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Quando non servono più le parole
Buonasera,
nel corso degli appuntamenti precedenti abbiamo sempre sottolineato come la doccia fredda Parmalat poteva essere un salutare rimedio per aprire definitivamente gli occhi agli investitori e fare capire a tutti le regole basilari di un investimento. Ma come accade sempre ai grandi eventi che come questo hanno segnato la storia della finanza, vi è sempre un “day after”, una fase successiva che si riempie sempre di buon senso e di consigli utili, dove tutto e tutti stanno bene attenti al consigliare uno o l’altro investimento e a parlare delle cose poco chiare, per altro sempre esistite e mai risolte, ma pur sempre puntualmente “spolverate ed esposte” solo dopo che i “buoi sono scappati”.
Oggi siamo al day after di Parmalat e Finmatica, quindi più che mai la prudenza e la voglia di trasparenza è tornata sovrana tra analisti e media che hanno dimenticato tutti i pezzi/articoli largamente elogiativi scritti in passato sulle stesse società trash che oggi criticano aspramente senza alcun limite. Nonostante questa ritrovata sobrietà dei giudizi sia da definire “bizzarra”, ciò non toglie che possiamo anche vedere il suo aspetto positivo e quindi fare rilevare come l’attenzione posta dai media sia comunque salutare alla formazione ed informazione del risparmiatore.
Premesso questo, oggi è praticamente inutile aggiungere la nostra parola agli eccessi di “avvertimenti” proferiti da “firme” ben più importanti della nostra e quindi preferiamo linkare alcuni interessanti articoli reperibili sulla Rete, al fine di non fare perdere ai nostri lettori alcuni importanti pezzi a causa della mancanza di tempo quotidiana, che non sempre permette di andare a visionare più mezzi di informazione. Certo, noi per primi non ci illudiamo che questo effetto “day after” duri, perché nel corso della nostra vita abbiamo visto troppe volte la diligenza mostrata in periodi simili a questo disperdersi al trascorrere del tempo, ma almeno invitiamo i nostri lettori a giovarsi di questo momento per leggere, informarsi e formarsi una propria opinione e forma mentis sugli investimenti.
(basta cliccare sulle scritte in verde per accedere ai relativi articoli)
Tante regole ma il conflitto rimane
Il codice Preda. La Draghi. Ora la riforma del diritto societario. Non hanno risolto il punto chiave
PARTI IN CAUSA Brave in governance Eni, Telecom, Unicredit, Tim, Enel e Generali. Mosetti: «Parmalat spinge a migliorare»
Deminor: «Il vero controllore è l’azionista»
Difende le minoranze azionarie in ogni sede. E seleziona le società in base alla correttezza nella gestione
Etica o lifting?
Molti parlano di etica, qualcuno la pratica
Secondo una ricerca sulle grandi società, chi realizza il bilancio sociale ha anche una buona governance. Ma non sempre è così: Parmalat docet
Etica o lifting?
Alla finanza di massa servono cinque regole
La prima riguarda le banche d’affari, in pieno conflitto d’interesse. Le altre i revisori, i collocatori, gli amministratori delegati e le società off-shore
L’analisi
Quel filo rosso fra trasparenza e sviluppo
Rispondere alla crisi di fiducia dei risparmiatori vuol dire gettare basi più solide per il finanziamento delle imprese
ENERGIA La Sec: è difficile credere ad un errore nei conteggi pari al 20 per cento del totale
Wall Street, i timori del dopo Shell
I gestori dei fondi: «Probabilmente non è l’unica compagnia ad aver esagerato le riserve»
STRATEGIE Preoccupano i prestiti di alcune società medio-piccole. Ma i «default» in Europa sono in calo
Scegli i bond con il salvagente
Telecom, finanziari e utilities i settori da preferire. Meglio non scendere sotto la singola «A» e acquistare solo emissioni liquide (almeno 500 milioni di euro). In alternativa ci sono i fondi
L'ora del rigore contro i falsi in bilancio
Se si vuole un capitalismo di massa, con azioni e bond diffusi presso un largo pubblico, bisogna che il reato di falso in bilancio diventi punito con severità esemplare.
