nel fantastico mondo ITALIOZ (2 lettori)

tontolina

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tontolina

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Berlusconi e le tasse come il Pci e la dittatura del proletariato

Oscar Giannino
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La penso anch’io esattamente come oggi Alberto esemplarmente scrive sul Wall Street Journal. Berlusconi ha usato per 18 anni il ruitornello di meno-spesa-meno-tasse esattamente come il vecchio Pci di volta in volta ripeteva l’obiettivo strategico della dittattura del proletariato: meri specchiettti per le allodole, bandiere ideologiche sotto le quali fare in realtà l’esatto contrario.

L’uscita dall’euro che oggi Berlusocni vellica sarebbe un affare per il grande debitore, cioè lo Stato, e un grande guaio per impresa e lavoro privato, in teoria la base elettorale berlusconiana.

Un altro giro di giostra per il 75enne intrattenitore sarebbe uno dei due modi possibili per la definitiva sudamericanizzaione dell’Italia .

L’altro è quello di una sinistra statalista che tifa patrimoniale e piani Kirchner all’italiana.


L’Italia merita alternative migliori. Che nessun politico sedicente moderato oggi in esercizio abbia avvertito l’elementare dovere di spiegare agli itaiani che un piano credibile di abbattimento del debito pubblico bisognerebbe averlo in tasca noi, nel nostro interesse, prima che ci venga imposto a forza per semidefault internazionale, e che ttuti abbiano invece seguito la sinistra nel ritornello “dagli al tedesco rigoroso fuori e mperialista dentro”, dà la misura dell’opera di rifondaziuoe culturale che serve ai cosiddetti moderati italiani.
 

tontolina

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certo che nel PDL se non sei un po' disonesto, non ti vogliono

Firme false/ Chiesto il rinvio a giudizio per Podestà e altre 9 persone


Martedì, 3 luglio 2012 - 12:35:00


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Guido Podestà



Chiesto il rinvio a giudizio per il presidente della Provincia Guido Podestà e altre nove persone con l'accusa di falso ideologico continuato e pluriaggravato in relazione alle 926 firme false presentate a sostegno delle liste del Pdl in occasione delle ultime elezioni regionali: 618 per la lista regionale "Per la Lombardia" e 308 per la lista provinciale "Il Popolo della libertà - Berlusconi per Formigoni". L'udienza preliminare è già stata fissata. Si terrà il 12 ottobre davanti al gup Stefania Donadeo.
 

tontolina

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Mafia, l'ex ministro Romano a processo


Martedì, 3 luglio 2012 - 08:49:00

Al via questa mattina, nel nuovo Palazzo di giustizia di Palermo, il processo, con il rito abbreviato, a carico dell'ex ministro l'Agricoltura Saverio Romano, oggi deputato nazionale del Pid, imputato per concorso esterno in associazione mafiosa. A chiedere il rito abbreviato, ammesso dal gup Ferdinando Sestito, era stato lo stesso ex ministro, attraverso i suoi legali, gli avvocati Franco Inzerillo e Raffaele Bonsignore. "Mi fido del fascicolo del Pm, non c'e' ragione per non scegliere questo rito", aveva detto l'ex titolare dell'Agricoltura Saverio Romano, nel marzo scorso al termine dell'udienza. Romnano e' accusato da diversi collaboratori di giustizia di essere stato a disposizione della cosca di Villabate.
Il Gup Sestito ha anche fissato il calendario delle udienze per il processo all'ex ministro dell'ultimo governo Berlusconi. Oggi, a partire dalle 9.30, si terra' la requisitoria dei Pm Nino Di Matteo e Ignazio De Francisci, il 10 luglio tocchera' invece alle difese e infine per il 17 e' prevista la sentenza. Nell'ultima udienza, durante la quale Romano ha scelto di essere processato con il rito abbreviato i difensori avevano chiesto l'acquisizione di una serie di articoli di giornale del 2005 nonche' di una sentenza della Corte d'Appello di Palermo, documenti con i quali mirano a sostenere la tesi dell'inattendibilita' dei pentiti Campanella e Lo Verso. Da questo momento in poi le udienze si svolgeranno a porte aperte per espressa richiesta dell'ex ministro: "Mi sembra giusto vista la mia funzione pubblica", ha detto piu' volte Romano sempre presente durante l'udienza preliminare.
 

