"Non compete allo stato decidere chi posso incontrare." Rispetto a questi inetti Renzi è un gigante (1 Viewer)

Saunders

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Un governo che ancora non è riuscito a essere chiaro sull'autocertificazione al punto che oggi ci si divide fra chi sostiene che dal 4 maggio servirà solo se si va fuori dal Comune (temo sia falso) e chi no, oppure fra chi sostiene che già oggi serve solo se ci si muove in macchina mentre chi esce a piedi ne è esentato, e qui sarei d'accordo con questi ultimi se non sapessi da gente fermata che così non è (e non sarà). Adesso che sarà ammessa l'attività motoria chissà quanto ci vorrà a capire se e quanto ci si può spostare, per quanto tempo, fino a dove, se anche fuori del Comune o meno, e cosa bisognerà scrivere nella famigerata autocertificazione. Ci vorrà una task force per farcelo sapere.

Cmq questa decisione di aver voluto mantenere questa roba, che non so se più kafkiana o orwelliana, dell'autocertificazione ha rovesciato le cose, il governo pur se improntato all'inettitudine conservava e anzi aumentava il consenso ma da ieri sera il vento è cambiato, eccome se è cambiato.
 

Sir Green

Forumer storico
Noi cittadini non meritiamo di essere presi in giro da vere e proprie operazioni di marketing senza reale contenuto. Sono amareggiato perché nonostante i sacrifici, economicamente ,rischiamo di andare al fondo e subiamo per colpa di uno Stato non in grado di dare risposte.
 

Saunders

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Rispetto a Renzi, Saunders è un gigante.

Bernie, I suppose...

Tornando a(l) bomba...

parla il leader dell'opposizione (renzi): ''conte non può limitare ancora la libertà, basta''

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28 APR 2020 15:36
PARLA IL LEADER DELL'OPPOSIZIONE (RENZI): ''CONTE NON PUÒ DEFINIRE CON DPCM CHI PUOI VEDERE. ABBIAMO ACCETTATO UNA LIMITAZIONE QUANDO LE TERAPIE INTENSIVE SCOPPIAVANO E I MEDICI DOVEVANO DECIDERE CHI INTUBARE E CHI NO, ORA CI SONO 9MILA POSTI LIBERI. BASTA. LA LIBERTÀ NON VALE MENO DELLA SALUTE - HANNO DETTO CHE LE MASCHERINE NON SERVIVANO INVECE DI PRODURLE. HANNO MANDATO I MEDICI IN PRIMA LINEA SENZA PROTEZIONE. NON HANNO GESTITO LE ZONE ROSSE''. MA NON È IL SUO GOVERNO??



Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica



Matteo Renzi definisce l' ultimo dpcm sull' emergenza coronavirus «uno scandalo costituzionale».

L' ex premier si impegna, con Italia Viva, a votare le misure economiche preparate dal ministro Gualtieri. Anche con la fiducia, se servirà. Ma fa un appello al Pd: «Ora basta, non possiamo calpestare i diritti costituzionali con un dpcm. Trasformiamo il testo in un decreto e portiamolo in Parlamento».



Il nuovo dpcm sblocca dal 4 maggio la gran parte delle attività produttive. Non era quello che chiedeva?


«La ripartenza è lenta. Non si rendono conto che in autunno ci sarà una carneficina di posti di lavoro. Ma in ogni caso il testo è un errore politico, economico e costituzionale.

RENZI CONTE

Politico perché delega al comitato tecnico scientifico una scelta che è politica: contemperare i rischi. Lo scienziato ti dice che c' è il coronavirus, il politico decide come affrontarlo. E se in Umbria o Alto Adige non ci sono contagi queste regioni non possono avere le stesse restrizioni della provincia di Piacenza».



La mancata regionalizzazione delle misure è una scelta scientifica o politica?

«È una scelta sbagliata. E se fosse politica sarebbe controproducente, perché serve a Salvini, che invece era in un angolo. Un presidente del Consiglio non deve guardare gli indici di gradimento, ma il numero dei posti di lavoro, l' andamento del pil, le previsioni internazionali.



