"Mi hanno chiesto 700 euro (1 Viewer)

cicomendez

Guest
per lavare il sangue di mio figlio dall'asfalto"
La denuncia di una madre: il conto arrivato dopo la morte del ragazzo. Il 30 agosto 2009 Valerio Leprini, 15 anni, morì in un incidente stradale, dopo essere caduto dal suo scooter in via del Fontanile Anagnino, colpendo con la testa un palo dell'illuminazione pubblica che non doveva esserci

di GIUSEPPE SCARPA

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La lettera con cui la società Sicurezza&Ambiente chiede il conto della pulizia della strada

e Ambiente: settecento euro per ripulire la strada dal sangue di mio figlio". Una richiesta assurda stretta tra le mani poi la consapevolezza che fosse tutto vero: "Non era un sogno era una beffa, allora piansi". A distanza di poco più di tre anni il tono della voce di Alessandra Mezzetti è fermo, deciso. Adesso per la donna non è più il tempo delle lacrime ma quello della giustizia, delle spiegazioni: "Allora non ebbi la forza di reagire, il dolore era troppo forte: pagare per lavare la strada dal sangue di mio figlio per 'questioni di sicurezzà perché la carreggiata poteva essere scivolosa. Valerio morì sbattendo la testa su un palo dell'illuminazione pubblica fuorilegge, e venivano a chiedere a me del denaro per "questioni di sicurezza"?".

Il 30 agosto 2009 Valerio Leprini, 15 anni, morì in un incidente stradale, dopo essere caduto dal suo scooter in via del Fontanile Anagnino, colpendo con la testa un palo dell'illuminazione pubblica che non doveva esserci. Morì per colpe non sue. E per il suo decesso sono imputati per omicidio colposo tre vigili e un funzionario del X municipio. Dopo l'incidente mortale, il palo venne rimosso. Una prima beffa. Poi ci fu la seconda beffa ancora più subdola, come ricorda la signora Mezzetti: fu, appunto, la volta della lettera recapitata a casa della donna per pagare la pulizia della carreggiata dopo l'incidente fatale del figlio. "Dovevano utilizzare un macchinario




particolare per ripulire il tratto stradale, così c'era scritto nella lettera che mi inviarono - spiega Mezzetti - e per questo veniva giustificata una simile spesa". Ma qui non si tratta di soldi precisa la donna: "Dove è la sensibilità da utilizzare in simili circostanze? Sapevano ciò che era successo, tanto vale che mi piantassero un coltello sul petto".

Poi, si chiede la donna, "non sono già abbastanza salate le bollette che paghiamo all'Ama per la pulizia della strada, adesso ci vogliono anche ulteriori 725 euro da Sicurezza e Ambiente quando ti muore un caro in un incidente stradale". E' una beffa ripete la signora Mezzetti qualcosa di incredibile: "A questo punto non mi stupirei se un domani mi dovessero chiedere di risarcire il palo dell'illuminazione pubblica ammaccato dalla testa di mio figlio".
(04 gennaio 2013)
 

cicomendez

Guest
Me ne sono fatta una ragione che in questo paese ciò che è anormale per la logica umana è normale per quella burocratica. E viceversa.
 

tashtego

Forumer storico
Io il sangue di uno che spedisce una lettera del genere lo laverei gratis, solo per la soddisfazione...
 

Saunders

Member
per lavare il sangue di mio figlio dall'asfalto"
La denuncia di una madre: il conto arrivato dopo la morte del ragazzo. Il 30 agosto 2009 Valerio Leprini, 15 anni, morì in un incidente stradale, dopo essere caduto dal suo scooter in via del Fontanile Anagnino, colpendo con la testa un palo dell'illuminazione pubblica che non doveva esserci

di GIUSEPPE SCARPA

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La lettera con cui la società Sicurezza&Ambiente chiede il conto della pulizia della strada

e Ambiente: settecento euro per ripulire la strada dal sangue di mio figlio". Una richiesta assurda stretta tra le mani poi la consapevolezza che fosse tutto vero: "Non era un sogno era una beffa, allora piansi". A distanza di poco più di tre anni il tono della voce di Alessandra Mezzetti è fermo, deciso. Adesso per la donna non è più il tempo delle lacrime ma quello della giustizia, delle spiegazioni: "Allora non ebbi la forza di reagire, il dolore era troppo forte: pagare per lavare la strada dal sangue di mio figlio per 'questioni di sicurezzà perché la carreggiata poteva essere scivolosa. Valerio morì sbattendo la testa su un palo dell'illuminazione pubblica fuorilegge, e venivano a chiedere a me del denaro per "questioni di sicurezza"?".

