Money Management (1 Viewer)

Deviad

Forumer attivo
Qui vorrei discutere di money management, ovvero la gestione del rischio.
Premetto che non sono nato imparato e che molto di quello che sto postando l'ho imparato in toto da Timothy Morge.

Volevo avere qualche opinione a riguardo da voi.
Questo è uno spreadsheet che ho fatto sulla falsa riga di quello di Morge.
Il concetto è quello di rischiare sempre + o - lo stesso importo massimo.

Poi c'è un'altra considerazione da fare. Se per me lo stop loss massimo è di circa 50 €, ciò equivale a 6 tick circa sull'SP500 e a 20 pip circa sul forex.
In periodi di vola alta come quello attuale, 6 tick sull'SP500 fanno ridere.
Ergo, uno strumento come il forex forse in questo periodo è meglio dell'SP500 se non ci si vuole fare male...
 

Allegati

  • Pip_tick_value.zip
    9,8 KB · Visite: 440

f4f

翠鸟科
Qui vorrei discutere di money management, ovvero la gestione del rischio.
Premetto che non sono nato imparato e che molto di quello che sto postando l'ho imparato in toto da Timothy Morge.

Volevo avere qualche opinione a riguardo da voi.
Questo è uno spreadsheet che ho fatto sulla falsa riga di quello di Morge.
Il concetto è quello di rischiare sempre + o - lo stesso importo massimo.

Poi c'è un'altra considerazione da fare. Se per me lo stop loss massimo è di circa 50 €, ciò equivale a 6 tick circa sull'SP500 e a 20 pip circa sul forex.
In periodi di vola alta come quello attuale, 6 tick sull'SP500 fanno ridere.
Ergo, uno strumento come il forex forse in questo periodo è meglio dell'SP500 se non ci si vuole fare male...


scusa se chiedo, ma chi è Morge?
grazie :)
 

13morris

Forumer attivo
Sempre interessante il discorso sul MM..

Per me a grandi linee è 1-2% del capitale in condizioni normali. Questo per andare avanti. Chiaramente molti si chiederanno come si può guadagnare qualcosa rischiando solamente l'1% del proprio capitale. e qui entra in gioco la legge che più soldi si hanno e più si può guadagnare in borsa (con le giuste precauzioni).
ciao
 
Qui vorrei discutere di money management, ovvero la gestione del rischio.
Premetto che non sono nato imparato e che molto di quello che sto postando l'ho imparato in toto da Timothy Morge.

Volevo avere qualche opinione a riguardo da voi.
Questo è uno spreadsheet che ho fatto sulla falsa riga di quello di Morge.
Il concetto è quello di rischiare sempre + o - lo stesso importo massimo.

Poi c'è un'altra considerazione da fare. Se per me lo stop loss massimo è di circa 50 €, ciò equivale a 6 tick circa sull'SP500 e a 20 pip circa sul forex.
In periodi di vola alta come quello attuale, 6 tick sull'SP500 fanno ridere.
Ergo, uno strumento come il forex forse in questo periodo è meglio dell'SP500 se non ci si vuole fare male...



Generalmente le prime operazioni di trading sono caratterizzate da guadagni e perdite che sembrano alternarsi.
Può capitare di incorrere in perdite consistenti con evidente alterazione del capitale sia economico che psicologico, da provocare uno stato di disorientamento, stress e insicurezza con interventi riparatori dettati solo dalla voglia di recuperare. E’ evidente che quello non è il giusto modo di procedere.
Alle tecniche di trading più avanzate bisogna affiancare un sistema di regole prefissate con lo scopo di mantenere la situazione ad un livello soggettivamente accettabile.

Perdite e gestione del rischio
Dobbiamo essere consapevoli che non potremmo mai realizzare la totalità di trade vincenti.
Non possiamo conoscere quali trade saranno vincenti e quali no, per cui risulta chiara la necessità di proteggerci con strumenti che salvaguardino il nostro capitale economico e psicologico.
Perdere denaro è infatti di per sé negativo, ma ancor peggio è perderne tanto da pregiudicare definitivamente le chance di proseguire nell’attività di investitore. Bisogna considerare con estrema attenzione il problema della gestione del rischio consapevole del fatto che “il rischio c’è” nell’esatto momento in cui apriamo una posizione. La cosa certa è che il mercato non può essere controllato: è un'entità indipendente che si comporta in maniera “illogica”, muovendosi in modo del tutto arbitrario lontano dalle nostre aspettative e previsioni.
In questo contesto, l'unica cosa da noi controllabile è il rischio, che rappresenta l'aspetto fondamentale nel processo operativo degli investimenti e della speculazione finanziaria.

