"Mercati" (1 Viewer)

giomf

Forumer storico
Mi interesserebbe molto sapere la Vostra opinione . .su quali
percentuali di probabilità abbiamo che il minimo del ciclo presidenziale
2002-3-----2006-7 . .sia stato quello del giugno scorso o lo sarà
un minimo futuro verso primavera 2007 . . . con rialzi nella seconda parte
del 2007 . .

mille mille grazie
 

Giuppy

Forumer attivo
giomf ha scritto:
Mi interesserebbe molto sapere la Vostra opinione . .su quali
percentuali di probabilità abbiamo che il minimo del ciclo presidenziale
2002-3-----2006-7 . .sia stato quello del giugno scorso o lo sarà
un minimo futuro verso primavera 2007 . . . con rialzi nella seconda parte
del 2007 . .

mille mille grazie

giomf nessuno ti potrà mai dare info precise in merito perchè se qualcuno era a conoscenza di queste cose erano già proprietari di un isolotto e se ne fregavano del trading....

Ricorda sempre mai anticipare il mercato e pensare di essere più furbo di lui....sarebbe come pretendere di acchiappare un coltello al volo mentre cade sulla tua testa!
Una volta ci puoi riuscire ma le altre 999 volte ti trafigge il cranio!

Ricorda sempre: trend is your friend....

Ciao
G.
 

giomf

Forumer storico
Perdonatemi . .alle mie continue domande sul ciclo presidenziale Gipa69 ha già
risposto più volte, anche se non trovo più se in questo tread o su altri . .

Ho letto da qualche parte che ci sarebbe l' ipotesi di un SuperCiclo. .
( di 8 anni . .? ..2 cicli di 4 anni fusi . .fra loro . .senza nè un profondo minimo
fra i 2 . .nè..un vero minimo ...) . .cioè vari fattori. .
il Soft Landing (atterraggio morbido) . .appunto la FED che all' inizio del 2007
potrebbe essere più portata al ribasso dei tassi anzichè al rialzo . . .i tassi europei
relativamente bassi . . l' alta liquidità sui mercati data anche dall' enorme uso
di derivati ( che libera liquidità ). . la forte attrattiva verso le seppur piccole
borse di paesi emerg. dell' oriente con alte prospettive di crescita ( Cina. India, Vietnam, Corea, ecc..) .. .

Tutti questi fattori potrebbero portare insomma a un ciclo continuo di 8 anni . .
( sicuramente ho detto molte fesserie . .es. se un' asset-class es. materie prime
...non scende di prezzo ...non può ..salire continuamente un' altra ....
es. azioni ..boh..forse..)

Comunque se qualcuno ha tempo di mettere qualche osservazione . . .
 

alan1

Forumer storico
Analisi intermarket 3 dicembre 2006

In questo ultimo periodo il mercato ha reagito in buona sintonia con i parametri tecnici sui prezzi e sul tempo.

Infatti abbiamo avuto una discesa in novembre fino a coincidere con un piccolo cluster (fine novembre ca.) e alcuni supporti di breve su vari mercati, poi la ripartenza negativa che a inizio dicembre ha rotto questi supporti di breve.

Abbiamo ora un cluster major tra una decina di giorni e supporti di medio periodo importanti, al contrario ci stiamo avvicinando a resistenze significative sui Bond.

Ciclicamente quindi potremmo avere un minimo importante fra qualche giorno che coinciderebbe con valori di prezzo e di tempo determinanti.

In quella eventuale circostanza ci giocheremo il futuro del prossimo trimestre, infatti la rottura di quell'evento in accelerazione potrebbe portare al ribasso di chiusura ciclico,
ma sinceramente dubito che si potrà rompere al primo tentativo una struttura tecnica così importante e lungamente costruita.

L'ipotesi inversa, e ciclicamente altrettanto probabile, è un rimbalzo finale che dovrebbe chiudere il ciclo e portarci tra gennaio e marzo nelle condizioni di fare il vero ribasso di chiusura.

Tale ribasso, come sapete, ad inizio anno lo avevo previsto per ottobre in prima battuta, con la possibilità di slittamento a marzo 07 (a cui credevo meno);
rimaniamo per ora in questa dinamica.

Dal punto di vista di ciò che sta avvenendo sui mercati, questo scenario è confermato,
ovvero allo stato attuale tutto ciò che avviene è compatibile con questo scenario, ed anzi ci guida verso questo scenario, anche se sinceramente il rimbalzo dall'estate lo prevedevo meno corposo e possibilmente sotto i massimi precedenti.

