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Mps prende tempo su Bnl
di Alberto Sisto
ROMA, 29 novembre (Reuters) - Il Monte dei Paschi di Siena ha deciso oggi di non rinnovare l'opzione di acquisto sul 3,383% di azioni della Banca nazionale del Lavoro (Milano: BANI.MI - notizie - bacheca) in portafoglio alla Banca Popolare di Vicenza (Bpv). Lo si legge in un comunicato diffuso dalle due banche che spiega i punti su cui Mps e Vicenza hanno invece rinnovato fino al 31 gennaio 2003 il patto circa le loro quote in Bnl.

Le due banche non hanno fornito spiegazioni sulle ragioni di questo rinnovo parziale di un accordo che avrebbe dovuto consentire a Monte dei Paschi di utilizzare la quota della Vicentina (in totale il 7,938%) come testa di ponte per un ingresso in Bnl in vista di una successiva integrazione fra le due banche.

Fonti finanziarie dicono che potrebbero esserci delle motivazioni tecniche legate alla prossima decisione del Tribunale amministrativo regionale del Lazio sulla riforma delle fondazioni bancarie. Mentre fonti di stampa motivano la decisione con la possibilità di non svalutare la partecipazione di Bnl.


PRENDERE TEMPO E NON PERDERE DENARO

"Si tratta di motivi tecnici, il rilancio di due mesi consente di guardarsi intorno. Ci sono delle scadenze che potrebbero cambiare l'attuale orizzonte e magari consentire di riscrivere un nuovo accordo", ha detto una fonte finanziaria.

La prima e più importante è sicuramente l'attesa sentenza del Tar sui ricorsi presentati dalle Fondazioni bancarie contro la riforma del ministro Giulio Tremonti.

Se il Tar darà la sospensiva dell'efficacia dei regolamenti le Fondazioni e i loro vertici torneranno nella pienezza dei poteri e quindi potranno mettere mano anche ai progetti strategici come le cessioni delle partecipazioni. In caso contrario gli attuali vertici dovranno riscrivere gli statuti e rimettere i mandati. Tutto verrebbe proiettato nel futuro. Il ritorno all'operatività non potrebbe avvenire prima della prossima primavera. A fine gennaio tutto dovrebbe essere più chiaro.

Accanto a questa tesi ce n'è una più prosaica descritta stamane da un quotidiano finanziario secondo cui l'iniziativa sul patto consente alla banca senese di continuare a considerare strategica la quota in Bnl ed evitare quindi di svalutarla.

Mps ha pagato per la sua partecipazione del 4,75% di Bnl, 4,85 euro ad azione per quasi 480 milioni di euro. Oggi le azioni Bnl hanno chiuso a 1,26. A questi prezzi la svalutazione intaccherebbe drasticamente l'utile della società.

Non si può escludere che sulla decisione odierna abbiano pesato entrambe le motivazioni.


COSA HANNO CONCORDATO LE BANCHE

Le proroghe riguardano il patto di blocco che "prevede l'impegno di BPV, per la durata del patto, a non trasferire neppure parzialmente, le azioni sindacate" e il patto di co-vendita "che prevede il diritto di BPV, qualora Mps intendesse trasferire in tutto o in parte le proprie azioni Bnl ad un terzo acquirente, di trasferire a detto acquirente anche le azioni proprie Bnl ad un prezzo predeterminato".

Altri impegni riguardano il patto di sindacato di voto "che prevede l'impegno delle parti a votare conformemente alle decisioni del previsto comitato direttivo relativamente alle materie indicate nel patto". Infine le parti sono ancora reciprocamente impegnate a consultarsi sulle decisioni e a non partecipare ad altri patti.

