Obbligazioni bancarie Obbligazioni Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (11 lettori)

no perpetual no party

Forumer storico
Secondo me il governo ragionato così..
Mi mostro corretto e severo davanti all'Europa così dimostro che applico le regole e merito di avere l'aiuto europeo per la precauzionale..
Dopodiche aspetto i ricorsi legali che perderò senz'altro ma intanto ho salvato la faccia davanti all'Europa e la responsabilità legale del cda di Veneto Banca
 

no perpetual no party

Forumer storico
Ps credo che ci siano parecchi appigli legali, non ultimo il fatto che questa regola deve esserci alla richiesta di precauzionale, non inventata dopo mesi e a due giorni dal rimborso.
ma non aggiungo altro perche leggono anche qui
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Veneto Banca, il Governo sospende il rimborso del bond
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Reuters

Arriva la sospensione del pagamento del bond di Veneto Banca in scadenza mercoledì prossimo, come anticipato sul Sole 24 Ore di ieri. Ma intanto si complica di nuovo la partita Mps con l’annuncio, da parte dei fondi Fortress ed Elliott, di abbandono del tavolo sulla cessione dei 26 miliardi di Npl. Una mossa, questa, che se confermata nei prossimi giorni impatterebbe sia sul piano per la ricapitalizzazione precauzionale di Siena sia su quello delle due venete. Ma andiamo con ordine.

Ieri sera il consiglio dei ministri, con un decreto-lampo atteso oggi in Gazzetta, sospende per sei mesi dalla richiesta di ricapitalizzazione precauzionale i rimborsi dei bond subordinati delle banche che puntano all’aiuto statale. La norma, pensata per Montebelluna, ha un inevitabile carattere generale e coinvolge quindi anche i titoli junior di Pop. Vicenza e Mps. La sospensione è l’unico modo per evitare un bivio complicato. Il rimborso da circa 85 milioni di Veneto Banca non avrebbe creato problemi di liquidità, grazie alle emissioni miliardarie con garanzia statale, ma disparità di trattamento rispetto ai titolari degli altri bond junior destinati a essere azzerati dal burden sharing previsto con la ricapitalizzazione precauzionale (o il bail in finora escluso sia dal governo sia dalla commissione europea). Lo stop al pagamento senza copertura normativa, invece, avrebbe posto le premesse per il default esponendo a rischi pesanti gli amministratori di Veneto Banca. «Il decreto - dice il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta - è una prova ulteriore della volontà del Governo di sostenere e dare una soluzione alle due ex popolari venete». La nuova regola, però, non cancella il rischio di eventuali ricorsi da parte degli investitori.

In termini di valore la decisione di ieri è leggera, 85 milioni appunto, ma il tassello messo con il decreto è solo il primo di un percorso ancora da disegnare. In cantiere c’è un intervento più complessivo sul settore bancario, che potrebbe passare anche da un nuovo contributo al fondo esuberi, ma la sua definizione arriverà solo dopo il chiarimento delle sorti di Veneto Banca e Pop. Vicenza.

Sul punto, a margine dell’Ecofin di ieri in Lussemburgo, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha ribadito la «fiducia che una soluzione positiva sarà raggiunta a breve». Per centrare l’obiettivo vanno risolte due questioni intrecciate: l’entità del contributo privato alla ricapitalizzazione, che Bce e Commissione hanno valutato in 1,25 miliardi, e l’Italia punta a ridurre, e la costruzione della squadra per l’intervento “di sistema”. Si tratta di aspetti collegati, perché la disponibilità di una cordata privata renderebbe più difficile per le autorità Ue irrigidirsi su poche centinaia di milioni. Per facilitare questo esito, Mef, autorità di vigilanza e banche hanno deciso di aprire, con l’aiuto di un advisor, a chi si candida all’investimento l’accesso ai dati chiave dei due istituti.

