Non tutti lo sanno (1 Viewer)

skarlatti

Forumer storico
Per l'acrilico, a detta di molti, i migliori rimangono i liquitex...devi semplicemente provarli, oppure miscelare il bianco di Titanio con una goccia di ocra gialla...di dove sei? Se abiti a Milano o in zona...ho un buon indirizzo da darti!

li ho provati i liquitex ma non mi hanno entusiasmato... io mi trovo bene con i Lukas serie "cryl studio" e i Daler&Rowney seri "cryla".
 

skarlatti

Forumer storico
Grazie, :baci: ma comunque non userò gli acrilici per i miei lavori, quando riprenderò. Il quadro che ho un po' rimesso su era creato con colori acrilici già non pregiati. Ho usato bianco e nero della Maimeri, poi una terra della Polycolor. Sto a 280 km a est di Milano :help: :-D
Quanto alla durata: avevo letto notizie inquietanti, e temo che vi sia in atto una specie di congiura dei produttori, perché non ve ne sono più da tempo. Però devo ammettere che le tele che preparai mille anni fa con il vinavil sono ancora in ottimo stato.

siamo vicini di casa allora :accordo:
 

kiappo

Forumer storico
li ho provati i liquitex ma non mi hanno entusiasmato... io mi trovo bene con i Lukas serie "cryl studio" e i Daler&Rowney seri "cryla".

Bene..allora non ti resta che "sperimentare"...come ben saprai non è affatto raro affezionarsi ad una marca, ma integrarla con uno o due colori di altro .produttore...mi sa che ho fatto un podi casino ...rispondevo a Gino, pensando fossi tu o viceversa...:-D
 

RedArrow

Forumer storico
Vorrei condividere con voi un'esperienza positiva fresca fresca.
Ho acquistato una stampa d'epoca ad un mercatino. Sottolineo questo dettaglio perchè questo tipo di approfondimenti non sarebbe possibile viverli sulla propria pelle senza frequentare questo tipo di luoghi che ti consentono di acquistare a poco e ricercare.
Lo stato è lo stato in cui si trova la lastra quando viene eseguita una certa tiratura. Questo è un dato molto importante per riconoscere l'epoca di realizzazione della stampa perchè.
Se si è fortunati è possibile ritrovare in rete sufficienti informazioni circa le caratteristiche dei diversi stati.
Nel mio caso è stato possibile capire che la stampa in mio possesso non è nel primo stato, quindi non è coeva alla realizzazione della lastra, per l'aggiunta di un testo ulteriore (bordato in rosso).
Aggiungo l'immagine del dettaglio del primo stato e l'immagine del dettaglio del mio che è almeno il successivo:
aaa (2).jpg

bbb (2).jpg

Rimane da capire se, terminologicamente, sia possibile parlare di stati diversi se a fronte di tirature successive non è avvenuta alcuna modifica alla lastra (come l'aggiunta di un testo).
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Vorrei condividere con voi un'esperienza positiva fresca fresca.
Ho acquistato una stampa d'epoca ad un mercatino. Sottolineo questo dettaglio perchè questo tipo di approfondimenti non sarebbe possibile viverli sulla propria pelle senza frequentare questo tipo di luoghi che ti consentono di acquistare a poco e ricercare.
Lo stato è lo stato in cui si trova la lastra quando viene eseguita una certa tiratura. Questo è un dato molto importante per riconoscere l'epoca di realizzazione della stampa perchè.
Se si è fortunati è possibile ritrovare in rete sufficienti informazioni circa le caratteristiche dei diversi stati.
Nel mio caso è stato possibile capire che la stampa in mio possesso non è nel primo stato, quindi non è coeva alla realizzazione della lastra, per l'aggiunta di un testo ulteriore (bordato in rosso).
Aggiungo l'immagine del dettaglio del primo stato e l'immagine del dettaglio del mio che è almeno il successivo:
Vedi l'allegato 445023
Vedi l'allegato 445024
Rimane da capire se, terminologicamente, sia possibile parlare di stati diversi se a fronte di tirature successive non è avvenuta alcuna modifica alla lastra (come l'aggiunta di un testo).
Ottime precisazioni. Riguardo alla domanda in grassetto la risposta è no: lo stato rimane uguale. Semmai si indica la tiratura, quando riconoscibile. Per esempio le già altrove citate vedute di Roma del Vasi compaiono in due diverse tirature, una del 700 e una dell'800. Però alcune lastre sono rimaste immodificate, dunque si parlerà sempre di primo (o, in questo caso, unico) stato e solo di tiratura differente. Quelle invece cui sia stato aggiunto in lettera il nome di Piranesi nella tiratura dell'800 sono "secondo stato".

Infine, nota che per il tuo caso, in teoria potrebbe essere avvenuto l'inverso: la scritta intera presente nel primo stato fu parzialmente cancellata nel secondo stato :pollicione:
 

RedArrow

Forumer storico
Ottime precisazioni. Riguardo alla domanda in grassetto la risposta è no: lo stato rimane uguale. Semmai si indica la tiratura, quando riconoscibile. Per esempio le già altrove citate vedute di Roma del Vasi compaiono in due diverse tirature, una del 700 e una dell'800. Però alcune lastre sono rimaste immodificate, dunque si parlerà sempre di primo (o, in questo caso, unico) stato e solo di tiratura differente. Quelle invece cui sia stato aggiunto in lettera il nome di Piranesi nella tiratura dell'800 sono "secondo stato".

