Obbligazioni bancarie Obbligazioni Banca Carige (2 lettori)

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B.Carige: Lener, partito processo cessione Npl 08/10/2019 12:15 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)-"E'' partito" il processo di deconsolidamento degli Npl di Banca Carige come previsto dal piano di rilancio dei commissari. Ad affermarlo e'' Raffaele Lener, commissario straordinario dell''istituto ligure che ha anche ribadito che nel processo sono coinvolti sia Amco, ex Sga, che Credito Fondiario. La cessione del portafoglio Npl e'' funzionale alla pulizia del bilancio e dovrebbe avvenire in modo contestuale con l''aumento di capitale da 700 mln. Cce
 

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TOP STORIES ITALIA: nessun ripensamento Ccb su Carige, si lavora ad aumento 08/10/2019 19:05 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--Procedono i lavori per la messa in sicurezza di Banca Carige. E'' partito il processo per la cessione del portafoglio di Npl ad Amco, ex Sga, la liquidita'' e'' sotto controllo e sono in corso i processi per il lancio dell''aumento di capitale da 700 mln previsto entro fine anno, cosi'' come i contatti con i soggetti coinvolti. E se resta l''incognita di come Malacalza Investimenti si comportera'' in sede di aumento di capitale e'' confermato l''impegno di Cassa Centrale Banca ad esercitare un ruolo di peso. Parola di Raffaele Lener, commissario di Banca Carige che, smentendo alcuni rumors di mercato che davano il gruppo trentino come poco incline a superare, in prospettiva, il 10% dell''istituto ligure, non vede ragioni per cui Ccb non debba esercitare l''opzione. "Questo e'' complesso da dire ma francamente credo che il progetto industriale sia quello di una sempre maggiore integrazione; non capirei una presenza con una partecipazione piccola come quella attuale", ha risposto. "Indubbiamente, ha aggiunto Lener, il primo step e'' quello. Loro sono sotto la soglia di rilevanza. Non c''e'' nessun cambiamento rispetto al progetto. Ragionevolmente" saliranno nel capitale. "C''e'' un sistema di opzioni che dovrebbe consentirgli di salire in modo significativo e non ho motivo di cedere che non lo faranno", ha aggiunto il commissario. Al momento non e'' stata ancora inviata alcuna richiesta a Bankitalia da parte di Ccb per salire oltre la soglia di rilevanza. "Questo perche'' per il momento questa operazione e'' limitata a poco sotto il 10%, quindi sotto la soglia di autorizzazione. Hanno una possibilita'' di salire e nel momento in cui formalmente decideranno di esercitarla chiederanno l''autorizzazione". Lener non specifica se Ccb salira'' gradualmente o come intende procedere. "Non so neanche se l''abbiano deciso, sinceramente non so come abbiano intenzione di procedere. Si aspetta quella finestra" di opzione. "Sta a loro studiare meglio la situazione e come esercitare i diritti che contestualmente hanno nei confronti del Fondo interbancario". Nel frattempo sono Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e Schema Volontario a controllare la banca; "sono loro che devono essere autorizzati dal sistema di vigilanza integrata Bce-Banca d''Italia all''acquisto del controllo". Tornando all''aumento di capitale da 700 mln che verra'' lanciato entro l''anno Lener specifica che "con il gruppo Malacalza ci sono stati contatti intensi prima dell''assemblea, dopo non ci sono stati contatti particolari, quindi ancora non sappiamo quale posizione intendono assumere in relazione alla possibilita'' di partecipare anche loro, come tutti gli altri soci, all''aumento di capitale". Anche la liquidita'' e'' sotto controllo: "per quanto riguarda Carige non ha costituto mai in questi mesi, per qualcuno in modo sorprendente, un problema e non lo costituisce neanche adesso. Il problema della banca non e'' quello in questo momento. La clientela e il mercato hanno ritenuto di credere in questo progetto. Al momento e'' un problema che non abbiamo". Di conseguenza non e'' prevista nessuna nuova emissione di bond garantiti. "Alcuni sono stati emessi a suo tempo. Non e'' stato completato l''intero taglio previsto dal decreto legge, pero'' in realta'' non ci sara'' ulteriore ricorso". Il commissario conferma poi l''avvio del processo di deconsolidamento del portafoglio Npl. Nel processo sono coinvolti sia Amco, ex Sga, che Credito Fondiario. La cessione e'' funzionale alla pulizia del bilancio e dovrebbe avvenire in modo contestuale con l''aumento di capitale da 700 mln.
