Movimento 5 Stelle autolesionista (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
IL SALONE DELL'AUTO LASCIA TORINO, APPENDINO FURIOSA LA SINDACA ACCUSA IL SUO VICE E SI RISERVA DECISIONI
Il Salone dell'auto lascia Torino per #Milano.
La Appendino si dice "furiosa" per una decisione degli organizzatori che "danneggia la citta'".
Ma attacca anche i consiglieri della sua maggioranza e il vicesindaco Montanari, accusati di "autolesionismo" e "dichiarazioni inqualificabili".
La sindaca M5s si riserva quindi "qualche giorno per le valutazioni politiche del caso". -
 

tontolina

Forumer storico
Appendino pensa alle dimissioni e a Torino i Cinquestelle vanno in pezzi


La sindaca si prende qualche giorno di riflessione dopo l'addio del Salone dell'auto che trasloca a Milano. Poi c'è il malumore per il via libera alla Tav, e oggi arriva Di Maio. Cosa scrivono i giornali

di alberto ferrigolo
12 luglio 2019,08:57
065610406-4149e68a-74d2-46df-a4d4-ea425f8ae539.jpg


Nel giorno in cui Fca ha gettato i pilastri per il rilancio dello stabilimento di Mirafiori, dove si produrrà la 500 elettrica, e La Stampa di Torino intervistava John Elkann sui progetti futuri, proprio alla vigilia della resa dei conti tra Luigi Di Maio e la base Cinquestelle torinese, terrorizzata da un Sì del MoVimento alla Tav, Torino perde il Salone dell’auto.
E la maggioranza che sorregge da tre anni Chiara Appendino va in pezzi. Tanto che la Sindaca pensa alle dimissioni.
È la sintesi di quel che è accaduto ieri.
Ma nello sfogliare i giornali c’è molto altro: “Il capo politico dei Cinquestelle arriva in una città che è una polveriera pronta a deflagrare”, si può leggere sull’edizione cartacea de La Stampa.
E come “non bastassero le tensioni sui destini della Torino-Lione, c’è un nuovo fronte, velenosissimo. Gli organizzatori del Salone dell’auto annunciano, dopo cinque edizioni, il trasloco a Milano. Si portano via una manifestazione visitata solo pochi giorni fa da circa 700 mila persone, che genera ricadute per oltre 4 milioni, ma che ha vissuto in eterno e costante conflitto con l’ala dura del MoVimento 5 Stelle, contraria all’uso dei parchi e delle piazze auliche per le fiere e ostile in generale alle auto, mezzo di trasporto che i grillini torinesi vorrebbero progressivamente sostituire con altri meno inquinanti”.

Il quotidiano sabaudo descrive un clima di guerriglia sistematica, “avvelenato dalle sortite poi ritrattate del vice di Appendino, Guido Montanari, punto di riferimento dei duri - ‘fosse per me non ci sarebbe mai stato, anzi, speravo che la grandine se lo portasse via’ - che ha certamente favorito l’addio del Salone”.
Appendino, però, a differenza di altre occasioni - vedi le Olimpiadi - non incassa. Accusata di impoverire Tornio, questa volta esplode e minaccia l’addio, anche se non lo dichiara apertamente trincerando la voglia di abbandono dietro un più convenzionale “mi riservo qualche giorno per le valutazioni politiche del caso”. Ma è furiosa. “Decisa a non intestarsi un fallimento che non considera suo”.

“Le scintille e gli attacchi frontali dei giorni scorsi tra Appendino e la sua maggioranza sul Salone dell’auto si sono trasformati ieri sera, alla vigilia dell’arrivo in città di Luigi Di Maio, in una prova di forza mai vista prima, nemmeno durante i concitati giorni dello scontro sulle Olimpiadi;” si legge sul Corriere della Sera. “E per Appendino rischia di essere un punto di non ritorno. La sua maggioranza è diventata incontenibile: non solo diserterà in massa, questa sera, l’incontro con Di Maio (‘Ma io ci andrò’, assicura Appendino) come segnale di nervosismo sul paventato via libera del governo gialloverde all’Alta velocità, ma ormai viene vissuta dalla sindaca come un continuo intralcio”. “La sindaca si è detta ‘fuori di sé’” si legge Su Il Fatto. "Sono furiosa per la decisione. È una scelta che danneggia la nostra città, a cui hanno anche contribuito alcune prese di posizione autolesioniste di alcuni consiglieri del consiglio comunale del Movimento”.

Quanto al vicesindaco Montanari, dice a la Repubblica: “Le mie parole sono state travisate e usate per motivare da parte degli organizzatori scelte già assunte - dice il vicesindaco - capisco lo sconcerto della sindaca. Non mi dimetto, ma se mi chiede di fare un passo indietro sono pronto a farlo”. La Appendino intanto insorge sulla perdita del Salone dell’auto, la cui sesta edizione “si svolgerà in Lombardia dal 17 al 21 giugno 2020” annuncia già Andrea Levy, presidente del comitato organizzatore. Il clima che oggi troverà Di Maio al suo arrivo in città sarà rovente.

Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a [email protected].
Se invece volete rivelare informazioni su questa o altre storie, potete scriverci su Italialeaks, piattaforma progettata per contattare la nostra redazione in modo completamente anonimo.


 

tontolina

Forumer storico
LA DECRESCITA È ARRIVATA A TORINO
I grillini non sono solo stupidi. Sono proprio pericolosi, quasi letali.
di G.Turani | 12/07/2019

Uno pensa, giustamente, che i grillini siano mediamente degli idioti. Oppure (definizione classica): la più straordinaria accozzaglia di teste di cazzo mai vista in politica.
Ma ogni giorno ti stupiscono.
Faccio grazia ai lettori della lettura dell’ultima edizione del Def (ministero dell’economia) dove si vede con allucinante chiarezza che, senza governo, questo paese sarebbe andato meglio.
Con le loro sgangherate politiche economiche, suggerite da baristi, meccanici, casalinghe, hanno fatto solo danni e non hanno ancora finito.

Ma poi ci sono i particolari, le vicende periferiche.
Se Roma è ridotta a una cloaca a cielo aperto, Torino nelle mani della bocconiana Appendino è possibile che vada ancora più a fondo.

Riassumiamo.
Nel 2006 Torino (complice l’Avvocato Agnelli) ospita i giochi invernali delle olimpiadi. Un successo strepitoso, inimmaginabile: lo spettacolo d’apertura (il ferro il fuoco) risulta l’evento tv più visto nel mondo. Grandissima emozione quando la bandiera olimpica entra nello stadio portata da otto donne. Fra cui Sophia Loren, Isabelle Allende, Manuela di Centa, Susan Sarando.
Torino riparte.
Poi arrivano i grillini. Torino 2019 rifiuta di mettersi in gara, insieme a Milano e Cortina, per le prossime olimpiadi invernali. Milano e Cortina vincono. Adesso la botta finale: Torino è l’auto, tutto nato lì, al Lingotto e a Mirafiori. E ha sempre avuto il salone dell’auto. Non lo avrà più. Andrà a Milano. Per ragioni “ecologiche” i grillini lo hanno bocciato.
La sindaca Appendino, resasi conto di guidare una banda di deficienti, minaccia le dimissioni.

Inizierà la semina dei peperoni nelle aiuole spartitraffico. La decrescita non più solo un sogno. A Torino si può già vedere l’Italia del cambiamento.

 

tontolina

Forumer storico
Governo rimpasto, ecco i ministri M5S che saltano (i nomi). E quella in bilico
Governo rimpasto, niente crisi di governo ed elezioni anticipate. Cosa accade tra Di Maio e Salvini
di Alberto Maggi
di-maio-salvini-ape-210.jpg

Foto LaPresse

Tanto tuonò che non piovve. Salvo ormai improbabili colpi di scena, l'altissima tensione tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini si chiuderà con un rimpasto di governo (nonostante il responsabile del Viminale si sia affrettato a far sapere che "noi stiamo lavorando ai progetti e alle cose da fare, non alle poltrone”) e nessuna crisi e, quindi, anche niente elezioni anticipate a fine settembre. Il vicepremier pentastellato ha usato parole assolutamente concilianti negando in maniera forte la volontà di rompere l'alleanza e correre alle urne. Il leader del Carroccio, invece, pur usando parole 'soft' nei confronti del capo politico dei 5 Stelle si è scagliato contro i no dannosi di alcuni ministri del partito di maggioranza relativa in Parlamento.
Non a caso il ministro dell'Interno ha citato il blocco totale delle Infrastrutture (ultimo esempio la Gronda di Genova) e infatti il primo dicastero che chiederà la Lega è proprio quello guidato da Danilo Toninelli.
Un avvicendamento alla guida del MIT (Infrastrutture e Trasporti) con un esponente della Lega che porterà con sé l'inevitabile sblocco della Tav Torino-Lione (con buona pace dell'ala movimentista dei grillini e della sindaca di Torino Chiara Appendino).
L'altro ministero che - secondo quanto Affaritaliani.it è in grado di anticipare - è quello dell'Ambiente guidato da Sergio Costa, reo - secondo i leghisti - di bloccare insieme a Toninelli moltissime opere pubbliche. Il rimpasto con ministri del Carroccio al MIT e all'Ambiente dovrebbe anche servire ad accelerare l'iter dell'autonomia regionale visto che i due esponenti del M5S in uscita dall'esecutivo sono stati tra i più contrari alla devoluzione di poteri da Roma alle Regioni del Nord. Per la Lega, in realtà, i problemi non finiscono qui.

