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Nuovo forumer
L’argomento è decisamente interessante.
Analizziamo per primo il paese della nostra valuta, appunto la Turchia.
Il rating assegnato dalle tre note case di valutazione è lo stesso assegnato a Brasile o Ucraina, ovvero “B” paesi ad alto e se volete altissimo rischio.
Chi emette i nostri bond sono istituti di primario ordine come BEI, KFW, World Bank e comunque emittenti che godono di rating di massima garanzia.
Non possiamo acquistare questi bond senza ipotizzare che nel corso del nostro investimento vi possa essere un default nazionale e, seppur garantiti dal nostro emittente, il default nazionale coinciderebbe con il default della valuta stessa.
Pongo una domanda: questi emittenti super sicuri, cosa e fino a che punto garantiscono l’investimento?
Garantiscono la regolarità del pagamento della cedola e la restituzione del capitale a 100 ?
Rigiro la domanda: questi emittenti pagano cedole del 14%-15% per bilanciare l’unico rischio in cui posso incorrere, cioè il rischio cambio con il possibile default monetario ?
Meglio leggere bene i prospetti.
Pur consapevole dell’alto rischio dell’operazione, considerazioni personali mi portano a pensare che le probabilità di successo siano elevate, mi spiego.
In un anno l’oscillazione EUR/TRY si è mantenuta attorno al 10%-11%. Lo stesso possiamo dire dei due anni precedenti non dimenticando che il 2001 fu un anno nero per la Turchia presa da una grave crisi economica da cui è seguita una buona ripresa negli anni successivi.
Insomma possiamo dire dal 2003 la lira turca ha trovato una discreta stabilità nei confronti dell’euro o meglio l’ultimo anno ha visto un rafforzamento della lira stessa sull’euro attorno all’8% tutto questo complici le tre sorelle (Moody’s, S&P e Fitch) che hanno innalzato l’affidabilità della Turchia e le continue voci del Parlamento Europeo che premono sull’acceleratore per una Turchia in Europa.
I fatti procedono in tal senso, la bilancia commerciale turca migliora e sembra il carburante arrivi eccome, basti vedere una serie di operazioni societarie caratterizzate da notevole affluenza di capitali stranieri verso la nazione turca con ultimo il recente investimento dell’americana General Electric, qualcosa come 1.270 milioni di euro pagate per il 25% del capitale della terza banca nazionale turca.
Incrociando le dita e per farla breve, gli ingredienti per scongiurare un default della Turchia almeno per i prossimi uno-tre anni ci sono e, se l’Europa è davvero così vicina per la Turchia, beh allora grosse soddisfazioni non mancheranno.
Le nostre emissioni sotto riportate quotano tutte molto vicino al nominale.
Spesso il mercato esprime il suo giudizio nei prezzi e tutti o meno d’accordo con questo concetto devo affermare che di default non vede quando esclusa la componente cambio e preso in esame un bond Turco in euro scadenza 2007 con cedola appena sotto il 10% questo quoti vicino a 111 e a parità di cedola con scadenza 2011 questo arrivi addirittura a 123, il mercato oltre quest’ultima durata mostra grande incertezza.
Praticamente il mercato paga 5 punti in più per avere un bond Turco anziché Ucraino.
Ne deduco in questo momento che il mercato non teme un vero e proprio default della Turchia ma teme invece una elevata volatilità della moneta.
Personalmente stò valutando l’investimento sotto diverse ottiche (durate, coperture o meno dal rischio cambio ecc.) e ancora mi manca qualche elemento per fare un po’ di conti.
Ci sono diverse emissioni media durata su cui lavorare, tutte tripla A, eccole:
WORLD BANK 15% (7/1/2010) Isin XS0209283794
KOMMUNALBANKEN 14,75% (9/2/2009) Isin XS0211207401
KFW 13,5% (3/3/2008) Isin XS0212529050
BEI 12% (10/2/2010) Isin XS0211759278
BEI 13% (23/3/2008) Isin XS0214571241
Al momento non ho trovato scadenze lunghe oltre il 2010.
Vi sono poi emissioni di breve scadenza (2006-2007) sul il Sole 24 Ore si trovano comodamente le caratteristiche.
