Non tutti lo sanno (1 Viewer)

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Cosa sono cretto e craquelure nei quadri. Come prevenirli, come li realizzano nei falsi - Stile Arte

Ho trovato questo sito, che consiglio di leggere a tutti coloro che si interessano alla pittura ad olio. In 15 minuti si leggono informazioni pari ad un mezzo manuale. Anche se non sono d'accordo con tutte le affermazioni dell'autore - eventualmente se ne potrà discutere qui, no Kiappo? - ritengo che vada comunque letto dagli appassionati.
Alla fine vi è un servizio di stime e poi un altro riferito alle vendite. Su questi proprio non mi pronuncio, ma forse qualcun altro lo potrà fare.

Dal sito una piccola citazione riferente un fatto che ... non tutti lo sanno.

E’ rimasto tra gli aneddoti – basati su una vicenda vera – l’incidente occorso a un grosso quadro di Velazquez. Approfittando di una bella giornata di sole e di vento, il maestro aveva chiesto che i suoi assistenti ponessero il quadro, al quale stava lavorando, all’esterno affinchè fosse accelerata l’asciugatura superficiale. Naturalmente il quadro doveva essere sistemato “in piedi”, in una zona luminosa, ma non direttamente colpito dai raggi solari – per evitare surriscaldamento e la possibile colatura del colore – poichè tutti i pittori sanno che se si appoggia a terra l’intero dipinto, pur verso l’alto, su di esso rotoleranno, in breve, polvere, insetti e peli, catturati dalla viscosità del colore. Si procedette allora poggiando il quadro su un lato, dandogli la giusta inclinazione, affinché non cadesse avanti. Ma un colpo di vento colpì la tela, che si trasformò in una sorta di vela. L’opera volò e cadde in avanti, subendo danni a causa della sporcizia che si era mischiata al colore.
 

baleng

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Molti pittori - non tutti - lo sanno. Tutti gli studenti d'arte dovrebbero :rolleyes: saperlo. Molti collezionisti non lo sanno.
Le crepe precoci nei dipinti ad olio ("craquelures") sono dovute al fatto che il pittore ha sovrapposto ad un colore che secca lentamente uno che si secca rapidamente.
Per esempio, si metterà correttamente il blu di Prussia sotto, cioè prima, e il bianco di zinco sopra, cioè dopo. Il primo secca veloce, e il secondo mantiene per sufficiente tempo l'elasticità per adattarsi alle mutate condizioni sottostanti prima di seccare. (l'esempio è volutamente un po' stupido, in quanto, poiché il bianco di zinco tende a divenire trasparente mentre il blu di Prussia tende a risalire alla superficie, dopo qualche anno il blu si sarà quasi completamente mangiato il povero bianco - ma questo è un altro punto)-
Per ricordarsi la regola, il pittore dilettante (o l'amatore) tenga presente che sotto - eventualmente - si fa lo schizzo, con matita, acquerelli, tempere ecc., che sono già asciutti o seccano brevissimamente, sopra si dipinge con l'olio
Stessa funzione mnemonica ha la formula "dipingere grasso su magro", cioè prima Stanlio e sopra Ollio :-D

Stanlio e Ollio ballano la pizzica - Corriere TV

Comunque, questa è solo una delle situazioni in cui si creano crepe nei dipinti.
crepe sulla tela!!
Salve...sentite cosa è successo ad un dipinto su tela che ho in
casa..sono apparse, specie nelle parti di tonalità più scura, tante
piccole crepe bianche...come se la pittura si fosse spaccata.. sapete
aiutarmi? spiegare come può essere successo e quale rimedio porre in
essere? grazie
Ciao,

Il problema che descrivi è dovuto ad un errore tecnico nella preparazione
del supporto o nell'esecuzione della pittura. Una delle regole di base
della pittura ad olio è "dipingere grasso su magro", cioè gli strati che
contengono meno olio/materie grasse devono essere disposti sopra strati
maggiormente "magri", cioè diluiti con essenze (di petrolio etc.). Quando
si fa il contrario, e a maggior ragione con i colori scuri che sono più
lenti ad asciugare, si possono produrre gli inconvenienti da te descritti.
Gli strati grassi infatti asciugano più lentamente di quelli magri e
continuano, asciugandosi, a "tirare" sui livelli soprastanti, producendo
screpolature di varia forma, una specie di indesiderato "craquelé". Lo
stesso può accadere se si mescolano tipi di pittura differenti nello
stesso dipinto (es. tempera o acrilico con olio e simili). Gli stessi
problemi possono essere presenti a livello della preparazione della tela,
invece che della pittura vera e propria.
 

microalfa

Nuovo forumer
E' sempre un piacere leggerti, Baleng, specie le tue lezioni d'arte.