In buona sostanza i due partner si sono impegnati a considerare le due quote una cosa sola. Un modo per lasciarsi aperte più strade./


E ancora sui scheletri Bnl in Argentina :)

(ANSA) - MADRID, 29 NOV - Il vicepremier e ministro dell'Economia spagnolo, Rodrigo Rato, ha detto oggi che l'Argentina ''sta rispettando o si accinge a rispettare'' gli impegni assunti con il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), e quindi auspica che possa arrivare a un accordo con questa organizzazione ''il prima possibile''. Parlando con la stampa dopo un incontro con il suo omologo argentino, Roberto Lavagna, Rato ha detto che ''il governo argentino ha fornito garanzie di correttezza nella sua politica monetaria e di bilancio, con impegni chiari per quanto concerne i prezzi dei servizi pubblici, per cui auspico che questi progressi siano considerati soddisfacenti dall'Fmi''. Rato ha aggiunto che dopo i contatti mantenuti da Lavagna in Spagna, Italia, Germania e Francia e' possibile arrivare a un accordo con l'Fmi, la Banca Mondiale e la Banca Interamericana per lo Sviluppo nei prossimi giorni, pur sottolineando che questo eventuale accordo, non ancora chiuso, risultera' comunque ''molto costoso'' per la societa' argentina. (ANSA).


Buon week-end a tutti :)
 

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FONDAZIONI: TAR ACCOGLIE RICORSO, RINVIO A CONSULTA (2)

(ANSA) - ROMA, 5 DIC - Nell'ordinanza della III Sezione del Tribunale Amministrativo che sara' pubblicata vengono illustrate le considerazioni del Tar. I giudici in sostanza hanno ''ritenuto che il dubbio di costituzionalita' sia idoneo, nel caso di specie, a configurare la sussistenza del fumus boni iuris''. I giudici hanno inoltre ''considerato che il danno lamentato dalla parte ricorrente presenta i caratteri della gravita' e dell'irreparabilita' in relazione agli articoli 7 e 9 del regolamento impugnato, tenuto conto anche delle scadenze temporali in essi previste. Considerato, si legge nell'ordinanza, per converso, che, indipendentemente dalla questione di costituzionalita' il provvedimento impugnato con i motivi aggiunti e' illegittimo ex se, quanto meno per la mancata audizione delle organizzazioni rappresentative delle fondazioni, prevista dall'art. 10 del decreto legislativo 153 del 1999''. Per tutti questi motivi, ha deciso il Tar, il ricorso e' stato accolto con la sospensione dell'efficacia del regolamento sulle fondazioni entrato in vigore il 16 ottobre scorso ''limitatamente agli articoli 7 e 9''. Il Tar ha deciso anche la sospensione dell' efficacia ''della nota del 23 ottobre 2002 del ministero dell' Economia'' che disciplinava il regime transitorio per la riforma Tremonti.
 

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FONDAZIONI: GLI ARTICOLI 7 E 9 REGOLAMENTO TREMONTI /SCHEDA

(ANSA) - ROMA, 5 DIC - Gli articoli sospesi oggi dalla decisione del Tar riguardano le partecipazioni bancarie di controllo e le disposizioni transitorie relative alla modifica degli statuti e degli organi di indirizzo. L'articolo 7 in particolare stabilisce che ''una societa' bancaria o capogruppo si considera controllata da una fondazione anche quando il controllo, o comunque sia esso determinato, faccia capo, direttamente o indirettamente, in qualunque modo, a piu' fondazioni, anche se queste non siano legate da accordi''. Lo stesso articolo detta che ''la Banca d'Italia individua l'esistenza delle situazioni di controllo riconducibili alle Fondazioni e le comunica al ministero dell'Economia e delle finanze''. L'articolo 9, invece, sostiene che le fondazioni adeguano ''entro novanta giorni dall'entrata in vigore di quest'ultimo''. ''Entro 15 giorni dall'approvazione delle modifiche statutarie da parte dell'Autorita' di vigilanza - e' inoltre stabilito - le fondazioni richiedono le designazioni dei componenti l'organo di indirizzo''. L'articolo afferma che ''fino all'entrata in carica dei nuovi organi di indirizzo e amministrazione ciascun organo limita la propria attivita' all'ordinaria amministrazione salva l'espressa autorizzazione della autorita' di vigilanza''. L'organo di indirizzo modificato in base alla riforma Tremonti, ''entra in carica quando, scaduto il termine per la comunicazione delle designazioni, e' stato nominato un numero di consiglieri sufficiente per la validita' della costituzione dell'organo e delle relative deliberazioni secondo quanto previsto dallo statuto, purche' si sia provveduto alla nomina di tutti i soggetti la cui designazione sia stata comunicata alla fondazione entro il termine massimo previsto e purche' la designazione sia regolare e sussistano le condizioni per la nomina''. (ANSA).
 

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