Spennacchiotto
Nuovo forumer
Come sapete Patrick De Gayardon, morto nel 1998 per un malfunzionamento del paracadute, è stato uno dei più grandi sportivi degli ultimi anni.
Tra le sue imprese sportive ve ne sono alcune che, secondo me, seguono una catena logica.
Una prima impresa fu di saltare da 12,700 metri, senza ossigeno. Era il primo passo: superare le limitazioni dell'elemento ARIA.
Successivamente, si lanciò parallelamente alla cascata del Salto Angel in Amazzonia. Cadeva per 900 metri parallelamente all'ACQUA, identificandosi con essa.
Poi, in Messico, si lanciò da un elicottero, in modo da cadere attraverso un'enorme caverna nel terreno detta El Soltano. Quando vidi le immagini, era evidente per me che Patrick voleva provare cosa avrebbe significato attraversare in volo la TERRA.
Successivamente, si lanciò in sopra un deserto di ghiaccio all'estremo Nord del mondo. Dopo l'impresa di El Soltano Patrick, come i grandi iniziati prima di lui, attraversando il limite della terra, entrando in'oscura caverna, aveva sperimentato una morte simbolica. Ora come un'anima da leggenda scandinava, risaliva verso il mitico Nord, verso la stella polare e nell'aria gelida, volteggiava in un astratto deserto bianco.
L'iniziato prendeva confidenza con un mondo dove non è opera né immagine.
Cominciò a sviluppare una speciale tuta di lancio che lo faceva assomigliare ad un aquilone umano e gli consentiva di procedere in avanti mentre era in caduta libera.
Così trovò il modo di lanciarsi da un piccolo aereo, volare a fianco ad esso mentre l'aereo procedeva in picchiata, e ritornare dentro, senza aprire il paracadute. Patrick ora dimostrava di poter far scorrere all'indietro il TEMPO.
Nessuno sa quale sarebbe stato il suo prossimo passo, ma c'è chi dice che voleva sviluppare la sua tuta fino al punto che non sarebbe stato più necessario aprire il paracadute. A quel punto l'OPERA sarebbe stata completa.
Patrick De Gayardon non solo era un uomo che desiderava andare Oltre, ma aveva un piano per farlo.
So che esistono molti altri come lui nel mondo, non necessariamente famosi.
Spennacchiotto.
Tra le sue imprese sportive ve ne sono alcune che, secondo me, seguono una catena logica.
Una prima impresa fu di saltare da 12,700 metri, senza ossigeno. Era il primo passo: superare le limitazioni dell'elemento ARIA.
Successivamente, si lanciò parallelamente alla cascata del Salto Angel in Amazzonia. Cadeva per 900 metri parallelamente all'ACQUA, identificandosi con essa.
Poi, in Messico, si lanciò da un elicottero, in modo da cadere attraverso un'enorme caverna nel terreno detta El Soltano. Quando vidi le immagini, era evidente per me che Patrick voleva provare cosa avrebbe significato attraversare in volo la TERRA.
Successivamente, si lanciò in sopra un deserto di ghiaccio all'estremo Nord del mondo. Dopo l'impresa di El Soltano Patrick, come i grandi iniziati prima di lui, attraversando il limite della terra, entrando in'oscura caverna, aveva sperimentato una morte simbolica. Ora come un'anima da leggenda scandinava, risaliva verso il mitico Nord, verso la stella polare e nell'aria gelida, volteggiava in un astratto deserto bianco.
L'iniziato prendeva confidenza con un mondo dove non è opera né immagine.
Cominciò a sviluppare una speciale tuta di lancio che lo faceva assomigliare ad un aquilone umano e gli consentiva di procedere in avanti mentre era in caduta libera.
Così trovò il modo di lanciarsi da un piccolo aereo, volare a fianco ad esso mentre l'aereo procedeva in picchiata, e ritornare dentro, senza aprire il paracadute. Patrick ora dimostrava di poter far scorrere all'indietro il TEMPO.
Nessuno sa quale sarebbe stato il suo prossimo passo, ma c'è chi dice che voleva sviluppare la sua tuta fino al punto che non sarebbe stato più necessario aprire il paracadute. A quel punto l'OPERA sarebbe stata completa.
Patrick De Gayardon non solo era un uomo che desiderava andare Oltre, ma aveva un piano per farlo.
So che esistono molti altri come lui nel mondo, non necessariamente famosi.
Spennacchiotto.
