NON E' LA MERA FOTOGRAFIA CHE MI INTERESSA. QUEL CHE VOGLIO E' CATTURARE QUEL MINUTO, (1 Viewer)

DANY1969

Forumer storico
PARTE DELLA REALTA' (Henri Cartier-Bresson)

Buona settimana a tutti :)
Giusto per esaltare la mia autostima :d:... sulla rivista Meridiani Montagne è stata pubblicata una foto che ho scattato a mio fratello sul Rutor (Valle d'Aosta) :melo:
Ecco la rivista e la foto originale :p
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E questo invece il tramonto di stasera da "quasi" casa mia :d:

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Val

Torniamo alla LIRA
Secondo il mio punto di vista, abbiamo perso la cabeza.

Un abbraccio forzato, ottenuto con l’inganno e rapidità, attirando verso di sè la vittima mentre tende la mano per un saluto,
è violenza sessuale, visto anche il contatto con i genitali e il seno della donna.

Queste le conclusioni della Cassazione nella sentenza dello scorso 30 ottobre, ma depositata solo pochi giorni fa, il 9 gennaio,
con cui è stato rigettato il ricorso di un imputato condannato in primo e secondo grado
(rispettivamente dal giudice dell’udienza preliminare del Tribunale cittadino in abbreviato e dalla Corte d’Appello di Milano)
per il reato di violenza sessuale ai danni di una vicina di casa.

Fatti che risalgono, come da querela della parte offesa, alla primavera del 2018.

Nella loro sentenza, destinata a fare scuola, i giudici romani hanno sostenuto infatti che integra il reato di violenza sessuale
anche «la condotta repentina e subdola, senza prima accertarsi del rifiuto espresso della vittima».
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ho approfondito e letto pure la sentenza. Le comiche .....70 anni e fa violenza ???????
Allora a quelli che stuprano ed uccidono le vittime, cosa facciamo ????????.....a sì....gli diamo la libertà vigilata.

Anche l’abbraccio rubato è violenza sessuale.
La Corte di cassazione, con la sentenza 378, conferma la condanna, con pena sospesa, del ricorrente che,
invece di limitarsi a stringere la mano che la vicina di casa gli tendeva, l’aveva afferrata dal braccio e attirata a sé per abbracciarla.

L’azione aveva avuto come risultato l’adesione totale tra i due corpi oltre a uno sfioramento del seno.

Per l’intraprendente condomino, prossimo ai settant’anni, è scattata la condanna per il reato previsto dall’articolo 609-bis, sebbene con il riconoscimento delle attenuanti.

I gesti repentini
Senza successo l’uomo tenta la solita via della donna compiacente.
Il ricorrente ricorda, infatti, di aver invitato la vicina informandola che la moglie non era in casa,
contestando così il racconto della parte lesa che aveva detto di essere stata attirata con l’inganno.

La Suprema corte, nel confermare la responsabilità, precisa che, per far scattare il reato di violenza sessuale,
non serve una violenza che metta la parte lesa nella condizione di non poter reagire,
ma basta anche un atto tanto rapido da superare la volontà del soggetto passivo che non può difendersi.

Per i giudici è esattamente quanto accaduto con l’abbraccio estorto e certamente non gradito.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Da questa settimana si attiveranno dei canali test per capire se i TV/ decoder che abbiamo in casa
saranno adatti a ricevere i nuovi segnali digitali che partiranno da giugno 2022 in tutta Italia.

Questi canali saranno visibili sul numero 100 e 200 del telecomando e saranno inseriti nel MUX principale di RAI e Mediaset, quindi ricevibili in tutta Italia.

Fatti salvo eventuali cambiamenti dell’ultimo minuto, mercoledì 15 gennaio dovrebbe partire il canale 200
e venerdì 17 gennaio il canale 100. Si tratta di canali test che non trasmetteranno nulla, ci sarà solo un cartello informativo con delle scritte e senza audio.


Come fare per capire se il TV/decoder è compatibile con il nuovo digitale terrestre DVB-T2 HEVC main10?


Per prima cosa deve essere rifatta la sintonizzazione dei canali, se i canali 100 e 200 verranno sintonizzati e visualizzati,
vuol dire che il nostro apparecchio è adatto al DVB-T2 HEVC main10, se non vengono visualizzati significa che
da giugno 2022 non si potranno più vedere i canali TV, se non aggiungendo un decoder o sostituendo la TV
(decoder e TV compatibili sono già in vendita dal 2017).