Il dossier veneto si intreccia con quello di Mps. Dalle trattative con la banca si sono sfilati i due fondi Fortress ed Elliott che, insieme ad Atlante, stavano trattando sul prezzo di cessione dei crediti, stimato attorno al 20-21% del valore lordo. La banca ha concesso un’esclusiva fino al 28 giugno, quindi è possibile che il dossier si riapra nei prossimi giorni. A quanto risulta, i due fondi americani avrebbero posto una serie di condizioni per compensare la valutazione riconosciuta all’intero pacchetto. Condizioni, queste, che però a giudizio del Monte avrebbero messo a rischio l’intera architettura del piano concordato con Bce, e del relativo fabbisogno fissato a 8 miliardi. Da qui la frattura. Ora si tratterà di capire se ci sono margini per recuperare. La banca si dichiara pronta a proseguire la trattativa con Atlante 2. Il veicolo oggi ha in pancia 1,7 miliardi, di cui 900 per Mps, 450 milioni per le due venete, e 350 per Cariparma e le tre piccole casse e Carife-Bper. L’operazione su Mps si potrebbe fare, ma a costo di far saltare le altre partite. Altrimenti l’asta potrebbe riaprirsi, ma con tempi più lunghi e nuove incertezze.

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M rservo un paio di considerazioni più tardi.
 

oldmouseit

Forumer storico
io non capisco una cosa, perchè le società che non hanno bisogno dell'intervento dello stato vendono parte degli npl al 40% del valore e quelle dove devono entrare gli amici di- fingendo di fare un favore- non valgono più del 20?
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
Secondo me il governo ragionato così..
Mi mostro corretto e severo davanti all'Europa così dimostro che applico le regole e merito di avere l'aiuto europeo per la precauzionale..
Dopodiche aspetto i ricorsi legali che perderò senz'altro ma intanto ho salvato la faccia davanti all'Europa e la responsabilità legale del cda di Veneto Banca
Una grossa responsabilità,direi! Buon giorno http://www.dirittobancario.it/sites...ti/provvedimento_antitrust_24_maggio_2017.pdf
Ps credo che ci siano parecchi appigli legali, non ultimo il fatto che questa regola deve esserci alla richiesta di precauzionale, non inventata dopo mesi e a due giorni dal rimborso.
ma non aggiungo altro perche leggono anche qui
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2017/1005 DELLA COMMISSIONE del 15 giugno 2017 http://www.dirittobancario.it/sites...ti/regolamento_di_esecuzione_ue_2017-1005.pdf Buon giorno
Vada come vada, MAI PIU' BANCHE !!!!!
Ps credo che ci siano parecchi appigli legali, non ultimo il fatto che questa regola deve esserci alla richiesta di precauzionale, non inventata dopo mesi e a due giorni dal rimborso.
ma non aggiungo altro perche leggono anche qui
Dipende!Confido nel buon senso dei giudici,buon week-end L’Avvocato della Corte UE sull’ambito della tutela delle direttive 94/19/CE e 97/9/CE ai risparmiatori ed agli investitori
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
io non capisco una cosa, perchè le società che non hanno bisogno dell'intervento dello stato vendono parte degli npl al 40% del valore e quelle dove devono entrare gli amici di- fingendo di fare un favore- non valgono più del 20?

Perchè le società che non hanno bisogno dello Stato hanno EVIDENTEMENTE un basket di NPLs di qualità superiore, frutto di un management oculato. Le società che oggi si trovano a dover richiedere l'aiuto dello Stato, dei contribuenti quindi, posseggono un basket di NPLs di bassima qualità, originato in buona parte da atteggiamenti clientelari, commistioni poco chiare, gestioni allegre, operazioni opache e chi più ne ha ne metta. Sa quanto valgono AD OPINIONE DELLE SCRIVENTE i NPLs di dette società? poco sopra 10centesimi per euro. Poco sopra il 10% insomma.
 