tontolina

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E intanto la disoccupazione giovanile è al 36,2%, record storico assoluto.

e dire che quando scrivevo che in italia non esiste la sinistra
e che il PD altro non è che il PDL -L .... mi sfottavate... e mò?



lunedì 2 luglio 2012

Berlusconi ammette: "dopo le elezioni coalizione PD-PDL". Allo studio la legge truffa elettorale





Per Berlusconi la partita è già chiusa in partenza: comunque vadano le elezioni, noi governeremo.
Bisogna solo studiare una "legge elettorale truffa" che possa garantire questo esito e stabilire i rapporti di forza tra i due grandi partiti: una Grande coalizione PD-PDL che permetta alla casta di restare aggrappata alle poltrone di governo.
Non è altro che l'adozione dello schema politico greco, dove il PASOK (centro-sinistra) e Nuova Democrazia (Centro-destra) si presentano alle elezioni divise, fingono di litigare su alcune questioni, ma poi tutti già sanno che governeranno assieme.
Così come infatti è successo appena due settimane fa.


Siamo all'ultima frontiera estrema del teatrino della politica, quella che i politologi definiscono la "cartellizzazione della politica": in sostanza, il cartel party differisce dai precedenti tipi di partito sia per una maggiore interpenetrazione con lo Stato, sia per la diffusione di un modello di relazioni interpartitiche di tipo collusivo: più in generale, perché alla prospettiva delle relazioni tra partiti e società, caratteristica del partito di massa, sostituisce la prospettiva delle relazioni tra partiti e Stato. Katz e Mair ci dicono che la «cartellizzazione» favorisce la comparsa di un sistema partitico scarsamente competitivo, basato sulla «collusione e cooperazione tra competitori apparenti, e su accordi che richiedono il consenso e la cooperazione di tutti, o quasi tutti, i partecipanti rilevanti».
La riforma della legge elettorale serve appunto a disegnare i confini di questo sistema cartellizzato, in modo da emarginare il più possibile quelli che stanno fuori e favorire i partiti che stanno dentro. Ne vien fuori la discussione in corso in questi giorni tra gli sherpa del PD, PDL e UDC sul sistema cervellotico misto di 50% di collegi uninominali, con ripartizione provinciale, liste bloccate, preferenze triple e premio di maggioranza.
Notiamo l' assenza dello scorporo, del recupero dei resti e della scheda a scomparsa, ma siamo sulla buona strada.

E intanto la disoccupazione giovanile è al 36,2%, record storico assoluto. p.s .= l'intera intervista pubblicata ieri sul Corriere della Sera a Berlusconi puoi leggerla qui.
 

tontolina

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mancano solo «sei mesi utili» per portare a casa la riforma costituzionale e la legge

SARA’ UN ALTRO PARLAMENTO DI NOMINATI!


- BELLA NAPOLI HA CAPITO CHE NON E’ ARIA NEMMENO DI UN ANNO DI PROROGA: ALTRO CHE RIFORMA COSTITUZIONALE, PER LA GIOIA DEI PARTITI NON C’E’ TEMPO NEANCHE PER CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE


- PD, UDC E PDL LO SANNO BENISSIMO E FINGONO DI LITIGARE SU PROPORZIONALE, PREFERENZE E PREMI DI MANGIORANZA - SCIOGLIMENTO DELLE CAMERE ALL’INIZIO DEL 2013 ED ELEZIONI A META MARZO…

NAPOLITANO NESSUNA PROROGA AL MIO MANDATO
IL QUIRINALE DOPO L'IPOTESI DI PERA IN CASO DI ASSEMBLEA COSTITUENTE: VIA NEL MAGGIO 2013

Giorgio Napolitano Dino Martirano per il "Corriere della Sera"
E ora i partiti iniziano a fare seriamente i conti con il fattore tempo perché, da qui alla fine della legislatura, mancano solo «sei mesi utili» per portare a casa la riforma costituzionale e la legge elettorale. Il primo a battere un colpo è stato il Quirinale che - dopo tante indiscrezioni di segno opposto - ha fatto filtrare «il fermo intendimento» del presidente della Repubblica «di considerare conclusa, alla scadenza del mandato nel maggio 2013, la sua esperienza al Quirinale».
Questo Giorgio Napolitano lo ha detto chiaramente lo scorso 21 giugno al senatore Marcello Pera che era salito al Colle per illustrargli la sua proposta di legge per l'elezione di una assemblea costituente e per l'eventuale proroga del settennato del capo dello Stato.
MARCELLO PERA

