Mps: "Converto a patto che..." (1 Viewer)

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Buongiorno :)

Oggi vorrei scrivere la mia opinione su quanto emerge dal carteggo "Passera - MpS"

Leggo da "La Stampa":
Piano Passera bocciato da Mps. “Altri 4,4 miliardi di sofferenze”


«I vincoli posti dalla banca rendono inattuabile la nostra proposta». Lo scrive Corrado Passera il 22 ottobre scorso, un passaggio del lungo carteggio con i vertici di Monte dei Paschi. Due giorni dopo il cda di Mps convoca l’assemblea lasciando aperta la porta alla proposta Passera, che si ritirerà ufficialmente solo il 1 novembre.



Ma lo scambio di lettere - sempre meno cordiali - prosegue ben oltre e termina solo il 4 novembre, quando la Consob convoca Passera e l’ad Marco Morelli per chiarire l’intera vicenda. L’indagine della Consob è ancora in corso e non è chiaro quale direzione prenderà (archiviazione, turbativa del mercato o altro). Nel carteggio visionato da La Stampa - solo una parte delle numerose lettere intercorse tra le parti - vengono sempre tenuti coperti i nomi dei potenziali investitori portati dell’ex banchiere, uno dei punti di frizione con i manager della banca. Ma emergono dettagli inediti della proposta di Passera. L’aumento di capitale dedicato agli investitori sarebbe stato da 2/2,5 miliardi. Oltre a questo era previsto un aumento da 1/1,5 miliardi con diritto di opzione agli azionisti (a differenza di quello varato dalla banca, privo del diritto di opzione). Una operazione da 3,5 miliardi complessivi da realizzare in tempi brevi, rimandando il raggiungimento dei 5 miliardi di nuovo capitale «entro il 2017», anche utilizzando la «riserva» dei bond subordinati acquistati. Altra differenza sostanziale è il «liability management», la gestione del debito emesso dalla banca. Nella proposta Passera era presente nella forma di «adeguati acquisti» di bond subordinati, «ma non una loro conversione» in azioni.



Diversa anche la bad bank e le sue conseguenze. Nessuna assegnazione della tranche junior agli azionisti attuali ma coinvolgimento in questa anche dei nuovi azionisti. Il punto maggiormente controverso è forse l’ultimo: una maggiore pulizia del portafoglio crediti per altri 4,4 miliardi, in aggiunta ai 27,6 miliardi previsti dal piano Jp Morgan. Si tratta di crediti «unlikely to pay» (Utp) «con anzianità superiore a un anno». Si tratta delle inadempienze probabili, per di più così classificate tempo. Crediti che hanno una elevata probabilità di trasformarsi in sofferenza e il cui ammontare è tale da rendere l’operazione di pulizia quantomeno monca.



Ma la banca chiude le porte alla proposta, ponendo una serie di divieti che Passera giudica irricevibili. Nessun rapporto con altri investitori oltre a quelli già da lui contattati e che abbiano già firmato una dichiarazione d’interesse. Divieto di contattare intermediari, compreso Atlante, divieto di effettuare una due diligence sintetica, nessuna informativa congiunta alla Bce. Nessun patto di riservatezza viene mai firmato.



L’ultimo scambio è tra il 3 e il 4 novembre. «Rincrescono il modo in cui lei ha deciso di interloquire con noi», scrive Mps il 3. Avete reso «impossibile l’avvio di qualunque iniziativa» da parte nostra, replica Passera il 4. Definito «mandatario senza rappresentanza di potenziali investitori non dichiarati» dalla banca.



Mps scrive di aver dato mandato ai propri legali di valutare eventuali iniziative. «Considero concluso questo sterile carteggio», chiude Passera nella sua ultima lettera, quella del 4 novembre.

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La parte in grassetto sottolineato è il nodo dell questione sulla quale, anticipo subito le mie impressioni, si sarebbe dovuta pronuncare l'autorità di vigilanza europea e, sempre a mia impressione, sarebbe stato difficile ottenere un via libera.

Vediamo:

Passera chiede la pulizia di 4.4 miliardi di inandempienze probabili e su queste, a mio avviso, invocava la famosa due dlgence; Perchè?