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SOTTO LA LENTE: quel decreto del Mef per salvare comunque Carige 14/10/2019 17:15 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--Il Piano B era pronto. Nelle notti che hanno preceduto l''assemblea dei soci di Banca Carige il Mef aveva messo a punto un decreto legge che avrebbe reso possibile un salvataggio sui generis. Il soccorso era incentrato su un decreto in grado di valorizzare le Dta, le Deferred tax assets (imposte differite attive o attivita'' per imposte anticipate); una soluzione che avrebbe reso la banca ligure piu'' appetibile per un partner privato. Il decreto Dta era necessario in quanto per Carige (488 sportelli e 4.098 dipendenti) non sarebbe stato possibile un salvataggio sulla falsa riga delle banche venete. Questo perche'' l''istituto non era considerato di rilevanza sistemica e quindi - complici anche ragioni di opportunita'' politica - non sarebbe stato possibile impiegare direttamente risorse pubbliche per agevolare una soluzione simile a quella individuata per Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, i cui asset performanti erano finiti a Intesa Sanpaolo per 1 euro. Il passaggio di due banche a una cifra sfacciatamente simbolica era diventato realta'' grazie alle munizioni pubbliche messe a disposizione dallo Stato. I due istituti di credito veneti erano infatti stati messi in Liquidazione coatta amministrativa (Lca) e gli asset erano stati divisi in performanti e non performanti, col passaggio delle attivita'' "buone" a Intesa Sanpaolo e il resto in parte nelle mani della Sga di Marina Natale e in parte all''asta. Una strada impossibile da seguire per Carige e, proprio per questo, il Mef di concerto con Banca d''Italia, aveva studiato un altro schema impegnando una buona dose di raziocinio e fantasia. Per agevolare l''acquisto da parte di un cavaliere bianco il Governo aveva studiato una sorta di bonus fiscale che avrebbe reso la banca appetibile per un partner. Quest''ultimo - probabilmente - avrebbe avuto potuto contabilizzare le Dta non a conto economico, bensi'' a patrimonio. Tale cuscinetto avrebbe agevolato lo shopping e ridotto eventuali esigenze di capitale derivanti da un''operazione cosi'' complessa. Le Dta - in questo modo - avrebbero potuto essere contabilizzate sin da subito, fungendo da cuscinetto patrimoniale pronto all''uso - senza attendere la generazione di utili e l''arco temporale canonico, come da prassi quando tali imposte vengono contabilizzate in conto economico. Va detto che non tutte le banche avrebbero potuto compiere questa operazione di shopping. La conditio sine qua non - per la buona riuscita dell''operazione - era individuare un acquirente con una buona dotazione patrimoniale di base. Motivo per cui, in un''ideale short list, gli istituti di credito papabili erano due: Unicredit e Bper Banca. Intesa Sanpaolo, essendosi gia'' spesa per le banche venete, non poteva essere della partita. Sarebbe comunque servita una gara ad hoc, imbastita nel giro di pochi giorni. Ma una volta incassato il placet dell''assemblea dei soci di Carige al Piano di salvataggio dei commissari, il decreto non serviva piu'' ed e'' quindi rimasto nel cassetto. La disponibilita'' di Cassa Centrale Banca, l''architettura del salvataggio studiata dal Fondo Interbancario di tutela dei Depositi (col coinvolgimento di una serie di soggetti para-statali) e la decisione di Malacalza Investimenti di non bloccare il rafforzamento patrimoniale da 900 mln di euro, hanno permesso di percorrere la strada maestra, con gli esiti conosciuti. Alcune fonti non escludono che il decreto possa tornare utile per un''altra banca sull''orlo del dissesto. Ccb si sarebbe fatta avanti in tempi non sospetti per il salvataggio di Carige. Il disegno della banca trentina (80 bcc affiliate provenienti da tutta Italia, piu'' di 1.500 sportelli operativi sul territorio nazionale, oltre 11 mila collaboratori e piu'' di 500 mila soci.) risponderebbe all''opportunita'' di costruire un campione del credito cooperativo al Nord in grado di contrapporsi a Iccrea, molto forte al centro e nel Mezzogiorno. L''idea sarebbe quella di rafforzare il presidio adattando la nuova acquisizione alla logica cooperativa. La scelta di Ccb ha incontrato qualche resistenza interna da parte di alcune Bcc ma starebbe procedendo in modo spedito. Gli occhi, al momento, sono puntati sul Piano di rilancio della banca della Lanterna e sull''avvio dell''aumento di capitale previsto entro l''anno.
cce/glm
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