MES,il VIRUS, l’Europa nasconde le carte: incontri coperti da SEGRETO (1 Viewer)

tontolina

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Mes, l’Europa nasconde le carte: incontri coperti da segreto
Mes, l'Europa nasconde le carte: silenzio assordante di Bruxelles

conomia /

Federico Giuliani - 30 gennaio 2020

Il Meccanismo europeo di stabilità (Mes) torna a far discutere. La revisione del Fondo salva-Stati, oltre a rappresentare un enorme rischio economico per molti membri dell’Unione europea, Italia compresa, presenta aspetti misteriosi già dalle sue radici.

Certo, possiamo parlare per l’ennesima volta dello spauracchio della ristrutturazione del debito, la spada di Damocle che potrebbe pendere sulla testa di quei Paesi in difficoltà finanziaria che decideranno di chiedere aiuto a Bruxelles. Possiamo anche analizzare il funzionamento base del Fondo, che non è un fondo d’investimento ma una sorta di trattato tra Stati che non risponde ad alcuna Costituzione dell’Unione europea. È possibile, infine, spiegare come il Mes possa sì prestare soldi a governi in panne ma come, allo stesso tempo, chieda loro in cambio lacrime e sangue.

Già, perché il Fondo salva-Stati, per assicurarsi che i debitori saranno in grado, prima o poi, di adempiere ai loro oneri, chiede loro di mettere in campo misure economiche drastiche. Le stesse – tipo tagliare la spesa pubblica o incrementare le tasse – che ricadranno sulle spalle dei cittadini.

Bugie e verità
Insomma, se il Mes appare già di per sé una beffa, la sua riforma è una beffa al quadrato. Ma non è finita qui, perché le trame che hanno preparato questo bel regalo a tutti i Paesi membri dell’Ue è addirittura una beffa al cubo. Il motivo è semplice: nessuno sa cosa è successo quando i rappresentanti del nostro governo sono volati a Bruxelles per farsi valere.
Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha raccontato alla stampa una versione dei fatti;
il premier Giuseppe Conte si è accodato;
il presidente dell’Eurogruppo (il centro di coordinamento europeo formato dai ministri delle Finanze dei 19 stati membri che adottano l’euro) Mario Centeno, ne ha fornita una abbastanza diversa.
Chi mente?
È pressoché impossibile dirlo con certezza, anche perché l’Europa, per l’ennesima volta, ha dimostrato di non essere trasparente.
Ma andiamo con ordine ricostruendo le tappe focali della vicenda.

Quando lo scorso dicembre in Italia infuriava la tempesta perfetta contro la revisione del Mes,
Gualtieri si recava all’Eurogruppo per “battere i pugni sul tavolo” e ottenere il rinvio della riforma “all’anno successivo”. Il ministro tuonava soddisfatto che non avrebbe mai permesso “di chiudere finché non si fosse specificato nelle conclusioni i termini chiesti dall’Italia”.
Quali sono questi termini? Niente di rilevante, a giudicare Centeno: “Come ho già spiegato ai leader lo scorso dicembre, l’Eurogruppo ha raggiunto un accordo sulla riforma del Mes. Non si tratta più di una questione di sostanza, ma solo della necessità di definire alcuni cavilli di natura legale”.

Mancanza di trasparenza
Delle due l’una: o il tandem Conte-Gualtieri sta mentendo (sa che non ci sono state né ci saranno modifiche rilevanti ma si ostina a dire il contrario) oppure è Centeno a bluffare. A questo proposito il quotidiano La Verità ha inoltrato una richiesta di accesso agli atti al Consiglio dell’Unione europea. La richiesta era semplice: visionare i verbali e le note di discussione sulla riforma del Mes e la “completa divulgazione della posizione del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, le sue dichiarazioni e i suggerimenti”. In linea teorica l’accesso agli atti dovrebbe essere garantito sia dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, sia dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue.
Insomma, una risposta era lecita e scontata.
La risposta in effetti è arrivata ma è stata a dir poco deludente.
Il segretario generale del Consiglio Ue ha allegato le bozze approvate durante la seduta, specificando che l’accesso agli atti “non è direttamente applicabile all’Eurogruppo, il quale è una riunione informale dei ministri delle Finanze dei membri dell’area euro”. Quanto viene deciso lì dentro è da considerarsi “confidenziale” e “nessun verbale né trascrizione può essere reso pubblico”.

