Obbligazioni bancarie Obbligazioni Banca Carige (1 Viewer)

russiabond

Contadino della finanza
Dal FOL....


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Originariamente Scritto da rivetto
OTC


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saluti
 

Near

Forumer storico
E sono convinto che questa volta non faranno sconti.

Anticipo l'apertura e ricordo.

L'isin nel titolo è un prodotto ad altissimo rischio che può comportare la perdita INTEGRALE del capitale investito secondo la normativa europea in materia di risoluzioni bancarie qui indicata:

EUR-Lex - 32014L0059 - EN - EUR-Lex

Vedi l'allegato 436931
alla fine invece il bilancio è stato positivo per chi ha le senior
un po' meno per gli azionisti
:)

PS: bella la tassazione al 15% :wow:
 

russiabond

Contadino della finanza
BY UMBISAM ...

Carige, tutte le incognite del ritorno in Borsa
L'appuntamento con il ritorno in Borsa del titolo Carige, sospeso da inizio anno dopo il commissariamento della banca, è già segnato sulle agende dei commissari. Sarà dopo due scadenze obbligate, l'aumento di capitale da 700 milioni, entro la fine dell'anno, e l'assemblea chiamata a nominare il nuovo consiglio di amministrazione figlio del riassetto societario, presumibilmente fra gennaio e febbraio.

Soltanto a quel punto si potrà dire davvero concluso il commissariamento, che Bce ha fissato al 31 dicembre 2019, ma che potrà essere prorogato fino all'assemblea. Il passo successivo, che potrebbe già essere compiuto a febbraio, segnerà il ritorno sul listino del titolo Carige. Ma il percorso è disseminato di incognite, a cominciare proprio dall'esito dell'aumento.

IL SUCCESSO DELL'OPERAZIONE

Non è infatti in discussione il successo dell'operazione, tenuto conto che ilfondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) ha già garantito la sua disponibilità a farsi carico di tutto l'inoptato, ma la composizione finale del capitale. C'è un numero, 90, che se per la cabala corrisponde alla paura, anche qui desta preoccupazione. Fitd, direttamente e tramite lo strumento conosciuto come Schema Volontario (a cui aderiscono solo alcune delle banche del Fondo) pronto a convertire il prestito concesso a Carige a suo tempo, si è impegnato a sottoscrivere il 79% del capitale.

Il 9 è invece garantito da Cassa Centrale Banca (Ccb), la holding trentina del sistema dicredito cooperativo che riunisce 84 istituti, già individuato come socio industriale, mentre il rimanente 12 è riservato agli attuali azionisti, grandi e piccoli, della banca. Proprio questo è il punto: perché i primi soci di Carige, Malacalza Investimenti della famiglia Malacalza, Lonestar di Gabriele Volpi e Popl2 di Raffaele Mincione, hanno già detto che non sottoscriveranno l'aumento. Soltanto loro tre, superano il 40% dell'attuale capitale e se si considera che a loro sono collegati alcuni fondi e altri azionisti, si arriva tranquillamente al 50%.

Quasi certo, insomma, che di questo inoptato, pari almeno al 6% del futuro capitale dovrà farsi carico Fitd, salendo quindi dal 79 all'85%. Decisiva sarà quindi la posizione di tutti gli altri azionisti, che sono comunque più di 65 mila. Se parteciperanno all'operazione, terranno Fitd sotto la soglia del 90%. Se si chiameranno fuori, allora la soglia verrà superata, imponendo l'Opa totalitaria su Carige che conduce al delisting.

In teoria, il Fondo può rimettere sul mercato una quota di azioni per ricostituire il flottante, ma non è tutto così scontato. Una carta da giocare potrebbe essere un accordo tra il futuro socio industriale, Ccb, e i grandi azionisti genovesi. Come è noto, il piano prevede che solo Ccb, entro due anni, possa acquistare le azioni da Fitd con uno sconto del 47%. Se Ccb volesse estendere quest'opzione anche ai soci genovesi potrebbe farlo, facendo così mutare il loro atteggiamento, inducendoli a partecipare all'aumento e a salire anche nel capitale, ricostituendo così una base locale forte.

Gli scenari attorno alla banca, insomma, si moltiplicano anche se l'obiettivo finale resta comunque il ritorno in Borsa. Sì, ma a quale prezzo? Ovviamente il ragionamento, finora coperto dal massimo riserbo, è già iniziato da tempo e muove da una considerazione che i commissari hanno manifestato in assemblea: dentro Carige c'è valore. Valore che in prospettiva può essere distribuito.

Stiamo parlando di una banca che, come indica il piano, può garantire un ritorno del capitale del 6%. L'operazione con Sga-Amco cancella oltre 3 miliardi dicrediti deteriorati, portandoli a meno del 3% del totale. La forchetta entro cui si potrebbe andare a collocare il ritorno in Borsa, del titolo secondo elaborazioni interne all'istituto, potrebbe essere compresa fra 0,40 e 0,70 euro. Decisiva sarà la gestione della banca che riparte patrimonializzata e ripulita dai crediti cattivi, ma si presenta sul mercato e va al confronto commerciale con gli altri istituti.