NELLA LUNGA AUDIZIONE IL GOVERNATORE NON RISPARMIA CRITICHE AL TESORO
L’autodifesa di Fazio: Bankitalia ha fatto il possibile
«Parmalat atto criminale. Più poteri alla Consob, ma lasciateci la concorrenza»
DIALOGO DIFFICILE TRA POLITICHESE E TECNICISMI ECONOMICI
La gaffe sulle perdite: «Quattro soldi»
IL QUOTIDIANO INGLESE: SOSPETTI SU CESARE ROMITI
Il Financial Times: segnali di complotto
Buonasera,
nel corso degli appuntamenti precedenti abbiamo sempre sottolineato come la doccia fredda Parmalat poteva essere un salutare rimedio per aprire definitivamente gli occhi agli investitori e fare capire a tutti le regole basilari di un investimento. Ma come accade sempre ai grandi eventi che come questo hanno segnato la storia della finanza, vi è sempre un “day after”, una fase successiva che si riempie sempre di buon senso e di consigli utili, dove tutto e tutti stanno bene attenti al consigliare uno o l’altro investimento e a parlare delle cose poco chiare, per altro sempre esistite e mai risolte, ma pur sempre puntualmente “spolverate ed esposte” solo dopo che i “buoi sono scappati”.
Oggi siamo al day after di Parmalat e Finmatica, quindi più che mai la prudenza e la voglia di trasparenza è tornata sovrana tra analisti e media che hanno dimenticato tutti i pezzi/articoli largamente elogiativi scritti in passato sulle stesse società trash che oggi criticano aspramente senza alcun limite. Nonostante questa ritrovata sobrietà dei giudizi sia da definire “bizzarra”, ciò non toglie che possiamo anche vedere il suo aspetto positivo e quindi fare rilevare come l’attenzione posta dai media sia comunque salutare alla formazione ed informazione del risparmiatore.
Premesso questo, oggi è praticamente inutile aggiungere la nostra parola agli eccessi di “avvertimenti” proferiti da “firme” ben più importanti della nostra e quindi preferiamo linkare alcuni interessanti articoli reperibili sulla Rete, al fine di non fare perdere ai nostri lettori alcuni importanti pezzi a causa della mancanza di tempo quotidiana, che non sempre permette di andare a visionare più mezzi di informazione. Certo, noi per primi non ci illudiamo che questo effetto “day after” duri, perché nel corso della nostra vita abbiamo visto troppe volte la diligenza mostrata in periodi simili a questo disperdersi al trascorrere del tempo, ma almeno invitiamo i nostri lettori a giovarsi di questo momento per leggere, informarsi e formarsi una propria opinione e forma mentis sugli investimenti.
(basta cliccare sulle scritte in verde per accedere ai relativi articoli)
Tante regole ma il conflitto rimane
Il codice Preda. La Draghi. Ora la riforma del diritto societario. Non hanno risolto il punto chiave
PARTI IN CAUSA Brave in governance Eni, Telecom, Unicredit, Tim, Enel e Generali. Mosetti: «Parmalat spinge a migliorare»
Deminor: «Il vero controllore è l’azionista»
Difende le minoranze azionarie in ogni sede. E seleziona le società in base alla correttezza nella gestione
Etica o lifting?
Molti parlano di etica, qualcuno la pratica
Secondo una ricerca sulle grandi società, chi realizza il bilancio sociale ha anche una buona governance. Ma non sempre è così: Parmalat docet
Etica o lifting?
Alla finanza di massa servono cinque regole
La prima riguarda le banche d’affari, in pieno conflitto d’interesse. Le altre i revisori, i collocatori, gli amministratori delegati e le società off-shore
L’analisi
Quel filo rosso fra trasparenza e sviluppo
Rispondere alla crisi di fiducia dei risparmiatori vuol dire gettare basi più solide per il finanziamento delle imprese
ENERGIA La Sec: è difficile credere ad un errore nei conteggi pari al 20 per cento del totale
Wall Street, i timori del dopo Shell
I gestori dei fondi: «Probabilmente non è l’unica compagnia ad aver esagerato le riserve»
STRATEGIE Preoccupano i prestiti di alcune società medio-piccole. Ma i «default» in Europa sono in calo
Scegli i bond con il salvagente
Telecom, finanziari e utilities i settori da preferire. Meglio non scendere sotto la singola «A» e acquistare solo emissioni liquide (almeno 500 milioni di euro). In alternativa ci sono i fondi
L'ora del rigore contro i falsi in bilancio
Se si vuole un capitalismo di massa, con azioni e bond diffusi presso un largo pubblico, bisogna che il reato di falso in bilancio diventi punito con severità esemplare.
NELLA LUNGA AUDIZIONE IL GOVERNATORE NON RISPARMIA CRITICHE AL TESORO
L’autodifesa di Fazio: Bankitalia ha fatto il possibile
«Parmalat atto criminale. Più poteri alla Consob, ma lasciateci la concorrenza»
DIALOGO DIFFICILE TRA POLITICHESE E TECNICISMI ECONOMICI
La gaffe sulle perdite: «Quattro soldi»
IL QUOTIDIANO INGLESE: SOSPETTI SU CESARE ROMITI
Il Financial Times: segnali di complotto