Ribadisco come il ribasso finale non dovrebbe essere enorme, l'indicazione del 20% che diedi in relazione ai mercati globali (di più in Europa) rimane il mio pensiero attuale,
sulla lunga distanza questo 20% non peserà troppo ed è quindi compatibile con quell'atterraggio morbido che molti immaginano.

Ma il bello verrà dopo, perchè se è evidente che questo ciclo è andato molto più lontano del previsto, è altresì ipotizzabile che il prossimo ciclo sia ben più debole di questo (il minimo del 2010 ca. potrebbe essere molto più basso di quello che ora abbiamo davanti).
 

sundance

Nuovo forumer
Re: Analisi intermarket 3 dicembre 2006

alan1 ha scritto:
In questo ultimo periodo il mercato ha reagito in buona sintonia con i parametri tecnici sui prezzi e sul tempo.....


Grazie alan.
Ci indicheresti anche un paio di grafici per visualizzare ciò che hai spiegato a parole ?
 

gipa69

collegio dei patafisici
Durante la scorsa settimana la rottura della trendline ascendente dello Spx aveva convinto molti del possibile sviluppo di una correzione di medio degli indici azionari tenuto presente che durante queste sedute di debolezza si erano sviluppate interessanti comportamenti interni ai mercati ed esterni che potevano segnalare una seria pausa correttiva:
1)Debolezza del settore finanziario
2)Forza dell'oro contro le commodity industriali
3)Allargamento della curva sui tassi
4)Debolezza dei mercati del medio oriente
5)Possibile rerating del mercato Giapponese
6)Nuova forza delle commodity

In realtà però, pur rimanendo tutti questi elementi di incertezza il mercato è riuscito con un buon guizzo a recuperare la trendline segnalando, seppure con pericolose divergenze la possibile ripresa del trend rialzista.

Personalmente rimango orientato sulla possibilità che la fase di consolidamento prosegua ancora seppure al momento non sembrerebbe tale da fare eccessivi danni seppure i livelli da monitorare sullo spoore non sono poi cosi' lontani (1377 e 1363).

Sebbene vi sia una certa divergenza tra i vari poll sul sentiment degli investitori i grafici sui fondi Rydex mostrano che gli individuali stanno ancora entrando sui mercati sebbene con cautela ed in particolare proseguono le chiusure delle posizioni bearish.
Sebbene vi sia ancora spazio le posizioni degli individuali si vanno via via più estese.

11651847451201.gif


116518475812012.gif


Le dichiarazioni delle autorità monetarie asiatiche, russe e del medio oriente hanno posto pressioni al dollaro. (collegate probabilmente agli incontri previsti il 14 dicembre tra Bernanke e Paulson e le autorità Cinesi alfine di "preparare" meglio l'incontro)
Su questo si sono innestate la riduzione dello spread tra rendimenti obbligazionari dell'area dollaro rispetto ad altre aree e la situazione macro USA che gli ultimi dati USA mostrano in peggioramento.
I future quotati al CME sui prezzi degli immobili scontano una discesa più marcata dei prezzi nei primi sei mesi del prossimo anno (e questo potrebbe essere effettivamente un problema per i mutui totali) ed i consumi mostrano una chiara divergenza di vendite tra gli store che si rivolgono alla fascia alta (vendite in crescita) e quelli che si rivolgono alla fascia bassa (vendite in calo).

Tutto questo ha creato il movimento più importante nel corso della settimana e cioè il forte movimento correttivo del dollaro, movimento che è apprezzato dalle autorità monetarie USA se avviene gradualmente ma non è tollerato se subisce accelerazioni che possono destabilizzare l'intero sistema finanziario.
Come detto in passato le autorità USA preferirebbero nella situazione attuale essere costrette a muovere i tassi tra diverso tempo mentre invece i mercati richiedono ormai a gran voce in tanto auspicato taglio.
Il movimento della settimana sulla curva dei tassi sottolinea questo con l'allargamento dello spread tra le varie scadenze che dal mio punto di vista potrebbe portare a delle conseguenze anche sui mercati azionari.
Su questo grafico è segnato lo spartiacque da seguire in chiave intermarket.

1165185276tyxfvx02122006.gif



I carry sono in fase di riduzione e questo è una delle cause della debolezza della settimana non sviluppatasi in maniera massiccia negli USA perchè li gli investitori individuali sono attualmente compratori e quindi limitano maggiormente i movimenti rispetto agli altri mercati. (e la debolezza del dollaro favorisce gli arbitraggi su quel mercato..)