Riassumo le date del passaggio, in Lombardia, al nuovo digitale terrestre:

Dal 1 settembre 2021 a fine dicembre 2021 ci sarà il passaggio al DVB-T MPEG4 in questo caso servirà fare solo una nuova ricerca canali ed avere un TV/decoder HD.

Dal 21 giugno 2022 a fine giugno 2022 ci sarà il passaggio al DVB-T2 HEVC main10 in questo caso bisognerà avere TV/decoder compatibili con il nuovo segnale.

Queste sono le date ufficiali del MISE, non fate affidamento a chi sostiene che il DVB-T2 partirà nel 2020 perché non è vero.

Nel secondo semestre del 2020 ci saranno solo degli spostamenti di canali/frequenze (in previsione del passaggio al nuovo standard TV)
dopo i quali sarà sufficiente fare una nuova sintonizzazione dei canali.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Sin quando ci sarà libertà di pensiero, siamo liberi di esprimere la nostra opinione.
Opinione. La esprimo io come la esprimono gli altri. Io sto con Salvo.
Invece che espellere lui, andrebbe espulsa la direzione che ha permesso ad una "sciacquetta"
di entrare nella casa semi-nuda......ma questa serve alla produzione.

Le chiacchiere da bar fra uomini sono sempre esistite, si sono sempre usati termini volgari e sopra le righe.
.....e lo fanno anche le donne. Ma nessuno lo dice. Guai a dirlo.

La De André l’anno scorso ha detto e fatto anche peggio, eppure non è stata né squalificata né ripresa.
Ok forse ha un po’ esagerato nei commenti, ma era un modo goliardico di dire che sarebbe andato a letto con Elisa

E chi di noi non lo ha pensato ?

“Non andrà bene ragazzi. La vedo dura, la vedo molto dura. Non è un’eliminazione? Non lo sapete? Ve l’avevo già detto.
Più che dire, diciamo che mi hanno fatto capire ‘patti chiari, amicizia lunga. Ti diamo la possibilità.
Se Sarai bravo rimani, se non sarai bravo logicamente te ne andrai con il televoto da casa’”.

“Salvo Veneziano è stato squalificato.
Il provvedimento è stato preso a causa di alcune sue espressioni e affermazioni che hanno violato le regole e lo spirito stesso del programma.
Essere un concorrente – gli è stato riferito leggendogli la motivazione del suo allontanamento – comporta delle responsabilità importanti,
sia nei confronti del pubblico, sia nei confronti degli altri inquilini della Casa”.

 

Val

Torniamo alla LIRA
Non vedo differenze fra il GF ed il nostro attuale governo.

Cominciata sotto forma di uno spettacolo comico-satirico, l’avventura dei grillini si sta chiudendo allo stesso modo.

Difatti le numerose iniziative prese dagli artefici del Movimento 5 Stelle per recuperare il consenso perduto sembrano appartenere all’atto finale di una farsa.

Una farsa la quale, ahinoi, ci è costata parecchie risorse in termini di spesa pubblica e in termini di mancata crescita economica.

Dopo il famoso direttorio e lo strombazzato pool dei facilitatori, organismi che avrebbero dovuto affiancare il lavoro del molto ambizioso capetto Luigi Di Maio,
adesso arrivano gli stati generali dei grillini. Ma non a breve, come ci aspetterebbe da una forza politica agonizzante
- la quale in aggiunta si trova a dover superare il difficilissimo scoglio delle elezioni in Emilia-Romagna -
bensì tra ben due mesi: essi si terranno infatti tra il 13 e il 15 marzo.

Lo scopo dichiarato della kermesse pentastellata è quello di una rielaborazione programmatica, sebbene i più maligni ritengono
che nel mirino della manifestazione ci sia la leadership di Giggino, la cui crescente sicumera e arroganza appare del tutto proporzionale alla sua sempre più contestata figura di capo politico.

Tuttavia, al di là di una data che, considerando l’estrema fluidità del quadro politico, sembra più lontana delle proverbiali calende greche,
nessuna iniziativa di facciata potrà oramai risollevare le sorti di un non partito che ha perso i due principali elementi
che oggigiorno costituiscono il principale appeal per la maggioranza degli elettori italiani: l’essere nuovi e la credibilità.

Nel primo caso la perdita del requisito rappresentava un prezzo che chiunque fosse giunto nella stanza dei bottoni,
soprattutto dopo oltre un decennio passato a raccontare frottole, avrebbe comunque dovuto pagare.