Se dunque il calendario è quello previsto dalla Costituzione vigente, le nuove Camere dovranno essere pronte (con i presidenti eletti) almeno con un mese d'anticipo rispetto alla scadenza del settennato che cade il 15 maggio 2013. E questo significa, secondo un calcolo messo a punto dal deputato Pino Pisicchio (Api), «collocare la prima seduta di Camera e Senato non oltre i primi giorni di aprile».
Così, per un effetto domino a ritroso, le elezioni politiche non dovrebbero andare oltre la metà di marzo: «E siccome la campagna elettorale dura al minimo 45 giorni, lo scioglimento dell'attuale Parlamento avverrebbe entro gennaio».
http://www.dagospia.com/mediagallery/dago_fotogallery-62034/277559.htm

Ecco perché i «mesi utili» sono solo sei al netto delle ferie e della settimana parlamentare, che ormai dura tre giorni. In questo clima, con il conto alla rovescia ormai nella fase finale, Silvio Berlusconi ha ribadito ai big del Pdl riuniti a palazzo Grazioli per l'ennesimo vertice notturno «l'assoluta necessità di varare una nuova legge elettorale».
E anche Pier Luigi Bersani ha fretta di concretizzare un accordo elettorale con gli altri partiti prima dell'assemblea nazionale del Pd, prevista per metà luglio, in cui si deciderà sulle primarie. Ma è pur vero che il «porcellum» fu varato in extremis, a dicembre 2005.
Eppure nel Pdl si confrontano ancora due scuole di pensiero: «La sovranità popolare deve essere esercitata con le preferenze, il cittadino deve poter scegliere e non accettare passivamente i candidati paracadutati dal partito», dice Ignazio La Russa che su questo tema vede «molti punti di convergenza con il Pd» e spera di superare le resistenze «che permangono nel Pdl».

http://www.dagospia.com/mediagallery/dago_fotogallery-62034/370603.htm
Resistenze rilanciate da Peppino Calderisi ed Enrico La Loggia, che bocciano anche il modello «provincellum» (collegi uninominali proporzionali): «Con le preferenze avremmo un aumento esponenziale dei costi della politica con tutte le conseguenti degenerazioni a partire dal voto di scambio». Ma La Russa non ci sta: «Ci vuole la preferenza. E poi nella lista il 33% dei nomi non deve essere di iscritti al partito».
Sulla carta, dunque, l'accordo più probabile può essere ancora raggiunto sul modello tedesco (50% uninominale, 50% proporzionale con sbarramento al 5%) che si adatta a due scenari:


legge senza premio di maggioranza se i deputati rimangono 630,


legge con un premio del 10% (da stabilire se di partito o di coalizione) se passa la riduzione a 508 prevista dalla riforma costituzionale.

Il Parlamento, tuttavia, rischia l'intasamento: oltre ai 13 decreti da convertire, arriva alla Camera nella I Commissione in sede legislativa la riforma bipartisan del segreto di Stato, secondo la quale il governo dovrà riferire nel merito almeno al presidente e al vicepresidente del Copasir, che avrà funzioni di controllo anche sul Ris (l'intelligence della Difesa).
 

