Mostre d'arte (1 Viewer)

baleng

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A proposito della mostra sulla Secessione a Monaco Vienna Praga e Roma, la sezione con maggiori novità per me è stata quella "Praga". L'artista Josef Vàchal, (1884-1969), pur non rispondendo pienamente tutte le opere viste ai miei gusti ed interessi, certo mostra di aver avuto una carica anticipatrice incredibile.
Il Golgota del 1908 (piccola china e acquerello) anticipa ricerche e modi che si vedranno 50/60 anni dopo.

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La Messa di Astarte , china e acquerello del 1907, mostra una intensa partecipazione relativa all'uso simbolico del colore, in qualche modo discendendo da Redon ed affiancando molti altri artisti tesi all'epoca a rappresentare istanze spirituali.

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baleng

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Sempre su Vachal, del 1907 è questo lavoro a china acquerello e pastello dal titolo Piano elementale. Il titolo si riallaccia a quello che per la Teosofia era il piano delle passioni e degli istinti. Per deve intendersi una "dimensione" (è esposta altra opera analoga chiamata Piano astrale).
Ora, credo che gli ammiratori dei lavori murali (street art) di Blu e simili non possano negare quanto quest'opera anticipi certi risultati (che poi furono mostrati anche negli anni 60, per esempio da Öyvind Fahlström, svedese, pittore e poeta.
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e Fahlström, 1962

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Qui biografia dalla Treccani

Váchal ‹vàakal›, Josef. - Pittore e scrittore ceco (Milavče, Boemia Occid., 1884 - Studeňany, Boemia Settentr., 1969). Uscito dalla lezione del simbolismo e del decorativismo Jugendstil, cultore di teosofia e occultismo, autore di fascinose incisioni, pubblicò libri che alternavano litografie e testi per i quali creava particolari caratteri a stampa (Vidění sedmera dnů a planet "La visione dei sette giorni e dei sette pianeti", 1910; Nový pekelný žaltář "Il nuovo salterio infernale", 1913; Mor v Korčule "La peste sull'isola di Curzola", 1927; Orbis pictus, 1932). L'ironia, il gusto della parodia e del pastiche si evidenziano soprattutto in Krvavý román ("Romanzo sanguinolento", 1924), riscrittura caricaturale del romanzo nero.
 
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baleng

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Una xilografia policroma di Vàchal, Piano astrale, 1913, circa 53x60 cm. Vi sono sorprendenti anticipazioni di Cobra e altri che ora non mi vengono in mente.

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Molto bella poi quest'altra xilografia, Paradiso, sempre di Vàchal

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Forse più tradizionale la Danza di Salomè, 1911, xilografia

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e di nuovo sconvolgente per modernità questa xilografia dal volume Visione delle sette giornate e dei pianeti del 1910

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mantegna

Forumer attivo
IO, LUCA VITONE


Milan, 13 October 2017 - 03 December 2017

curated by Luca Lo Pinto and Diego Sileo

The project will expand into the city with a selection of artist’s works installed at the cloisters of the Basilica di Sant’Eustorgio, at the Museo Diocesano and at Museo del Novecento with the work
Wide City (1998).


Opening:

Thursday 12/10/2017 at 7 pm
PAC PADIGLIONE D'ARTE CONTEMPORANEA

via Palestro 14, Milano

Friday 13/10/2017 at 7 pm
CHIOSTRI DI SANT'EUSTORGIO

piazza Sant'Eustorgio 3, Milano

CONTEMPORARY DAY Saturday 14/10/2017
entry is free at all exhibitions
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IO, LUCA VITONE
Home
http://www.museodiocesano.it/exhibitions/io-luca-vitone/

Visitata la mostra al PAC, che dire...

Al primo giro non ho capito nulla di nulla esclusa la lista della loggia P2 esposta in forma monumentale all'ingresso, rappresentazione della memoria collettiva fatta con strisce di carta per significare la scarsa coscienza storica del popolo, forse la rappresentazione di un monumento impossibile.
Ho dovuto quindi affidarmi al libretto che regalano all'ingresso dove si trovano ampie spiegazioni sulle tematiche dell'artista che riguardano, tra le altre, l'identità individuale e collettiva, il genocidio culturale e antropologico attuato dal sistema capitalista negli ultimi decenni.

Non sto a tediarvi più di tanto con spiegazioni, ma se a qualcuno interessa posso approfondire i contenuti della mostra.

In caso di visita direi che partire dal libretto è assolutamente necessario altrimenti si finisce per sentire un senso di estraneità.
Il linguaggio dell'artista è per pochi, contenuto comunque di ottimo livello se ben valutato, necessita di un poco di impegno da parte del fruitore.
 

