NON E' LA MERA FOTOGRAFIA CHE MI INTERESSA. QUEL CHE VOGLIO E' CATTURARE QUEL MINUTO, (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
"Grazie alla plastic tax e alla sugar tax lo storico impianto Coca Cola di Catania verrà delocalizzato in Albania,
dove c'è la flat tax al 15 per cento, mentre qui da noi le imposte superano ormai il 60 per cento.
Un duro colpo non solo per i lavoratori e il territorio, ma per lo stesso Stato italiano:
con le sue tasse il Governo grillo-piddino sta letteralmente distruggendo l'economia nazionale.
Mancano pochi giorni al voto di Emilia-Romagna e Calabria, se vinceremo sarà la spallata definitiva ai rossogialli
che prima o dopo saranno travolti dalla voglia di rinascita del popolo italiano. Forza".

La Sibeg infatti è una grossa azienda che opera in Sicilia dal 1960, ovvero sessant'anni, e che dà lavoro a centinaia di persone.

In Albania la Sibeg ha già uno stabilimento per l’imbottigliamento. Non è per produzione, né per resa e né per logistica come quello di Catania
ma ciò non vuol dire che lo stabilimento albanese non abbia tutti i numeri per crescere in produzione e fatturato.

La delocalizzazione delle aziende italiane, così come di conseguenza l'effetto sugli investimenti
non è altro che la conferma del fallimento delle politiche economiche della manovra giallorossa.

"Cominciano a farsi sentire i primi devastanti, risultati di plastic e sugar tax, due assurde tasse mascherate da misure per la tutela dell'ambiente
ma introdotte solo per battere cassa, contro le quali ci siamo opposti strenuamente, senza essere ascoltati,
insieme alle associazioni di settore, alle imprese e persino ai sindacati.
Gli ammortizzatori sociali, che, come da prassi, il Governo proporrà, non faranno altro che prolungare l'agonia,
perché aumenteranno il carico fiscale complessivo, in una spirale perversa che genera sempre più tasse per i pochi che sopravvivono.
Il Governo non si è reso conto di quanto possa essere delicata la partita che si gioca con la Plastic e Sugar Tax,
ma deve prenderne coscienza adesso, altrimenti a pagarne le conseguenze saranno i tanti lavoratori e i territori
che basano buona parte della loro sopravvivenza sul sistema locale delle imprese".
 

Val

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Lo scorso giovedì , durante la Plenaria di Strasburgo, si è assistito all’ennesima piroetta dei Cinque Stelle:
fino a neanche sei mesi fa si battevano come leoni contro la maternità surrogata, cioè l’affittare donne, o meglio il loro utero, per poter generare figli a pagamento:



Poi, quando si passa alla pratica, le cose cambiano: mercoledì scorso, 15 gennaio, a Strasburgo
è stato votato un emendamento a firma Simona Baldassarre nel quale si cercava di mettere dei forti limiti
a questa pratica quasi schiavistica con un giro d’affari di centinaia di milioni di dollari in tutto il mondo.

L’anno precedenti i Cinque Stelle avevano votato un emendamento simile, e quello che poco più di sei mesi fa scrivevano sul loro Blog
sembrava confermare questa inclinazione. Invece… a parte una lodevole eccezione, hanno preferito astenersi, lavandosi le mani Ponzio Pilato Style.

Perchè questo cambio di atteggiamento? Solo perchè l’onorevole proponente dell’emendamento è iscritta al gruppo ID?

Se fosse così sarebbe, sinceramente, un po’ squallido: i principi fondamentali varrebbero meno di un po’ di polemica politica.

No, semplicemente siamo all’ennesimo passo di annullamento e di sottomissione dei Cinque Stelle ai poteri forti europei.

Perchè a Bruxelles il Movimento sta, letteralmente, morendo, avvelenato da contraddizioni e da inedia.

Nato anti sistema sta mendicando l’accesso a tutti i partiti pro sistema, RE (gli ex liberali si ALDE), Verdi, e GUE in primis.

Attenzione che in Europa questi vengono a costituire un blocco contraddittorio, ma monolitico nella gestione del potere, come mai si era visto.

Iperliberisti alla Macron e figli dei fiori nordici si uniscono pur di proseguire nella gestione del denaro
e di quelle briciole di potere che circolano attorno al Parlamento, ed il M5s ,
che ha votato la Von Der Leyen sperando di entrare in questo Walhalla, invece ne è rimasto escluso.

Il Movimento Cinque Stelle, nonostante le apparenze, non è nè ideologicamente nè caratterialmente preparato a fare una seria opposizione.

Il suo isolamento pesa anche economicamente e siamo facili profeti dicendo che non sopravviverà,
almeno nella sua componente europea, sino alle prossime ferie, magari neppure a Pasqua.

