Maurizio Cattelan (1 Viewer)

Barlafuss

Forumer storico
A me diverte Cattelan,lo trovo intelligentemente dissacrante. È arte, non è arte la sua? Non so rispondere. Costano troppo le sue opere? Anche a questa domanda non so dare una risposta. Se non sbaglio l'artista più pagato del mondo è Koons e ci si potrebbero porre le stesse domande che si son fatte per Cattelan.Comunque dopo Warhol, l' action painting, I lavori da illusionista di Christo credo valga un po' tutto. Preferiamo i lavori artigianali di Castellani e Bonalumi, che a seconda dei numeri di chiodi creano un' estroflessione diversa sulla tela forse? O i frattali di Pistoletto,le infinite pastorali di Brindisi, le cartoline di Cascella? A me annoiano. Certo Cattelan non è Bosch e neanche Picasso ma non credo si possa neanche fare un paragone.
 

Ziig

Forumer attivo
@RedArrow : sinceramente fosse così facile ci sarebbero maree di cloni di Cattelan, tutti famosissimi, tutti miliardari; hai idea di quanti possono vantare conoscenze non di un giornalista ma di critici, giornalisti, collezionisti e hanno disponibilità economiche per organizzare la cosa anche commercialmente? guarda caso nessuno lo fa o chi lo fa è solo un provocatore che poi sparisce nel nulla.
Cattelan sono anni che è lì, e ogni volta è un successo (o un insulto, a scelta); non banalizzerei la cosa in modo sbrigativo, come dice uno dei titolari di un podcast che seguo spesso "ragazzi, è tutto molto più complicato di così" (riferito a tipo ogni argomento dello scibile umano :D).

Per quanto riguarda invece il fatto che sia apprezzato dal 99% delle persone...beh si, se restringi il campione ad appassionati di arte post 2ww con una predilezione per il contemporaneo può essere che sia apprezzato in una misura superiore al 50%, peccato che stiamo parlando di cosa, lo 0,01% della popolazione mondiale? per tutti gli altri è un deficente.
 

Cris70

... a prescindere
Comunque sia parliamo dell'artista Cattelan. Che poi la sua non sia arte ma "costruita ad arte" rimarrà una lunga diatriba dove l'unico a vincere sarà comunque lui.

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Cris70

... a prescindere
E il mercato gli va dietro...

"... Maurizio Cattelan (1960) è entrato nel mondo dell’arte abbastanza per caso (dopo aver lavorato in un ospedale e poi fabbricato mobili), ma è diventato il più faceto dei propri provocatori.

Le sue opere coniugano una buona dose di irrisione e una critica volutamente immatura del mondo odierno. Fa parte di quella famiglia di artisti – tra i cui padri figura Marcel Duchamp – che riescono a far cadere in trappola le strutture stesse all’interno delle quali si evolvono, facendo a pezzi le certezze del mondo dell’arte e il relativo mercato.
Per la prima partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1993, Maurizio Cattelan affitta il proprio spazio a un marchio di profumi che si affretta a collocarvi un pannello pubblicitario. Due anni dopo, per un mese traveste il suo gallerista Emmanuel Perrotin da coniglio rosa fallico (Errotin le Vrai Lapin, 1995). Dopodiché, invitato per una mostra ad Amsterdam, deruba l’esposizione di un collega di una galleria vicina e la espone con il titolo Another Fucking Readymade!
Maurizio Cattelan è diventato presto maestro della messa in scena di questa trasgressione provocante e la sua carriera è costellata di accese polemiche.
Si fa conoscere al grande pubblico nel 2000 con La Nona Ora, scultura iperrealista di papa Giovanni Paolo II abbattuto da un meteorite.
L’opera (adorata o detestata) suscita scandalo ed è un successo.

La Nona Ora viene presentata ufficialmente alla Biennale di Venezia nel 2001, brillando all’asta il 17 maggio dello stesso anno presso Christie’s, dove viene aggiudicata per 886.000 $. Nel 2004, qualcun altro pagherà per quest’opera emblematica più di 3 milioni di dollari.

Il 2004 è l’anno della consacrazione: Cattelan espone la sua opera al MOCA di Los Angeles e il 24 maggio scatena uno scandalo a Milano installando su un albero tre manichini di cera: tre bambini impiccati. L’opera fa parlare di sé anche per il fatto che un uomo, nel tentativo di staccarla, si infortuna
gravemente.
L’anno stesso espone al Museo del Louvre, alla Serpentine Gallery di Londra, presso Marian Goodman a New York, in Spagna, in Grecia e in Italia.
Cattelan è presente su tutti i fronti e accumula record su record nelle sale d’asta: nell’arco di 12 mesi, il fatturato delle vendite all’incanto delle sue opere aumenta quasi del 600%.
Questa impressionante scalata tocca l’apice nel 2010.