Secondo una stima di Goldman Sachs il lockdown italiano è stato il più duro di tutti. Francia, Germania, Spagna, stanno ripartendo più velocemente di noi dopo aver rallentato meno di noi: ci strappano fette di mercato».



Ma noi abbiamo avuto l' emergenza peggiore di tutti.

ANGELO BORRELLI ROBERTO SPERANZA GIUSEPPE CONTE

«Non per il lockdown e qualcuno dovrà rispondere degli errori. Hanno detto che le mascherine non servivano invece di iniziare a produrle. Hanno mandato i medici in prima linea senza protezione. Non hanno gestito le zone rosse».



Eravamo davanti a un virus sconosciuto con un sistema sanitario impreparato che ha fatto il possibile, non crede?

«Medici e cittadini sono stati bravissimi, le istituzioni meno. E ora stiamo perdendo interi settori produttivi per una politica pavida che si nasconde dietro ai tecnici. Poi, appena qualcuno alza la voce, cambia posizione».



Si riferisce alla Chiesa?

«Io voglio tornare a prendere la messa, quindi capisco la Cei. E mi fa piacere che Conte abbia già cambiato idea. Se rispetti il metro di distanza, perché il museo può aprire e la chiesa no?».



Perché la messa sì e il teatro no?

«Giusto. Bisogna uscire dalla logica burocratica dei codici ateco e dire: ti do la regola, metti la mascherina, stai lontano un metro, ma poi sei libero. La libertà e il valore più grande: non siamo uno stato etico dove i vigili chiedono se la persona che stai per vedere è una fidanzata stabile o saltuaria. Ma saranno fatti tuoi? Qui siamo alla follia! Mettiamo Maria De Filippi a decidere se la relazione è stabile? Sta passando una visione paternalistica tipica di chi mantiene il consenso con una diretta Facebook a settimana, mettendo il naso nella vita della gente e producendo autocertificazioni. E nel frattempo perdiamo 10 miliardi a settimana per il blocco più duro del mondo».

CORONAVIRUS - PAZIENTE IN TERAPIA INTENSIVA CON IL RESPIRATORE



Sottovalutare un elemento: l' emergenza non è finita. Solo ieri ci sono stati 333 morti. Si rischiano un nuovo picco e nuove morti.

«Ho perso amici anche io. Saperli morire da soli mi sconvolge. Ma il miglior modo per onorarli è tornare a vivere. Il Covid continuerà per un anno. Dovremo convivere con il virus senza rinunciare alla libertà costituzionale. Il disastro erano le terapie intensive piene: ora ci sono meno di 2mila persone e 9mila posti disponibili.



Questo è un assurdo costituzionale. Il presidente del Consiglio non può impattare sulla vita delle persone al punto di definire con dpcm chi puoi vedere. Abbiamo accettato una limitazione quando le terapie intensive scoppiavano e i medici dovevano decidere chi intubare e chi no, ora basta. Quando si inizia a considerare la libertà un bene disponibile, iniziano brutte storie. La libertà non vale meno della salute».



Si potrebbe replicare che senza vita non c' è libertà. Ma se vale il suo discorso, perché assicura di non voler sfiduciare il governo?

«Prima facciamo uscire di casa gli italiani, poi vediamo se uscire di maggioranza noi. C' è questo governo, c' è questo premier e finché gli italiani sono chiusi in casa noi non apriremo alla verifica politica.

TERESA BELLANOVA ELENA BONETTI

Parliamo di scuola piuttosto, visto che non ne parla nessuno. Parliamo degli esami di maturità, della didattica a distanza, di edilizia scolastica, delle mamme che perdono il lavoro perché i nonni non possono tenere i figli».



Dovete parlarne nel governo. Il problema è lo strumento, il dpcm?

«Sarebbe meno peggio un decreto legge: almeno ha garanzie, una discussione parlamentare, il dibattito pubblico, gli emendamenti. Se il dpcm fosse un decreto legge presenterei un emendamento e chiederei l' appoggio del Pd, che ha la stessa sensibilità sulla difesa dei diritti fondamentali. L' ho detto al capogruppo Graziano Delrio: io ho fatto la tesi su La Pira, tu sei dossettiano, come puoi accettare questa violenza da azzeccagarbugli sulla Costituzione più bella del mondo?».



