Titoli di Stato area non Euro Obbligazioni CROAZIA: bond & newsflow (1 Viewer)

tommy271

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Si è dimesso nei giorni scorsi, il Vicepremier croato nonchè Ministro dell'economia Damir Polancec, in seguito allo scandalo che lo ha visto coinvolto nell'affare "Podravka".
Su di lui, inoltre, pesavano forti critiche per le sue prese di posizione nel settore della navalmeccanica e sulla gestione dell'economia nella Repubblica di Croazia in generale.

Anche questa settimana è proseguito il rafforzamento della Kuna rispetto all'Euro.
Sul mercato è intervenuta la Banca Centrale Croata (HNB) che ha acquistato nuovamente 80 milioni di euro al cambio di 7,219.
In seguito all'intervento, la HNB ha immesso sul mercato 570 milioni di kune per far scendere i tassi di interesse sul mercato interbancario.

All'ultima asta di TdS a breve termine il Ministero delle Finanze ha raccolto 42 milioni di euro al tasso del 6,5% e 338 milioni di kune al tasso del 7,6%.
 

qquebec

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Croazia: referendum Ue, chiusi seggi

(ANSA) - ZAGABRIA, 22 GEN - Sono terminate in Croazia alle 19 le operazioni di voto per il referendum sull'adesione all'Unione europea, e per ora l'unico dato ufficiale e' la bassa affluenza: alle 16 aveva votato solo il 33,8% degli aventi diritto. Il dato riflette la scarsa fiducia che ha contrassegnato le precedenti fasi di allargamento dell'Ue, a causa soprattutto del calo di fiducia nelle istituzioni europee nella presente situazione di crisi. In sondaggi danno comunque una maggioranza dei voti in favore del 55%.

Qui sotto Croazia 5% 2014 (taglio min. 1K)
 

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(ANSA) - ZAGABRIA, 22 GEN - Sono terminate in Croazia alle 19 le operazioni di voto per il referendum sull'adesione all'Unione europea, e per ora l'unico dato ufficiale e' la bassa affluenza: alle 16 aveva votato solo il 33,8% degli aventi diritto. Il dato riflette la scarsa fiducia che ha contrassegnato le precedenti fasi di allargamento dell'Ue, a causa soprattutto del calo di fiducia nelle istituzioni europee nella presente situazione di crisi. In sondaggi danno comunque una maggioranza dei voti in favore del 55%.

Qui sotto Croazia 5% 2014 (taglio min. 1K)
Sentita qualche minuto fa su radio24 mentre rientravo: si al 66% circa, affluenza al 43%.
 

tommy271

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Croazia, andamento congiunturale 2012


venerdì 22 giugno 2012



In Croazia la recessione continua a manifestare i suoi effetti. Mentre il PIL del 2011 è stato invariato rispetto al 2010, nel primo semestre del 2012 è diminuito dell’1,3% rispetto al primo trimestre del 2011 (il risultato percentualmente meno negativo rispetto alle stime precedenti che parlavano di un calo dal 2% al 3%).

Le stime degli analisti concordano nell’indicare per il secondo trimestre un ulteriore calo; auspicando i buoni risultati della stagione turistica estiva a partire dal terzo trimestre si potrebbe registrare una (lieve) ripresa.

A fine aprile 2012 la produzione industriale è stata inferiore del 9,4% rispetto all’aprile 2011; per tutto il primo quadrimestre 2012 (periodo gennaio-aprile 2012) si registra una diminuzione del 7,1%. Nell’aprile 2012 il tasso d’inflazione (a livello annuo) è stato del 2,6%, mentre il tasso medio d’inflazione è stato del 2,1%. Il debito estero continua ad essere elevato nonostante gli sforzi di consolidamento delle autorità monetarie. A fine febbraio 2012 (ultimi dati disponibili) il debito estero è stato di 45,751 miliardi di €.

Il rating del Paese rimane comunque sostanzialmente invariato: Standard & Poor’s (BBB-), FitchIBCA (BBB-), anche se l’agenzia Moody’s ha ultimamente rivisto la valutazione da Baa3/Otlook: stabile in Baa3/Otlook: negativo.


Fonte: ICE
 

tommy271

Forumer storico
MERCATO DEI CAMBI

GRANDE INTERESSE PER LA KUNA

di Ivan Slamic (ERSTE BANK)



Il mercato finanziario croato è rientrato
la scorsa settimana in “area verde”
seguendo la tendenza registrata a livello
mondiale.

A differenza però di quanto avvenuto
nel resto del mondo, dove le crescite
maggiori si sono avute nei primi giorni
della settimana, sulla Borsa di Zagabria il miglioramento si è
registrato in chiusura di settimana.