Nelle sale d’asta, Cattelan registra il suo nuovo record di 7,9 milioni di dollari con un’installazione che lo rappresenta mentre entra in un locale commettendo un’effrazione, cioè spuntando da un buco nel pavimento, opera che richiede il sacrificio di un tratto di superficie calpestabile.
Acquistata nel 2004 per 2 milioni di dollari, l’opera realizza quindi una plusvalenza del 290% nell’arco di sei anni. Indubbiamente si è trattato del miglior momento per vendere, poiché Cattelan non si avvicinerà più a tali cifre d’asta.
Per contro, sul finire del settembre 2010, la sua esposizione personale presso il Palazzo Reale di Milano ha fatto versare fiumi d’inchiostro.
Il sobillatore italiano, infatti, presenta L.O.V.E., un gigantesco dito medio in marmo alto 11 metri, collocato davanti alla sede della Borsa di Milano. L’opera verrà in seguito censurata.

Quando nel 2011 il Guggenheim di New York espone una sua retrospettiva (Maurizio Cattelan: All), l’artista sceglie di sospendere le sue opere come dei ciondoli nel mezzo della rotonda del museo e annuncia, serio e disinvolto, la fine della propria carriera artistica.
Cattelan non cessa di fare notizia con l’omaggio del Guggenheim, ma mentre il mercato metabolizza la notizia del suo cambiamento di rotta, le quotazioni dell’artista subiscono una flessione.

Oggi quel mercato sembra essersi risvegliato.

Nelle sale d’asta si nota la comparsa di diverse opere importanti, tra cui una scultura che rappresenta Picasso, andata purtroppo invenduta il 30 giugno 2015 a Londra.
Lo spiacevole incidente è da attribuire a una stima eccessiva da parte di Christie’s che aveva valutato l’opera tra gli 1,9 milioni di dollari e i 2,8 milioni di dollari, quando nel 2007 era stata acquistata per soli 400.000 $. Viceversa, lo struzzo imbalsamato, con la testa infilata sotto terra (Ostrich, 1997), trova un acquirente per 2,4 milioni, quando dieci anni prima nessuno l’aveva voluto per la metà di quel prezzo.
Questa scultura incarna tuttavia in modo spettacolare uno dei grandi interrogativi di Cattelan: fare o non fare lo struzzo?
Il percorso breve e atipico di Maurizio Cattelan lascerà innegabilmente un segno su questo inizio di XXI secolo
"

(fonte THE contemporary art market REPORT 2015 - Arptice.com)
 

RexRacer

Forumer attivo
A prescindere da Cattelan, che è spesso preso ad esempio in discussioni come questa, credo che ogni discorso ed ogni posizione non possa prescindere dal rispondere prima alla domanda "che cos'è l'arte?" e, in seconda istanza, a "cosa fa di un artista un grande artista?".

Ovviamente non c'è una risposta giusta ed ognuno avrà una propria opinione in base anche al vissuto personale, che ha formato in noi delle sovrastrutture, e ad una personale sensibilità e gusto.

Non ho, volontariamente, specificato arte "visiva", proprio perché qualcuno potrebbe non essere d'accordo con una limitazione che -oggi- è più sottile che in passato.

Per me, l'arte (visiva), è ogni creazione umana in cui il senso principale usato per la sua fruizione è l'occhio e, tramite l'occhio, si arriva al cervello e/o al cuore.

Nonostante le arti visive (quindi principalmente il disegno, la pittura, la stampa e la scultura) siano state via via sempre più contaminate da altre forme espressive e sia diventato più difficile stabilire in che campo una forma espressiva possa essere classificata, continuo a sentire questa distinzione necessaria, proprio per poter avere dei punti di riferimento con cui formarmi un giudizio, dei punti fermi con cui tentare un confronto; però, al tempo stesso, mi rendo conto che, questa classificazione/limitazione, è stata il tabù contro cui molti artisti hanno indirizzato le proprie energie nel tentativo di un suo superamento.

La musica è -indubbiamente- una forma d'arte (o espressiva) differente, così come lo sono il teatro, il balletto e così via ma, ad esempio, cosa rende certe forme di arte performativa (ovviamente già qui c'è disaccordo tra molti in base a ciò che si ritiene essere arte) classificabili nello stesso ambito di dipinti e sculture, mentre questo non verrebbe in mente a nessuno di farlo con una pièce teatrale?

