NON SAREBBE CAPODANNO SE NON AVESSI RIMPIANTI. (William Thomas) (1 Viewer)

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Da qualche settimana girano voci che attribuiscono alla coalizione di centro a sostegno di Mario Monti, o anche solo alla lista unica del Senato ispirata al premier, un consenso del 20%.

E’ una bufala.

Nessuno degli istituti di sondaggi che stanno regolarmente monitorando le intenzioni di voto degli italiani, infatti, ha finora messo nero su bianco una cifra così elevata per i reduci del terzo polo e il simbolo del Professore.


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PIEPOLI: PROF AL 12% – Le rilevazioni che stimano la quota di consenso dei partiti e dei movimenti che si presenteranno alle elezioni politiche del 24 febbraio attribuiscono, per la precisione, alla coalizione Monti un consenso che si aggira mediamente tra il 10 e il 15%.
L’ultimo sondaggio che conferma questo dato è quello realizzato dall’Istituto Piepoli, pubblicato oggi su Affaritaliani, che assegna al ragguppamento composto da Udc, finiani di Futuro e Libertà, lista Montezemolo e montiani uniti sotto un solo simbolo il 12% dei voti.


MONTEZEMOLO NON DECOLLA – Sono leggermente più incoraggianti per Monti le cifre diffuse il 27 dicembre da Ipr Marketing (sondaggio effettuato per il Tg3).
Il partito di Casini viene stimato al 3,5%, Fli al 2,5, la lista del Professore al 10%.
Il totale fa 16 e rappresenta il valore più alto stimato nelle intenzioni di voto alle liste montiane.

Il sondaggio realizzato tra il 14 e il 17 dicembre da SpinCon per il quotidiano L’Opinione ferma su un livello basso, e quantifica il consenso dell’Udc al 4,2%. Fli viene indicato allo 0,9%, la Lista Montezemolo all’1,6%.

LISTA UNITARIA MAI OLTRE IL 15,6%
Come Piepoli anche Swg ha chiesto agli elettori quanti di loro sarebbero disposti oggi a votare una lista Monti unitaria.
Dai dati dell’istituto triestino raccolti per la trasmissione di Raitre Agorà (sondaggio del 18-19 dicembre) emerge che, se si andasse al voto oggi, sceglierebbero una lista Monti alternativa agli altri partiti di destra e di sinistra il 15,6% dei votanti.

Secondo Ispo ricerche di Renato Mannheimer (sondaggio del 12-13 dicembre per Porta a Porta) il simbolo del Professore oscilla invece tra l’11 e il 15% di consenso, e raccoglierebbe dunque più voti dei partiti in corsa separata (scenario previsto anche da Swg). Per Swg Udc, Fli e lista promossa da Montezemolo valgono, divisi, il 9,4%. Per Ispo solo l’8%.

FLI AL 2% – Per il Cise, Centro Italiano Studi Elettorali, Udc, Fli e movimento Montezemolo-Riccardi otterrebbero alle urne rispettivamente (sondaggio del 22-28 dicembre per il Sole24Ore) il 6,4, l’1,8 e il 3%.
Complessivamente alla Camera, quindi, la coalizione di Monti arriverebbe all’11,2%.

Euromedia research di Alessandra Ghisleri (sondaggio realizzato tra il 14 e il 17 dicembre) stima Udc, Fli e la lista Italia civica per Monti al 4, al 2 e al 3,7% (totale: 9,7%).
Lorien consulting con la rilevazione del 15-17 dicembre valuta il partito di Casini al 4,5%, quello di Fini all’1,9, Italia Futura al 2% e una ipotetica Lista per l’Italia all’1,8. Totale: 10,2%. Per Emg (sondaggio per il Tg di La7) l’Udc vale il 4,4%, i finiani il 2,5, la lista Montezemolo il 3. Arrivando complessivamente al 9,9%.
Ipsos (rilevazioni per Ballarò) ha segnalato per i partiti di centro un consenso che non supera il 10,6%.
Demopolis (interviste per Milano Finanza), infine, è arrivata al 12%, indicando l’Udc al 6,1% e la lista Montezemolo al 4.

Anche in questo caso numeri troppo bassi per parlare di 20%.
 

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