A determinare il cambiamento
di tendenza è stata l’abrogazione della tassa sulla telefonia
mobile, decisione che ha dato un impulso positivo alle
azioni dell’Ericsson Nikola Tesla e della Telecom croata (HT),
che hanno trainato gli indici al rialzo.

A livello settimanale il CROBEX e il CROBEX 10 sono cresciuti dell’1 p.c. e dell’1,35
p.c., ma a fronte di un volume di scambi molto contenuto. Per
quanto riguarda la liquidità gli ultimi sette giorni sono stati
i peggiori dell’anno, e hanno fatto registrare un volume di
scambi medio giornaliero fermo a soli 6,9 milioni di kune. Un
fatto dovuto sia all’avvicinarsi dell’estate sia al ponte festivo.

L’azione più scambiata è stata quella dell’HT con un volume
settimanale di 2,75 milioni di kune. Il prezzo del titolo
è aumentoto di 2,9 p.c. e ha sfi orato le 200 kune. La migliore
performance della settimana è però quella del titolo Badela,
che è cresciuto a livello settimanale di 46 p.c.

Una crescita dovuta
all’interesse dalla cinese Tadee Holding ad acquisire un
pacchetto azionario. Buone anche le performance delle azioni
della Viadukt, della Tisak e della Vupik, che sono cresciute,
rispettivamente, di 13,4 p.c.; 6,6 p.c.; e 5,9 p.c. A guidare
la classifi ca dei “perdenti” troviamo il titolo della Dioki (-11,6
p.c.). Una flessione che poteva essere anche più grande se a
metà settimana il governo non fosse intervenuto annunciando
l’acquisto di azioni della società.

La settimana è stata difficile anche per il settore edile.
In calo, infatti, anche le azioni
dell’Istituto IGH (-6,5 p.c.), della Tehnika (-5 p.c.) e dell’Ingra
(-4 p.c.).

Con l’avvicinarsi della stagione turistica
cresce la richiesta di kune.
La
causa del momentaneo calo del cambio
EUR/HRK da 7,550 a 7,505 va individuata
nelle banche.

L’azione p/t è trascorsa
in linea con le attese. Sono stati
piazzati titoli trimestrali per complessivi
20 milioni di euro, ovvero per un importo inferiore a quello
pianifi cato e questo non ha avuto un effetto signifi cativo sul
listino EUR/HRK.

Contestualmente sono stati emessi sul mercato
titoli denominati in kune per circa 650 milioni, ovvero per
un importo ben superiore ai pianificati 250 milioni.

L’abbondanzadi kune sul mercato si sente e determina il basso livello
di tassi d’interesse sul mercato interbancario, ma anche un
relativamente alto cambio EUR/HRK.

Non ci sorprenderebbe
però che, complici i buoni annunci inerenti alla stagione turistica,
il cambio registrasse una flessione in favore della kuna.


Sui mercati internazionali a farla da padrone è la situazione
nella zona euro, ovvero a dettare il ritmo è l’andamento
della crisi del debito. Il protagonista principale è la Spagna
che ha chiesto uffi cialmente un aiuto per il suo sistema bancario.
La stessa mossa è stata fatta anche dal Cipro.

Lo scorso lunedì il cambio EUR/USD superava quota
1,270, mentre martedì il valore era sceso a circa 1,2520. Di
conseguenza il cambio USD/HRK è cresciuto da 5,920 agli attuali
6,015.

La kuna ha assorbito parte del rafforzamento del
dollaro USA nei confronti dell’euro grazie al suo apprezzamento
nei confronti della moneta unica. Le altre valute registrano
una crescita sia nei confronti dell’euro sia nei confronti
della kuna.

Il verbale dell’ultima seduta della BCE rivela
che un numero sempre maggiore dei Paesi è favorevole ad acquistare
“gilt”, ovvero obbligazioni statali britanniche.
Nonostante
ciò la sterlina britannica registra una fl essione e in
apertura di settimana per un GBP servivano circa 9,035 kune.

Nei momenti in cui i mercati sono determinati dal pessimismo
il valore delle valute a bassa rendita cresce. Fatto che si
vede in modo chiaro nell’andamento del cambio dello yen.
Il cambio EUR/CHF si mantiene stabile e non supera il
“tetto” fi ssato a 1,200, mentre il cambio CHF/HRK oscilla attorno
a 6,260. Se la Banca centrale elvetica non avesse approvato
la decisione sul valore minimo del cambio EUR/CHF il
franco svizzero e la moneta unica, nella migliore delle ipotesi,
sarebbero già pari.
 
