Monti: un percorso di guerra durissimo (1 Viewer)

big_boom

Forumer storico
ostia :eek:

ci sono stati "esercizi profondi di concertazione" che "hanno generato i mali contro cui noi combattiamo e a causa dei quali i nostri figli non trovano facilmente lavoro. Mi auguro che tutte le parti sociali si ispirino all'atteggiamento di collaborazione"

traduzione ubbidite e non e' colpa nostra

"Il Parlamento e i partiti stanno dando prova di notevole responsabilità al di là dei nervosismi e delle critiche", ha continuato, e questo dovrebbe dare "serenità sulle prospettive di governo dopo che le cose avranno preso un corso più normale". In questa "fase drammatica" i partiti hanno dimostrato grande responsabilità politica e "la drammaticità non dovrebbe uscire troppo rapidamente dalla nostra memoria"

traduzione bravi cagnolini e continuate cosi'

"Ci vorrà del tempo"

non abbiamo fretta

"Berlusconi fu sottoposto a una pressione prossima all'umiliazione" e ci fu "un tentativo di far cedere all'Italia parte della sua sovranita"

monito agli imprenditori italiani, ubbidite e non provate a ostacolarci

io lo leggo cosi' :D

http://www.ansa.it/web/notizie/rubr...dopo-Monti-serve-rigore-crescita_7171539.html
 
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tontolina

Forumer storico
già in passato la Germania ha mostrato di NON essere disposta ad aiutare le nazioni in difficoltà

grazie a questa lezione l'Inghilterra ha preferito non aderire all'Euro
non così i politici italioti che di economia non ne capiscono una mazza e non fanno tesoro della lezione ricevuta
tanto chi paga è il solito pantalone in quanto loro navigano nel lusso a spese della collettività

da FOCUS: ESM e integrazione all’interno dell’Unione Europea | IntermarketAndMore

Una cosa simile è ad esempio accaduta nell’autunno 1992, quando i cambi della Lira e della Sterlina erano ancorati al Marco Tedesco dalle parità semi-fisse del Sistema Monetario Europeo e furono costrette dalla speculazione scatenata dall’ hedge fund di George Soros ad abbandonarlo. Le riserve ufficiali di Italia e Gran Bretagna si erano infatti rapidamente esaurite e la Germania si rifiutò di aprire linee di credito in Marchi a loro favore. Per la Germania si trattava infatti di “stampare” propria moneta: se la Germania, in quell’occasione, avesse dato la sua copertura, la speculazione avrebbe pensato di avere di fronte una capacità di resistenza potenzialmente infinita anche da parte di Italia e Gran Bretagna e avrebbe con ogni probabilità desistito dall’attacco.
Sun Tzu e l'arte dell'integrazione europea - YouTube!
 

big_boom

Forumer storico
nella seconda guerra mondiali i generali italiani mangiavano in mense di lusso mentre nell'esercito tedesco i generali in momenti di difficolta' mangiavano nella stessa mensa dei soldati semplici

impensabile in italia, basta vedere i redditi dei generali al governo
 

INVESTITOR23

Forumer attivo
nella seconda guerra mondiali i generali italiani mangiavano in mense di lusso mentre nell'esercito tedesco i generali in momenti di difficolta' mangiavano nella stessa mensa dei soldati semplici

impensabile in italia, basta vedere i redditi dei generali al governo
Ragazzi ho letto ieri una notizia bomba. La Germania avrebbe incaricato una tipografia svizzera nel Ticino di stampare l'amato marco, cosi in caso di crollo e' preparata. Sembra che in Germania molti cittadini vogliano tornare alla moneta nazionale stanchi di pagare debiti dei Paesi non virtuosi. Che ne pensate ?
 

INVESTITOR23

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già in passato la Germania ha mostrato di NON essere disposta ad aiutare le nazioni in difficoltà

grazie a questa lezione l'Inghilterra ha preferito non aderire all'Euro
non così i politici italioti che di economia non ne capiscono una mazza e non fanno tesoro della lezione ricevuta
tanto chi paga è il solito pantalone in quanto loro navigano nel lusso a spese della collettività

da FOCUS: ESM e integrazione all’interno dell’Unione Europea | IntermarketAndMore

Una cosa simile è ad esempio accaduta nell’autunno 1992, quando i cambi della Lira e della Sterlina erano ancorati al Marco Tedesco dalle parità semi-fisse del Sistema Monetario Europeo e furono costrette dalla speculazione scatenata dall’ hedge fund di George Soros ad abbandonarlo. Le riserve ufficiali di Italia e Gran Bretagna si erano infatti rapidamente esaurite e la Germania si rifiutò di aprire linee di credito in Marchi a loro favore. Per la Germania si trattava infatti di “stampare” propria moneta: se la Germania, in quell’occasione, avesse dato la sua copertura, la speculazione avrebbe pensato di avere di fronte una capacità di resistenza potenzialmente infinita anche da parte di Italia e Gran Bretagna e avrebbe con ogni probabilità desistito dall’attacco.
Sun Tzu e l'arte dell'integrazione europea - YouTube!
Sempre furba l' Inghilterra e sempre fessi noi
 

big_boom

Forumer storico
Ragazzi ho letto ieri una notizia bomba. La Germania avrebbe incaricato una tipografia svizzera nel Ticino di stampare l'amato marco, cosi in caso di crollo e' preparata. Sembra che in Germania molti cittadini vogliano tornare alla moneta nazionale stanchi di pagare debiti dei Paesi non virtuosi. Che ne pensate ?

e' una notizia vecchia sono gia' stati stampati 1 anno fa :lol:
 

tontolina

Forumer storico
ITALIA … SIAMO IN GUERRA!