Una risposta molto simile è arrivata anche in merito all’Eurosummit: “Le deliberazioni dell’Eurosummit sono coperte dall’obbligo del segreto professionale”.
Certo, il regolamento 1049/2001 stabilisce che possono essere rifiutate le informazioni che possono arrecare “pregiudizio della “politica finanziaria, monetaria o economica dell’Ue”.
Ma quali rischi corre l’Europa?
Nel frattempo è impossibile sapere se Conte e Gualtieri hanno davvero sbattuto i pugni sul tavolo, facendo una reale opposizione, o se il rinvio della riforma del Mes è stato solo l’ennesimo bluff per far calmare le acque. In attesa di riproporla, identica, in tempi migliori.
 

tontolina

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PERCHE’ IL SEGRETO SUL MES? Quale trappola ci nasconde l’Europa? Se lo chiede anche Salvini.

Il quotidiano La verità ha richiesto un accesso ai verbali dell’Eurogruppo nel quale veniva discusso il Mes meccanismo europeo di stabilità.
L’Eurogruppo non è altro che insieme dei Ministri delle Finanze a livello europeo, quindi si tratta di un consesso di public servant il cui lavoro dovrebbe essere pubblico, non una specie di loggia massonica che si riunisce e discute in segreto. Eppure notizie rilevanti per la vita di ogni cittadino europeo vengono discusse e letteralmente nascoste al pubblico.

Il Mes viene a riguardare da un lato l’intervento di questo fondo a favore delle banche , dall’altro in soccorso ad un eventuale default e del debito pubblico. Purtroppo , dietro questi interventi , vi è anche l’imposizione da parte di questo organo intergovernativo, privo di un vero controllo democratico, di politiche durissime di austerità punto parliamo di interventi simili a quelli che si sono visti in Grecia, con brutali tagli alla sanità, alle pensioni, ai redditi e forti aumenti dell’imposizione fiscale, tutte cose sulle quali si dovrebbe pronunciare il popolo, in modo Democratico. Invece, in barba a democrazia, trasparenza, legittimità a, tanto decantate da questi organismi europei, si impone un segreto che fa pensare al peggio.

Sul Mes sono circolate diverse ipotesi:
da quella addolcita del ministro Gualtieri, che lo vede solo come un piccolo fondo di garanzia, nel quale comunque noi mettiamo 125 miliardi di euro nostri,
a quella del presidente dell’Eurogruppo Centeno che invece lo considera come un vero e proprio strumento di governo economico vincolante per i singoli paesi: sulla base del ricatto del default del debiti nazionali il MES può imporre politiche di austerità durissime a solo vantaggio dei creditori. Il fatto che venga imposto il segreto fa temere che in realtà le intenzioni possano essere perfino peggiori e che tutto sia avvenuto con la piena complicità di Conte e Gualtieri.

Salvini su questo tema ha affermato
: “E’ intollerabile che l’Ue impedisca il libero accesso ai verbali delle sedute dell’Eurogruppo in cui si e’ parlato della riforma del Mes.
Vogliamo sapere la verita’. La trasparenza deve prevalere quando ci sono di mezzo il lavoro e i risparmi di milioni di cittadini”.

