newsletter del 16/12 : Non si dice .... (1 Viewer)

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Non si dice


Buonasera,

stasera andiamo a toccare per sommi capi degli argomenti difficilmente rintracciabili sui media, ma che costituiscono delle preziose informazioni per avere un quadro completo della situazione.

Partiamo dalla moneta unica europea, che nonostante le difficoltà nel trovare un accordo politico per dare fisionomia più chiara e migliore organizzazione alla futura Europa, continua a registrare un irrefrenabile trend rialzista sul Dollaro, andando ad indebolire la debolissa ripresa europea. Interessante da questo punto di vista l'outlook che ha fornito confindustria oggi. Come molti sapranno, confindustria nel corso della fase di rallentamento è stata sempre molto pessimista sulle prospettive di crescita, rimanendo bene al di sotto di qualsiasi previsione del governo in tema di crescita economica.

Oggi ha mutato in positivo il proprio atteggiamento, vedendo la ripresa economica alle porte, con già ottimi segnali in questo quarto trimestre del 2003. Stranamente positivi anche per quanto riguarda l'inflazione e il contenimento dell'indebitamento rapportato al PIL. In generale confindustria vede un elemento positivo nella ripresa statunitense, seppure in condizione di svalutazione del biglietto verde, sempre che tale svalutazione sia in funzione di una ripresa dei consumi.

Purtroppo ormai la svalutazione del biglietto verde sull'Euro ha toccato livelli insonstenibili per l'economia mondiale, perchè il dollaro è parte attiva delle riserve delle principali banche mondiali tanto quanto l'oro; quindi, una sua svalutazione porta a pericolosi assestamenti sul Mercato delle comodities, la cui onda lunga prima o poi investirà tutti gli altri Mercati con relativo disequilibrio delle economie mondiali.

La domanda che tutti si chiedono è sempre quella: la ripresa statunitense potrà persistere anche in presenza di una moneta meno forte?

Ovviamente a questa domanda non vi è risposta, ma qualsiasi sia la risposta è bene essere tutti consapevoli che i sistemi economici delle varie macroaree mondiali si reggono su delicati equilibri e pesanti svalutazioni di una moneta fondamentale come il dollaro può essere fatale soprattutto in condizioni di labile ripresa come questa.


Il secondo argomento interessante della giornata è la ripresa di Parmalat. Ovviamente sull'argomento è davvero comune trovare degli articoli da mezzi di informazione ben più prestigiosi di noi, ma è sempre bene toccare ciò che non viene detto da loro o comunque fare conoscere la nostra opinione in merito. A nostro avviso la fuoriuscita dei due fratelli Tanzi dalle cariche sociali della società apre la strada ad una possibile riduzione della quota di controllo, con apertura all'ipotesi di una discesa del pacchetto di azioni in mano alla famiglia Tanzi sotto il 50% e questa ipotesi renderebbe scalabile la società. Purtroppo non ci è dato sapere quale siano le vere intenzioni dei Tanzi, soprattutto perchè in tutti questi anni ha sempre ribadito con forza di non volere perdere la propria quota di controllo su Parmalat ed oggi vi è solo la volontà di uscire dalle cariche sociali di Parmalat. Comunque sia, il titolo Parmalat riprende quota e del resto, in caso si riesca ad evitare il rischio insolvenza, i fondamentali ci dicono che è un titolo ampiamente sottovalutato.

Attenzione però, noi non diciamo che sia un titolo da acquistare, anzi, consigliamo di stare ben lontani da Parmalat, soprattutto perchè nel mare di possibilità offerte dal Mercato Azionario, non vediamo il motivo per tentare operazioni speculative estreme su una società al centro di tante turbolenze. Vediamo solo un notevole elemento di rasseneramento utile per monetizzare le posizioni di chi è rimasto vittima del violento ribasso. E' probabile che Parmalat riesca ad adempiere alle proprie obbligazioni fino al primo mese del 2004, ma dopo riteniamo che sia una vera incognita capire se e come troverà le risorse per non andare in default.


Infine chiudiamo con il caso Gandalf, non salito agli onori della cronaca perchè coperta dalle vicende di Parmalat, ma anch'essa implicata i un indagine di insider trading da parte della CONSOB. La presunta colpa, si legge dalla periodica newsletter della CONSOB, risale a fine Ottobre 2002. Chiaramente è inutile fare qui delle ulteriori riflessioni sui tempi e sulla perdita di fiducia verso un mondo che non riesce proprio a fornire la trasparenza e la correttezza necessaria.


Per chi ne avesse voglia, più tardi pubblicheremo nel nostro forum qualche analisi tecnica interessante su alcuni titoli, che poi saranno postati anche qui.
 

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