Si scioglierà, confluendo nella sua componente principale nei verdi, ed in quella secondaria perfino negli ultraliberisti europei di RE.

Una fine ingloriosa per gli eroi della libertà da Bruxelles.
 

Val

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Una volta si cantava "gente di mare"
oggi si canta "solo gente di sinistra".

"Cari amici e care amiche, a malincuore, vi informo che ho appena saputo 'a cose fatte', che non farò parte del cast de 'L'Altro festival'
così come annunciato dai media e come da accordo che mi aveva ufficializzato la Rai". Ed ecco spiegato il motivo:
"Il signor Nicola Savino con cui avrei dovuto co-condurre il format, ha imposto la sua volontà ed ottenuto con forza e prepotenza,
la mia esclusione, adducendo motivi inesistenti, pretestuosi e strumentali, tra i quali
(affermazione pronunciata nel corso di una nostra conversazione telefonica privata e che mi ha molto ferito)
la presunta appartenenza politica alla destra del mio ex marito, in quanto all’interno del format avrebbe già incluso comici sostenitori di sinistra".
 

Val

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Twitter il censore.

Come Facebook, come Google, come il braccio armato del Grande Fratello di sinistra che tutti ci blocca.

Da oltre 72 ore l’account Twitter di Orwell.live e quello dell’editore di Orwell.live, Alessandro Nardone risultano “sospesi”.

Lo denuncia lo stesso sito sulla sua pagina.

Scrive Orwell.live: “Twitter come o peggio di Facebook? Il social più utilizzato nel mondo del giornalismo censura un giornale on line? Per cosa, poi?
Cosa possiamo aver scritto di così terribile da far scappare la doppia chiusura? Mistero.
Sono 3 giorni che inviamo contestazioni, e le uniche risposte che abbiamo ricevuto sono state delle banalissime email di notifica
in cui “gli algoritmi disumani” del social ci comunicano di aver ricevuto il nostro reclamo e che «ne terremo conto per proseguire l’indagine.»”

Twitter oscura senza dare spiegazioni
Orwell.live notoriamente non insulta né diffonde odio ma solo notizie e opinioni. Diritto, quest’ultimo.

Nota il sito, che fino a prova contraria, dovrebbe ancora essere un diritto sancito dalla Costituzione.

Il sito poi spiega cosa potrebbe essere accaduto.

Se è così, si tratta di una gravissima violazione della libertà di opinione.

“In mancanza di motivazioni ufficiali, ci siamo chiesti cosa possa aver determinato questo grave provvedimento nei nostri confronti.
L’unica cosa che ci è parsa subito evidente è che la sospensione dei nostri account è avvenuta qualche ora dopo la pubblicazione del post
con cui rilanciavamo l’editoriale di Alessandro Nardone a difesa della memoria del defunto Giampaolo Pansa, vilipeso con attacchi osceni, pubblicati proprio su Twitter."
 

Val

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Da parte nostra cercheremo di andare a fondo della questione denunciando l’episodio alla Magistratura, alla Polizia postale e all’Ordine dei giornalisti.

Se, poi, dovesse risultare che il nostro account è stato chiuso a seguito di segnalazioni inviate magari da quegli stessi “odiatori seriali”
che hanno inveito nei confronti di un onorabilissimo giornalista appena scomparso, beh, sarebbe un fatto veramente vergognoso che non può rimanere indenne da conseguenze.

Purtroppo, questo 2020 si apre con una recrudescenza, anche Oltreoceano, di episodi di censura da parte di Twitter.

Scorrendo i nomi e la rassegna stampa al riguardo, si evince l’esistenza di un fil rouge che lega queste cancellazioni,
poiché si tratta di account di persone o testate “non di sinistra” o, comunque, non conformi al politicamente corretto del mainstream.

Motivo che ha spinto addirittura il presidente Trump a scrivere, qualche mese fa, proprio su Twitter:

«continuo a monitorare la censura di CITTADINI AMERICANI sulle piattaforme social.
Questi sono gli Stati Uniti d’America, e abbiamo qualcosa che è conosciuta come LIBERTÀ DI PAROLA!».


In teoria dovremmo avercela ancora anche in Italia, anche se incominciamo a dubitarne.
 

Val

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Mentre la lobby ebraica e le sue squadre di psico-poliziotti sono indaffarate ad inquadrare e distruggere chiunque osi menzionare l’etnia di Soros,
Avraham Burg, eminente politico israeliano, presidente dell’Agenzia Ebraica e già presidente ad interim di Israele,
plaude a George Soros come alla perfetta icona di “ebreo-universale”.

In un suo recente articolo su “Haaretz” intitolato “Preparatevi per il decennio ‘ebraico-universale’ di George Soros e della Open Society”,
il politico israeliano afferma che solo «alcune persone hanno il coraggio di resistere ai nuovi tiranni del decennio al comando delle democrazie illiberali».