Spero che continui all'infinito a riempire la mia immensa ignoranza.
( con questo mi sono guadagnato almeno 100 punti) :)

A parte la forma giocosa, la sostanza è la medesima e la stima pure.

Riguardo alle craquelures, mi è capitato tempo fa di ammirare un grande - proprio nel senso dimensionale - quadro di Capogrossi letteralmente da queste ricoperto, e in verità sembravano conferire vivezza al dipinto, anziché disturbarne la superficie, peraltro molto scura con quegli enormi "pettini" neri.

Forse, come si dice, non tutti i mali vengono per nuocere.
 

vecchio frank

could be worse...
A proposito di fotolitografia, forse non tutti sanno che...

"la fotolitografia, una tecnica fondamentale per la miniaturizzazione delle componenti dei computer, è uno degli elementi trainanti della rivoluzione informatica, poiché consente agli ingegneri di mettere centinaia di milioni di minuscoli transistor su un 'wafer', una sottilissima fetta di silicio non più grande di un pollice. la ragione per cui la potenza dei computer raddoppia ogni diciotto mesi (la cosiddetta legge di Moore) sta nel fatto che gli scienziati sfruttano la radiazione ultravioletta per 'incidere' su un chip di silicio componenti di dimensioni sempre più piccole. La tecnica è molto simile a quella delle mascherine utilizzate per creare t-shirt variopinte. Gli ingegneri elettronici cominciano da un 'wafer' cui vengono applicati rivestimenti sottilissimi di diversi materiali, terminando con una maschera di plastica che fa da stampo: su quest'ultima è riportato lo schema complesso di fili, transistor e di tutti quei componenti che costituiscono l'ossatura di un circuito elettronico. In seguito il 'wafer' è immerso in un bagno di radiazione ultravioletta che, con la sua piccola lunghezza d'onda, imprime il disegno sulla sua superficie fotosensibile. Grazie a un trattamento a base di gas e acidi speciali, il circuito definito dalla maschera è inciso sulla fetta di silicio proprio dove questa è stata esposta alla luce ultravioletta. Al termine del processo il 'wafer' contiene centinaia di milioni di solchi microscopici che formano lo schema del transistor. Attualmente, i componenti più piccoli mai creati con questa tecnica di incisione, detta 'etching' (toh...), hanno la dimensione di 30 nanomillimetri (più o meno equivalenti a una fila di 150 atomi)."
Michio Kaku: Fisica dell'impossibile, Codice Ed., 2008
 

kiappo

Forumer storico
Molti pittori - non tutti - lo sanno. Tutti gli studenti d'arte dovrebbero :rolleyes: saperlo. Molti collezionisti non lo sanno.
Le crepe precoci nei dipinti ad olio ("craquelures") sono dovute al fatto che il pittore ha sovrapposto ad un colore che secca lentamente uno che si secca rapidamente.
Per esempio, si metterà correttamente il blu di Prussia sotto, cioè prima, e il bianco di zinco sopra, cioè dopo. Il primo secca veloce, e il secondo mantiene per sufficiente tempo l'elasticità per adattarsi alle mutate condizioni sottostanti prima di seccare. (l'esempio è volutamente un po' stupido, in quanto, poiché il bianco di zinco tende a divenire trasparente mentre il blu di Prussia tende a risalire alla superficie, dopo qualche anno il blu si sarà quasi completamente mangiato il povero bianco - ma questo è un altro punto)-
Per ricordarsi la regola, il pittore dilettante (o l'amatore) tenga presente che sotto - eventualmente - si fa lo schizzo, con matita, acquerelli, tempere ecc., che sono già asciutti o seccano brevissimamente, sopra si dipinge con l'olio
Stessa funzione mnemonica ha la formula "dipingere grasso su magro", cioè prima Stanlio e sopra Ollio :-D

Stanlio e Ollio ballano la pizzica - Corriere TV

Comunque, questa è solo una delle situazioni in cui si creano crepe nei dipinti.


La famosa, e poco seguita regola (.con conseguenti disastri ) del dipingere " grasso su magro "...altra soluzione per evitare problemi, il " Tonking " cioè l'asportazione del colore in eccesso ed ancora fresco, tramite la semplice applicazione e pressione di fogli di giornale o carta da pacco...o l'uso di poche gocce di essiccate..
 

baleng

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1619047202006.png


Ardengo Soffici, incontro tra Dante e Beatrice, 1905-6 :eek:
L'enorme affresco si trova all'interno dell'Hotel Raphael di Roncegno (non tutti lo sanno :) ).
All'interno dello stesso hotel la sala dei concerti è decorata da una fascia di affreschi nella parte alta delle 4 pareti, di ottima qualità ma, a quanto pare, orfana: nessuno ha saputo dirmi chi sia l'autore, e non trovo foto decenti in internet. Appartengono più o meno allo stesso periodo di Belle Epoque, quando anche l'imperatore andava a passare le acque a Roncegno. Sembrano di scuola austriaca.

