Obbligazioni bancarie Obbligazioni Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (7 lettori)

no perpetual no party

Forumer storico
E Dg Competion da ok al piano in una settimana.... ?? Quando ha già detto che i npl valorizzati dal piano industriale tra i 20 e i 30 sono una sfida importante.. o una roba simile.. mah.. mah..
 

sassipaolo

Chesenso's way
vedo che c'è la corsa a liberarsi delle sub, magari qualcuno sa ( dato che le carte non le prepara lo spirito santo)

non vorrei che stasera, o nel weekend, a mercati chiusi, arrivasse qualche comunicato

Banche venete: Viola, credo in piano Governo ma agire in fretta
ROMA (MF-DJ)--"In giro per l'Europa le situazioni si risolvono in 24 ore, dovremmo fare lo stesso in Italia" con Bpvi e Veneto Banca.

Lo dice Fabrizio Viola, a.d. di Bpvi, a Mf DowJones. Alla domanda se crede nel piano di salvataggio al quale sta lavorando il Governo e che prevede il coinvolgimento dei maggiori istituti bancari italiani, Viola risponde che "devo crederci per forza". Il banchiere torna poi a ribadire la necessita' che si agisca in fretta precisando che "bisogna smetterla di far girare il cerino. Bisogna convocare i banchieri e far convocare i rispettivi cda entro il fine settimana".

Viola insiste che "ci vuole molta rapidita'. In questa situazione mi stupisco che le banche abbiano ancora clienti, perche' stanno ritirando anche la raccolta indiretta".
 

russiabond

Contadino della finanza
Salvataggio di popolare della Spagna è la prima di test bancario europeo
le regole delle banche europee devono affrontare sfide più dure, in Italia, Portogallo e Regno Unito
fastFT
azioni Liberbank caduta del 20% tra turbolenze Popolare
NUOVO 21 MINUTI FA
Tre banche deboli a fuoco: sulla scia dell'accordo Banco Popolare, l'attenzione in Europa si prevede di passare a gruppi in difficoltà Novo Banco, Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza © Bloomberg
7Martin Arnold a Londra, Jim Brunsden a Bruxelles e Rachel Sanderson a Milano

Per più di due anni, gli investitori, finanziatori e le autorità di regolamentazione sono stati in attesa di vedere quale delle banche in difficoltà in Europa sarebbe stato il primo a testare nuove regole per il salvataggio istituti di credito in difficoltà. Alcuni addirittura chiesto se il nuovo regime avrebbe funzionato.

Ora hanno qualche risposta. I regolatori europei hanno preso il controllo della spagnola Banco Popolare questa settimana, spazzando via gli azionisti del prestatore e obbligazionisti junior e venderlo per una simbolica € 1 al suo più grande rivale Banco Santander .

La vendita è stato concordato in 24 ore, vincendo elogi per come rapidamente relativamente della zona euro nuovo regime per le banche in fallimento affrontato di popolari problemi senza l'utilizzo di fondi dei contribuenti e lasciando i depositanti e gli obbligazionisti di alto livello indenne.

Eppure, alcuni investitori e gli analisti sostengono che la Popolare non rappresenta un vero test del sistema in quanto è stato venduto prima di una piena risoluzione - il processo con cui le autorità possono intervenire per gestire il fallimento di una banca, comprese le perdite imponenti sui depositanti e gli obbligazionisti di alto livello .

Altri puntano più severe sfide future per il regime ancora nascente dalle banche problema in Italia - dove due banche della regione Veneto del nord-est Italia hanno bisogno di salvataggio - così come nel Regno Unito e in Portogallo.

“La grande domanda è quando si Ci sarà una vera e propria applicazione del quadro di risoluzione in Europa”, afferma Claudio Scardovi, co-responsabile dei servizi finanziari alla ristrutturazione AlixPartners consulente. “Sto vedendo un sacco di appetito [tra le autorità di regolamentazione] per verificare se la nuova architettura funziona”.

