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sundance

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Bond euro in territorio negativo dopo forti dati Usa
Reuters - 27/09/2006 19:06:34
LONDRA, 27 settembre (Reuters) - I governativi della zona euro sono in calo azzerando i guadagni precedenti dopo i dati sulle vendite di nuove case negli Usa che mostrano un inatteso rialzo ad agosto.

Le vendite di case mono-familiari sono incrementate del 4,1% ad agosto a un tasso destagionalizzato di 1,05 milioni dopo la revisione al ribasso del riscontro di luglio.

Il dato mette in discussione la tesi secondo cui il mercato immobiliare statunitense sta rallentando e danneggerà la fiducia dei consumatori.

"Il mercato prevedeva un calo, ma le vendite sono salite. Questo ha spinto a vendere, tuttavia dovremo aspettare e vedere se il dato sarà rivisto il prossimo mese", dice un trader a Londra.

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Qualcuno sarebbe così gentile da spiegarmi perchè più vendite di case in Usa dovrebbe far vendere bond denominati in Euro. Non dovrebbe essere il contrario ?
Più case + inflazione --- > tassi americani in su e quindi vendita di bond in US $ ed acquisto di bond in €.
 

GIANNI 113

Nuovo forumer
grafici settoriali

[C'e qualcuno in grado di segnalarmi un sito dove trovare l'andamento grafico di indici settoriali?
Grazie per l'attenzione
GIANNI 113
 

alan1

Forumer storico
Analisi intermarket 2 ottobre 2006

Siamo a fine mese, e su un cluster minor, il cluster major è previsto subito prima di metà ottobre, ma ultimamente i cluster minori hanno giocato ruoli più significativi dei maggiori :cool: .

Il mercato negli ultimi mesi è cambiato di struttura,
la forte correlazione che ha afflitto il mercato per 3 anni sembra stia svanendo, appaiono i rudimenti delle decorrelazioni storiche, anche se ancora è presto per esserne convinti.

Da un lato la Fed si trova in un bivio tra perseguire i rischi di inflazione e quindi pensare ad un altro futuro aumento dei tassi,
o anticipare l'aiuto ad un mercato USA che sembra ormai rallentato.
Presumibilmente non faranno nulla per un po', anche perchè la situazione Geopolitica può cambiare velocemente e far risvegliare il rischio di inflazione che ultimamente si è assopito,
ed anche perchè se gli indici non cominciano a scendere, non c'è bisogno di aiutarlo con un ribasso dei tassi.

Sulla lunghissima distanza i grossi cambiamenti rispetto ai decenni passati si giocheranno tutti sul comportamento del Dollaro e delle monete Asiatiche Emergenti,
dobbiamo ancora scoprire cosa ciò comporterà.

Il rimbalzo dai minimi estivi continua ad essere non partecipato,
ci sono inoltre diversi segnali tecnici di divergenza e di fine struttura.

Tra l'altro io monitorizzo molti gestori attivi che hanno dimostrato qualità, e sono quasi tutti scarichi.

E' vero anche che i trend nascono in sordina, ma di certo ci sono tutte le condizioni per pensare che il rimbalzo sia effimero.

L'attuale fase del ciclo economico tra l'altro prevede proprio che la fase terminale della distribuzione sia la più ingannatoria, e difficile da interpretare.

Persistono quindi tutti gli elementi per confermare lo scenario che porto avanti da un anno ormai, ovvero che si vada in autunno 2006 a fare il minimo ciclico.

Per contro c'è un sacco di gente che è scarica, e quindi non vedo come si possa scendere con velocità, se già si è scarichi, ciò mi fa immaginare che la discesa possa essere più lenta e ingarbugliata del previsto e magari arrivare a dicembre (come già dissi l'altra volta).

Se invece si dovesse davvero rompere verso l'alto, sarebbero in molti a dover rincorrere il mercato, e si partirebbe veloci.

Pertanto è ancora il caso di stare attenti con gli short senza un segnale preciso anche se si credesse fortemente nel calo, perchè a fronte di un possibile guadagno lento, si correrebbe il rischio di una perdita veloce.

Ma quì naturalmente ognuno dovrà adattarsi al suo modo di operare.
 

gipa69

collegio dei patafisici
I susseguenti nuovi massimi di diversi indici e settori mostrano un segnale di forza evidente dei mercati finanziari nella fase stagionale che solitamente è quella maggiormente negativa.
La posizione di estrema titubanza da parte degli investitori individuali ha portato in questa ultima settimana ad un rientro di investitori e quindi ad una certa crescita dei volumi up ed ad una settimana estremamente positiva anche se molto selettiva.

Inoltre il calo delle commodity energetiche da una parte nella loro componente speculativa e la formazione di liquidità valutaria dall’altra hanno dato altra linfa ai mercati azionari sebbene in forma diversa rispetto al recente passato.