Ma la scelta politica di allearsi prima con la Lega e poi con il Partito Democratico e frattaglie varie
ha prodotto un velocissimo invecchiamento sul piano dell’immagine, portando i grillini ad essere catalogati tra i peggiori trasformisti della storia repubblicana.

In questo senso sono convinto che molti individui che li hanno votati, oggi voltano loro le spalle perché particolarmente nauseati da un evidente, quanto inevitabile poltronismo.

Tutto ciò, e qui veniamo al tasso dolente della credibilità, si è unito in un micidiale combinato disposto con le tante, troppe sciagurate misure di governo realizzate sotto il segno del M5s.

Misure sostanzialmente in linea con il catastrofico presupposto di questa gente, secondo cui si sarebbe creato un enorme spazio fiscale
per aumentare a dismisura la spesa pubblica redistributiva, sol mandando a casa la vecchia classe politica.

Un presupposto totalmente falso, così come la dura realtà dei numeri ha poi dimostrato, il quale non essendosi per nulla concretizzato
ha prodotto un irreversibile danno reputazionale nei confronti di chi lo aveva irresponsabilmente sbandierato per raccogliere consensi.

D’altro canto, come mi sforzo di ribadire ad ogni occasione, l’Italia è affetta da gravi e complessi problemi di sistema la cui risoluzione,
almeno parziale, risulta politicamente ardua e altrettanto complessa.

Per dirla in altri termini, facendo ricorso al metodo baconiano, si tratterebbe di adottare una sorta di ragionevole e illuminata pars costruens per raddrizzare questo disgraziato Paese.

Qualcosa che non pare assolutamente alla portata dei dilettanti allo sbaraglio a 5 Stelle, i quali al di là di una rudimentale pars destruens non sanno andare.

Tutto questo è ampiamente confermato da ciò che sta accadendo in Italia da oltre un anno e mezzo.

E non saranno certamente i prossimi stati generali del nulla convocati dai grillini a modificare le cose.
 

Val

Torniamo alla LIRA
In questo caso sono d'accordo con il "vincolo di mandato".
Ti ho eletto perchè mi hai presentato un programma della forza politica alla quale aderivi.
Cambi partito ? Ti dimetti e ti presenti alle prossime elezioni con il nuovo programma.
Se sei valido sarai ri-eletto. Ma ora che cambi. TI DIMETTI.
Perchè tu ora non sei più in linea con il mandato con il quale ti ho eletto.

Oggi, purtroppo, la coerenza non viene considerata una virtù, mentre l’incoerenza sembra un pregio anziché un difetto,
quasi la manifestazione di un carattere forte e versatile, non debole e insicuro.

Abbiamo dovuto constatare che il Movimento 5 Stelle, dopo essere diventato maggioritario soprattutto facendo bella mostra di fermezza e purezza,
fino al punto di perorare l’abolizione del divieto di mandato imperativo perché vieterebbe di conformare in tutto e per tutto
le opinioni e gli atti dei rappresentanti alla volontà dei rappresentati, ha poi senza pudore, passando dal ruolo di opposizione alla funzione di governo,
immediatamente e smaccatamente contraddetto se stesso e le sue sbandierate posizioni e qualità.

Se fosse stato in vigore quel mandato imperativo, il cui divieto osteggiano in quanto, a loro dire, antidemocratico perché lascia ai parlamentari libertà d’azione,
i grillini non avrebbero potuto fare quelle capriole che oggi tentano di giustificare nascondendo l’incoerenza dietro il faccino di bronzo.

Hanno dimostrato con fatti inoppugnabili che, per loro, la coerenza è facoltativa quanto è opzionale il mandato imperativo.
Si sono serviti della libertà di mandato, che detestano, per realizzare ciò che aborrivano. Più inaffidabile di così può immaginarsi un partito?

Ciò nonostante il M5S sta caldeggiando di nuovo l’abrogazione dell’articolo 67 della Costituzione,
un’autentica fissazione, tanto irragionevole quanto interessata, sia perché quel divieto non è affatto assoluto ma limitato da norme e prassi
che salvaguardano la responsabilità politica degli eletti verso gli elettori (disciplina di partito e di gruppo, candidatura, ecc.),
sia perché, quando un avversario se ne serve per favorire loro, non hanno nulla da obiettare.

A parte sono da considerare poi gl’innumerevoli altri vincoli di mandato che i partiti escogitano sebbene di dubbia liceità quando non addirittura sicuramente illeciti.