Ci chiediamo invece quale sia la posizione del Movimento Cinque Stelle, un tempo feroce avversario dell’Europa dell’austerità più brutale, ora docile, se non entusiasta, seguace del PD. Una volta volevano lo streaming per ogni incontro. Sono diventati ora fautori degli incontri secretati? Non sarebbe strano
 

tontolina

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NON mi fido più dell'eurocrati
hanno troppi segreti solo per uccidere i popoli
sono peggio di Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico detto anche Caligola
 

tontolina

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LA BATTAGLIA in EUROPA (di Marco Santero)

Rilancio con grande piacere questa splendida analisi dell’ottimo sito “dentro la notizia”, che mette in fila numerosi fatti interconnessi per arrivare alla conclusione che, se verrà firmata la riforma del MES, ci sarà l’attacco predatorio all’Italia “paro – paro” come accadde alcuni anni fa alla Grecia (come ho già sostenuto in vari articoli precedenti) che si è concluso con la totale predazione dei fattori produttivi Greci e alla riduzione in schiavitù del popolo greco (dagli areoporti ai porti, dal taglio draconiano delle PENSIONI IN ESSERE alla privatizzazione sostanziale della sanità, dal licenziamento e taglio selvaggio degli stipendi degli statali all’abbattimento degli stipendi dei lavoratori greci a livelli cinesi,

.....ecc.....
LA BATTAGLIA PER L’EUROPA (di Marco Santero)
 

tontolina

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anche Conte ben allineato con questa Dis-unione europea ha preteso il segreto sul MES
MES ► Garavaglia (Lega) racconta i retroscena della riunione con Conte



Massimo Garavaglia (Lega): “Noi avevamo chiesto a Conte almeno la possibilità di leggere qualche carta prima che lui andasse a discutere l’argomento”.

Proprio ai nostri microfoni il deputato leghista Claudio Borghi aveva raccontato della riunione a ‘porte chiuse’ tra Conte e altre quattro persone per visionare il MES, Meccanismo Europeo di Stabilità o fondo salva-Stati. Il trattato era in inglese e la riunione, che si è svolta al Ministero del Tesoro ed è durata all’incirca un’ora, imponeva che non fosse scattata alcuna fotografia.

Modalità vergognose secondo il Presidente della Commissione Bilancio della Camera.

A quella riunione Massimo Garavaglia, ex viceministro dell’economia e delle finanze ed esponente della Lega, c’era.
Ecco qualche dettaglio su quell’incontro nell’intervista di Francesco Vergovich e Antonello Angelini.

“L’unica cosa che non era un problema era l’inglese, anche se bisogna stare attenti perché alcune parole quando vengono tradotte possono avere significati leggermente diversi. Divieto di prendere appunti? Qualche appunto lo abbiamo preso, non si poteva riprodurre il testo. Quindi fare foto e quant’altro.

Noi avevamo chiesto a Conte almeno la possibilità di leggere qualche carta prima che lui andasse a discutere l’argomento.

Dopo la lettura che abbiamo fatto a Palazzo Chigi con Bagnai, la Castelli, un suo collaboratore e un collaboratore della presidenza del consiglio, in un’oretta, un’oretta e mezza, abbiamo fatto in tempo a leggerlo ampiamente e farci un’idea sufficientemente chiara dei punti critici che poi sono quelli che sono stati successivamente evidenziati. Tant’è che a seguito di questa lettura, quando poi abbiamo relazionato Matteo Salvini, Giorgetti e gli altri che si occupano della questione, l’input che è stato dato era di non procedere per avere un approfondimento più generale di tutta la questione. A questo poi sono seguiti anche atti formali.

In tutta Europa non si parla di salva-Stati, si parla di salva-banche. Perché nel salvare gli stati poi alla fine si salvano le banche. Questa è la sostanza che è nota in tutta Europa tranne che da noi”.