tontolina

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Teoria di Marc Faber

"Una curiosa teoria economica che è stata annunciata negli Stati Uniti. Il tipo si chiama Marc Faber ed è un'analista di borsa, un uomo d'affari ed imprenditore di successo... Nel giugno 2008, quando l'amministrazione Bush ha studiato un progetto per rilanciare l'economia americana, Marc Faber ha scritto nel suo bollettino mensile un commento con molto umorismo: "Il governo federale sta valutando di dare a ciascuno di noi una somma di 600,00 USD. Miei cari connanzionali americani: Se noi spendiamo quei soldi al Walt-Mart, il denaro va in Cina. Se noi spendiamo i soldi per la benzina, va agli arabi. Se acquistiamo un computer, il denaro va in India. Se acquistiamo frutta, i soldi vanno in Messico, Honduras e Guatemala. Se compriamo una buona macchina, i soldi andranno a finire in Germania o in Giappone. Se compriamo regalini, vanno a Taiwan, e nessun centesimo di questo denaro aiuterà l'economia americana. L'unico modo per mantenere quel denaro negli Stati Uniti è di spenderlo con puttane o birra, visto che sono gli unici due beni che si producono ancora qui. Io sto già facendo la mia parte...".
Risposta di un economista italiano, anche lui di buon umore: "Carissimo Marc, la situazione degli americani diventa realmente sempre peggiore. Inoltre mi dispiace informarLa, che la fabbrica di birra Budweiser recentemente è stata acquistata dalla multinazionale brasiliana AmBev. Pertanto Vi restano solo le puttane. Ora, se queste (le puttane) decidessero di inviare i guadagni ai loro figli, questi soldi arriverebbero direttamente al CONGRESSO DEI DEPUTATI ITALIANI qui a Roma, visto che qui esiste la maggior concentrazione di figli di puttana del mondo... Saluti". Simone S., Roma
 

tontolina

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[ame=http://www.youtube.com/watch?v=_qfPbzjW-40&feature=autoplay&list=UUzNYZRcubsVW6AkwQhR0wwA&playnext=2]Oscar Giannino su operato Governo Monti (Da Noveinpunto di Radio24 - 01/05/2012) - YouTube[/ame]
 

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[ame=http://www.youtube.com/watch?v=OEDiwZt795Q&feature=BFa&list=ULTaQP-_5LAFk]Lo scacco matto dell'imbecille - YouTube[/ame]
 

tontolina

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se ci sono gli ITALIOZ, i LUMBARD sono in prima fila
R. Lombardia/ Beppe Grillo: Forminchione in bancarotta mentale

Ha fatto l'affare della sua vita, 120 milioni in bond greci


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Milano, 7 lug. (TMNews) - "Forminchione ha fatto l'affare della sua vita. Ha investito 120 milioni di euro, di soldi nostri, in bond greci, dicendo: è l'affare del secolo. Questa gente oltre che incompetente è in bancarotta mentale". Questo uno dei passaggi del discorso di Beppe Grillo, in collegamento Skype dalla Sardegna, alla manifestazione "Formigoni, licenziamolo noi", organizzato dal movimento 5 Stelle a Milano.

"Se non riusciremo a mandarlo via con la legge, faremo in altro modo - ha detto Grillo - Lo supplicheremo di andarsene. Lo tamponeremo. Lo tampineremo sempre. Lo massacreremo ai fianchi. Dovrà perdere, lasciare per stanchezza. Perché esaurito psicologicamente e fisicamente".

"Non vogliamo più essere rappresentati da questi forminchioni - ha proseguito Grillo - Quest'uomo è diventato un simbolo di quello che non dev'essere più la politica, un uomo che non va via. Sorride con quella faccia di chirichetto stuprato dal parroco".

Grillo ha raccontato l'episodio di una denuncia fatta a Formigoni, che è stata consegnata "a un palazzo vuoto" perché "Formigoni non ha un indirizzo, è un homeless. E' un uomo che vive di malattie, di ospedali, ne inaugura uno ogni mese, in un momento in cui li stanno chiudendo". Ma "stare bene non vuol dire aprire ospedali privati. Ma avere un tenore di vita accettabile più informazione, sennò vivi come un ********".

Sul palco di Largo Cairoli, prima di Grillo, sono state lette le motivazioni della richiesta di "licenziamento" di Formigoni: "E' indagato "per corruzione e finanziamento illecito (secondo fonti di stampa"); E' il Consiglio regionale lombardo più indagato dalla storia; E' una giunta regionale illegittima (Sentenza Consiglio di Stato per mancato equilibrio di genere); Candidatura sostenuta da firme irregolari e false; incandidabile, oltre due legislature; Su sanità e scuola, sempre più soldi pubblici ai privati. Sul palco, sono intervenuti , tra gli altri, il consigliere regionale Giulio Cavalli, il consigliere comunale del movimento Cinque stelle Mattia Calise e il l'ex direttore del centro emoderivati di Regione Lombardia Enrico De Alessandri, che ha denunciato "l'immensa gestione clientelare della cosa pubblica" da parte dei dirigenti della Regione legati a Comunione e Liberazione.
 

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