Il 30 agosto 2009 Valerio Leprini, 15 anni, morì in un incidente stradale, dopo essere caduto dal suo scooter in via del Fontanile Anagnino, colpendo con la testa un palo dell'illuminazione pubblica che non doveva esserci. Morì per colpe non sue. E per il suo decesso sono imputati per omicidio colposo tre vigili e un funzionario del X municipio. Dopo l'incidente mortale, il palo venne rimosso. Una prima beffa. Poi ci fu la seconda beffa ancora più subdola, come ricorda la signora Mezzetti: fu, appunto, la volta della lettera recapitata a casa della donna per pagare la pulizia della carreggiata dopo l'incidente fatale del figlio. "Dovevano utilizzare un macchinario




particolare per ripulire il tratto stradale, così c'era scritto nella lettera che mi inviarono - spiega Mezzetti - e per questo veniva giustificata una simile spesa". Ma qui non si tratta di soldi precisa la donna: "Dove è la sensibilità da utilizzare in simili circostanze? Sapevano ciò che era successo, tanto vale che mi piantassero un coltello sul petto".

Poi, si chiede la donna, "non sono già abbastanza salate le bollette che paghiamo all'Ama per la pulizia della strada, adesso ci vogliono anche ulteriori 725 euro da Sicurezza e Ambiente quando ti muore un caro in un incidente stradale". E' una beffa ripete la signora Mezzetti qualcosa di incredibile: "A questo punto non mi stupirei se un domani mi dovessero chiedere di risarcire il palo dell'illuminazione pubblica ammaccato dalla testa di mio figlio".
(04 gennaio 2013)

Veramente a me questa non sembra la lettera della Sicurezza & Ambiente... detto questo, vedo che siete tutti sbalorditi, indignati e inviperiti, ma credete che non sia nella norma? Qui l'anomalia è dovuta al fatto che l'assicurazione scrive alla signora... non riesco a leggere ma immagino scriva che non è informata del sinistro, mentre di norma l'assicurazione paga senza mandare alcuna lettera. Va bene che siamo nel paese delle carrambe e delle defilippe ma... :rolleyes:
 

cicomendez

Guest
A pagare i 700 euro chiesti ad Alessandra Mazzetti per pulire il sangue del figlio, Valerio Leprini, morto in un incidente a 15 anni, sarà il Comune di Roma. Lo ha annunciato con un tweet il sindaco Gianni Alemanno dopo la denuncia della donna comparsa sul quotidiano La Repubblica alla quale sono stati chiesti, tramite la lettera di un legale, i soldi per togliere dalla strada le macchie di sangue del figlio. «Pagheremo noi del Comune la ripulitura della strada e cercheremo di punire chi ha chiesto i soldi alla madre di Leprini», si legge nel tweet. Infatti, «i carabinieri sono al lavoro per verificare la regolarità dell' assegnazione degli appalti alla società ' Sicurezza e Ambientè (Sea), a cui il Comune di Roma ha appaltato la pulizia delle strade e il ripristino della viabilità dopo gli incidenti stradali».

L’intera vicenda è al vaglio dei magistrati romani, che hanno messo sotto la lente l’attività dell’azienda. La Procura sta infatti indagando per abuso d’ufficio in relazione a un appalto che il Comune di Roma ha assegnato nel 2008 alla Sea.spa. Un’assegnazione su cui ci sono alcune ombre, primo perché è avvenuta con chiamata “diretta”, visto che all’epoca la società aveva un fatturato molto basso che le permise d’accaparrarsi il contratto senza partecipare alle gare. Da allora il bilancio dell’azienda è cambiato e oggi s’attesta a 50 milioni di euro. Merito certo del tariffario, che va da 900 a 5mila euro a seconda dell’intervento. Non appena nella Capitale si verifica uno schianto, la centrale operativa dei vigili invia la richiesta alla Sea, che manda gli operai sul luogo del sinistro e pulisce la carreggiata. Interventi risarciti dalle compagnie assicurative, che a loro volta ne fanno rivalsa sul responsabile dell’incidente. Una fitta collaborazione, insomma, che ha origini lontane e su cui sono in corso accertamenti da parte degli inquirenti. Che, nei giorni scorsi, hanno perquisito gli uffici del comando generale della municipale e sequestrato tutti i documenti relativi all’appalto. Ci si concentra sul rapporto tra l’ex capo dei vigili, Angelo Giuliani, e i vertici di Sea. Sarebbe stato proprio Giuliani a proporre al sindaco Alemanno l’assegnazione diretta all’azienda, diventata anche sponsor per molte attività del Corpo. Tra queste un libro scritto da Giuliani e dall’ex direttore di Sea.spa, Iano Santoro. Collaborazione finita nel mirino della Finanza.

PS: la lettera dell'assicurazione richiede il risarcimento danno a nome della società assicurata con loro.
 

