Non tutti lo sanno (1 Viewer)

baleng

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A proposito di Egon Schiele
La sua infanzia viene presto offuscata dal progredire della malattia mentale del padre e dalla sua precoce morte, esperienza traumatica che segnerà profondamente tutta la sua pittura, dandogli un'immagine del mondo tetra e malinconica
.
Le modelle preferite di Schiele sono donne cui era unito da un profondo legame personale. In gioventù e nei primi anni di attività artistica è soprattutto la sorella Gerti ad assumere questo ruolo; in lei Egon osserva nell'adolescenza lo sbocciare di un corpo di donna che gli si mostra semplicemente senza veli. In seguito, il legame sentimentale con Wally Neuzil, farà di questa ragazzina, poco più grande di Gerti, la sua seconda modella. Wally ispira disegni intensamente erotici ed è la modella per alcune grandi figure simboliche.
Nel 1912 Schiele è accusato da un certo Von Mosig, ufficiale della marina in pensione, di aver sedotto sua figlia Tatjana Georgette Anna, non ancora quattordicenne.Schiele viene così rinchiuso in prigione per un breve periodo, con l'accusa di avere traviato la minorenne, di aver avuto rapporti con lei, nonché di averla rapita. Alla fine del processo, è ritenuto colpevole soltanto di aver esibito le sue opere, considerate pornografiche dall'autorità.
 

vecchio frank

could be worse...
In carcere Schiele dipinse una serie di acquarelli. Alcuni ritraggono ambienti della prigione e la sua camera. Altri sono autoritratti, tra cui questi:

img007.jpg
img008.jpg
img009.jpg


Sentite che titoli gli diede:

Resisterò per l'arte e per le persone che amo!
Prigioniero!
E' un delitto porre dei vincoli ad un artista, significa uccidere una vita nascente!

NB: i punti esclamativi sono nei titoli, non li ho aggiunti io.

Altri titoli:

Non mi sento punito ma purificato!
Un'arancia era l'unica luce.
L'arte non può essere moderna: è eterna.
 

baleng

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Giovanni Santi, pittore e padre di Raffaello, si caratterizzò anche per l'uso di vetro finemente triturato e mescolato alla pittura ad olio "per rendere il colore più stabile e permanente", come siccativo e per avere effetti traslucidi. Lo stesso accorgimento che Perugino userà dal 1500 e Raffaello in opere giovanili.
 

baleng

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Negli antichi affreschi i pittori usavano partire da sagome di cartone già pronte, i cui contorni venivano riportati sul muro allo scopo di facilitare e rendere più rapido il lavoro.
Curiosamente, ritroviamo l'uso di sagome in pittori moderni, come per esempio Schifano.
 

baleng

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Perché no?
Una piccola lista di pittori omosessuali

Tamara de Lempicka
Frida Kahlo (nonostante fosse sposata con Diego Rivera, che la tradiva costantemente)
Andy Warhol
Robert Rauschenberg e Jasper Johns che furono amanti per 6 anni

Francis Bacon
Keith Haring
Jean-Michel Basquiat
George Braque
e di Picasso si sa che ebbe un episodio omosessuale giovanile, che poi sempre rimpianse.

e, andando più indietro nel tempo,
Michelangelo
Leonardo
Vittore Ghislandi/(Frà Galgario)
Benvenuto Cellini
Il "Sodoma" (ovvio)

Peraltro, molti grandi musicisti del 900 non nascosero la loro omosessualità, in un periodo dove la riprovazione sociale era ancora alta
Benjamin Britten
Igor Strawinskij
Maurice Ravel
Francis Poulenc
Leonard Bernstein
Samuel Barber
Sylvano Bussotti
Gian Carlo Menotti
John Cage

e nell'800, con più problemi,
Piotr Ilic Ciajkovskij
Camille Saint-Saens
Franz Schubert
 

vecchio frank

could be worse...
Perché no?
Una piccola lista di pittori omosessuali

Tamara de Lempicka
Frida Kahlo (nonostante fosse sposata con Diego Rivera, che la tradiva costantemente)
Andy Warhol
Robert Rauschenberg e Jasper Johns che furono amanti per 6 anni

Francis Bacon
Keith Haring
Jean-Michel Basquiat
George Braque
e di Picasso si sa che ebbe un episodio omosessuale giovanile, che poi sempre rimpianse.

e, andando più indietro nel tempo,
Michelangelo
Leonardo
Vittore Ghislandi/(Frà Galgario)
Benvenuto Cellini
Il "Sodoma" (ovvio)

Peraltro, molti grandi musicisti del 900 non nascosero la loro omosessualità, in un periodo dove la riprovazione sociale era ancora alta
Benjamin Britten
Igor Strawinskij
Maurice Ravel
Francis Poulenc
Leonard Bernstein
Samuel Barber
Sylvano Bussotti
Gian Carlo Menotti
John Cage

e nell'800, con più problemi,
Piotr Ilic Ciajkovskij
Camille Saint-Saens
Franz Schubert
David Hockney :fiu:

The-beginning.jpg


In letteratura:
Oscar Wilde (che si fece anni di carcere per questo)
Arthur Rimbaud e Paul Verlaine (furono amanti, finì che Verlaine gli sparò un colpo di pistola)
Herman Melville
Marcel Proust
André Gide
Pierpaolo Pasolini
Federico Garcia Lorca
Truman Capote
 
