dopo oltre 2 anni di mesi in positivo, col ritorno di Lula alla presidenza, il Brasile segna 431.000 posti di lavoro persi in 1 solo mese
sui mercati azionari:
Petrobras da 37 R$ a 24 R$
BRF (principale azienda alimentare del Paese) da 15,2 R$ a 7,7 R$
-12% della borsa BR
a questo si aggiunge:
mancato aumento del salario minimo (ma aumento del 50% dello stipendio del presidente e dei ministri, del 37% dei parlamentari, del 20% dei magistrati), come promesso in campagna elettorale
mancata esenzione dalla denuncia dei redditi per le rendite sino a 5.000 R$, altra promessa fatta in campagna
studio di una moneta unica tra Brasile (inflazione 7%), Argentina (inflazione 98%) e probabilmente Venezuela
Perda de vagas em dezembro foi generalizada entre setores da economia. No período, todas as cinco regiões do país apresentaram fechamento líquido de vagas formais de trabalho
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