NON E' VERO CHE ABBIAMO POCO TEMPO: LA VERITA' E' CHE NE PERDIAMO MOLTO (Seneca) (1 Viewer)
- Creatore Discussione DANY1969
- Data di Inizio
Giannigas
Forumer storico
OppalèBuongiorno famiglia di elettori
Oggi ultimo giorno di campagna politica (emmenomale). Poi un giorno di riflessione e ... fate il vostro gioco
.
Purtroppo oggi non potrò deliziarvi con i miei discorsi filosofici. Ma in serata o sabato passerò a leggere i vostri comizi elettorali.
Sarò in ospedale perchè mio padre sarà sottoposto ad un intervento di angioplastica coronarica con applicazione di stent
L'altro giorno durante un elettrocardiogramma sotto sforzo stava per avere un infarto (hanno dovuto interrompere l'esame)
Spero vada tutto bene
Meglio che l'abbiano scoperto subito mentre faceva degli esami.
Auguri
Giannigas
Forumer storico
Io la so la risposta.
Io farei così:
- aumento dell'Iva al 25%, facciamo 30%
- aumento della benzina a 3€ al litro
- età pensionabile a 90 anni (adesso sti càzzo di vecchi non muoiono mai)
- via il ticket dalle medicine. Si paga al 100%
- IMU doppia sulla casa (mi serve qualche soldo in più perchè debbo acquistare 10.000 carri armati che mi sono INDISPENSABILI!)
Sono stato bravo? Sono troppo tennico!!!!!
(mi applaudo da solo)ps. voglio vedere se Ranger mi da dell'incompetente
Ultima modifica:
nogain
Forumer storico
Ora non ho più dubbi ziocane.Io la so la risposta.
Io farei così:
- aumento dell'Iva al 25%, facciamo 30%
- aumento della benzina a 3€ al litro
- età pensionabile a 90 anni (adesso sti càzzo di vecchi non muoiono mai)
- via il ticket dalle medicine. Si paga al 100%
- IMU doppia sulla casa (mi serve qualche soldo in più perchè debbo acquistare 10.000 carri armati che mi sono INDISPENSABILI!)
Sono stato bravo? Sono troppo tennico!!!!!
ps. voglio vedere se Ranger mi da dell'incompetente
Domenica sulla scheda scrivo Giannigas
Dany
In bocca al lupo pre il tuo papino!!!
Caront€
Succube a prescindere!
Buongiorno famiglia di elettori
Oggi ultimo giorno di campagna politica (emmenomale
Purtroppo oggi non potrò deliziarvi con i miei discorsi filosofici. Ma in serata o sabato passerò a leggere i vostri comizi elettorali
Sarò in ospedale perchè mio padre sarà sottoposto ad un intervento di angioplastica coronarica con applicazione di stent
L'altro giorno durante un elettrocardiogramma sotto sforzo stava per avere un infarto (hanno dovuto interrompere l'esame)
Spero vada tutto bene
tanti auguri a tuo papà
al mio hanno fatto 4 by-pass nel lontano 2001...
toccando i maroni da allora sta abbsatnza bene, quindi tranquilla vedrai che dopo si sistema tutto
Caront€
Succube a prescindere!
Io la so la risposta.
Io farei così:
- aumento dell'Iva al 25%, facciamo 30%
- aumento della benzina a 3€ al litro
- età pensionabile a 90 anni (adesso sti càzzo di vecchi non muoiono mai)
- via il ticket dalle medicine. Si paga al 100%
- IMU doppia sulla casa (mi serve qualche soldo in più perchè debbo acquistare 10.000 carri armati che mi sono INDISPENSABILI!)
Sono stato bravo? Sono troppo tennico!!!!!
ps. voglio vedere se Ranger mi da dell'incompetente
se tassi le prostitute saltono fuoiri i dindi anche per un paio di sommergibili
(almeno uno lo paga NOG)
Giannigas
Forumer storico
Dimenticavo di dire che in questo clima di sacrifici ho deciso di aumentarmi lo stipendio di soli 2000€ al mese invece dei 3000€ che avevo preventivato (tocca anche a me dare il buon esempiose tassi le prostitute saltono fuoiri i dindi anche per un paio di sommergibili
)Ora quindi prenderò 52.000€ al mese
Val
Torniamo alla LIRA
Esiste una continuità temporale tra l'aspirazione al rinnovamento che ha attraversato la civiltà occidentale e ora pare avviarsi al suo ultimo atto e la rassegnazione al nichilismo, restata per troppo tempo sullo sfondo.