Ciao ragazzi.
Analizziamo per primo il paese della nostra valuta, appunto la Turchia.
Il rating assegnato dalle tre note case di valutazione è lo stesso assegnato a Brasile o Ucraina, ovvero “B” paesi ad alto e se volete altissimo rischio.
Chi emette i nostri bond sono istituti di primario ordine come BEI, KFW, World Bank e comunque emittenti che godono di rating di massima garanzia.
Non possiamo acquistare questi bond senza ipotizzare che nel corso del nostro investimento vi possa essere un default nazionale e, seppur garantiti dal nostro emittente, il default nazionale coinciderebbe con il default della valuta stessa.
Pongo una domanda: questi emittenti super sicuri, cosa e fino a che punto garantiscono l’investimento?
Garantiscono la regolarità del pagamento della cedola e la restituzione del capitale a 100 ?
Rigiro la domanda: questi emittenti pagano cedole del 14%-15% per bilanciare l’unico rischio in cui posso incorrere, cioè il rischio cambio con il possibile default monetario ?
Meglio leggere bene i prospetti.
Pur consapevole dell’alto rischio dell’operazione, considerazioni personali mi portano a pensare che le probabilità di successo siano elevate, mi spiego.
In un anno l’oscillazione EUR/TRY si è mantenuta attorno al 10%-11%. Lo stesso possiamo dire dei due anni precedenti non dimenticando che il 2001 fu un anno nero per la Turchia presa da una grave crisi economica da cui è seguita una buona ripresa negli anni successivi.
Insomma possiamo dire dal 2003 la lira turca ha trovato una discreta stabilità nei confronti dell’euro o meglio l’ultimo anno ha visto un rafforzamento della lira stessa sull’euro attorno all’8% tutto questo complici le tre sorelle (Moody’s, S&P e Fitch) che hanno innalzato l’affidabilità della Turchia e le continue voci del Parlamento Europeo che premono sull’acceleratore per una Turchia in Europa.
I fatti procedono in tal senso, la bilancia commerciale turca migliora e sembra il carburante arrivi eccome, basti vedere una serie di operazioni societarie caratterizzate da notevole affluenza di capitali stranieri verso la nazione turca con ultimo il recente investimento dell’americana General Electric, qualcosa come 1.270 milioni di euro pagate per il 25% del capitale della terza banca nazionale turca.
Incrociando le dita e per farla breve, gli ingredienti per scongiurare un default della Turchia almeno per i prossimi uno-tre anni ci sono e, se l’Europa è davvero così vicina per la Turchia, beh allora grosse soddisfazioni non mancheranno.
Le nostre emissioni sotto riportate quotano tutte molto vicino al nominale.
Spesso il mercato esprime il suo giudizio nei prezzi e tutti o meno d’accordo con questo concetto devo affermare che di default non vede quando esclusa la componente cambio e preso in esame un bond Turco in euro scadenza 2007 con cedola appena sotto il 10% questo quoti vicino a 111 e a parità di cedola con scadenza 2011 questo arrivi addirittura a 123, il mercato oltre quest’ultima durata mostra grande incertezza.
Praticamente il mercato paga 5 punti in più per avere un bond Turco anziché Ucraino.
Ne deduco in questo momento che il mercato non teme un vero e proprio default della Turchia ma teme invece una elevata volatilità della moneta.
Personalmente stò valutando l’investimento sotto diverse ottiche (durate, coperture o meno dal rischio cambio ecc.) e ancora mi manca qualche elemento per fare un po’ di conti.
Ci sono diverse emissioni media durata su cui lavorare, tutte tripla A, eccole:
WORLD BANK 15% (7/1/2010) Isin XS0209283794
KOMMUNALBANKEN 14,75% (9/2/2009) Isin XS0211207401
KFW 13,5% (3/3/2008) Isin XS0212529050
BEI 12% (10/2/2010) Isin XS0211759278
BEI 13% (23/3/2008) Isin XS0214571241
Al momento non ho trovato scadenze lunghe oltre il 2010.
Vi sono poi emissioni di breve scadenza (2006-2007) sul il Sole 24 Ore si trovano comodamente le caratteristiche.
Ciao ragazzi.