Ragionamo:

MpS ha iscritte a bilancio sofferenze per 27.7 mld lordi al 37% del nominale; le molla al 33%(Atlantide) e la BCE evita MpS di aggiornare gli accantonamenti scontando 2 mliardi che ne consegurebbero(semplifco). Passera, che non è l'ultm arrivato, chiede due diligence perchè sa che una sofferenza chiede accantonamenti pari al 60% circa del valore originario, una UTP (inadempienza probabile) intorno al 30%.

Traduco per gli ignoranti come me: Passera, a mia opinione, non si fidava (e lo capisco). Se sei corto di liquidità(semplifco) classifcare come inadempienza probabile un credito in sofferenza signfica risparmiare circa 340milioni di euro per miliardo(accantonamenti maggori del 30%). Se fate caso, parla esplicitamente di UTP "vecchie", così classificate da molto tempo...ovvero "sospette"..(ma è un mio parere).

Ovvero..se questi 4.4 milardi di inadempienze di trasformassero(tutti o in parte)..stile Banco di Napoli per capirci, in sofferenze.., questo comporterebbe:

a) più soldi da chiedere al mercato (Passera ne voleva chiedere meno d 5 mld.) ovvero la cifra ipotizzata + 340milioni circa ogni miliardo di nuove sofferenze scoperte

b) un beneplacido imho della vigilanza...perchè ti troveresti con "n" milioni(o miliardi) di euro in più di sofferenze che alzano lo "sconto" di 2 mld concesso come mancato adeguamento dei modelli (risparmio su accantonamenti)

Vabbè, buona domenica. :)
 
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Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Dimenticavo:

nel caso del Banco di Napoli(mi sono andato a rivedere il rapporto della Banca di Italia), il 35% (più d un terzo) delle inadempienze probabili (UTP) , fu riclassificato, post ricognizione, a sofferenza, con ciò che ne consegue.

Le inadempienze probabili di MpS sono 16 miliardi e e spicci? Passera doveva aver in mente il BdN quando ha chiesto una nuova due diligence

Un caro saluto,
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Dobank, la società del gruppo Fortress, primo operatore europeo per la gestione degli npl, non presenterà l'offerta finale per l'acquisto di Juliet, il veicolo costituito da Monte Paschi di Siena per la valorizzazione dei propri crediti in sofferenza. È quanto si apprende da fonti finanziarie, alla vigilia del round finale del lungo negoziato.
Per l'acquisto di Juliet erano rimasti in gara Cerved e Dobank.
Secondo fonti che conoscono il dossier la decisione di Dobank dipenderebbe da una valutazione ritenuta insoddisfacente delle condizioni contrattuali previste da Mps. La vendita di Juliet è considerata una tappa fondamentale del piano di risanamento della banca senese

Mps: fonti, DoBank esce da gara per Juliet - Economia
 

ginestra

Forumer attivo
Dobank, la società del gruppo Fortress, primo operatore europeo per la gestione degli npl, non presenterà l'offerta finale per l'acquisto di Juliet, il veicolo costituito da Monte Paschi di Siena per la valorizzazione dei propri crediti in sofferenza. È quanto si apprende da fonti finanziarie, alla vigilia del round finale del lungo negoziato.
Per l'acquisto di Juliet erano rimasti in gara Cerved e Dobank.
Secondo fonti che conoscono il dossier la decisione di Dobank dipenderebbe da una valutazione ritenuta insoddisfacente delle condizioni contrattuali previste da Mps. La vendita di Juliet è considerata una tappa fondamentale del piano di risanamento della banca senese

Mps: fonti, DoBank esce da gara per Juliet - Economia

ma come !!!!!!!
Renzi non aveva detto a fine luglio che i fondi pensione dei professionisti facevano un affare ad acquisire i npl a 33 ...
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Caro Ginestra non saprei..per il ns. Premier le banche italiane sono un affarone da mesi e mesi; solide, liquide, profittevoli.Che il mercato non lo capisca è un problema del mercato, ecchecavolo.

Nota di colore:

in Tanzania (Africa), quando vogliono accentare i rischi sul loro sistema bancario..usano MpS come esempio:brr:

In Tanzania....sic!

http://allafrica.com/stories/201611070820.html

By Saumu Jumanne

If any of the Tanzanian biggest banks were to fail, the resultant financial chaos would be too big to comprehend, as it will all be disaster.