Ecco perché pensare al declino europeo come problema meramente economico è un errore cruciale e l'idea che solo tale riflessione concorra ad alimentare il dibattito pubblico è essa stessa un segno di decadenza. Un evento epocale come le dimissioni di Papa Benedetto XVI apre nuovi scenari e non ci consente di eludere ulteriormente i tanti paradossi del nostro tempo.
È evidente che dovremmo confrontarci con una duplice missione: da un lato ridare vigore a un'idea politica dell'Europa che invece mostra deficit democratici e quindi offre comprensibili sponde per chi voglia tirarsi fuori da un progetto unitario; dall'altro recuperare le prospettive spirituali dopo che si è messo mano per lungo tempo alla demolizione sistematica della nostra tradizione culturale. Un duplice percorso che costituisce lo sfondo di molti passaggi della saggistica di Roger Scruton, filosofo di fama mondiale da sempre critico feroce di un certo modo di intendere la modernità.
Il premier britannico si dice a favore di un referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Ue.
«Le affermazioni di Cameron sono una risposta inevitabile alle pressioni che gli derivano dall'interno dei conservatori».
Non è tardi per accorgersi che l'unità politica è stata confusa con l'integrazione di tipo centralistico?
«Il popolo britannico è stato ingannato, come sono stati ingannati tutti i popoli d'Europa, perché il vero scopo dei trattati Ue è abolire gli Stati nazionali».
Stante questo stato di cose, ogni Paese continuerà a voler riformare i trattati europei.
«Ma essi credevano che il mercato comune fosse effettivamente tale. Un mercato nel quale i confini non fossero più segnati dalle tasse sul movimento dei beni. E i fondatori, come Jean Monnet, volevano semplicemente rimuovere i confini».
Ormai è chiaro che c'è un deficit di legittimità delle istituzioni europee.
«E continuerà a crescere. Il peso delle regolamentazioni renderà l'Europa non competitiva internazionalmente e il continente man mano perderà la sua quota di commercio mondiale».
Lei disegna un'Europa vicina all'implosione...
«Se le nazioni non riprendono in mano il possesso dei loro confini, delle loro leggi e della loro politica estera, l'Europa imploderà sotto il peso dei conflitti civili che vi saranno con l'aumento della disoccupazione e con il collasso dei sistemi di welfare».
Forse l'errore è l'aver creduto che l'Europa potesse in un sol colpo fare a meno della fedeltà nazionale e della tradizione giudaico-cristiana.
«Il risultato sarà sempre più un caos soprattutto man mano che i popoli si spostano nella nostra direzione - perché noi abbiamo da offrire di più per quanto riguarda la pace e i benefici del sistema del welfare - e le vecchie lealtà saranno tese fino al punto di rottura».
Una via d'uscita?
«Non c'è modo di democratizzare le istituzioni Ue poiché sono nelle mani di un'élite politica che non abbandonerà il potere».
Ecco perché pensare al declino europeo come problema meramente economico è un errore cruciale e l'idea che solo tale riflessione concorra ad alimentare il dibattito pubblico è essa stessa un segno di decadenza. Un evento epocale come le dimissioni di Papa Benedetto XVI apre nuovi scenari e non ci consente di eludere ulteriormente i tanti paradossi del nostro tempo.
È evidente che dovremmo confrontarci con una duplice missione: da un lato ridare vigore a un'idea politica dell'Europa che invece mostra deficit democratici e quindi offre comprensibili sponde per chi voglia tirarsi fuori da un progetto unitario; dall'altro recuperare le prospettive spirituali dopo che si è messo mano per lungo tempo alla demolizione sistematica della nostra tradizione culturale. Un duplice percorso che costituisce lo sfondo di molti passaggi della saggistica di Roger Scruton, filosofo di fama mondiale da sempre critico feroce di un certo modo di intendere la modernità.