Il settore commodity e materials ha ampiamente sottoperformato il mercato mentre le big caps hanno cominciato a sovraperformare soprattutto nella componente ciclica e di crescita.
I mercati emergenti hanno cominciato a sottoperformare i mercati avanzati soprattutto nella loro componente speculativa (Emergenti sudamericani vs emergenti asiatici)

Questa rotazione e cambiamento di leadership è avvenuto senza una correzione significativa nel pieno rispetto delle teorie macro delle principali case di investimento.

Questa teoria sostiene che le pressioni speculative sul settore energy e sull’immobiliare si sono finalmente ridotte permettendo una riduzione delle pressioni inflazionistiche così come un calo della crescita Usa anche consistente potrrà essere controbilanciata dalla crescita globale che subirà meno che in passato l’influenza del ciclo Usa.
Non mi sto a dilungare sui supporti macro che sottendono a questo scenario che sono comunque innumerevoli.

A supporto di questo scenario, come dicevamo all’inizio del commento, abbiamo un sentiment degli investitori individuali e dei newsletters writers ancora non molto positivo anche se in questa settimana si è molto convertito al rialzo.

Attualmente però la situazione non è ancora definitiva e questo apre il fianco a delle possibile sorprese.

La correzione delle commodity ha investito principalmente energy e metalli preziosi cioè i due settori che hanno un maggiore impatto sulle aspettative di crescita dei consumi da una parte e di crescita dell’inflazione dall’altra.
La mancata discesa delle commodity industriali segnala la fine della speculazione più aggressiva sul settore ma non il reverse dei trend macro e psicologici a sostegno della forza del comparto.

I mercati credono comunque in una crescita sostenuta e la posizione delle commodity è tale che una loro ripartenza in relazione al rasseneramento dello scenario di crescita globale ex Usa porterebbe in breve tempo gli indici del settore su livelli molto elevati e nuovamente pericolosi.

La backwardation delle scadenze tra i 3 e i 27 mesi dei future sui metalli di base rimane molto elevata mentre è rientrata parzialmente quella sulle scadenze più brevi segnalando che questa illustrata sopra è la convinzione del mercato.

Occorrerebbe quindi una nuova ondata di timore sulla crescita per impostare maggiormente il mercato delle commodity per una correzione di maggiore profondità sia in termini di tempo che di prezzo per esaurire davvero i timori inflazionistici.

Nel frattempo il mercato ha raggiunto sulle big cap tech, finanziarie e industriali importanti livelli di ipercomprato di breve e gli indici di settori hanno raggiunto importanti livelli di resistenza con configurazioni di prezzo che segnalano la possibilità di una inversione.
I settori ritardatari si sono indeboliti nel finale di seduta di venerdì in maniera improvvisa e rapida.

Per il momento la liquidità sintetica ha sostenuto il mercato ma come visto nel commento di venerdì vi sono le condizioni per una nuova forza dello yen e quindi una contrazione di liquidità almeno di breve.

Riprendiamo uno stralcio:

“ Nelle ultime settimane lo Yen si è indebolito maggiormente contro dollaro US e questo ha portato la posizione dei Cot su estremi da reverse e il cross al test di resistenze multiannuali, livelli da cui una pausa correttiva è possibile.
Da dove la principale valuta da indebitamento può portare nuova liquidità ad un sistema finanziario in cui i continui rialzi dei tassi hanno tolto parte della linfa necessaria alla crescita?
Indebolendosi contro le altre valute finanziarie quali Eur o Gbp sebbene anche in questi casi la strada non sembrerebbe molto agevole per importanti resistenze ormai prossime e soprattuto nel caso dell'euro per possibili pressioni politiche contro un ulteriore debolezza dello Yen visto che già il raggiungimento dell'area 150 aveva manifestato certe lamentele. (area intorno ai 154/155 mostra altre possibili resistenze)

Ho il mercato trova altre fonti di liquidità importanti oppure una nuova forza dello yen potrebbe indebolire di nuovo i mercati.”


Concludendo, il trend degli indici è positivo,seppure in condizioni intermarket e di forza relativa non esaltanti.

Il tentativo rotazionale senza correzione sostenuto dalla liquidità sintetica al fine di attirare investitori individuali e fornire nuova linfa ai mercati è in fase di realizzazione ma si mostra ancora debole in quanto la rotazione non si è conclusa.
Gli asset investiti dalla liquidità in entrata sono attualmente in ipercomprato e su livelli importanti di resistenza.
La liquidità sintetica potrebbe subire una contrazione.
Il Vxo ha raggiunto livelli di confidenza che hanno spesso segnalato la possibilità di correzione o almeno di consolidamento nel giro di qualche seduta.

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La possibilità di una fase correttiva ci sono salvo ingressi massicci degli investitori individuali o prolungata debolezza dello yen.
 

giomf

Forumer storico
Che prospettive di breve avrebbe il settore dei titoli bancari-finanziari ... (mondiali).... ??

Forse gli indici USA vogliono fare nuovi massimi ...qualcuno mi sembra abbia già superato
quelli di maggio scorso e del 2000 DJ ... ? SP.... ? )

( scusate la domanda stupida e incompetente ma, come diceva un amico
....beata ignoranza...se sta bene de testa, de core ..e..de panza.... :lol: :lol: :lol: ! )
 

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