baleng

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Rincorrere la cronaca è un segnale di impotenza e non fa bene all'arte. La vita di oggi propone innumerevoli stimoli che tendono a disperderci come uno specchio rotto in mille pezzi. Oggi meditare è divenuto difficilissimo, ma l'arte necessita di meditazione. Sapersi "riunire" in sé appare una urgenza sociale. In altri tempi l'artista necessitava talora di allentare una individualità troppo ferma, una rigidità coltivata dalla società stessa: magari era costretto ad un aiutino, un litro di quello buono nei casi più semplici. Ma oggi è evidente che accade il contrario, le nostre individualità vengono frantumate sin dall'inizio, saper porre limiti è divenuto indispensabile. In pratica, questa dispersione è una anticipazione della morte, come perdita dell'individualità, ma senza i valori della morte stessa. Qualcuno tende a disinserirci dalla vita, e ci riesce benissimo. Tanto per fare un esempio, uno dei creatori di Facebook si è messo le mani nei capelli sconvolto dal mostro creato: "E' come una droga, peggio!"
Rimane attuale che chi sa tace, chi non sa insegna. O spiega con un libretto.
 

giustino

Art is looking for you
Rincorrere la cronaca è un segnale di impotenza e non fa bene all'arte. La vita di oggi propone innumerevoli stimoli che tendono a disperderci come uno specchio rotto in mille pezzi. Oggi meditare è divenuto difficilissimo, ma l'arte necessita di meditazione. Sapersi "riunire" in sé appare una urgenza sociale. In altri tempi l'artista necessitava talora di allentare una individualità troppo ferma, una rigidità coltivata dalla società stessa: magari era costretto ad un aiutino, un litro di quello buono nei casi più semplici. Ma oggi è evidente che accade il contrario, le nostre individualità vengono frantumate sin dall'inizio, saper porre limiti è divenuto indispensabile. In pratica, questa dispersione è una anticipazione della morte, come perdita dell'individualità, ma senza i valori della morte stessa. Qualcuno tende a disinserirci dalla vita, e ci riesce benissimo. Tanto per fare un esempio, uno dei creatori di Facebook si è messo le mani nei capelli sconvolto dal mostro creato: "E' come una droga, peggio!"
Rimane attuale che chi sa tace, chi non sa insegna. O spiega con un libretto.

Poche parole ma di una grande intensità e verità che mettono a nudo la fragilità di tanta arte contemporanea, "furbetta" e sottomessa al contingente.

Sapersi "riunire" in sé è in effetti un'urgenza ma ognuno dovrebbe vederla anche come una necessità e l'unica via per acquisire vera conoscenza ed accedere così agli strumenti del fare compreso quello artistico.
 

vecchio frank

could be worse...
Fino al 25 febbraio 2018 alla GAM Milano di Via Manzoni 45 (attenzione, non la Galleria d'Arte Moderna di Via Palestro) si può visitare la mostra "Macchiaioli - Capolavori da Collezioni lombarde", con 35 dipinti di Lega, Signorini, Fattori, Borrani e altri. Orari: da martedì a domenica 10-13 e 15-19. Aperto anche il 26 dicembre, 1 e 6 gennaio. Il biglietto costa 6 euro.
 

Allegati

  • cs_Macchiaioli_GAMMANZONI.pdf
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Loryred

Forumer storico
Sono stata alla mostra dedicata a Zoran Music a Bologna prolungata fino a questa settimana, un gruppo di opere selezionate corrispondenti ai diversi cicli di cui ho apprezzato in particolare i paesaggi rocciosi e le vedute veneziane.
Presenti anche un paio di ritratti dedicati alla moglie Ida Barbarigo Cadorin scomparsa qualche giorno fa, pensierosa ed enigmatica in cui era più evidente, come nella serie degli "ultimi" il tratto del disegno.

La visione dal vivo mi ha pienamente soddisfatta per il gran gusto e la raffinatezza dei colori, molto più vividi e avvolgenti sulla base scura, ho il catalogo per soddisfare eventuali curiosità.

P.S. A fine mese si apre la mostra dedicata a Leoncillo e mi sono goduta al centro della sala principale una sua opera esposta alla Biennale '69, che ammetto armonizzava davvero bene con il resto.
 
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baleng

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Clare Gannaway, curatrice di arte contemporanea della Manchester Art Gallery, ha rimosso dalle sale del museo un dipinto del 1896 di John William Waterhouse., Ila e le Ninfe e le cartoline dello stesso sono sparite dal bookshop. Pare che sia stata spinta a farlo dalla recente corrente di proteste contro il comportamento sopraffattore di certi maschi rispetto alle donne, per esempio v. oggi l'uscita di Uma Thurman: "Weinstein aggredì anche me" ecc ecc

Che la mamma delle cretine sia sempre incinta è cosa nota (cioè: non solo i cretini :eplus: ). Ci attendiamo ora una censura più ampia ed estesa a tutti i nudi di donna della storia dell'arte. Daniele da Volterra, mediocre pittore, è rimasto nella storia solo per aver messo le mutande ai nudi di Michelangelo. Ora questa Gannaway sta cercando pesantemente di entrare nella storia del XXI secolo, insieme a tante altre nullità che già vi sono riuscite - e mi risparmio l'inutile fatica di nominarle perché, appunto, le conoscono tutti.. Si dice che abbia già pronti tre pesanti cappotti, uno ciascuno a coprire le vergogne alle tre grazie del Canova. Quanto all'Origine del Mondo di Courbet, sono già pronti due integralisti musulmani con coltelli e raschietti + certificato medico che li dichiara non sani di mente (oggi si fa così).

Poi magari scopriremo che la signora è pesantemente investita in una grande industria giapponese che produce bambole gonfiabili per uomini soli. :pig:
Oggi la va così.
 

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