Saunders

Member
A pagare i 700 euro chiesti ad Alessandra Mazzetti per pulire il sangue del figlio, Valerio Leprini, morto in un incidente a 15 anni, sarà il Comune di Roma. Lo ha annunciato con un tweet il sindaco Gianni Alemanno dopo la denuncia della donna comparsa sul quotidiano La Repubblica alla quale sono stati chiesti, tramite la lettera di un legale, i soldi per togliere dalla strada le macchie di sangue del figlio. si legge nel tweet. Infatti, «i carabinieri sono al lavoro per verificare la regolarità dell' assegnazione degli appalti alla società ' Sicurezza e Ambientè (Sea), a cui il Comune di Roma ha appaltato la pulizia delle strade e il ripristino della viabilità dopo gli incidenti stradali».

L’intera vicenda è al vaglio dei magistrati romani, che hanno messo sotto la lente l’attività dell’azienda. La Procura sta infatti indagando per abuso d’ufficio in relazione a un appalto che il Comune di Roma ha assegnato nel 2008 alla Sea.spa. Un’assegnazione su cui ci sono alcune ombre, primo perché è avvenuta con chiamata “diretta”, visto che all’epoca la società aveva un fatturato molto basso che le permise d’accaparrarsi il contratto senza partecipare alle gare. Da allora il bilancio dell’azienda è cambiato e oggi s’attesta a 50 milioni di euro. Merito certo del tariffario, che va da 900 a 5mila euro a seconda dell’intervento. Non appena nella Capitale si verifica uno schianto, la centrale operativa dei vigili invia la richiesta alla Sea, che manda gli operai sul luogo del sinistro e pulisce la carreggiata. Interventi risarciti dalle compagnie assicurative, che a loro volta ne fanno rivalsa sul responsabile dell’incidente. Una fitta collaborazione, insomma, che ha origini lontane e su cui sono in corso accertamenti da parte degli inquirenti. Che, nei giorni scorsi, hanno perquisito gli uffici del comando generale della municipale e sequestrato tutti i documenti relativi all’appalto. Ci si concentra sul rapporto tra l’ex capo dei vigili, Angelo Giuliani, e i vertici di Sea. Sarebbe stato proprio Giuliani a proporre al sindaco Alemanno l’assegnazione diretta all’azienda, diventata anche sponsor per molte attività del Corpo. Tra queste un libro scritto da Giuliani e dall’ex direttore di Sea.spa, Iano Santoro. Collaborazione finita nel mirino della Finanza.

PS: la lettera dell'assicurazione richiede il risarcimento danno a nome della società assicurata con loro.

Continuo a non capire cosa ci sia di strano... fosse stata fatta regolare denuncia del sinistro avrebbe pagato la sua assicurazione (e senza rivalersi). Per il resto dimenticavo che questo oltre che delle carrambe e delle defilippe è pure il paese dei demagoghi e degli alemanni... Del resto quel «Pagheremo noi del Comune la ripulitura della strada e cercheremo di punire chi ha chiesto i soldi alla madre di Leprini», corrobora l'opinione che ho del soggetto in questione. Arriviamo all'assurdo che una società che non si sa come abbia avuto l'appalto, come sia stata gestita e chissà quant'altre irregolarità possa avere in pancia, la si cerca di punire per aver seguito la procedura... :mumble: A ben pensarci questa sì che è colpa grave in Italia :rolleyes:
 

cicomendez

Guest
o sei de coccio, o sei de coccio.
nn c'è nulla di strano.
è vergognoso.
punto.

ah già ma nn è capitato a te o a qualcuno che conosci ... poi le cose improvvisamente cambiano.

nei meriti o demeriti di alemanno nn entro. che paghi lui o meno è solo in dettaglio che nn sposta di una virgola la questione immorale.

vabbè... famo finta di vivere nel paese dei balocchi.
 

Saunders

Member
o sei de coccio, o sei de coccio.
nn c'è nulla di strano.
è vergognoso.
punto.

ah già ma nn è capitato a te o a qualcuno che conosci ... poi le cose improvvisamente cambiano.

nei meriti o demeriti di alemanno nn entro. che paghi lui o meno è solo in dettaglio che nn sposta di una virgola la questione immorale.

vabbè... famo finta di vivere nel paese dei balocchi.

E' capitato anche a me, la mia assicurazione ha pagato per il rifacimento di un muro e per un palo buttato giù. E se ci lasciavo le piume la mia assicurazione avrebbe pagato lo stesso... o forse i danneggiati e l'impresa che ha rimesso a posto il palo non avrebbero dovuto chiedere di essere risarciti e/o pagati?

E' una vergogna? Può essere. A me pare solo una spettacolarizzazione. Ci si indigna a comando dei media. Riconosco la bravura di questi a sollecitarci la pancia :up:
 

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