Such a collapse would occur due to bank run. This takes place if a large number of bank customers withdraw their deposits around the same time, once they believe their bank is in the process of failing. It has happened in other countries and it can happen in Tanzania, if no mitigation measures are taken.

For many Tanzanians, the fall of small banks in the past, including the latest one -- Twiga Bancorp, which interestingly is owned by the government -- may not cause a lot of pain. Note that, Twiga Bancorp is reported to have about 20,000 customers, who now may not be able to access their money, and would have to depend on deposits protection fund if the government doesn't revive the bank.

But what if it was one of the big three that went under? With customer base running into millions, it would cause huge financial chaos, with far reaching implications.

It would mean that thousands of workers whose salaries are paid through the bank would not accesses their money. The economy would almost come to a stand still. Then, customers in the other big banks would start withdrawing their money in a rush, and it would be a huge financial crisis.

History has some fine lesson on baking crisis. A bank founded in 1962 in UK known as Barings Bank (which was the world's second oldest merchant bank) collapsed in 1995 after suffering losses of $1.3 billion (about Sh2.5 trillion).

In Italy, the world oldest bank still in operation today, is cutting 2,600 jobs and doing away with about 500 branches, to avoid going down.


Bank Monte Paschi di Siena (BMPS), according to media reports posted recently, 1.15 billion euros ($1.3 billion) net loss in the third quarter.


No wonder even in the United States, when there was a huge financial crisis, the 5 biggest banks had to be bailed out using taxpayers' money. I will not be surprised to see the government of Tanzania coming to the aid of big banks in Tanzania, if the current crisis persists.

According to the International Monetary Fund (IMF), the liquidity tightness is likely to hurt banks and the national economy, plus also increase the cost of borrowing. This should be taken seriously considering some banks have reported huge losses while others have reported significant decline in profits. The financial markets regulator, Bank of Tanzania (BoT) hopefully, will clear the air about the fears in the market.

Available history of the sector indicates that in the mid-1980s there was a crisis. A Commission of Enquiry (Nyirabu Commission) was formed to address the problems facing the financial sector in 1988. According to BoT Governor, Prof Benno Ndulu, the turning point of Tanzania's financial sector development was in the 1990s, after the government decided to liberalise the financial sector as per recommendation of the commission.

The crisis facing the banks today, should be looked at as starting several years back, rather than blame policy shift in the current administration. The shift is in terms of government reverting to BoT as its banker, rather than commercial banks.

According to Ernst & Young website (www.ey.com) Eastern Africa Banking Sector report indicated that "Tanzanian banks undoubtedly faced a tough year in 2013." According to the report as at December 31, 2013, the Tanzania Banking Sector had 50 registered banks. Fast forward, as I was penning this column, I accessed bot.go.tz/BankingSupervision/registeredBanks.asp.

In the directory of banks operating in Tanzania I saw a list of 40 banks. What is happening to other 10 banks? Website not updated? Is there more than meets the eye?

Saumu Jumanne is an assistant lecturer, Dar es Salaam University College of Education (DUCE).
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Mps, offerta di acquisto su obbligazioni subordinate per circa 5 miliardi
Se tale operazione non avesse un esito soddisfacente le banche del consorzio potrebbero sottrarsi all'impegno di garantire l'eventuale inoptato dell'aumento di capitale. E l'Istituto di Credito potrebbe essere soggetto a chiudere l'attività aziendale

15 novembre 2016

MILANO - Mps annuncia il lancio di un'offerta pubblica di acquisto su 11 obbligazioni subordinate, del valore complessivo di 4.289 milioni, con l'obbligo per gli aderenti di reinvestire il corrispettivo incassato nell'aumento di capitale da 5 miliardi. Lo ufficializza una nota della banca. I prezzi di conversione sono fissati all'85% del valore nominale per i bond Tier 1 e al 100% per i bond Tier 2, con l'eccezione di una piccola obbligazione per il cui riacquisto viene offerto il 20% del valore nominale.

