Mostre d'arte (1 Viewer)

vecchio frank

could be worse...
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Clare Gannaway, curatrice di arte contemporanea della Manchester Art Gallery, ha rimosso dalle sale del museo un dipinto del 1896 di John William Waterhouse., Ila e le Ninfe e le cartoline dello stesso sono sparite dal bookshop. Pare che sia stata spinta a farlo dalla recente corrente di proteste contro il comportamento sopraffattore di certi maschi rispetto alle donne, per esempio v. oggi l'uscita di Uma Thurman: "Weinstein aggredì anche me" ecc ecc

Che la mamma delle cretine sia sempre incinta è cosa nota (cioè: non solo i cretini :eplus: ). Ci attendiamo ora una censura più ampia ed estesa a tutti i nudi di donna della storia dell'arte. Daniele da Volterra, mediocre pittore, è rimasto nella storia solo per aver messo le mutande ai nudi di Michelangelo. Ora questa Gannaway sta cercando pesantemente di entrare nella storia del XXI secolo, insieme a tante altre nullità che già vi sono riuscite - e mi risparmio l'inutile fatica di nominarle perché, appunto, le conoscono tutti.. Si dice che abbia già pronti tre pesanti cappotti, uno ciascuno a coprire le vergogne alle tre grazie del Canova. Quanto all'Origine del Mondo di Courbet, sono già pronti due integralisti musulmani con coltelli e raschietti + certificato medico che li dichiara non sani di mente (oggi si fa così).

Poi magari scopriremo che la signora è pesantemente investita in una grande industria giapponese che produce bambole gonfiabili per uomini soli. :pig:
Oggi la va così.
La domanda che sorge spontanea è: se non l'avessero rimosso, chi mai se non gli storici dell'arte, i frequentatori di quel museo e chi ama in modo particolare i preraffaelliti avrebbero saputo dell'esistenza di quel dipinto? Per me lo riappenderanno alla parete tra qualche tempo e così la Manchester Art Gallery potrà vantare un incremento nel numero di visitatori...
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
La domanda che sorge spontanea è: se non l'avessero rimosso, chi mai se non gli storici dell'arte, i frequentatori di quel museo e chi ama in modo particolare i preraffaelliti avrebbero saputo dell'esistenza di quel dipinto? Per me lo riappenderanno alla parete tra qualche tempo e così la Manchester Art Gallery potrà vantare un incremento nel numero di visitatori...
Infatti, lo hanno riappeso :bow:
 

vecchio frank

could be worse...
Grazie per la segnalazione. Mi sono segnato le date.
Domenica a Palazzo Reale ho potuto vedere la bella mostra su Durer e il Rinascimento a cavallo tra Italia e Germania (fine '400/inizio '500). Pubblico qualche foto tratta dal sito di Repubblica. Per quanto riguarda la grafica, tenete presente che sono esposte le serie complete della Grande e Piccola Passione e dell'Apocalisse nonché i suoi fogli più famosi che vi ho mostrato in varie occasioni nel thread delle incisioni, come Melhancolia, Adamo ed Eva, il Cavaliere e la morte e la Madonna della scimmia.

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Adorazione dei Magi, dagli Uffizi. E' il quadro che vi si para davanti agli occhi appena mettete piede nella prima sala della mostra.

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Ritratto del padre, sempre dagli Uffizi, esposto dietro al quadro precedente.

Sempre nella prima sala:
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Cristo tra i dottori del tempio (in mezzo) dal Thyssen di Madrid. A sx Carpaccio, a dx Alvise Vivarini.

Proseguendo:
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Il San Gerolamo di Leonardo dalla Pinacoteca Vaticana....

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...e quello di Durer, non ricordo il museo.

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Ritratto di giovane veneziana, dal Kunsthistorisches di Vienna.

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La vecchia di Giorgione, dalle Gallerie dell'Accademia di Venezia. In mano stringe un foglio di carta con su scritto "Col tempo".

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Tre ritratti maschili. Il primo è di Andrea Previtali, gli altri due di Durer (da Genova, Palazzo Rosso e Washington, NGA).

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C'era anche questo bel ritratto di Andrea Solario dalla Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano e una tavoletta giovanile di Tiziano (Orfeo ed Euridice dall'Accademia Carrara di Bergamo). Oltre naturalmente a tutto il resto...

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baleng

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John Ruskin “torna” a Venezia in una grande mostra. Per la prima volta in Italia, un evento internazionale punta i riflettori su Ruskin-artista e sul suo rapporto con la città lagunare. Cosa sarebbe il mito di Venezia senza John Ruskin, cantore della bellezza eterna della città, tanto più affascinante ed estrema perché colta nella sua decadenza? Personaggio centrale nel panorama artistico internazionale del XIX secolo, scrittore, pittore e critico d’arte, l’inglese John Ruskin (1819-1900) ebbe un legame fortissimo con la città lagunare, alla quale dedicò la sua opera letteraria più nota, “Le pietre di Venezia”: uno studio della sua architettura, sondata e descritta nei particolari più minuti, e un inno alla bellezza, all’unicità ma anche alla fragilità di questa città.

JOHN RUSKIN. Le Pietre di Venezia | Palazzo Ducale | 10 Marzo- 10 giugno 2018

dal 10/3 al 10/6 2018

La pittura di Ruskin non punta in realtà al sublime come quella di Turner, né all’astrazione tutto colore e luce: è descrittiva, analitica, finalizzata a immortalare la realtà; eppure nello studio del dato naturale o nella ossessiva resa dei particolari architettonici c’è assoluta visionarietà, convinto – proprio dai quadri del «suo» Turner – che il vero artista sia un veggente, un profeta o, addirittura, uno «scriba di Dio», capace cioè di cogliere e rappresentare la verità divina contenuta nella realtà naturale.
JOHN RUSKIN. Le Pietre di Venezia | Palazzo Ducale | 10 Marzo- 10 giugno 2018
 

mantegna

Forumer attivo
John Ruskin “torna” a Venezia in una grande mostra. Per la prima volta in Italia, un evento internazionale punta i riflettori su Ruskin-artista e sul suo rapporto con la città lagunare. Cosa sarebbe il mito di Venezia senza John Ruskin, cantore della bellezza eterna della città, tanto più affascinante ed estrema perché colta nella sua decadenza? Personaggio centrale nel panorama artistico internazionale del XIX secolo, scrittore, pittore e critico d’arte, l’inglese John Ruskin (1819-1900) ebbe un legame fortissimo con la città lagunare, alla quale dedicò la sua opera letteraria più nota, “Le pietre di Venezia”: uno studio della sua architettura, sondata e descritta nei particolari più minuti, e un inno alla bellezza, all’unicità ma anche alla fragilità di questa città.

JOHN RUSKIN. Le Pietre di Venezia | Palazzo Ducale | 10 Marzo- 10 giugno 2018

dal 10/3 al 10/6 2018


JOHN RUSKIN. Le Pietre di Venezia | Palazzo Ducale | 10 Marzo- 10 giugno 2018

Veramente un grande artista questo Ruskin, meriterebbe una visita.:)
 

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