1165185395dbvspx01122006.png


Per la prossima settimana continuare a osservare i segnali di debolezza elencati all'inizio del post può essere utile per capire la profondità di questa correzione.
In particolare un commento in più lo voglio riservare all'andamento del petrolio.
Infatti un suo recupero potrebbe essere una spada di damocle per i mercati ma solo se questo recupero avverrà in maniera complessiva e non solo per la debolezza del dollaro.
Per questo motivo il modo milgiore per osservare le eventuali pressione inflazionistiche del settore energy è opportuno confrontare l'andamento del petrolio con l'andamento di una delle valute più forti della fase attuale (l'euro).
Notare come la correlazione del prezzo del petrolio in Euro e gli indici azionari sia molto più lampante che non con il semplice prezzo del petrolio.

1165185747wtixeurspx02122006.png
 

alan1

Forumer storico
Re: Analisi intermarket 3 dicembre 2006

sundance ha scritto:
Grazie alan.
Ci indicheresti anche un paio di grafici per visualizzare ciò che hai spiegato a parole ?

Non sono sicuro di aver compreso cosa chiedi,

comunque metto qualcosa.


Le condizioni tecniche di breve sono diverse tra i vari mercati, ma con riscontri analoghi,
prendo a prestito i grafici di IO e uso solo lo ES50 perchè ben rappresentativo di ciò che è accaduto:

1165231606es503m041206.jpg


Si vede bene una rottura assimilabile al taglio di neckline di un T/S di breve.


Sul lungo abbiamo supporti consistenti più in basso:

1165231685eu503a041206.jpg


Media 200 gg blu; trend line di crescita rossa; supporto statico verde della congestione primaverile testato più volte prima e dopo.
In marrone la neckline vista sopra.



Infine un doppio grafico non mio ma inviatomi da un amico, che riassume bene i riscontri che ho sui miei indicatori di spessore e ampiezza:

1165231891spess041206.jpg


Sopra il Value Line Appreciation Potential è su valori di ipercomprato, confermato in anticipo dal Net New Higth.
Sotto vediamo come questo indicatore anticipi bene i massimi dell'S&P500.
Parliano ovviamente di medio periodo non di domani.
 

giomf

Forumer storico
gipa69 ha scritto:
.Per questo motivo il modo milgiore per osservare le eventuali pressione inflazionistiche del settore energy è opportuno confrontare l'andamento del petrolio con l'andamento di una delle valute più forti della fase attuale (l'euro).
Notare come la correlazione del prezzo del petrolio in Euro e gli indici azionari sia molto più lampante che non con il semplice prezzo del petrolio.
Immagine sostituita con URL per un solo Quote: http://www.investireoggi.it/phpBB2/immagini/1165185747wtixeurspx02122006.png

1 ) Se potessi spiegare in termini più "terra-terra" . .questa fase . . .

2 ) Non son sicuro di aver capito cosa sono le 2 linee . . .forse la blu sarebbe
il prezzo del crude in € ....la nera ...? ...forse lo S&P500 in €.... ?

3 ) Il prezzo del crude ( in € ) ....sarebbe correlato ..con gli indici azionari ..... ?

mille grazie
 

gipa69

collegio dei patafisici
giomf ha scritto:
1 ) Se potessi spiegare in termini più "terra-terra" . .questa fase . . .

2 ) Non son sicuro di aver capito cosa sono le 2 linee . . .forse la blu sarebbe
il prezzo del crude in € ....la nera ...? ...forse lo S&P500 in €.... ?

3 ) Il prezzo del crude ( in € ) ....sarebbe correlato ..con gli indici azionari ..... ?

mille grazie

Il petrolio è comunemente quotato in dollari.
Questo fa si che le variazioni del dollaro possano influenzarne l'andamento.
Quotando il petrolio in Euro si cerca di ripulire l'andamento del petrolio dall'influenza del cambio.
(sarebbe ideale realizzare l'andamento del petrolio contro un paniere valutario ma l'euro può andare bene nella fase attuale).

Il grafico del petrolio in euro permette di vedere al meglio le eventuali tensioni inflazionistiche che la sua crescita potrebbe esercitare sui mercati azionari.
Come noterai le due tendenze sono di comune crescita (legato al discorso di crescita economica globale ecc.) ma nel momento di spike del prezzo del petrolio (e quindi dei timori inflazionistici) i mercati hanno ripiegato almeno parzialmente.

La discesa invece del'ultimo periodo è stata una delle concause che ha portato al rally attuale.
 

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