La parola deve andare al Parlamento? È questo il punto?

«Lo dirò giovedì in aula. Fuggire dal Parlamento è scelta di rara gravità e trova la sua base in una visione dello Stato paternalistica e irrispettosa delle libertà: non ho nulla da perdere e considero mio dovere dirlo ad alta voce».



Lei aveva riposto grande fiducia nella commissione guidata da Vittorio Colao. Ha fallito?

COLAO
 

Saunders

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Un governo che ancora non è riuscito a essere chiaro sull'autocertificazione al punto che oggi ci si divide fra chi sostiene che dal 4 maggio servirà solo se si va fuori dal Comune (temo sia falso) e chi no, oppure fra chi sostiene che già oggi serve solo se ci si muove in macchina mentre chi esce a piedi ne è esentato, e qui sarei d'accordo con questi ultimi se non sapessi da gente fermata che così non è (e non sarà). Adesso che sarà ammessa l'attività motoria chissà quanto ci vorrà a capire se e quanto ci si può spostare, per quanto tempo, fino a dove, se anche fuori del Comune o meno, e cosa bisognerà scrivere nella famigerata autocertificazione. Ci vorrà una task force per farcelo sapere.

Cmq questa decisione di aver voluto mantenere questa roba, che non so se più kafkiana o orwelliana, dell'autocertificazione ha rovesciato le cose, il governo pur se improntato all'inettitudine conservava e anzi aumentava il consenso ma da ieri sera il vento è cambiato, eccome se è cambiato.

Breaking News: la task force ha confermato che, per ragioni di privacy, non si scriverà il nome della persona che si va a trovare, però si dovrà scrivere il grado di parentela (posso farmi scappare un porcozzziooo?) :DD:. Più tardi la task force d'appello nelle faq vi dirà come funziona con gli affetti e le (si badi, vere!!!) amicizie.

Se Conte non sfancula speranza e boccia e torna sulle sue convinzioni (lui era per togliere sta cagata) lo vedo davvero male :down:


Autocertificazione, come si compila il modulo


Coronavirus, ecco come si compila l’autocertificazione dal 4 maggio (con la visita ai congiunti)
Il Viminale orientato ad utilizzare quello già esistente
di Fiorenza Sarzanini

l’autocertificazione. (scaricabile qui). È questo l’orientamento del Viminale in vista dell’entrata in vigore del nuovo Dpcm. La decisione finale sarà presa nelle prossime ore ma al momento l’indicazione è di utilizzare quello vecchio, anche perché per rispetto della privacy non devono essere indicate le generalità dei «congiunto» dai quali si va in visita e dunque si può compilare quello già esistente.

Ecco le regole:

1. Riempire tutti gli spazi sull’identità della persona che effettua lo spostamento.
2. Compilare l’indirizzo da cui è cominciato lo spostamento e quello di destinazione
3. riempire tutti gli spazi barrando la casella “situazione di necessità”
4. nello spazio “a questo riguardo dichiara che...” specificare che si tratta di una visita a un “congiunto” inserendo soltanto il grado di parentela ma non l’identità.

Entro sabato sarà la presidenza del Consiglio a dove specificare - probabilmente con una Faq (domande frequenti) sul sito del governo - quali parenti siano inseriti nella definizione di «congiunti». Il codice civile contempla soltanto «parenti» e «affini». Uno dei riferimenti come fonte giuridica può essere l’art. 307 del Codice penale che, ai fini dell’esclusione dal reato di cospirazione o di banda armata, recita: «S’intendono per i prossimi congiunti gli ascendenti, i discendenti, il coniuge, la parte di un’unione civile tra persone dello stesso sesso, i fratelli, le sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti: nondimeno, nella denominazione di prossimi congiunti, non si comprendono gli affini, allorché sia morto il coniuge e non vi sia prole».
 

Stic@zzi

Guest
indirizzo di destinazione ma non il nome, una genialata per rispettare la privacy :DD:
 

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