Molti operatori che utilizzano tecniche dei più famosi trader pensano di non poter perdere mai ma, quando questo succede, e succede pure con una certa frequenza, sembra crollare un mondo attorno a loro: non ci sono più certezze, i dubbi affiorano, nascono degli autentici i problemi, tutto è messo in discussione.
Il problema è che la maggior parte delle persone è impreparata psicologicamente a sopportare le perdite per cui, non appena inizia a segnare una serie negativa di operazioni, perde fiducia nel proprio operato ed abbandona quella strategia prima ancora che riprenda a dare i suoi risultati.
Risulta di fondamentale importanza, quindi, assumere un comportamento costante adottando tecniche di protezione del capitale, che non devono in alcun modo essere disattese.
Quando si entra nel mondo del Forex spesso si cerca di operare in modo autonomo senza però aver prima sviluppato doti di disciplina e senza aver ben chiare le strategie di money management.

Trading System Perfetto
La maggior parte dei trader è da sempre alla ricerca di un trading system perfetto per poter guadagnare in modo automatico sui mercati finanziari.
Al contrario, i più grandi trader si concentrano sulla gestione del rischio della posizione aperta, mettendo in preventivo una perdita massima e prestando attenzione a non assumere una posizione con una somma troppa elevata in base al capitale totale posseduto.
Il loro approccio al mercato è caratterizzato da un unico denominatore comune: il money management (letteralmente, "gestione del capitale").

Il money management
Il money management non è altro che un sistema di regole prestabilite che deve indicarci quanto denaro investire in una singola operazione in modo tale da preservare il capitale totale a nostra disposizione nel caso in cui le cose dovessero andare male.
Il money management si compone di due parti fondamentali collegate tra loro:
1) risk management ("gestione del rischio"): questa prima parte analizza il rischio legato alla posizione assunta sul mercato; La corretta gestione del rischio è la differenza tra un trading vincente ed uno perdente.
L’operare correttamente sul mercato è costituito al 90% dal money e portfolio management; un fatto, questo, che la maggior parte delle persone non riesce o non vuole comprendere. Una volta che si ha il corretto Money Management, la disciplina e la psicologia completano la figura del buon investitore.

2) position sizing: questa seconda parte vi indica con quanto capitale entrare per ogni trade aperto sul mercato e come ripartirlo nei vari asset di portafoglio.
Poche persone riescono a vedere il proprio portafoglio come un tutt’uno. Ancora meno investitori riescono a fare il passo da una visione difensiva o reattiva del rischio verso una visione aggressiva cercando di ottimizzare l’uso del capitale.

In parole povere, vi dice su quanti contratti (o azioni) potete lavorare in un certo momento considerando determinati parametri di portafoglio e rischio.
Un altro problema deriva dalla sottocapitalizzazione con cui gran parte dei trader affrontano il mercato.
Infatti, molti trader operano sui mercati finanziari, addirittura con strumenti derivati (opzioni, futures, ecc.), nonostante dispongano di un capitale insufficiente a sostenere una serie di perdite consecutive, assumendosi tra l'altro rischi molto elevati.
Queste persone dovrebbero dotarsi soprattutto di un sistema di money management che mantenga le perdite al livello tale da garantirsi la sopravvivenza sul mercato nel lungo periodo, lasciando poi correre i profitti al momento opportuno. E' questo l'obiettivo principale del money management: minimizzare le perdite.

Bisogna imparare a gestire le perdite in modo equilibrato ed adottare il giusto atteggiamento per affrontarle emotivamente: questo è il modo più corretto per aver successo nel mondo finanziario.
Bisogna sapere quanto è complicato recuperare il denaro dopo averlo perso, in quanto sarà richiesta una “prestazione” finanziaria più elevata in funzione delle dimensioni della perdita.
Il calcolo della prestazione richiesta per recuperare il capitale si effettua sulla base di questa formula: RP = 100/ (100 - P) * P, dove RP è la performance necessaria per ritornare al punto di pareggio, mentre P è la percentuale di perdita registrata.
Come si nota, perdendo denaro si va a disporre di un capitale minore rispetto a quello di partenza per poter continuare a tradare. Una volta azzerato completamente il capitale (K) non avremo più la possibilità di continuare.
E’ dunque importantissimo mantenere le perdite entro un “range” contenendo quello che viene detto drawdown (calo,riduzione) al livello più basso possibile.
Il drawdown è la quantità di denaro (in percentuale rispetto al capitale complessivo) persa facendo trading. Si inizia a calcolare il drawdown solo nel caso in cui si registri un trade in perdita e si prosegue fino a che la posizione continua a registrare nuovi minimi dell'equity line, cioè la linea che rappresenta l'evoluzione combinata dei profitti e delle perdite.
Facciamo un esempio Immaginiamo di avere sul nostro conto 5000 euro. Abbiamo perso con un primo trade 1000 euro per cui il drawdown è del 20%. Sul conto avremo ora 4000 €. Supponiamo ora di guadagnare con un secondo trade 500€ e con un terzo trade perdere 1000€. Il calcolo del drawdown è: 4000€ + 500€ - 1000€ = 3500€ per cui stiamo subendo una perdita pari al 30% del capitale iniziale.