MES ► Garavaglia (Lega) racconta i retroscena della riunione con Conte - Radio Radio

 

@221

Forumer attivo
E dopo la riforma del Mes, una porcheria colossale a senso unico (trasformazione delle CACs da dual a single-limb. Rischio di ristrutturazione del debito con commissariamento stile Troika. L'introduzione di 2 linee di credito in modo che le banche tedesche piene di derivati possano attingere alle risorse -anche- italiane)
nuova fregatura all'orizzonte:
Per quanto riguarda l’Unione Bancaria (...)
spiccano due aspetti potenzialmente dannosi per le nostre banche ed il nostro debito pubblico. Infatti si pensa di incentivare la diversificazione dei titoli di Stato nei bilanci delle banche, facendo contribuire le banche al fondo di garanzia in base alla concentrazione dei titoli di Stato ed introducendo dei costi per la loro eccessiva concentrazione.

Esito finale: le nostre banche, per non essere penalizzate, essendo quelle con la maggiore concentrazione di titoli di Stato, dovrebbero disfarsi di una quota significativa dei circa €384 miliardi di titoli di Stato detenuti a fine dicembre. Quando Gualtieri sabato 8 a Brescia parlava di opposizione dell’Italia alla ponderazione dei titoli di Stato nelle banche, non poteva non sapere che il divieto di concentrazione produce comunque effetti penalizzanti per le banche, creando incentivi alla vendita.
estratto da startmag.it/economia/tutti-i-siluri-in-arrivo-dalleuropa-contro-litalia-e-le-banche-italiane/

Non si mette bene...
Dubito che governi indipendenti democraticamente eletti potranno stare in piedi se il debito pubblico non sta in piedi in modo autonomo.
Sarà contento Oettinger...
 

tontolina

Forumer storico
Avete mai sentito parlare di trilogo?
Prima di diventare parlamentare lo ignoravo anch’io, ma è importante sapere di che cosa si tratta per capire in che pasticcio siamo finiti e quanto siano stupidi, o forse solo ignoranti, quelli che cianciano di “Europa” presidio di democrazia.
Le cose stanno in un modo ben diverso: Goofynomics: Democrazia e trilogo.
Democrazia e trilogo

Guardatevi questo video:
Die Anstalt e il Grand Hotel Europa -2. parte (sott. ITA)

Intanto, una semplice considerazione.

Da noi una satira così fattuale e spigliata su temi simili sarebbe semplicemente impensabile, ed è esattamente per questo che siamo una colonia. Senza nominare i nostri giullari di regime, tutti diritti (in)civili e distintivo, che sul tema sono non pervenuti semplicemente perché non ci arrivano, vi lascio solo immaginare il corruccio che dall'Olimpo delle nostre istituzioni calerebbe su noi poveri mortali: roba da far sembrare l'Iliade di Monti un romanzo di Jerome K. Jerome (con la K di Klapka, nel caso qualche ggiornalista tanto colto quanto sensibile vi veda un ammiccamento al Ku Klux Klan). Come minimo, l'AGCOM, quella che tollerò senza fiatare becere menzogne sulla realtà della crisi greca (eh sì, è ancora quella, di proroga in proroga...), comminerebbe (indipendentemente, ça va sans dire...) una bella multa milionaria a chi osasse tanto (sempre che prima qualche Commissione contro l'odio non fosse intervenuta).

In Germania si può fare satira, in Italia no, e quindi non la si fa.

In Germania, del resto, si può fare anche politica, e quindi la si fa (e i responsabili dello sfascio dell'Europa, cioè i pasdaran del progetto unionista, cominciano a pagare seriamente pegno), mentre da noi qualsiasi manifestazione di dissenso viene criminalizzata come odio e deferita alla psicopolizia (un esito che, per quanto da noi ampiamente previsto, costituisce un lieve ostacolo a una sana dialettica democratica. A proposito, non mi ricordo se vi ho detto che sono membro della Commissione Segre...).