Scritto il 12 luglio 2012 alle 14:44 da icebergfinanza
tacete500.jpg

Ecco perche’ quando qualche amico o lettore mi ha chiesto se questa crisi porterà mai ad una guerra io ho sempre risposto che in guerra ci siamo già da tempo, una guerra subdola e meschina,, senza bombe o cannoni, ma in grado di scatenare devastanti conflitti sociali.
Giorno dopo giorno il sequestro delle Nazioni e del futuro delle giovani generazioni e’e sempre piu’ evidente! Ho paura che non manchi poi molto in alcuni paesi ad una vera e propria rivoluzione.
Scrive Guido Gentili sul Sole24 Ore…«Guerra» è una parola che pesa e che non può essere usata con leggerezza. Di recente l’aveva pronunciata il Centro studi Confindustria, spiegando (tra qualche sopracciglio subito inarcatosi) che «non siamo in guerra ma che i danni economici fin qui provocati dalla crisi sono equivalenti a quelli di un conflitto». Ieri il presidente del Consiglio Mario Monti è andato più in là: l’Italia, ha ammesso, ha intrapreso «un percorso di guerra durissimo».
Di questo in effetti si tratta. Noi l’abbiamo sottolineato più volte e responsabilità esige che si dica agli italiani, in piena trasparenza, ciò che è vero. Nel mondo, sui mercati, in Europa, dentro le sue stesse mura che perimetrano altre guerriglie di resistenza ai cambiamenti, l’Italia combatte una guerra senza esclusioni di colpi.
Sto ancora pensando a quei poveri idioti che in questi anni mi hanno pesantemente insultato quando parlavo del rischio del ritorno del fantasma di Maria Antonietta e delle sue brioches!
Otto mesi fa, ai tempi del G-20 di Cannes dove l’allora premier Silvio Berlusconi si specchiò nel suo isolamento (e fin quasi nella sua «umiliazione», ha detto Monti), il Paese fu molto vicino ad alzare bandiera bianca. Poi, grazie al passo indietro della politica e di Berlusconi, arrivò il Governo Monti e il decreto Salva Italia. Fu evitato il default e “sorpassata” la Spagna che allora era in posizione migliore della nostra, ma la guerra è continuata. Per vincerla abbiamo bisogno che l’Europa (più pronta ad assumere le decisioni anticrisi che le competono e che impattano sui Paesi membri) ne sia convinta e che i mercati a loro volta segnalino a colpi di spread al ribasso che le ostilità sono terminate. Se manca l’una o l’altra condizione, spiace dirlo, non ci sarà vera pace. Né ripresa.
Imperfetta e feroce, la legge dello spread atterra sugli Stati nazionali mettendo a dura prova le stesse regole democratiche e seminando il panico tra le fila attonite della politica e non solo. Per l’Italia è il nuovo “vincolo esterno” con il quale fare i conti: a confronto, l’entrata nell’euro evapora nel ricordo di un’allegra pedalata in pianura. In Spagna è stato appena varato un piano di risparmi da 65 miliardi, il taglio delle tredicesime pubbliche ed un aumento dell’Iva di tre punti.
Ieri il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha aperto il suo discorso all’assemblea annuale dei banchieri con queste parole: «L’economia è ancora in recessione». Come dire che ci siamo ben dentro (2012 col Pil a -2%, se non di più) e che non bisogna farsi illusioni. Tanto più se la legge dello spread fa un po’ il comodo suo: la differenza tra i rendimenti dei titoli pubblici italiani e tedeschi, ha spiegato Visco, è «di gran lunga superiore a quanto sarebbe giustificato dai fondamentali della nostra economia». Ma tant’è, e di questo occorre prendere realisticamente atto cercando di rafforzare la credibilità percepita del Paese in modo da riavvicinare il più possibile i rendimenti ai fondamentali del sistema Italia
Non diciamo fesserie la speculazione se ne frega delle misure sinora prese e della credibilita’. Non gliele frega niente a nessuno in un mondo manipolato dove l’unico scopo e’ distillare sangue da un cadavere, distruggere per guadagnare. Sono bastardi sino al midollo,vigliacchi che giocano manipolando ogni indicatore, ogni strumento supportati da avidi e collusi controllori e un manipolo di politici ignoranti o a loro volta collusi e finanziati.
Sotto tiro, in questo riconfermando un’impostazione da “professore” che gli è stata sempre propria, è finito il metodo della “concertazione” a spese dello Stato. L’analisi è stata severissima e lo scontro che ne è seguito con i sindacati è di quelli che lascerà comunque un segno. In passato, ha detto Monti, ci sono stati «esercizi profondi di concertazione che hanno generato i mali contro i quali noi combattiamo e a causa dei quali i nostri figli non trovano facilmente lavoro».
SIAMO IN GUERRA FACCIAMOCENE UNA RAGIONE!
 

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