Obbligazioni bancarie Obbligazioni Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (1 Viewer)

angy2008

Forumer storico
sul Sole di oggi Zonin si difende con le unghie e con i denti per non finire in galera e cita anche le compagnie di assicurazione escludendo di aver agito con dolo, chi ci crede è un gonzo, intanto si è spogliato di ogni bene come si addice a chi ha la coscienza a posto
 

Jurij Gagarin

Forumer attivo
comunque siamo già qualche figura sopra ai prezzi che giravano sul fol le settimane scorse. secondo me però per qualche rialzo robusto dovuto alla tempistica bisognerà aspettare maggio IMHO anche perchè molti vorranno aspettare l'assemblea del 28 per vedere se ci saranno novità sulla tempistica.

dubito però che i prezzi possano scendere da qua a fine aprile.
 
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stefanofabb

GAIN/Welcome
comunque siamo già qualche figura sopra ai prezzi che giravano sul fol le settimane scorse. secondo me però per qualche rialzo robusto dovuto alla tempistica bisognerà aspettare maggio IMHO anche perchè molti vorranno aspettare l'assemblea del 28 per vedere se ci saranno novità sulla tempistica.

dubito però che i prezzi possano scendere da qua a fine aprile.
A mio modo di vedere i prezzi potranno raggiungere all'incirca 17-21,buon giorno
 

locco68

violaforever

Mps appesa all'Europa su piano e sofferenze

I crediti deteriorati superano i 29 miliardi L'ad Morelli ai soci: «Il titolo tornerà in Borsa»

Camilla Conti - Gio, 13/04/2017 - 09:53





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L'assemblea del Monte dei Paschi riunita ieri a Siena è iniziata con solo il 16,3% del capitale sociale presente, senza i numeri per poter svolgere la parte straordinaria che avrebbe dovuto votare la riduzione del capitale sociale a copertura della perdita residua al 31 dicembre 2016.

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«Ce lo aspettavamo», ha detto il presidente Alessandro Falciai, ma non è un problema per la banca: l'abbattimento del capitale sarà proposto alla prossima assemblea straordinaria che delibererà, probabilmente entro l'estate, l'aumento di capitale da parte dello Stato destinato a diventare primo socio con il 70%.

Dopo quasi nove ore di maratona assembleare, i soci si sono così limitati a benedire il bilancio a maggioranza assoluta. Passato a maggioranza, ma senza il fondo dei fondi, anche il secondo e il terzo punto all'ordine del giorno, rispettivamente la relazione sulla remunerazione e l'approvazione del piano di performance shares a favore del personale del gruppo.

Per i piccoli azionisti che ieri hanno sfilato davanti al presidente Falciai e all'ad Marco Morelli le certezze sono poche. La prima è che il fabbisogno di capitale richiesto dalla Bce al Monte resta quello indicato a inizio d'anno: 8,8 miliardi. La seconda è che il titolo, sospeso in Borsa da dicembre, non verrà delistato: verrà riammesso quando si conosceranno i risultati ufficiali del negoziato con Bruxelles. La terza è che «ci vorranno anni per recuperare i 28 miliardi di raccolta persa nel 2016», come ha ammesso Morelli. Per il resto Mps è nel limbo. Piano industriale, cessione delle sofferenze, tutto è appeso all'esito della trattativa con la Commissione Ue. L'ad si è detto «ottimista» sull'iter della ricapitalizzazione precauzionale anche se non ha aggiunto dettagli sui tempi: «Dobbiamo avere tutti chiaro che il tema non si risolve in pochi mesi o in pochi trimestri», ha detto ai soci.

Ieri ai vertici non è rimasto, dunque, che elencare una lunga serie di «auspici». Uno di questi è che la banca riesca a cedere la montagna di sofferenze senza rimetterci troppo in termini di prezzo. E che l'inevitabile aumento dei tagli sui costi del personale (a fine ottobre erano state indicate 2.600 uscite da realizzare nell'arco di piano al 2019) possa essere contenuto visto che la richiesta della Commissione potrebbe puntare a raddoppiare quei tagli. Nel frattempo, le sofferenze sono già lievitate a 29,4 miliardi: come verranno cedute, se con una cartolarizzazione o con una cessione in blocco pro soluto, l'ad non l'ha specificato perchè la banca «sta ridiscutendo un nuovo piano completamente diverso». Di certo, il 47% del credito deteriorato è stato generato prima del 2004 e i primi cento prestiti «non performanti» pesano sullo stock complessivo per il 3,5 per cento. Quanto alle cause, il Monte ha ricevuto al 31 dicembre in sede civile richieste risarcitorie stragiudiziali per 522,8 milioni totali. Che aggiunte a quelle già pervenute, fa un totale di 640 milioni.



molto importante l'articolo postato di la' dall'utente Dulcamara.......
si parla di assemblea straordinaria per deliberare adc riservato allo stato.......entro l'estate.....
se confermato per venetina importante......
e non poco......
 