Le considerazioni che precedono hanno la loro importanza, ma quello che più mi colpisce del video non è tanto la dimensione satirica, giocata su una chiave piuttosto ovvia, qui da noi ottimamente interpretata dal Pedante con la sua serie su Maria Antonietta, quanto quella pedagogica. Si dice che Pulecenella pazzianno pazzianno dicette 'a verità. Appunto. Anche Die Anstalt, pazzianno pazzianno, fornisce una spiegazione assolutamente perspicua di come funzionino le istituzioni europee. Perspicua, naturalmente, nei limiti in cui può esserlo la spiegazione di una cosa messa su apposta per non poter essere capita.

Il video non cita lo strano caso del dottor Ecofin e del signor Eurogruppo, di cui in questo blog ci occupammo anzitempo (qui, tradotto qui), ma l'omissione è del tutto scusabile con la volontà di attenersi al quadro complessivo, senza entrare nelle filiere tematiche, e in particolare in quella economica, per quanto importante sia. Quando di questo caso ce ne occupammo noi il tema era molto meno popolare di quanto lo sia diventato adesso, tanto da suscitare perfino l'attenzione della nostra amica Durchsichtigkeit International, che è arrivata con un bel ritardo di quattro anni su Goofynomics a porsi la nostra stessa domanda: who governs the euro area? (e se se la pone un'emanazione del capitalismo tedesco questa domanda ha un peso ben diverso da quando ce la ponevamo noi), e da promuovere negli addetti stampa di Bruxelles una riflessione piuttosto radicale sulla necessità di abolire l'Eurogruppo (è già, ci sono arrivati anche loro, i mitici giornalisti anglosassòni - a me piace pronunciarlo così, come lo avrebbe pronunciato Alberto Sordi doppiando Ollio, soprattutto dopo certe performance all'ultimo "Euro, mercati, democrazia"...).



Ma noi dell'Eurogruppo parlavamo già cinque anni or sono perché noi avevamo letto il libro scritto sei anni fa da Giandomenico Majone: Rethinking the Union of Europe Post-Crisis. Noi siamo già da cinque anni sull'agenda cui i mentecatti (cioè tutti gli altri: duole dirlo, ma è fattuale) arrivano solo oggi, quella dell'irrazionalità e dell'opacità della costruzione europea, ed è per questo che la nostra analisi è più avanzata e credibile: perché quando gli altri erano ancora nella fase della negazione, noi eravamo già in quella dell'accettazione della realtà, che è il presupposto necessario per un reale cambiamento.

Tuttavia, credo di non avervi mai parlato del trilogo, che, ve lo confesso, ho sentito menzionare la prima volta da quando sono parlamentare: sarebbe un incontro informale fra la Commissione, il Consiglio e il Parlamento (le tre teste del Cerbero legislativo europeo), in cui si raggiunge un accordo politico, che deve poi essere confermato nelle rispettive sedi formali. Fra trilogo e procedura legislativa ordinaria esiste quindi lo stesso rapporto che fra Eurogruppo e Ecofin: c'è una sede opaca in cui si decide, e una sede trasparente in cui si fanno timbri, ceralacche e family photos.
Sussistono però due differenze.
La prima, ovvia, è che l'Eurogruppo (sede informale di decisione del Consiglio dell'Unione Europea) esiste solo nella filiera economica, o almeno spero.
La seconda, meno ovvia, è che, a quanto ne so io, l'Eurogruppo è almeno normato da un protocollo (il che rende ancora più ambigua la sua posizione di organismo "formalmente informale"), mentre il trilogo no. Non mi risulta, ma se sbaglio mi corrigerete, che i Trattati menzionino il trilogo, tant'è che nello spiegone ufficiale sulla procedura legislativa non se ne fa cenno. In effetti l'art. 294 TFUE parla del Comitato di conciliazione, che qualcuno, per confondere le acque, chiama trilogo formale, ma che è un'altra cosa. Protocolli sul trilogo non ne ho visti, ma sarà un limite mio. La sintesi quindi è che in un progetto politico che è principalmente un progetto economico tutte le decisioni hanno un momento di opacità (il trilogo), ma quelle economiche ne hanno due (Eurogruppo e trilogo)!