1619047790092.png
 

Heimat

Forumer attivo
In quella sala ho avuto l'onore ed il piacere di suonare con il mio gruppo anni fa. Bei ricordi e bellissima location.
 

baleng

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Altro artista, alcuni quadri del quale iniziano a presentare visibili craquelle, è Schifano. In alcuni cicli degli anni 80' come gli "orti botanici" usava smalti che si seccavano velocemente come sfondo a cui sovrapponeva colori ad olio con molta materia o addirittura spremuti direttamente dal tubetto. La craquelle è assicurata.

Inutile dire, invece, che Burri utilizzò la tecnica del crettare come strumento necessario allo sviluppo della sua poetica.

(Bianco cretto, 1972)
Ciao, scusa, rileggo adesso. Credo tu abbia sbagliato qualcosa. La regola aurea è dipingere grasso su magro. Il magro si secca presto e fa da sfondo al grasso che si secca più lentamente su una superficie fissa, pertanto con il minimo di craq.; dunque non sarebbe la tecnica come la descrivi a produrre craquelures, ma semmai proprio il fatto che gli smalti seccassero veloci solo in superficie, ma lentamente all'interno. In tal modo, seccandosi avrebbero poi formato craquelures alla parte grassa sovrapposta. Che poi, se una pittura a olio è troppo grassa, in rilievo, facilmente si craccano i bianchi e altri colori anche senza che il supporto soggiacente sia sbagliato.
C'è poi da dire che con materiali diversi sovrapposti le cose si complicano. Sotto all'olio ci possono stare, acquerello e tempera, per es., (potremmo dire che l'olio incorpora, in qualche modo, il pigmento, cioè la polvere) ma dello smalto non so, chiaramente dipende da come secca. Chiaro che uno smalto molto diluito secca quasi subito e ci si può ridipingere sopra, ma se secca lento all'interno ... è una brutta seccatura :wall: perché poi spacca.
 

RedArrow

Forumer storico
Detti e contraddetti
Il carpaccio, piatto di carne cruda tagliata sottilissima, deve questo nome ad Arrigo Cipriani, proprietario dell'Harris Bar a Venezia, che inventò questo piatto sessanta anni fa mentre si teneva a Venezia una mostra sul pittore Carpaccio e quindi gli diede questo nome. Marketing, certo, ma a quanto pare ha funzionato tanto che è nell'uso comune chiamare così qualsiasi piatto con il taglio molto sottile.
A quanto pare allo stesso imprenditore si deve il nome del cocktail Bellini, a cui diede questo nome appunto perchè gli ricordava una colore di un indumento da un dipinto del pittore Giovanni Bellini.
Quando diciamo che una cosa è in 'miniatura' intendiamo dire che è molto piccola. Il termine deriva dalle miniature antiche, il cui nome è dovuto al minio, un minerale da cui si otteneva il colore rosso, utilizzato soprattutto inizialmente per le iniziali. In pratica, una sineddoche.
Comunque, il tempo è instabile e quindi 'piove governo ladro'. L'espressione sta a significare che qualsiasi cosa di negativo accada è colpa del governo. Si tratta di una abitudine facente parte integrante del DNA italiano, come tante altre cose del resto, tra cui lo spirito di tifoseria per cui se critico il governo (o la buonanima di Berlusconi) sono comunista mentre se non lo critico sono fascista.
Le origini dell'espressione 'piove governo ladro' sono dubbie ma pare che derivino dal fatto che quando veniva pesato il sale per tassare i sudditi, se aveva piovuto la tassa era più alta dato che con l'umidità il sale aumenta di peso. Bisogna sapere che per secoli il sale era considerato un materiale più pregiato dell'oro dato che l'urgenza era conservare i cibi e non speculare come accade oggi (si pensi all'arte, una cosa a caso).
 

baleng

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La carta, per quanto bianca, poi ingiallirà, è solo sbiancata (provvisoriamente). L'olio di lino, per quanto purificato (uguale per la trementina) con il tempo ingiallirà. E si può dipingere anche con olio di noci, di semi di girasole ecc., ma non di oliva, che non secca. Personalmente olio d'oliva e.v. per mangiare, olio di semi di girasole del più economico (alimentare) per dipingere, così semplicemente ho sùbito quel leggero ingiallimento che gli anni avrebbero prodotto (attenzione, secca più lentamente, ma si può parzialmente accelerare tramite pigmenti).
 

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