere nuove opportunità professionali".
Ma diversi desk operativi contattati da
milanofinanza.it ritengono che la notizia del manager fosse già scontata dai mercati. Piuttosto alcuni tecnici stanno mettendo in relazione il rosso di Mps con quello, inatteso, di Mediobanca, dopo i conti migliori delle attese. Piazzetta Cuccia, infatti, cede il 4,5% oggi a 6,47 euro. Secondo alcune fonti di mercato, è possibile che ci sia qualche gestore che sta scommettendo su uno spezzatino dell'istituto senese per permettere allo Stato di poter uscire dalla compagine azionaria e che a rilevare certi asset sia la stessa Piazzetta Cuccia, che ha dimostrato di aver il 16,1% di Cet 1, a giugno, un livello decisamente alto di liquidità in cassa. E che è appena stata nominata advisor del Monte per l'uscita di scena del Ministero delle finanze.
Giovedì scorso, durante la presentazione dei dati, l'ad di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel, ha ribadito che "non siamo interessati a comprare banche retail. Quello che possiamo fare è stringere accordi con loro per favorire accordi di distribuzione nel segmento consumer, oppure possiamo aiutare come advisor in operazioni di consolidamento".
La trimestrale dell'istituto senese è attesa per il 6 agosto. E sono gli stessi analisti di Mediobanca Securites che si aspettano su Mps una perdita contenuta, 57 milioni di euro nel periodo maggio-giugno, contro un rosso di 244 milioni nei primi tre mesi dell'anno. Nel 2019 l'istituto aveva registrato un utile di 65 milioni.
I margini di guadagno (Net interest income) dovrebbero assestarsi, a giugno 2020, a 325 milioni di euro, sempre secondo le attese di Mediobanca, in linea con i 327 milioni di marzo. A fare la differenza in positivo dovrebbero essere gli utili da trading per 63 milioni (qui può aiutare il rally dei Btp in portafoglio) che si confrontano con i 30 milioni del primo trimestre. I ricavi in generale dovrebbero assestarsi a 754 milioni (erano 729 milioni a marzo), le perdite per svalutazioni a 252 milioni (erano 316 milioni nel primo trimestre, 88 milioni un anno prima).
A metà luglio, come ricordato, il board dell'istituto senese, sotto la guida dell'ad Guido Bastianini, ha conferito a Mediobanca l'incarico di advisor finanziario per "valutare le alternative strategiche a disposizione della banca". Lo Stato italiano, cha ha il controllo di Mps, deve uscire dal capitale entro il 2021, come da accordi con la Commissione Ue.
Equita Sim ha fatto di recente il punto della situazione su Mps dopo la pulizia di bilancio dell'istituto di credito in vista di possibili aggregazioni con altre banche di medie dimensioni. Gli analisti avevano alzato il target price da 1,3 a 1,6 euro per azione (rating Hold) in segito all'operazione di derisking nei confronti di Amco (a fine operazione il Mef scenderebbe dall’attuale 68,24% al 63,87% della banca), altro gruppo in mano allo Stato, in questo caso non quotato.
L'operazione complessa di deconsolidamento prevede la scissione di un portafoglio di 8,1 miliardi di euro con la contribuzione di circa 1,1 miliardi di patrimonio da parte di Mps. In questo modo l'Npe ratio passa dal 13% al 4,3%, il "secondo livello più basso sul mercato in Italia e non lontano dalla media europea del 3,3%". In forte miglioramento anche il Texas ratio che cala dal 79% al 24%, contro una media delle banche italiane quotate esclusa Siena del 46%. Questo indicatore rapporta i crediti a rischio al patrimonio tangibile della banca (ossia al capitale netto diminuito delle immobilizzazioni immateriali) per verificare se quest’ultimo supera il primo e se quindi la banca saprebbe far fronte all’eventuale perdita di questi crediti. Per tale motivo il Texas ratio dovrebbe sempre essere inferiore all’unità (quindi con un patrimonio tangibile che supera i crediti a rischio).
In secondo luogo, la riduzione dello stock di esposizioni non performanti (Npe) ha effetti diretti anche sulla redditività, perché scende il contributo di questa asset class sui ricavi, attorno al 7% in base ai calcoli di Equita, ma anche l'aggravio in termini di rettifiche su crediti. Nel pacchetto della cessione ad Amco figura anche la contribuzione di patrimonio della banca per 1,1 miliardi relativa al portafoglio ceduto. Questo comporta una riduzione dell'indicatore complessivo di solidità, il Cet1 Fully Phased, di circa 160 punti base al 10,3% (Phased-in al 12%). Il deconsolidamento degli Npe, scrive Equita, "da un lato agevola una business combination, visto che in caso di m&a con una controparte domestica Mps può abbassare l'Npe ratio della controparte".
Tuttavia, precisa poi la Sim, "crediamo che lo scenario aggregativo sia ancora molto teorico" perché con un Cet 1 pre-Covid19 al 10,3%, la banca aggregatrice vedrebbe diluire il proprio indice patrimoniale, per esempio Banco Bpm o Ubi avrebbero bisogno "di almeno 1 miliardo pre-oneri di ristrutturazione per ripristinare il capitale pre-deal". Inoltre, anche se la copertura dei rischi legali totali è fra le più alte del sistema bancario italiano, al 10%, "l'entità assoluta dei rischi per 4,8 miliardi di euro può scoraggiare un teorico acquirente".
Il lavoro, quindi, al quale è stata chiamata Mediobanca non è facile, dovrà trovare una possibile uscita dello Stato da Mps in tempi brevi, possibilimente con un'operazione di M&A che non comporti aumenti di capitale, poco graditi dal mercato. In tal senso uno spezzatino degli asset avrebbe forse più senso. Di questa delicata operazione, l'uscita dello Stato, si sta occupando Francesco Canzonieri, head of Cib di Piazzetta Cuccia, bracco destro dell'ad Alberto Nagel. E' il banker che ha chiuso il blitz dell'Opas Intesa Sanpaolo su Ubi. (riproduzione riservata)
MilanoFinanza