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tommy271

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Crisi: Croazia; ministro finanze,situazione molto difficile

Zagabria potrebbe chiedere aiuto all'Fmi

11 luglio, 15:43




(ANSAmed) - ZAGABRIA, 11 LUG - ''La situazione economica in Croazia e' estremamente difficile, e l'anno prossimo potrebbe essere peggio, al punto da non escludere anche un aiuto del Fondo monetario internazionale''. Lo ha affermato oggi in un'intervista al settimanale Globus il ministro della Finanze del governo di Zagabria, Slavko Linic.

''Come definire altrimenti una situazione in cui si registra un permanente calo del Pil, un'enorme insolvenza, una costante crescita della disoccupazione e del numero di lavoratori che non percepiscono lo stipendio'', ha spiegato il ministro.

''In questo momento - ha aggiunto - il debito estero della Croazia ammonta a 47 miliardi di euro (quasi il 100 per cento del Pil annuale, ndr), la spesa pubblica e' troppo alta, e per risolvere i molti problemi dell'economia si dovrebbe spendere di piu', mentre, data la situazione economica, non abbiamo altra scelta che spendere di meno''.

''Se l'economia reale entro la fine dell'anno non vedra' una ripresa, il 2013 sara' ancora piu' difficile'', ha concluso Linic. Gli ultimi dati statistici mostrano che nella prima meta' dell'anno la Croazia ha avuto una contrazione del Pil, mentre le stime per l'intero 2012 indicano che si potrebbe avere una ripresa intorno allo 0,8 per cento.

Il ministro delle Finanze ha pero' osservato che qualsiasi crescita ''sotto un buon cinque per cento annuale, non potra' aiutarci a invertire le tendenze''.
 

tommy271

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Turismo: Croazia, +5% in primi sei mesi

10 luglio, 14:10


(ANSAmed) - ZAGABRIA, 10 LUG - Il turismo in Croazia, uno dei principali settori dell'economia nazionale che contribuisce con il 19 per cento alle casse dell'erario, ha registrato nel primo semestre del 2012 un aumento del cinque per cento nel numero di turisti e di pernottamenti. Lo ha riferito il ministro del Turismo croato, Veljko Ostojic.

Fino alla fine di giugno un incremento e' stato registrato da tutte le regioni della costa croata, in particolare a Dubrovnik (+15 per cento), con un totale di 3,6 milioni di turisti, ovvero 180 mila in piu' rispetto allo stesso periodo del 2011.

Secondo i dati statistici del ministero l'incremento e' in primo luogo dovuto alla crescita degli arrivi dall'estero, di tedeschi (+9%), austriaci (+6%) e sloveni (+5%). E' invece diminuito di circa il cinque per cento il numero degli italiani, fatto che il ministro ha attribuito alla crisi economica, e dei polacchi che avrebbero preferito restare a casa fino alla fine dei campionati europei di calcio e sono attesi in maggior numero a luglio e agosto.

Per i due mesi centrali della stagione estiva sono attesi altri 6 milioni di turisti, e un incremento del giro d'affari del due o tre per cento rispetto all'anno scorso quando il settore del turismo in Croazia ha guadagnato poco piu' di sette miliardi di euro, per una popolazione di 4,2 milioni di abitanti.
 

tommy271

Forumer storico
[FONT=verdana,]Il ministro delle Finanze, Slavko Linić, improvvisamente pessimista:
«Va male, e il 2013 sarà anche più duro
[/FONT]

[FONT=verdana,]«Economia, siamo allo stato d’emergenza»[/FONT]
[FONT=verdana,]Non si esclude la possibilità che la Croazia
si veda costretta a chiedere l'intervento
del Fondo monetario internazionale
[/FONT]





ZAGABRIA – “Il Paese sta affrontando una situazione straordinaria e l’anno venturo la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente”. Lo ha affermato il ministro delle Finanze, Slavko Linić, in un’intervista pubblicata sull’ultimo numero del settimanale Globus. L’ex sindaco di Fiume non ha escluso neppure la possibilità che la Croazia si veda costretta a chiedere l’intervento del Fondo monetario internazionale (FMI).
“In che altro modo definire la situazione nella quale ci troviamo in questo momento? L’economia è in costante calo, siamo oberati da un’insolvenza enorme, da un gran numero di disoccupati e dal mancato versamento degli stipendi”, ha fatto presente Linić. “Tra sei mesi – ha proseguito –, sapremo se avremo bisogno dell’aiuto dell’FMI. Se l’insolvenza non diminuirà e non decolleranno gli investimenti, se l’economia non inizierà a risollevarsi, la situazione legata al budget per l’anno prossimo si farà molto difficile”.