Mps sta, inoltre, valutando la possibilità di promuovere un'operazione di conversione anche sul titolo ibrido Fresh da 1 miliardo di euro, in relazione al quale "sono in corso alcuni approfondimenti di natura tecnica, che ci si aspetta di concludere a breve, nonché uno scambio di informazioni con le Autorità di Vigilanza in merito ai profili regolamentari e agli impatti prospettici". La conversione dei bond subordinati in azioni è finalizzata a coprire parte dei cinque miliardi di euro di deficit patrimoniale che verranno generati dall'operazione di deconsolidamento di 27,7 miliardi di sofferenze e dall'innalzamento delle coperture sui rimanenti crediti deteriorati che resteranno in pancia a Mps.

Se la conversione dei bond subordinati in azioni Mps "non avesse un esito soddisfacente", le banche del consorzio potrebbero sottrarsi all'impegno di garantire l'eventuale inoptato dell'aumento da 5 miliardi con la conseguenza che Mps "non riuscirebbe verosimilmente" a chiudere la ricapitalizzazione. E se ciò avvenisse, Mps potrebbe essere sottoposta "ad azioni straordinarie da parte delle Autorità competenti, che potrebbero includere, tra le altre, l'applicazione degli strumenti di risoluzione".

Mps avverte i titolari dei bond subordinati a cui è rivolta l'offerta di conversione volontaria in azioni che qualora l'aumento di capitale da 5 miliardi non dovesse riuscire, i titoli "potrebbero essere soggetti a riduzione del relativo valore nominale" oppure a "conversione forzata" in azioni, secondo i criteri e l'ordine previsto dalla normativa sulle risoluzioni bancarie. Se l'operazione di messa in sicurezza fallisse e Mps non fosse "in grado di rispettare i requisiti patrimoniali" chiesti dalla Bce, spiega infatti la banca in una nota, l'istituto senese "potrebbe subire un grave pregiudizio per la propria attività, fino a compromettere la sussistenza dei presupposti per la continuità aziendale, nonché importanti effetti negativi sulla propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria". Il mancato rispetto dei requisiti patrimoniali potrebbe comportare l'applicazione degli strumenti di risoluzione "che prevedono tra le altre cose la possibile conversione forzata dei titoli subordinati". Per Mps "un'elevata adesione" alla proposta di conversione assume "fondamentale importanza" per la riuscita dell'aumento di capitale in quanto "consentirebbe di ridurre l'importo" della ricapitalizzazione da collocare sl mercato, con la conseguenza di "aumentarne le probabilità di successo".

Mps "prevede che il periodo di adesione all'offerta" per la conversione dei bond subordinati in azioni, "da concordare con la Consob, possa avere inizio entro la fine di novembre". La partenza dell'offerta, ricorda ancora la banca in una nota, è condizionato anche all'approvazione da parte dell'assemblea straordinaria del 24 novembre dell'aumento di capItale fino a cinque miliardi di euro.

Mps ricorda che tra le condizioni a cui è soggetto l'impegno delle banche a sottoscrivere il contratto di garanzia dell'inoptato dell'aumento figura anche "l'esito soddisfacente dell'LME (liability management exercise, cioè la conversione dei bond, ndr) secondo il giudizio in buona fede di ciascuno dei membri del Consorzio che agiscono in qualità di Global Coordinators". "Ne consegue che - prosegue la nota -, ove l'LME non avesse un esito soddisfacente secondo il giudizio in buona fede di ciascuno dei membri del Consorzio che agiscono in qualità di Global Coordinators, verrebbe meno anche l'impegno dei Garanti a sottoscrivere un contratto di garanzia" sull'inoptato e "e di conseguenza" Mps "non riuscirebbe verosimilmente a portare a termine l'Aumento". Qualora l'aumento non venisse completato Mps "non potrebbe completare il deconsolidamento del Portafoglio NPL" cioè dei crediti in sofferenza. "Ciò - rileva la banca - potrebbe comportare che il medesimo divenga soggetto ad azioni straordinarie da parte delle Autorità competenti, che potrebbero includere, tra le altre, l'applicazione degli strumenti di risoluzione di cui al D. Lgs. 16 novembre 2015, n. 180", che ha recepito la direttiva europea sulla risoluzione delle banche.
 
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locco68

violaforever
Ernesto ciao, giustamente hai evidenziato oltre alla carota il bastone nascosto.....
dunque abbiamo il prezzo....si tratta di capire adesso il valore.......