Si tratta di vincoli per lo più nulli, che tali sarebbero dichiarati se dedotti in giudizio
(dimissioni in bianco, contratto di dimissioni, dimissioni per espulsione dal partito, penale pecuniaria per cambio di casacca o voto in dissenso non autorizzato, ecc.).

Tuttavia solo un ingenuo ricaverebbe dalla nullità giuridica l’inefficacia politica di questi vincoli. Tuttaltro.
I vincoli indiretti di mandato, spesso riservati, costituiscono mezzi di pressione efficaci perché coinvolgono la figura politica del “reprobo”,
che deve ben considerare quanto la sua presentabilità e credibilità possano essere svilite dalla pubblicità di legami e patti
che, quantunque riprovevoli e illegali, egli aveva nondimeno accettato e sottoscritto in segreto.

Non solo al mandato imperativo anela il M5S, ma pure al “recall”, cioè alla rimozione dalla carica del parlamentare inadempiente, per così dire.

I grillini devono essersi innamorati della novità girando per il Sudamerica dei Maduro e dei Morales.

Anche in Italia un parlamentare può perdere il seggio per cause dichiarate dalla Camera di appartenenza.
Ma la decadenza che hanno in testa i grillini ha a che fare con un giudizio di idoneità o conformità nell’esecuzione del mandato,
che potrebbe essere pronunciato in ogni momento dagli elettori o dal partito o, più probabilmente, addirittura in esclusiva dagli iscritti alla piattaforma Rousseau.

Così l’idea eversiva della democrazia parlamentare, che invece è basata sul rapporto fiduciario insito nel mandato rappresentativo, risulta enunciata nella sua completa drammaticità
.

Per il M5S il rappresentante parlamentare dovrebbe essere un delegato specifico dell’elettore del partito,
un procuratore speciale obbligato ad agire secondo l’incarico ricevuto, un mandatario tenuto a compiere con diligenza gli obblighi assunti con il mandato e a renderne conto al mandante.

Il deputato e il senatore somiglierebbero ad una sorta di rappresentanti legali degli elettori, alla stessa stregua di un genitore, di un tutore, di un curatore,
ai quali poter revocare la patria potestà, la tutela, la curatela se non facessero gl’interessi dei minori, degl’incapaci, degl’inabilitati.

Sarebbero i pupilli a giudicare gli adulti?

Sennonché qui non è in ballo la rappresentanza legale, ma la rappresentanza politica; non gl’interessi privati, ma l’interesse pubblico;
non particolari situazioni individuali “de iure condito”, ma le prospettabili convenienze generali “de iure condendo”;
non i rapporti civilistici tra soggetti giuridici, ma le funzioni istituzionali collettive determinanti la politica nazionale.

Mettendo insieme il mandato imperativo, il “recall”, il taglio di un terzo dei senatori e deputati, ne risulta un agghiacciante mostro politico e costituzionale
sotto sembianze di pseudo Parlamento formato da fantocci eterodiretti, privi d’iniziativa, senza autorità e autonomia, da poter mettere a cuccia come cani al guinzaglio.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ahahahahah vedi quella sopra.


In un articolo de La Nazione si affronta di petto questo fenomeno, perché è così che deve essere chiamato, e come tale presto o tardi passerà di moda.

Eppure l’articolo, come un vero e proprio saggio critico, si trova ad analizzare il termine influencer da un altro punto di vista
che, di fatto, regala una visione, un aspetto "inedito" del fenomeno.

Può il mestiere più vecchio del mondo aver cambiato i suoi canoni ed essersi “digitalizzato?”

Secondo un’analisi più approfondita tutto questo può accadere, anzi è già accaduto.

L’articolo in questione fa presente come all’epoca di Chiara Ferragni e Giulia De Lellis, su Instagram e sui social in genere,
ci siano una miriade di profili che vendono (più o meno) la propria mercanzia attraverso foto provocanti (soprattutto del lato B),
sorrisi fin troppo ammiccanti e labbra carnose e rosse come una rosa.

A volte i profili stessi sono collegati ad account di posta elettronica in cui è possibile chiedere privatamente dei servizi, a pagamento,
per allietare le giornate o alcuni eventi del cliente più esigenze. E i dati parlano chiaro. È tutto nero su bianco.

Ad esempio, i calciatori del Manchester City, di recente, per festeggiare la vittoria sull’Aston Villa, si sono regalati una festa con 15 influencer italiane.
Spedite in un albergo a far baldoria, l’incontro è stato organizzato da una PR che si è occupata delle relazioni con il pubblico.

Avranno forse influenzato i gusti e i piaceri sotto le coperte dei singoli calciatori?
 

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