Rottweiler

Forumer storico
Oggi il Governo ha detto verranno utilizzati presumibilmente 10 mld del fondo salvabanche. Se 6,6mld sono per MPS, deduco che per le venete siano 3,4 mld.

Leggevo la spiegazione della Banca d'Italia su come mai - per MPS - si è passati da un auk privato da 5 mld a una ricapitalizzazione di Stato di 8,8 mld. Secondo la BdI "La “soluzione di mercato” si rivolgeva ai privati e aveva come obiettivo la drastica riduzione del rischio di credito della banca, garantendo così la stabilità della banca a fronte dell’esito negativo della prova di stress resa pubblica nel luglio 2016 dall’Autorità Bancaria Europea (EBA). Essa prevedeva l’integrale cessione dei crediti “in sofferenza” e l’aumento del livello di svalutazione delle “inadempienze probabili”. Il costo di queste operazioni veniva calcolato in 5 miliardi, di cui, all’incirca, 3 per coprire la perdita derivante dalla cessione delle sofferenze e 2 per aumentare il tasso di copertura delle inadempienze probabili." Mentre "L’ammontare di capitale “precauzionale” che una banca può chiedere allo Stato è quello necessario a coprire il fabbisogno patrimoniale che deriva dallo scenario avverso di una prova di stress. Nel caso della Banca Monte dei Paschi di Siena tale fabbisogno è stato valutato dalla BCE in 8,8 miliardi ed è riferito alla prova di stress resa pubblica dall’EBA."
Banca d'Italia - L'ammontare della "ricapitalizzazione precauzionale" del Monte dei Paschi di Siena

Mutuando i ratio di MPS, la ricapitalizzazione precauzionale delle venete è di 6,4 mld, ma una ricapitalizzazione di mercato potrebbe essere di 3,6 mld, magari ridotta di qualche dismissione. Tant'è che Viola ha detto l'altro giorno che le banche venete hanno capitale a sufficienza per assorbire eventuali perdite derivanti dalla dismissione dei non-performing loans (npl). Ovvio, ci deve essere qualcuno che mette 3 mld, che non sono pochi, ma Atlante non è ancora uscito dai giochi.

L'ultima parola ce l'hanno loro:
occhio a quei due. guzzetti e bazoli delusi da messina per le generali vogliono sostituirlo

Cmq la norma sulla ricapitalizzazione preventiva è una norma assurda: se entra lo Stato, deve metterci il doppio dei privati e azzera tutti gli altri.

Ciao Varoon, :)

e grazie per il documento della Banca d'Italia.

Sai, per caso, se esista in Banca d'Italia un ufficio/responsabile al quale ci si può rivolgere, come privati o come società, per avere chiarimenti su argomenti come quello da te riferito?

Questi "approfondimenti" della Banca d'Italia fanno nascere domande più numerose delle risposte che riescono a dare. Ti cito solo un esempio: nell'AQR/Stress test del 2014, il primo dell'era CRD4, quello che avrebbe dovuto "far scuola", il limite al CET1 ratio nel caso di scenario avverso era stato posto al 5.5%. Perché qui (e non solo qui...) ci si ostina a richiedere capitale sino all'8%?

Ecco: se tu fossi in grado di indicarmi il "contatto" giusto (magari privatamente) sarei molto interessato a richiedere chiarimenti come questo. Insieme ad altri....:jack:
 
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Jurij Gagarin

Forumer attivo
Mps appesa all'Europa su piano e sofferenze
I crediti deteriorati superano i 29 miliardi L'ad Morelli ai soci: «Il titolo tornerà in Borsa»

Camilla Conti - Gio, 13/04/2017 - 09:53





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L'assemblea del Monte dei Paschi riunita ieri a Siena è iniziata con solo il 16,3% del capitale sociale presente, senza i numeri per poter svolgere la parte straordinaria che avrebbe dovuto votare la riduzione del capitale sociale a copertura della perdita residua al 31 dicembre 2016.

