NON E' MAI TROPPO TARDI PER DIVENTARE CIO' CHE AVRESTI POTUTO ESSERE. (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
Non a caso gli spin doctor del programma renziano saranno cooptati al vertice del Nazareno:
il deputato di provata fede Matteo Richetti, l'osservante sottosegretario allo Sviluppo Teresa Bellanova e l'economista ed ex sottosegretario Tommaso Nannicini.

Insomma, a Gentiloni & C. conviene già prepararsi a sgomberare.

«Non si possono più fare stupidaggini», ha sentenziato Renzi di fatto prendendo le redini dell'esecutivo.
D'ora in poi saranno prioritari il salvataggio di Alitalia e la trattativa con Bruxelles per evitare una manovra piena di tasse.
Quanto più si esaudiranno i voleri di Matteo tanto più si potrà sperare nella conferma in Parlamento.

Padoan e Calenda, i «tecnici» che di recente hanno osato contraddire l'ex sindaco, sono già fuori e possono ritenersi più «commissariati» degli altri.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Come si sono strutturati - da decenni - sono un carrozzone dove è bello salire ......a fare l'interesse....proprio.

Ecco la verità sul crac Almaviva: il Tribunale dà la colpa alla Camusso
Nessuna volontà di dare attuazione agli accordi. E la Cgil paga le spese


Questa volta, però, è anche un giudice a certificare che è andata così nella dolorosa vicenda di Almaviva,
costata il licenziamento a 1.666 dipendenti del call center di Roma.

La sentenza riportata da il Messaggero è clamorosa, perché le carte giudiziarie raccontano una storia diversa da quella che solitamente passa dalle organizzazioni sindacali.
Per il Tribunale del Lavoro di Roma ai licenziamenti dello scorso dicembre si è arrivati anche per colpa del comportamento dei sindacati che

«hanno chiaramente dimostrato di non voler dare attuazione agli accordi firmati».

Nella fase finale del confronto, poi, scrive il giudice, «non hanno chiesto alcuna interruzione della trattativa per attendere la consultazione dei lavoratori»,
così che il referendum fra i lavoratori si svolse a licenziamenti già partiti. Altro che concertazione, insomma.
Sono accuse pesanti, quelle messe nero su bianco dal Tribunale, che offrono uno spaccato inedito su quello che normalmente si intende per confronto sindacale.
Il ricorso contro i licenziamenti presentato dalla Cgil-Slc è stato così respinto e il sindacato di Susanna Camusso, oltre ad essere condannato a pagare 3mila euro,
è finito sotto accusa, indiretto «complice» della perdita di tanti posti di lavoro.

Nella sentenza il giudice ripercorre la vicenda, da quando azienda e sindacati si accordano per aumentare la produttività dei call center di Roma e Napoli.
Poi però la Gcil-Slc salta i primi due incontri fissati e un terzo va a vuoto. Un comportamento che non passa inosservato al giudice,
che pronunciandosi stigmatizza anche quello delle Rsu, alla cui «lacerazione» attribuisce la responsabilità del mancato accordo.
Il risultato finale sono i 1.666 licenziamenti, giunti «per l'esito di un percorso svoltosi nel rispetto di condizioni e termini fissati dalla legge».

In altre parole legittimi. Nulla da dire, dunque, su Almaviva, che grazie al lavoro di chi avrebbe dovuto tutelare gli interessi dei dipendenti si è potuta liberare di quelli in esubero.
 

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Val

Torniamo alla LIRA
Oh, adesso ci provo anch'io...dite che mi riceve ?

"Stupisce molto leggere che il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha ricevuto oggi il multimiliardario George Soros,
al pari del presidente della Repubblica Federale Tedesca che sarà fra poco a Palazzo Chigi.
George Soros fu per sua stessa ammissione il protagonista delle speculazioni che nel 1992 causarono una svalutazione della lira del 30%
e la dissipazione di 40mila miliardi di lire di riserve valutarie della Banca d'Italia, oggi sostiene apertamente la più ampia immigrazione verso l'Italia,
propugna e finanzia le politiche LGBT e a favore della liberalizzazione delle droghe. Sarebbe interessante sapere
la ragione e il contenuto di questo colloquio, non preannunciato e non segnalato"

Sul sito del governo non c'è traccia dell'incontro. E questo alimenta i dubbi.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Da un giorno all'altro il prestito ponte aumenta del 50% ........prima 400 ora 600 milioni .....
adesso ci provo anch'io .......


Per la seconda volta nella sua storia Alitalia è commissariata e riceverà un prestito-ponte per evitare di finire dritta verso il fallimento.

Nel 2008 furono 400 milioni, bruciati in pochi mesi e considerati aiuti di Stato dall'Europa, e oggi sono 600 milioni in 6 mesi.
Una cifra molto più alta di quella che era stata inizialmente ipotizzata e che getta più di un'ombra sulle perdite 2016 che a questo punto sarebbero di oltre 3 milioni al giorno.
Ovvero una somma ancora più alta rispetto ai due miliardi che la compagnia starebbe perdendo al momento.

L'altro sospetto è che il governo, benchè neghi il suo coinvolgimento diretto, stia attuando una sorta di «nazionalizzazione mascherata».
Una cifra così elevata, infatti, potrebbe anche fare (in un secondo tempo) da cavallo di Troia per un ingresso dello Stato nel capitale della compagnia.
In caso contrario è molto probabile che i soldi stanziati diventino a fondo perduto.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ha il mio pieno appoggio.

Lei è un corpo estraneo alla democrazia. Lei è espressione di un partito politico minimale non solo sul piano numerico ma soprattutto sul piano propositivo.
Lei è stata eletta Presidente della Camera (dico “Presidente” e non “Presidenta” per non storpiare la lingua italiana)
all’esito di intese partitiche alle quali i cittadini e la democrazia sono rimasti estranei.
Lei non sa nulla di fascismo e il suo antifascismo è solo strumentale alla pur comprensibile sua esigenza di dare una giustificazione alla sua stessa esistenza”.

“Se poi il fascismo viene dogmaticamente assunto come ‘violenza’ – prosegue l’accademico –,
la invito a riflettere sul fatto che vi sono due tipi di violenza: quella fisica e quella morale.
Alla prima si può resistere, alla seconda non si può e lei non si rende conto di esercitare una continua violenza morale”.

A questo punto, il docente, chiama in causa alcuni precedenti: “Non ne perde l’occasione anche quando, tra le altre cose,
pretende di imporre il suo punto di vista a proposito delle invasioni migratorie che subisce il nostro Paese.
Perché lei lo faccia, francamente non mi interessa. Evidentemente è uno dei suoi problemi, come quello della rimozione dell’Obelisco Mussolini al Foro Italico di Roma.
La storia non si cancella, egregia Signora, e al fondo vedo un’attitudine palesemente rivolta alla paura quando lei sollecita
imperiosamente iniziative censorie di immagini ed opinioni su Facebook rievocative del fascismo”.

“Mi fermo qui, egregia Signora. Discutere con lei non ha rilievo culturale”, conclude il professore che, però,
prima di congedarsi definitivamente rivolge alla Boldrini un augurio:

“Le auguro le migliori cose per questo scorcio di legislatura perché lei non sarà più rieletta presidente della Camera”.
 

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