Apparentemente «una di queste persone di coraggio è Soros».

Secondo Burg, Soros «rappresenta un punto fermo ‘ebraico-universale,’ un simbolo ebraico alternativo a quello semplicistico abbracciato da Netanyahu, Trump e dai loro sostenitori».

Secondo il concetto del cosiddetto “ebraismo-universale,” il 52% degli inglesi che vogliono separarsi dall’Ue sono da considerarsi una «rumorosa minoranza suicida».

Sembra che il cosiddetto “ebreo-universale” non sia molto tollerante nei confronti delle persone che votano per i conservatori, Trump o Netanyahu.
 

Val

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Quando S. Carlo Borromeo ( cardinale della Diocesi di Milano) visitò Esino nel 1565
le due chiesette di Esino Superiore e quella di Esino Inferiore erano cadenti e mal messe.

Diede l'ordine di rifarle.

Iniziò allora una gara tra i due gruppi di abitanti.

Mentre che per la chiesetta di S. Giovanni (E. Inferiore) non si sopraelevarono che le fondamenta già esistenti,
per quella di S. Antonio la restaurazione fu fatta con intendimenti vasti: furono fatte fondamenta nuove e più ampie cosicché ne risultò una Chiesa migliore di molte parrocchiali.

Nel 1611 la chiesetta di S. Giovanni fu terminata, mentre la chiesetta di S. Antonio fu terminata nel 1628.

Per festeggiare l’ultimazione della chiesetta il 17 gennaio, S. Antonio, gli abitanti di E. Superiore, pur avendo “perso” la gara,
invitarono un loro compaesano, un certo Antonio Bertarini (probabile avo dei grandi pastai Italiani nella zona di Cremona)
che era emigrato in Emilia di professione pastaio. Questi venne a Esino con una bottiglia di anice e una scatola di biscotti amaretti.
Con gli ingredienti esistenti in quel periodo: latte, burro, pane, uova, farina bianca, salvia, impasto delle salsicce, anice e biscotti amaretti,
fece dei ravioli, e come si usava allora tra le popolazioni povere, con la pasta spessa e poco ripieno.

Al loro consumo gli abitanti di E. Superiore invitarono anche gli abitanti di E. Inferiore.
Oggi la tradizione si è allargata e gli invitati provengono da tutta Italia.

Solo dopo il 1850, con l’introduzione nella nostra provincia delle patate per merito dello scienziato A. Volta,
la pasta di farina del raviolo originale divenne, per una questione economica e riempitiva a base di patate.

Per cui la sfoglia fatta principalmente di patate non sono gli originali ravioli fatto la prima volta nel 1628, ma un adattamento ai prodotti locali più economici.

Mia nonna mi raccontava che prima che andasse in Argentina (1916) erano solo le famiglie più povere che aggiungevano le patate alla farina dell’impasto,
ma quando è ritornata nel 1924, tutti facevano questi ravioli. Potenza della miseria anche provocata dalla prima guerra mondiale.



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Val

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I pidioti li riconosci da lontano. Non si smentiscono mai.
Questi pini marittimi - 12 - hanno fra i 50 ed i 60 anni.
Un bellissimo scorcio di lungolago. Un'immagine da cartolina.
Ma al pidiota danno fastidio.

Sono comparse le transenne attorno ai dodici pini del lungolago condannati dal Comune all’abbattimento «immotivato»,
come accusano Legambiente e Wwf, sostenuti dal noto agronomo Giorgio Buizza.

Il Comune non ha, invece, prodotto alcuna perizia tecnica, ma l’intenzione dichiarata del sindaco, Flavio Polano,
è comunque di «dare corso all’esecuzione del progetto, così come regolarmente approvato»
e che notoriamente riguarda il sesto lotto del nuovo lungolago.

L’amministrazione intende sostituire i pini con platani.

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li sostituisce con questi
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Val

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Ragazzi è una serie continua di decadimento istituzionale.

“E’ vergognoso come il governo Pd-M5S abbia bocciato l’Odg che chiedeva maggiore attenzione agli aeroporti lombardi
in vista delle Olimpiadi di Milano Cortina. Un provvedimento che non solo avrebbe portato ad una riorganizzazione ed efficientazione di Alitalia
per quanto riguarda gli scali lombardi ma al tempo stesso avrebbe potenziato i servizi garantiti dalla stessa Alitalia in vista delle Olimpiadi invernali del 2026.
Ancora una volta, però, Pd e M5s dopo aver osteggiato le Olimpiadi di Milano Cortina, dimostrano di non dare importanza
ad un evento centrale dal punto di vista sportivo, turistico ed economico, che porterà alla Lombardia almeno 3 miliardi di indotto e 2,5 milioni di turisti”.
 

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