Il premier britannico si dice a favore di un referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Ue.
«Le affermazioni di Cameron sono una risposta inevitabile alle pressioni che gli derivano dall'interno dei conservatori».
Non è tardi per accorgersi che l'unità politica è stata confusa con l'integrazione di tipo centralistico?
«Il popolo britannico è stato ingannato, come sono stati ingannati tutti i popoli d'Europa, perché il vero scopo dei trattati Ue è abolire gli Stati nazionali».
Stante questo stato di cose, ogni Paese continuerà a voler riformare i trattati europei.
«Ma essi credevano che il mercato comune fosse effettivamente tale. Un mercato nel quale i confini non fossero più segnati dalle tasse sul movimento dei beni. E i fondatori, come Jean Monnet, volevano semplicemente rimuovere i confini».
Ormai è chiaro che c'è un deficit di legittimità delle istituzioni europee.
«E continuerà a crescere. Il peso delle regolamentazioni renderà l'Europa non competitiva internazionalmente e il continente man mano perderà la sua quota di commercio mondiale».
Lei disegna un'Europa vicina all'implosione...
«Se le nazioni non riprendono in mano il possesso dei loro confini, delle loro leggi e della loro politica estera, l'Europa imploderà sotto il peso dei conflitti civili che vi saranno con l'aumento della disoccupazione e con il collasso dei sistemi di welfare».
Forse l'errore è l'aver creduto che l'Europa potesse in un sol colpo fare a meno della fedeltà nazionale e della tradizione giudaico-cristiana.
«Il risultato sarà sempre più un caos soprattutto man mano che i popoli si spostano nella nostra direzione - perché noi abbiamo da offrire di più per quanto riguarda la pace e i benefici del sistema del welfare - e le vecchie lealtà saranno tese fino al punto di rottura».
Una via d'uscita?
«Non c'è modo di democratizzare le istituzioni Ue poiché sono nelle mani di un'élite politica che non abbandonerà il potere».
PILU
STATE SERENI
è un populista .... niente da dire ...ed è anche demagogo...
Grillo non ci sta a farsi chiamare leader e dice di non credere ai sondaggi: "Non guardo i sondaggi, non mi fido. Io mi fido delle piazze e vedo che più le piazze si riempiono, più i sondaggi si abbassano. Sono inversamente propor­zionali alla realtà. Come in due mondi paralleli".
Sul candidato alla premiership Grillo ostenta cautela: "Se ci sarà da scegliere un nome, lo fa­remo al momento opportuno, con una votazione online. Come abbiamo fatto per tutto il resto" e ribadisce: "L`ho già detto: non mi candido. Il movimento non ha un leader e non lo avrà mai. Io sono il ga­rante del movimento.
(...) La mia figura serve a richiamare gente, faccio da re­clame per il Movimento. Ma non sono certo io quello che decide le cose".
"E chiunque sarà eletto dal movimento, non sarà un leader, ma un portavoce. Ne eleggeremo uno ogni tre mesi".
Grillo non ci sta a farsi chiamare leader e dice di non credere ai sondaggi: "Non guardo i sondaggi, non mi fido. Io mi fido delle piazze e vedo che più le piazze si riempiono, più i sondaggi si abbassano. Sono inversamente propor­zionali alla realtà. Come in due mondi paralleli".
Sul candidato alla premiership Grillo ostenta cautela: "Se ci sarà da scegliere un nome, lo fa­remo al momento opportuno, con una votazione online. Come abbiamo fatto per tutto il resto" e ribadisce: "L`ho già detto: non mi candido. Il movimento non ha un leader e non lo avrà mai. Io sono il ga­rante del movimento.
(...) La mia figura serve a richiamare gente, faccio da re­clame per il Movimento. Ma non sono certo io quello che decide le cose".
"E chiunque sarà eletto dal movimento, non sarà un leader, ma un portavoce. Ne eleggeremo uno ogni tre mesi".