Il massimo drawdown ci indica invece la quantità di denaro persa prima di tornare al punto di pareggio (break-even point). Ad esempio, abbiamo un conto iniziale di 5000€ e, prima di tornare al punto di pareggio, subiamo una perdita di 15000€. Il massimo drawdown sarà stato del 30%.
Questo “concetto di perdita” bisogna sempre che sia tenuto presente dal trader perché, da come abbiamo visto dalle tabelle precedenti, al crescere della perdita percentuale verrà richiesta una sempre maggiore performance prima tornare al break-even point. Bisogna cercare di sforzarci per mantenere il drawdown inferiore al 20-30% ritenuto da tutti come tetto massimo
Quando si fa trading bisogna essere coscienti dei risultati a cui si può arrivare quando si subiscono perdite importanti perché, non solo si perde del denaro ma si rischia anche di perdere definitivamente la possibilità di continuare a tradare. Bisogna cercare di mantenere le nostre perdite entro limiti contenuti cercando di minimizzare le perdite con interventi finanziari “precisi” sforzandoci di minimizzare le perdite.
Bisogna avere il massimo rispetto per il rischio allo scopo di assicurarsi una prolungata permanenza sui mercati finanziari.

Infatti, ciò che davvero conta è tenere sempre sotto controllo il rischio del singolo investimento e quello dell'intero portafoglio al fine di avere una curva cumulativa dei profitti caratterizzata da una crescita costante senza grandi picchi e successive importanti ricadute di rendimento.
E’ praticamente impossibile guadagnare denaro senza un uso corretto di tecniche di Money Management.
Attraverso lo studio di queste discipline possiamo capire gli errori che ci portano a perdere i soldi nel mercato del forex.
 

1 rule

Nuovo forumer
Buonasera,
secondo me l'MM è uno degli aspetti piu importanti....
Sfortunatamente la maggior parte non dovrebbero nemmeno provare a fare trading se non solo in demo...
Questo perchè che sia l'1% , il 2% o altro del proprio capitale, rimane il problema che la quantità di denaro disponibile è ridicola per la maggior parte di tutti quelli che si affacciano al trading.
Con 10K sul conto dovrebbero tradare solo per realizzare profitti da pochi euro al giorno ( non conosco quasi nessuno che parla di profitti di 10 euro al giorno anche perche non avrebbe senso...)
Dunque che fanno tutti quanti ???
Usano la marginazione :titanic:

Ovvero muovono un capitale che non hanno e quindi il MM è andato a farsi benedire..
 

FeRR@

Forumer storico
E secondo te usare la marginazione è sinonimo di non avere money management?
Non sono affatto d'accordo, o meglio credo il tuo fosse un generalizzare un po' troppo superficiale.

Con 10mila euro si può operare per esempio con un minifib, in marginazione, ma con una leva accettabile per riuscire a gestire le operazioni con un senso logico e poter quindi applicare chiari sistemi di money management. Meglio ancora con 2 mini per poter ottimizzare la gestione del rischio.

Il problema non sta nella marginazione in sè, ma nell'uso che ne viene fatta. Alcuni broker sventolano con fierezza margini ridicoli per alcuni futures (vogliamo parlare tipo del dax a 2000 euro?). Se qualcuno con 10K euro compra 3 DAX ... beh, andrà inevitabilmente ad arricchire la già vasta lista di traders destinati a perdere tutto in tempi brevissimi.


Non puntiamo il dito contro la marginazione se la colpa è solo nostro nell'uso che ne facciamo.
 

13morris

Forumer attivo
Con 10K sul conto dovrebbero tradare solo per realizzare profitti da pochi euro al giorno ( non conosco quasi nessuno che parla di profitti di 10 euro al giorno anche perche non avrebbe senso...)
Dunque che fanno tutti quanti ???

conosco traders che quasi campano con quella cifra. basta un ritorno del 10% mensile, e la cosa è del tutto fattibile. per esempio con uno stop di 40 pippe e 200 di take profit si ci porta a casa il 10% in una sola operazione. certo chi troppo vuole nulla stringe, ma un trader per andare avanti con 10k deve mantenersi sul 10% mensile, un trader con 100k si può permettere il 5% e rischiare solo lo 0,5% a trade.
 

supergio

Nuovo forumer
Quanto capitale iniziale serve è sicuramente un aspetto molto importante. Vorrei portare alcuni esempi:
CI 50000:
ScreenHunter_7.jpg


CI 100000:
ScreenHunter_8.jpg


CI 200000:
ScreenHunter_9.jpg


Il sistema è lo stesso, ma osservate come cambiano i numeri.
 

Users who are viewing this thread

Alto