"Price is what you pay. Value is what you get." - Warren Buffett
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Ed allego il comunicato finale ufficale.

"Convert or die"..uhmmm
 

Allegati

  • LME Final 14 NOV 2016.pdf
    313,2 KB · Visite: 408
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Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Ernesto ciao, giustamente hai evidenziato oltre alla carota il bastone nascosto.....
dunque abbiamo il prezzo....si tratta di capire adesso il valore.......

"Price is what you pay. Value is what you get." - Warren Buffett


Ma non c'è carota..io forse leggo male ma c'è solo bastone.. e pure bello nodoso...si è capito che ti danno azioni da prezzare e non soldi o altri bonds??????

Devo capire meglio io forse..sono tornato questa mattina e sono stanco. Ciao!

ps: lo scrive MpS nel comunicato ufficiale che se l'Operazione va male sono guai seri..non Repubblica..

questo è il comunicato per la cessione d juliet dopo che Dobank ha fatto "ciaone"...

105 milioni vincolati anche essi al buon esito dell'aucap.

Uhmmmmmmm


Comunicato stampa finanziario

14/11/2016 23:05

Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. comunica di aver raggiunto con Cerved Group S.p.A. un’ intesa vincolante inerente la cessione della propria piattaforma di crediti in sofferenza.




L’operazione prevede la cessione a Cerved Group S.p.A. del veicolo che avrà in gestione le sofferenze non cartolarizzate e una percentuale significativa di quelle che si genereranno nei prossimi dieci anni. Nel veicolo confluirà il personale, su base volontaria, che intenderà far parte della nuova entità. Il veicolo avrà altresì il diritto di aggiudicarsi la gestione di 1/3 delle sofferenze oggetto di cartolarizzazione, nel contesto della più ampia operazione di aumento di capitale e contestuale deconsolidamento dei crediti in sofferenza, comunicata al mercato lo scorso 25 ottobre.



Tale operazione conferma quanto annunciato con il piano industriale lo scorso 25 ottobre, in termini di efficientamento e massimizzazione dei ritorni legati alla gestione del credito deteriorato. Il corrispettivo della cessione è pari ad Euro 105 milioni cui potrebbe aggiungersi un earn out di massimi Euro 66 milioni, basato sul raggiungimento di risultati economici conseguiti nell’arco temporale sino al 2024. Il closing dell’operazione, previsto entro il primo trimestre 2017, è soggetto oltre che all’approvazione dell’autorità di vigilanza anche al positivo completamento dell’operazione da parte della Banca, di aumento di capitale e contestuale deconsolidamento dei crediti in sofferenza.
 
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Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Ps: in onore di PAT e Seminerio dopo facciamo un esercizio di Game Theory..che ora, con qualche numero e vincolo in più "ci sta"

nota di colore..il Corsera scrive:

"La scommessa di Mps e delle banche d’affari Jp Morgan e Mediobanca è che i bondholder convertiranno almeno una parte dei titoli, perché già esposti al rischio Mps. Di fatto è una sorta di «dilemma del prigioniero»: se non converto i bond, l’aumento non avrà successo e quindi perderò il mio credito se Mps finirà in bail-in; se converto tutti i bond, il mio rischio aumenterà rispetto a quello che ho adesso come creditore (e avvantaggerò chi non convertirà i bond); dunque potrebbe essere conveniente mediare il rischio scambiando solo parte dei bond."

Lo avevo scritto mesi fa nell'altro thread, la miglior scelta(razionale) è usare una moneta e convertire\non convertire a caso(testa o croce) per raggiungere il 50% di adesioni(media). Simpatico che qualcuno ci sia arrivato..e utile financo. :)

Ciò che il Corsera tralascia è che, purtroppo, la miglior scelta "razionale", oggi 15 noovembre, a mio umilissimo parere, a fronte di un comunicato così "serio", è monetizzare immediatamente i bond ad un prezzo certo(evitando i rischi che MpS stessa evidenzia) ed attendere i primi giorni d contrattazione delle "nuove azioni MpS" per evenualmente partecipare al rilancio dell'Istituto.

Ma credo di scrivere un'ovvietà..o no???

Vado a riposarmi.
 
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