russiabond

Contadino della finanza
Soluzione Intesa per le banche venete
Ex popolari, si fa largo la soluzione spagnola per il salvataggio: farle incorporare dal colosso italiano. Il governo blocca il pagamento del bond di Veneto Banca
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VENEZIA Ex popolari, Intesa Sanpaolo pigliatutto. Nella roulette delle soluzioni per il salvataggio di Popolare di Vicenza e Veneto Banca, con le numerose varianti comprese tra il confermare la ricapitalizzazione precauzionale e la soluzione «alla spagnola» di far incorporare le due venete da grandi banche, la pallina sembra spostarsi rapidamente verso questa seconda soluzione. E in particolare la via che pare prender quota in queste ore vedrebbe Intesa Sanpaolo farsi carico direttamente delle due venete, potendo contare sulla disponibilità del governo ad allargare la dotazione del fondo esuberi per il personale bancario. Ipotesi non definitiva, nel ventaglio delle soluzioni sul tavolo, che sarebbe entrata in pista mercoledì, per essere poi discussa in un vertice l’altra sera al ministero dell’Economia, direttamente, stando a quanto filtra, dal ministro Pier Carlo Padoan e dall’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, presente anche Bankitalia. E che vedrebbe Intesa farsi carico per intero dell’intervento di sistema, a meno di rientri in gioco dell’ultima ora di Unicredit, con cui lo schema potrebbe allora esser diviso per due. C’è di certo per intanto che la vicenda del salvataggio delle due venete sta avendo un’accelerazione improvvisa. «Stiamo lavorando duramente e proficuamente con le istituzioni coinvolte e sono fiducioso che una soluzione positiva sarà raggiunta a breve», ha detto ieri il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. E intanto dalla strada vengono tolte le pietre d’inciampo. Così venerdì sera il Consiglio dei ministri ha dovuto varare un decreto d’urgenza per congelare il pagamento del bond subordinato da 150 milioni nominali, di cui 85 ancora in circolazione, in scadenza mercoledì prossimo, in attesa che si chiariscano i contorni della soluzione per Vicenza e Montebelluna. Il pagamento sarebbe stata una contraddizione non da poco rispetto sia al la ricapitalizzazione precauzionale, in cui quei bond andrebbero convertiti, sia allo scenario di una risoluzione, anche guidata. Il decreto solleva i cda dai rischi legali indotti sia dal mancato pagamento, sia dal pagamento, che potevano giungere fino all’accusa di bancarotta preferenziale, per non aver messo i creditori tutti sullo stesso piano, Prevede la proroga per sei mesi della scadenza dei bond delle banche che hanno chiesto l’intervento dello Stato, stabilendo che «la proroga non comporta inadempimento ». Il decreto si pone in continuità con il decreto Salvabanche di dicembre, che non aveva previsto una norma di blocco dei pagamenti. E questo per la durata «non prevista» dei negoziati con l’Ue, spiega il decreto che, in assenza di una norma rischia di creare disparità di trattamento tra i creditori. «Il decreto è un’ulteriore prova della volontà del governo di sostenere e dare una soluzione alle due banche venete», ha detto ieri il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta. Quel che è certo è che non contiene ancora la soluzione complessiva alla crisi delle due venete, com’era sembrato possibile in serata. Per studiare la via d’uscita serve qualche giorno in più. E se dovesse prendere corpo la via d’uscita con Intesa, la soluzione è data per pronta all’inizio della prossima settimana. I dettagli di quanto si sta preparando vanno ancora messi completamente a fuoco. Ma la soluzione potrebbe passare per una risoluzione pilotata delle due banche, con il passaggio ad Intesa dei rapporti attivi, i crediti in bonis e i depositi, mentre le sofferenze andrebbero scorporate in una struttura di gestione separata, che lo Stato avrebbe il via libera dalla Ue di ricapitalizzare, e che, auspicabilmente, potrebbe impiegare del personale delle due banche e farsi carico anche dei rischi delle cause. La soluzione permetterebbe comunque di mantenere la promessa ripetuta dal ministro Padoan martedì, di evitare qualsiasi forma di bail-in e la piena garanzia di obbligazionisti senior e depositanti. E taglierebbe la strada rispetto alle incertezze di un rilancio di Bpvi e Veneto Banca, che anche solo i tempi infiniti della ricapitalizzazione precauzionale con Bce e Commissione europea hanno reso impossibile, con la fuga dei depositi innescata dall’incertezza sui 1.200 milioni di euro di fondi privati richiesti. Europa che si è dimostrata scettica sul piano di rilancio costruito sulla fusione tra le due ex popolari.
Federico Nicoletti
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Russia..lo avevo già scritto giorni fa(martedì scorso).

ROME — Italy is "close" to a solution for struggling lenders Popolare di Vicenza and Veneto Banca, the economy minister said on Tuesday, as the state seeks European Union approval for a plan to bail them out.

"A solution is now close" for the two regional lenders, based in the Northeast Veneto region, Economy Minister Pier Carlo Padoan said in a statement, and "talks with European institutions are encouraging."

"The solution will not involve any form of bail-in, and senior bondholders and depositors will in any case be fully guaranteed," he added.

Rome has struggled to find investors ready to put in the private capital that EU authorities are demanding to authorise a plan for the banks, weighed down by bad debts and mounting losses over the past three years.


NYT 1 minuto fa, si prospetta(pare....) soluzione alla spagnola..che è ottima.
 

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