Infine, nota che per il tuo caso, in teoria potrebbe essere avvenuto l'inverso: la scritta intera presente nel primo stato fu parzialmente cancellata nel secondo stato :pollicione:
chiaro, ma l'affermazione che il mio è almeno un secondo stato non è dovuta al fatto che c'è una scritta in più, ma è perchè ho trovato questo preciso riferimento nel sito della calcografia nazionale di Roma (molto utile in questo secondo tipo di ricerche) che riporta esattamente la mia stampa
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
chiaro, ma l'affermazione che il mio è almeno un secondo stato non è dovuta al fatto che c'è una scritta in più, ma è perchè ho trovato questo preciso riferimento nel sito della calcografia nazionale di Roma (molto utile in questo secondo tipo di ricerche) che riporta esattamente la mia stampa
Infatti, nel mare magnum della grafica l'utilità dei cataloghi sta anche in questo: che danno notizie certe su stati e tirature. Per questo motivo ho conservato negli anni decine e decine di cataloghi, anche commerciali, che ogni tanto consulto.
Naturalmente anche il web sta diventando sempre più fruibile allo scopo. Molte gallerie hanno siti davvero preziosi.
 

baleng

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Forse non tutti sanno che la carta su cui si stampano le incisioni (acqueforti ecc) viene in precedenza immersa nell'acqua. Poi si fa in modo che perda parte di quest'acqua. Non si lacera perché è composta, di solito, per il 60% di fibre di cotone.
Dopo che è stato stampato, il foglio viene appeso a scolare per un paio di giorni circa, indi pressato tra cartoni.

Aggiungo: Tecnica dell'acquaforte
 

baleng

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dal Gazzettino
Scoperte le pitture rupestri più antiche del mondo: si trovano in Spagna e sono opera dei Neanderthal, che le hanno decorate almeno 64.000 anni fa, ossia 20.000 anni prima dell'homo Sapiens. Ritrovate anche le conchiglie usate per mescolare i colori, che risalgono a 115.000 anni fa. Il risultato, che riscrive la preistoria, è pubblicato su Science e Science Advances, in due ricerche coordinate dall' Istituto tedesco Max Planck e parlano anche italiano.

Le scoperte «riscrivono il nostro punto di vista sulla preistoria antica, perché indicano che l'uomo è diventato "umano" prima di quanto immaginato» ha detto il geoarcheologo Diego Angelucci, dell'Università di Trento, fra gli autori della ricerca pubblicata su Science Advances. Dipinti e conchiglie indicano infatti che questi cugini dell'uomo avevano un'arte e capacità simbolica. A lungo, ha aggiunto, «abbiamo immaginato i Neanderthal come esseri con caratteristiche inferiori rispetto ai Sapiens», ma «stiamo vedendo che erano più sofisticati di quanto si credesse».

Finora, infatti, l'arte rupestre è stata attribuita solo agli uomini moderni. I dipinti delle grotte spagnole La Pasiega, Maltravieso e Ardales sono straordinari: colorati in nero e ocra, raffigurano gruppi di animali, punti e segni geometrici e impronte delle mano. In una quarta grotta, Cueva de los Aviones, le conchiglie usate per mescolare i colori hanno conservato tracce degli ossidi di ferro con cui si otteneva l'ocra.

Riporto l'articolo perché sia evidente come l'arte sia sempre stata un primario bisogno dell'uomo, Neanderthaliano, Sapiens o Sapiens Sapiens che sia. Non solo: essa rimane anche un valido metro di giudizio per valutare la cultura da cui proviene. Ha anche la caratteristica di durare nel tempo, almeno quanto le innovazioni tecniche (nel caso, ad esempio, la clava, le selci, i pugnali ecc). Sempre comunque sperando che nella notizia sia tutto vero e non ci sia odor di bufala. o_O

3565362_2031_14665721.jpg
 
Ultima modifica:

vecchio frank

could be worse...
Riporto l'articolo perché sia evidente come l'arte sia sempre stata un primario bisogno dell'uomo, Neanderthaliano, Sapiens o Sapiens Sapiens che sia. Non solo: essa rimane anche un valido metro di giudizio per valutare la cultura da cui promana. Ha anche la caratteristica di durare nel tempo, almeno quanto le innovazioni tecniche (nel caso, ad esempio, la clava, le selci, i pugnali ecc). Sempre comunque sperando che nella notizia sia tutto vero e non ci sia odor di bufala. o_O

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Non hanno a che fare con l'arte, ma visto che si parla di Homo sapiens e di Neanderthal colgo l'occasione per segnalarvi questo libro di Yuval Noah Harari, se ancora non l'avete letto:
Sapiens. Da animali a dèi. Breve storia dell'umanità - Yuval Noah Harari - Libro - Bompiani - Tascabili. Saggi | IBS

Ah, c'è pure il seguito, altrettanto bello:
Homo deus. Breve storia del futuro - Yuval Noah Harari - Libro - Bompiani - Saggistica straniera | IBS
 

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