Ultima modifica:

baleng

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Spesso per le grafiche importanti, nelle informazioni, dopo autore, titolo e tecnica, si trova una indicazione tipo H.34 o L.D. 67. Di che si tratta? Sono le iniziali dell'autore del catalogo ufficiale (o comunque di catalogo di riferimento) dove sono descritte le grafiche dell'autore. In questo caso H sta per Harris (catalogo di Goya), LD sta per Loys Delteil (Daubigny, Daumier, Goya ...) T per Terasse (Bonnard) ecc..
 

baleng

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Che significa "d'après"?
Significa "tratto da", con il sottinteso che la mano che ha fatto il d'après non è la stessa di chi ha creato l'originale (qundo non si tratti addirittura di riporto fotografico, il che oggi è la norma).
Pertanto, nel caso delle grafiche, una litografia "d'après" non può definirsi originale, a meno che (caso particolare) non si tratti del lavoro dichiarato dell'autore/artista B il quale si sia ispirato ad un'opera dell'artista A (come Picasso da Velasquez). Picasso d'après Velaszuez è pur sempre un Picasso (e comunque non è identico al Velasquez, ma "ispirato da"), così come le stampe dette "di riproduzione" dell'800 possono essere viste come degli originali di autori-riproduttori assolutamente dignitosii, talora superiori all'autore dell'opera ricopiata.
I "d'après" oggi rispondono a logiche di mercato, più che a logiche creativo-artistiche.
Si tirano litografie di Picasso anche dopo la sua morte, ma non dalla matrice originale (in tal caso si tratta di edizione tardiva) bensì da nuove matrici che riproducono le vecchie (e con lo sviluppo della fotolitografia ecc. non si è più in grado di capire dalla sola opera quale sia la giusta definizione). Si riproducono oggi in [foto]litografia quadri di Kandinskij e si vendono a basso prezzo: sono bellissime lito, ma non originali. Eppure, se tratte da grafiche, sono identiche alle originali.Dovrebbero costare magari 15€, le vendono a 150 e sono tutti soddisfatti - salvo il borsellino dell'acquirente, ove abbia un'anima.:X
 

kiappo

Forumer storico
Che significa "d'après"?
Significa "tratto da", con il sottinteso che la mano che ha fatto il d'après non è la stessa di chi ha creato l'originale (qundo non si tratti addirittura di riporto fotografico, il che oggi è la norma).
Pertanto, nel caso delle grafiche, una litografia "d'après" non può definirsi originale, a meno che (caso particolare) non si tratti del lavoro dichiarato dell'autore/artista B il quale si sia ispirato ad un'opera dell'artista A (come Picasso da Velasquez). Picasso d'après Velaszuez è pur sempre un Picasso (e comunque non è identico al Velasquez, ma "ispirato da"), così come le stampe dette "di riproduzione" dell'800 possono essere viste come degli originali di autori-riproduttori assolutamente dignitosii, talora superiori all'autore dell'opera ricopiata.
I "d'après" oggi rispondono a logiche di mercato, più che a logiche creativo-artistiche.
Si tirano litografie di Picasso anche dopo la sua morte, ma non dalla matrice originale (in tal caso si tratta di edizione tardiva) bensì da nuove matrici che riproducono le vecchie (e con lo sviluppo della fotolitografia ecc. non si è più in grado di capire dalla sola opera quale sia la giusta definizione). Si riproducono oggi in [foto]litografia quadri di Kandinskij e si vendono a basso prezzo: sono bellissime lito, ma non originali. Eppure, se tratte da grafiche, sono identiche alle originali.Dovrebbero costare magari 15€, le vendono a 150 e sono tutti soddisfatti - salvo il borsellino dell'acquirente, ove abbia un'anima.:X

Ma...d'après non puo', anche, significare " omaggio a..."? Ciao.
 

baleng

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Ma...d'après non puo', anche, significare " omaggio a..."? Ciao.
E' appunto il caso infrequente dell'esempio Picasso/Velasquez, ma è uso improprio, direi. Più logico scrivere omaggio a, hommage à, ecc., oppure semplicemente "da".
Soprattutto per la grafica, si rischia di confondere le cose. D'apres significa, se fai un olio, che hai "copiato" un certo autore. Ma se fai una grafica, significa magari anche quello, però più specificamente significa che hai creato una grafica identica o quasi ad un opera dell'autore (anche una stampa, quindi) che non è grafica originale (anzi, è "quasi" un falso: all'inizio non lo è se dichiarato d'après, però col tempo l'informazione può perdersi se non permanentemente indicata).
Fotolitografie o serigrafie d'après Léger, create dopo la sua morte, per esempio, inserite in un libro vengono usualmente dichiarate non sue e risultano riproduzioni di lusso. Ma qualcuno può staccarle dalla raccolta e magari venderle - persino in buona fede - come opere originali di Léger. Non lo sono, sono dei d'après, in questo senso specifico.
Sulla confusione certo qualcuno ci può marciare, ma il punto sta tutto qui: se il d'après è artistico (e dichiarato), per esempio kiappo da Morandi :)baci:) oppure artigianale o meccanico (serigrafia d'après Magnelli fatta nel 1999 :noo: cioè ben dopo la morte dell'artista). O magari litografia di Fiume fatta lui vivente e addirittura da lui stesso firmata, ma eseguita da altri, o meccanicamente. Si tratta di un d'après non dichiarato, di cui è responsabile in primis l'artista stesso.
v. anche qui https://www.investireoggi.it/forums...eria-di-immagini.88055/page-2#post-1044969892
 

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