Il perimetro di Carige si è ridotto e l'attenzione si è focalizzata su famiglie e Pmi, ma è proprio su questo terreno che bisognerà dimostrare di essere efficienti, evitando che il quarto aumento di capitale in sei anni non faccia la fine dei precedenti tre, bruciati per non far sprofondare nel baratro l'istituto. I pilastri dell'attività commerciale restano quindi il capitale alto, i rischi bassi e la redditività. La banca, che pure ha mantenuto in situazioni difficili l'80% delle masse amministrate, deve ora puntare al recupero dei clienti che hanno scelto altri istituti o di chi, pur restando nel perimetro della banca, ha spostato altrove una parte della sua liquidità.
 

russiabond

Contadino della finanza
La Nuova Carige

Un passo alla volta. A Genova non è ancora tempo per una programmazione di lungo periodo. L'assemblea dei soci di Carige del 20 settembre, che ha approvato il piano di ricapitalizzazione dell'istituto bancario, è stata appena archiviata: i suoi effetti sono positivi, ma il percorso da compiere rimane lungo e si procede con cautela. Lo fa la Banca centrale europea, che dopo essere intervenuta con decisione dieci mesi fa, al tempo della sospensione in Borsa del titolo Carige e della nomina dei tre commissari, ora ne ha rinnovato il mandato fino al 31 dicembre. Ma lo fanno soprattutto gli azionisti.

Il fondo interbancario di tutela dei depositi, che con i denari delsistema bancario sta cercando ogni via per mettere in sicurezza Carige, ha il pallino in mano. All'orizzonte c'è una nuova assemblea straordinaria che sarà chiamata ad eleggere il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale, per riportare la banca alla piena operatività. Probabile che tra i nuovi amministratori vengano confermati Pietro Modiano (presidente) e Fabio Innocenzi (amministratore delegato), che già avevano ricoperto i medesimi ruoli prima del commissariamento. Così come è probabile una conferma per Raffaele Lener, voluto a garanzia degli interessi delsistema creditizio.

Starà comunque al Fondo attivare questa nuova fase della storia secolare di Carige, in attesa del biennio decisivo per le sorti dell'istituto. Assetto da rivedere La banca, che continua ad essere completamente operativa, anche se ha avviato una razionalizzazione della propria presenza territoriale con la chiusura di qualche decina di filiali, dovrà trovare da qui a fine 2021 il suo nuovo assetto. Sia dal punto divista del business, con una rifocalizzazione sulla clientela ligure, la più fedele ai colori dell'istituto, sia dal punto di vista della governance. Il 2019, come evidenziato nel piano industriale in essere, vedrà Carige chiudere ancora in rosso. Sarà una perdita importante.

La svolta dovrebbe realizzarsi con il nuovo anno e il nuovo consiglio di amministrazione. Sul fronte della governance si apre poi una partita delicatissima. Il Fondo infatti reciterà il ruolo di garante della realizzazione dell'aumento e si è impegnato a rilevare anche la quota di inoptato da parte della clientela privata. Al momento, numeri alla mano, il Fondo potrebbe trovarsi a controllare alla fine dell'operazione di aumento di capitale, una quota tra l'8o e il 91 per cento delle azioni di Carige. Se non ci sarà impegno da parte dei soci privati, la quota restante del 9 per cento sarà in carico a un soggetto del tutto nuovo, la Cassa Centrale banca, che è la holding basata a Trento di un agguerrito gruppo di un'ottantina di banche dicredito cooperativo eCasse Rurali.

Un mondo inedito Il fatto che ilfondo interbancario di tutela di depositi arrivi a controllare la maggioranza di una banca quotata è un inedito anche nel Paese della «finanza creativa». Ma è del tutto inedita anche l'ipotesi che questa rilevante quota di capitale venga, nel giro dei prossimi 27 mesi, venduta a una holding partecipata da piccole banche, costituite in forma di cooperative, che così andrebbero a controllare una società per azioni quotata in Borsa. L'ipotesi, come detto, è lontana fino a 27 mesi. Ma il dibattito è aperto.

Cassa centrale ha infatti sottoscritto un impegno ad acquisire, in cambio di 63 milioni di euro, una quota pari al 9 per cento di Carige. Di più. I coraggiosi trentini hanno anche sottoscritto la metà di un prestito obbligazionario subordinato da 200 milioni, che la holding conta di distribuire in parte tra le proprie partecipanti. Il conto che si presenta a Trento e al suo presidente Giorgio Fracalossi, ammonta a 163 milioni di euro. Non poco. Soprattutto preoccupa la mancanza di affinità elettive tra le logiche di una Spa quotata e il mondo delleBcc.

C'è però chi evidenza che il radicamento territoriale di Carige e l'attaccamento dei liguri alla loro banca sia qualcosa di molto simile a quanto avviene in ogniBcc. Cambia la scala dimensionale. In verità, dopo la prima iniezione di denaro fresco, a Trento hanno tutto il tempo per capire cosa sia meglio. Esiste infatti un'opzione d'acquisto, non un obbligo, sulla quota che sarà in mano al fondo, che si potrà esercitare in quattro momenti: giugno 2020, dicembre 2020, giugno 2021, dicembre 2021.

Per ora dunque, Cassa centrale paga, entra, si siede e osserva. Voci ricorrenti assicurano che il gruppo cooperativo non parteciperà alla formazione delle nuove liste di amministratori e di sindaci, sia per motivi legati an'interlocking sia per una ragioni di opportunità politica. Quindi, per almeno sei mesi, Cassa centrale sarà lo sleeping partner di Carige. In verità guarderà il nuovo mondo in cui è entrata per capire se la propria evoluzione potrà realizzarsi in quell'universo.
 

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