Naturalmente questo modus operandi non lascia tutti molto soddisfatti. A titolo di esempio, qualcuno (per fortuna, mi piace sottolinearlo, un italiano) ha trovato fastidioso che nel mitologico "documento a quattro colonne" del trilogo la quarta colonna, quella che descrive il compromesso raggiunto dalle tre teste di Cerbero, sia segretata. Ne è sorto un interessante dibattito, anche perché il Tribunale dell'Unione Europea ha dato ragione al ricorrente (i dettagli sono qui).

Quella della trasparenza, come sapete, è una battaglia che ho fatto mia da quando, ignorando buona parte di quanto vi ho raccontato oggi, mi trovai di fronte una certa persona, un certo giorno, in una certa stanza, che mi disse, a proposito di un certo Trattato, che io non potevo visionare le bozze della sua riforma nonostante il premier mi avesse chiesto di farlo perché queste bozze erano segrete.
Intanto, sintetizzo quello di cui abbiamo parlato oggi con le parole di un mio amico giurista:

"mettiamo in piedi un sistema che per numero di stati, maggioranze qualificate, organi, competenze, procedure, etc. è così complicato e farraginoso che il rischio di incepparsi è la regola... quindi per risolvere questo problema di "efficienza decisionale", ci inventiamo dei luoghi "informali", dove prendiamo le decisioni (il trilogo; l'eurogruppo). Cioè: noi viviamo (?!) in un sistema in cui due fra i principali (o forse proprio i principali?) organi decisionali sono "informali". LETTERALMENTE MILLENNI DI CIVILTA' GIURIDICA BUTTATI NEL CESSO. Per i posteri: si direbbe che sia diventato un luogo decisionale così preminente esattamente perché è informale."

Siete d'accordo, vero, che Zingaretti, quando blatera di democrazia, e di Lega pericolosa per la democrazia perché nemica dell'Europa, fa solo tanta tenerezza?
Hanno sostenuto e caldeggiato una mostruosità giuridica che non ha capo né coda, la accettano supinamente, senza adoperarsi per darle un senso
(che a mio avviso non può avere: ma è solo cercando di darglielo che lo rendi evidente...), e saranno spazzati via per questa loro incoscienza da apprenti sorcier. Incoscienti pericolosi per la loro inconsapevolezza, e per la loro fredda e lucida determinazione a etichettare come odio qualsiasi tentativo di promuovere consapevolezza, ma in fondo patetici nelle loro insanabili contraddizioni e nel loro tentativo di sopravvivere contro il vento della Storia, che ormai definitivamente spira in direzione a loro contraria. Il 2018 non avrà risolto molto, e nessuno si aspettava, credo, che potesse risolvere tutto, ma ha dato a molti la voglia di partecipare e la speranza di potersi autodeterminare. Questa è la battaglia che qui abbiamo sempre combattuto, e questa battaglia non è stata persa. Per la differenza fra battaglia e guerra vi rinvio comodamente a un qualsiasi dizionario: vanno bene anche quelli dei piddini (che loro leggono senza capirli).

Pubblicato da Alberto Bagnai a 12:50
 

tontolina

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Avete mai sentito parlare di trilogo?
Prima di diventare parlamentare lo ignoravo anch’io, ma è importante sapere di che cosa si tratta per capire in che pasticcio siamo finiti e quanto siano stupidi, o forse solo ignoranti, quelli che cianciano di “Europa” presidio di democrazia.
Le cose stanno in un modo ben diverso: Goofynomics: Democrazia e trilogo.
Democrazia e trilogo

Guardatevi questo video:
Die Anstalt e il Grand Hotel Europa -2. parte (sott. ITA)
Pubblicato da Alberto Bagnai a 12:50

Borghi: Giorgetti ha presentato una mozione per uscire dall'UE!! Trump e Putin scioglieranno l'UE?
 

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