Anche Giulia Grillo (Salute), Elisabetta Trenta (Difesa) e Alfonso Bonafede (Giustizia) vengono considerati "fronti aperti" e "problemi" all'azione di governo. La Grillo in particolare per l'attuazione dell'autonomia regionale, la Trenta per il contrasto all'immigrazione clandestina e Bonafede per il tema a cui Salvini tiene moltissimo della riforma della giustizia sul quale le distanze tra i due partiti della maggioranza sono evidenti. Fonti pentastellate non si sbilanciano sull'eventuale richiesta di rimpasto da parte del vicepremier leghista, formalmente non ancora arrivata, ma si limitano a rispondere "vedremo cosa dice Salvini". E' evidente però che non c'è una chiusura totale e che, tutto sommato, Toninelli e Costa possono anche essere 'sacrificati' per la tenuta dell'esecutivo.

Anche la Grillo, di fronte a una posizione intransigente di Salvini (tutta da verificare), potrebbe traballare mentre la Trenta e Bonafede vengono considerati dal M5S "intoccabili". L'esito delle elezioni europee del 26 maggio e gli ultimi sondaggi, che vedono il Carroccio in crescita nonostante il caso Russia-Savoini, spingono Di Maio a cercare l'intesa. L'ipotesi elezioni anticipate subito dopo l'estate, visto che il Pd continua a ribadire che non ci sono alternative al voto in caso di crisi, favorirebbe la Lega (che in teoria potrebbe anche andare al governo solo con Fratelli d'Italia e senza Forza Italia e Silvio Berlusconi) mentre per i 5 Stelle, salvo colpi di scena, si riaprirebbero le porte dell'opposizione. Senza considerare il vincolo dei due mandati che, senza improbabili modifiche, obbligherebbe Di Maio e molti big 5 Stelle a non ricandidarsi.
Meglio quindi subire un rimpasto.
 

tontolina

Forumer storico
il M5Stalle vuole aumentare la pressione fiscale sulla borsa
non basta la patrimoniale di fine anno e neppure la Tobin tax ora avremo la Raider tax

Fabio Massimo Castaldo
da Fabio Massimo Castaldo
16 luglio alle ore 19:05 ·
Fabio Massimo Castaldo

È ARRIVATO IL MOMENTO DI TASSARE LA SPECULAZIONE FINANZIARIA!

Sono orgoglioso di annunciarvi che il Movimento 5 Stelle sta per modificare radicalmente la Tobin Tax, la tassa sulle operazioni finanziarie che avvengono quotidianamente in Borsa, voluta dal governo Monti nel 2012. Voglio ringraziare i miei amici e colleghi Laura Bottici e Mario Turco, per aver infaticabilmente lavorato alla realizzazione di questa proposta chiamata “Raider Tax”.

Sapevate che oggi sulle operazioni finanziarie ad alta frequenza si applica solamente un’irrisoria aliquota dello 0,02% sul controvalore degli ordini annullati o modificati?
È evidente che l’applicazione di questa norma per come è stata concepita, non solo in Italia, non stia producendo adeguati risultati, né in termini di gettito fiscale per lo Stato, né tantomeno in termini di equità e giustizia sociale.
Con un’imposizione fiscale del genere gli speculatori finanziari finora sono stati purtroppo messi in condizione di avere una tassazione quasi inesistente ma, ovviamente, la situazione in questione è destinata ad avere vita molto breve.

La proposta del Movimento 5 Stelle, già approvata alla Camera dei Deputati, prevede che l’aliquota prevista per le transazioni finanziarie, diventi maggiormente progressiva per scaglioni in relazione alle operazioni di vendita.
Prevediamo ovviamente anche di rivedere la progressività degli scaglioni in base sia agli importi crescenti che alla temporalità decrescente di titolarità.

In cosa si tradurrà questa novità tecnica? Cerco di spiegarlo in parole molto semplici.
Con la nostra proposta, gli speculatori finanziari che scambiano importi elevati di titoli in Borsa, e quindi conseguono un ampio profitto, verseranno un’equanime e adeguata quantità di tasse all’erario. Di quali cifre stiamo parlando? Si tratta di circa 3 miliardi di euro aggiuntivi ogni anno, che potremo così usare per ridurre il carico fiscale a favore di imprese, professionisti e famiglie.

Se ci riflettete, capirete immediatamente che stiamo realizzando un’operazione molto semplice: stiamo togliendo una piccola parte di guadagno a chi ha un ingente ricavo ogni anno, per spostare queste risorse sul tessuto produttivo del Paese che vessa in condizioni più difficoltose.

Non andremo mai a scoraggiare gli investimenti a lungo termine come qualcuno va dicendo, non si tratta certo di questo e non ne viene fatta menzione nel testo della proposta.
Vogliamo solo un’Italia dove i grandi speculatori paghino la loro parte di tasse, come tutti i cittadini, in base al profitto che producono.

Non abbiamo paura dei giganti della finanza, non ci spaventano: state tranquilli, perché di certo noi non molliamo!



upload_2019-7-21_15-1-11.png
 
Ultima modifica:

Users who are viewing this thread

Alto