1489134475-mps.jpg


«Ce lo aspettavamo», ha detto il presidente Alessandro Falciai, ma non è un problema per la banca: l'abbattimento del capitale sarà proposto alla prossima assemblea straordinaria che delibererà, probabilmente entro l'estate, l'aumento di capitale da parte dello Stato destinato a diventare primo socio con il 70%.

Dopo quasi nove ore di maratona assembleare, i soci si sono così limitati a benedire il bilancio a maggioranza assoluta. Passato a maggioranza, ma senza il fondo dei fondi, anche il secondo e il terzo punto all'ordine del giorno, rispettivamente la relazione sulla remunerazione e l'approvazione del piano di performance shares a favore del personale del gruppo.

Per i piccoli azionisti che ieri hanno sfilato davanti al presidente Falciai e all'ad Marco Morelli le certezze sono poche. La prima è che il fabbisogno di capitale richiesto dalla Bce al Monte resta quello indicato a inizio d'anno: 8,8 miliardi. La seconda è che il titolo, sospeso in Borsa da dicembre, non verrà delistato: verrà riammesso quando si conosceranno i risultati ufficiali del negoziato con Bruxelles. La terza è che «ci vorranno anni per recuperare i 28 miliardi di raccolta persa nel 2016», come ha ammesso Morelli. Per il resto Mps è nel limbo. Piano industriale, cessione delle sofferenze, tutto è appeso all'esito della trattativa con la Commissione Ue. L'ad si è detto «ottimista» sull'iter della ricapitalizzazione precauzionale anche se non ha aggiunto dettagli sui tempi: «Dobbiamo avere tutti chiaro che il tema non si risolve in pochi mesi o in pochi trimestri», ha detto ai soci.

Ieri ai vertici non è rimasto, dunque, che elencare una lunga serie di «auspici». Uno di questi è che la banca riesca a cedere la montagna di sofferenze senza rimetterci troppo in termini di prezzo. E che l'inevitabile aumento dei tagli sui costi del personale (a fine ottobre erano state indicate 2.600 uscite da realizzare nell'arco di piano al 2019) possa essere contenuto visto che la richiesta della Commissione potrebbe puntare a raddoppiare quei tagli. Nel frattempo, le sofferenze sono già lievitate a 29,4 miliardi: come verranno cedute, se con una cartolarizzazione o con una cessione in blocco pro soluto, l'ad non l'ha specificato perchè la banca «sta ridiscutendo un nuovo piano completamente diverso». Di certo, il 47% del credito deteriorato è stato generato prima del 2004 e i primi cento prestiti «non performanti» pesano sullo stock complessivo per il 3,5 per cento. Quanto alle cause, il Monte ha ricevuto al 31 dicembre in sede civile richieste risarcitorie stragiudiziali per 522,8 milioni totali. Che aggiunte a quelle già pervenute, fa un totale di 640 milioni.



molto importante l'articolo postato di la' dall'utente Dulcamara.......
si parla di assemblea straordinaria per deliberare adc riservato allo stato.......entro l'estate.....
se confermato per venetina importante......
e non poco......

fosse così vorrebbe dire che entro il 21 maggio devono esserci tutti gli ok per la ricapitalizzazione perchè per convocare un assemblea straordinaria servono necessariamente almeno 30 giorni, altrimenti venetina andrà a rimborso. :jack:

questo ovviamente in caso di due aumenti di capitale separati, perchè in caso di aumento unico post-fusione (anche un giorno dopo) venetina l'ha già sfangata. e non è una mia opinione ma una questione di tempi tecnici. anche facendo partire il tutto OGGI (quindi convocando la prima assemblea per deliberare la fusione minimo tra 30 gg) sarebbe impossibile convertire venetina, anche perchè una volta approvata dalle assemblee la fusione non può diventare effettiva prima di altri 60 giorni. quindi in tutto 90 giorno e a noi ne mancano 67. :D
 
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sassipaolo

Chesenso's way
14 aprile 2017
MILANO FINANZA
Luca Gualtieri

La trattativa sul salvataggio di Popolare di Vicenza e Veneto Banca potrebbe arrivare a una svolta decisiva entro la fine del mese, quando peraltro è prevista l’assemblea di Bpvi (28 aprile). Le authority europee al lavoro sul dossier hanno imboccato il rettilineo finale e, secondo alcuni osservatori, la messa in sicurezza potrebbe avvenire in contemporanea con quella di Mps e non dopo
 

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