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sassipaolo

Chesenso's way
le IT vb 1k 2018 mi ricordano indurain in salita ;)

seduto sui pedali li riprendeva tutti :rotfl:
 
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sassipaolo

Chesenso's way
Cda cruciale martedì prossimo per la Popolare di Vicenza, a cui potrebbe aggiungersi quello di Veneto Banca, per ora non ancora convocato. I consiglieri, a quanto risulta, si aspettano una parola chiara sulla possibilità di reperire gli 1,2 miliardi di capitali privati chiesti dalla Ue per autorizzare gli aiuti di Stato. Senza le condizioni per un intervento di sistema è possibile che i cda si rimettano alla Bce per valutare la miglior strada da intraprendere alla luce delle condizioni critiche in cui versano gli istituti.

Banche venete, martedì Cda cruciale - Economia
 

Vet

Forumer storico
Fatte le debite proporzioni questi giorni mi ricordano quelli immediatamente successivi al fallimento delle LB ... dove i maggiori esponenti economici Americani si davano le pacche sulle spalle per come la situazione si stava evolvendo .... poi e' arrivato l'uragano...... soltanto che li l'hanno risolta inondando di denaro tutte le banche comprese quelle che non ne avevano bisogno..... qui ho paura che se arriva la buffera non avranno nessuna idea di come uscirne fuori
 

Fabrib

Forumer storico
http://www.corriere.it/economia/17_...ma-e5a77d32-4d55-11e7-a0c3-52aebd58a53d.shtml
«Non c’è altro tempo da perdere». L’appello di Fabrizio Viola rende ancora più evidente, se mai ce ne fosse bisogno, il senso dell’urgenza. «Se non si prendono decisioni immediate» per mettere in sicurezza Veneto Banca e Popolare di Vicenza, è l’intero sistema bancario a rischiare. «Leggetevi l’analisi fatta dalla Cgia di Mestre per capire a quali rischi ci si espone» ha detto ieri il banchiere chiamato a gestire la difficile ristrutturazione dei due istituti veneti. Farli fallire sarebbe «un dramma» ha scritto l’ufficio studi della Cgia. Vicenza e Montebelluna insieme rappresentano l’ottava banca del Paese, con finanziamenti in essere per 42 miliardi concessi a 130 mila aziende, il 37% delle quali nell’area del Triveneto. Chiudere all’improvviso i rubinetti vorrebbe dire mettere in ginocchio un’area che, secondo i dati della Cgia, produce il 9% del Pil nazionale e pesa per il 14% sull’export.
Per evitare il fallimento, o peggio ancora la liquidazione, è rimasto poco tempo. «Lunedì abbiamo un comitato rischi, martedì un consiglio di amministrazione e ci aspettiamo risposte precise» ha detto ieri il presidente della vicentina, Gianni Mion. Mercoledì ci sarà invece il consiglio di Veneto Banca. Tra Vicenza e Montebelluna c’è un cauto ottimismo. Tuttavia, se non dovesse arrivare un impegno formale non è escluso che i board si dimettano in blocco. L’impegno deve arrivare dalle banche a cui il Tesoro ha chiesto gli 1,2 miliardi necessari, secondo Ue e Bce, perché possa concretizzarsi l’intervento dello Stato. Ieri è arrivata la disponibilità di Banca Mediolanum: «Se tutti parteciperanno parteciperemo anche noi» ha detto l’amministratore delegato Massimo Doris.
Unicredit e Intesa Sanpaolo sono i capofila dell’operazione «di sistema» sollecitata da Pier Carlo Padoan. Al Tesoro c’è la cabina di regia e le banche che dovrebbero partecipare all’operazione sono state già allertate. Via Xx Settembre potrebbe provare a chiudere il cerchio nel fine settimana ottenendo dagli istituti un impegno formale, per poi procedere alle verifiche con Bruxelles e Francoforte sulla praticabilità della soluzione di sistema e sulla cornice normativa.
Intanto è necessario che le due capofila siano disponibili. E le condizioni perché ciò avvenga, come ha spiegato il ceo di Unicredit Jean Pierre Mustier ai suoi, è che la soluzione minimizzi l’impatto, sia per il sistema Paese sia per le banche, e che il contributo sia proporzionale, ovvero equamente diviso tra gli istituti. Tutti o gran parte di essi.
9 giugno 2017 (modifica il 9 giugno 2017 | 23:03)
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