INTERESSI ALLE STELLE Stando alla Legge sulla responsabilità fiscale, nel 2013 il governo deve ridurre le spese di un punto in percentuale. Considerato che quest’anno Banski dvori hanno ridotto sensibilmente la massa salariale e la spesa, ci si domanda dove saranno effettuati ulteriori tagli. Linić ha ricordato, inoltre, che dall’anno prossimo gli interessi che la Croazia si vede costretta a rimborsare lieviteranno del 40 p.c. a causa del nuovo credito di 10 miliardi e dei prestiti dei quali si sono avvalsi i cantieri navali e dei quali il governo si è fatto carico. “Questi sono tutti motivi per i quali l’anno prossimo sarà assai difficile. Anche se il gettito fiscale dovesse aumentare come conseguenza della crescita economica, le regole fiscali parlano chiaro: dovremo attenerci ai livelli di spesa attuali. L’anno prossimo, pertanto, potremmo spendere meno di quest’anno”, è stato categorico Linić.

RISCHIO CONDIVISO Lo stesso settimanale riporta anche un’intervista al neogovernatore della Banca nazionale croata (HNB), Boris Vujčić. Il successore di Željko Rohatinski alla guida della Banca centrale ha ribadito che l’HNB è fedele alla politica della kuna stabile. “Non permetteremo che il cambio EUR/HRK subisca forti scossoni”, ha annunciato Vujčić. “Nella situazione croata la svalutazione favorirebbe l’inflazione e il peggioramento della situazione patrimoniale delle banche, considerato che la clausola valutaria fa gravare i rischi legati al cambio sulle spalle dei debitori. D’altro canto gli istituti di credito si assumono il rischio che i fruitori dei prestiti non possano rimborsare i medesimi”, ha osservato il governatore dell’HNB, dando ad intendere di non essere propenso a rivoluzionare la politica del suo predecessore per quanto concerne il ruolo di garante della stabilità della kuna ricoperto dalla Banca centrale.

LA POLITICA DEGLI UBBIDIENTI Delle sorti economiche della Croazia ha parlato anche Vladimir Ferdelji. L’analista ha puntato il dito contro il governo, accusandolo di condurre una una politica dei quadri sbagliata. “Il governo guidato da Zoran Milanović è convinto che la situazione attuale sia da attribuire esclusivamente ai problemi ereditati. Non ha torto, ma è chiaro anche che questo Esecutivo non sa come comportarsi in questa situazione. Tutto ciò che i ministri hanno fatto in questi sei mesi nel tentativo di mutare la situazione non è degno di nota”, è il parere espresso dall’esperto. “Non si possono nominare in posizione chiave persone ubbidienti e aspettarsi che i loro risultati siano diversi da quelli conseguiti dal passato governo”, ha osservato Ferdelji, il quale non ripone troppe speranze neppure nei progetti annunciati dal primo vicepresidente del governo e ministro dell’Economia, Radimir Čačić, centrali elettriche di Fianona e Ombla (Ragusa/Dubrovnik) comprese.



(La Voce del Popolo - Fiume)
 

tommy271

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Croazia: al via privatizzazione prima societa' assicurazioni

Croatia Osiguranje detiene oltre un terzo del mercato nazionale

13 luglio, 12:41


(ANSAmed) - ZAGABRIA, 13 LUG - Il governo croato ha dato il via libera alla procedura per la privatizzazione della maggiore compagnia assicurativa del Paese, la Croatia osiguranje (Co), che detiene piu' di un terzo del mercato croato nel settore.

In questo momento lo Stato croato possiede l'82% della societa', e nei prossimi mesi in vendita sara' messo circa il 50% delle azioni, mentre il governo di Zagabria intende mantenere il controllo del 255, per poter partecipare alle decisioni strategiche sullo sviluppo della Croatia osiguranje. Secondo la stampa il valore di mercato di meta' della piu' grande societa' assicurativa potrebbe raggiungere i 270 milioni di euro.

''Abbiamo preso questa decisione perche' con nuovi capitali la Co potra' rafforzare la sua posizione sul mercato, in particolare nel settore delle assicurazioni sulla vita, ma anche perche' si tratta di un importante risorsa di liquidi per finanziare le casse dello stato e il deficit'', ha spiegato il ministro delle Finanze, Slavko Linic.

E ha precisato che nella prima fase della privatizzazione, nei prossimi 30 giorni, sara' pubblicato un concorso per trovare un consulente, che poi presentera' al governo i vari modelli di vendita e valutera' i possibili acquirenti. Alcune settimane fa il governo di Zagabria aveva preso una simile decisione per avviare la privatizzazione dell'unica banca croata ancora di proprieta' pubblica, la Hrvatska Postanska Banka.

L'obiettivo, annunciato a gennaio quando il nuovo esecutivo di centro-sinistra e' giunto al potere, e' ridurre con misure di risparmio, aumenti di tasse e vendite di societa' pubbliche il deficit dei conti pubblici dal 4,1 per cento registrato nel 2011, al 2,8 per cento del Pil.
 
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