Inoltre, che ruolo ha l'artigianalità nell'arte?

Nel formarsi un giudizio è indispensabile cercare di contestualizzare l'opera d'arte al periodo in cui è stata creata, quindi valutare l'arte contemporanea con gli stessi criteri con cui si valutava l'arte nell' '800 non ha senso, allo stesso modo in cui Picasso (tanto per fare un nome su cui penso si sia tutti d'accordo) non sarebbe stato -giustamente- capito ed apprezzato (anzi sarebbe probabilmente stato deriso) nel '600 (diciamo che non avrebbe avuto senso di esistere nel '600).
Sappiamo tutti che la sagra di primavera di Stravinsky fu fortemente criticata e fece grande scandalo, così come conosciamo le recensioni della prima mostra degli impressionisti. Lo scandalo non sempre è gratuito o fine a sé stesso.

Resta però indispensabile, anche oggi, avere un criterio per definire qualcosa come arte e, se lo è, grande arte. Altrimenti l'alternativa è il "vale tutto" e l'unico metro qualitativo è il proprio gusto personale.

Per quanto riguarda la grandezza di un artista, a mio parere si valuta nella sua capacità di rappresentare -nel nostro caso per mezzo di creazione visive-, il proprio tempo e, solo nel caso dei più grandi, ciò che verrà, qualcosa che è "nell'aria" ma che ancora non si è completamente palesato. Fatto che ne rende spesso la grandezza apprezzabile solo successivamente.

I soldi...il valore economico ...il mercato, beh, quelli dovrebbero sempre essere tenuti fuori da qualunque discussione di/sul valore perché non fanno altro che corrompere -nella migliore delle ipotesi- ogni giudizio.

PS: ho cercato di essere un po' sintetico, considerazioni sulle domande poste sopra e quelle che ne conseguono potrebbe portare a scrivere tonnellate di bit...
PPS: forse sarebbe stato meglio aprire un thread ad hoc, no?
PPPS: @Cris70 per me Sorrentino è il regista più sopravvalutato degli ultimi decenni ;)
 

RexRacer

Forumer attivo
Tornando al caso di Cattelan, dato che da lì si è partiti e date le premesse sopra, non mi sono ancora fatto un parere preciso.

McLuhan, che a mio parere ci aiuta come pochi altri a capire il nostro tempo, diceva che "la pubblicità è la più grande forma d'arte del XX secolo", proprio per il fatto che è la forma espressiva che più rappresenta il nostro tempo -un tempo modellato da mezzi di comunicazione totalmente nuovi rispetto al passato e governato dal mercato e dalla creazione di valore- e ne è la forma comunicativa più efficace (e direi anche dove i maggiori sforzi creativi, grazie al "mecenatismo", sono stati indirizzati).

...
Voglio però precisare in che cosa c'entri Cattelan con queste parole. Chi lo ha definito come una specie di genio mediatico ha appunto riferito il suo operare in funzione della comunicazione di massa. Quest'ultima, notiamo ancora, è costretta a far uso di slogan, brevi frasi aforistiche, insomma in modo simile alla pubblicità. La quale non vuole farti pensare, ma, al contrario, convincere e costringere il tuo subconscio, e lo vuole/deve fare con la massima economia di mezzi e tempi. Non a caso in poco più di cent'anni la lunghezza delle parole e delle frasi nei testi degli scrittori si è, all'evidenza, drasticamente ridimensionata. E lo stesso è accaduto nella musica: le mirabolanti ampie architetture di Wagner, Mahler e molti altri di quell'epoca hanno lasciato il posto a musiche sempre più afasiche, magari "lunghe", ma senza più l'antica ricchezza di articolazione. Lo stesso nella musica di consumo, che non tende più ad imitare il respiro dell'opera,come nelle più note canzoni di inizio 900, ma si è data ad una ripetitività assai povera di armonie e varianti melodiche.
...

Qui sopra @baleng descrive bene le caratteristiche della comunicazione (ogni tipo di comunicazione, non solo artistica, basti pensare al "discorso" politico) nel nostro tempo, caratteristiche queste (brevità, mancanza di memoria, etc.) date dai mezzi di comunicazione di oggi (la rete, il computer, gli smartphone, la televisione, etc.) che mal si adattano ad un contenuto come quello proposto uno/due/tre secoli fa (dove i mezzi di comunicazione erano la radio, il libro, la lettera, ...). In questo contesto la pubblicità è un metodo comunicativo migliore perché sfrutta in modo più efficace le caratteristiche di questi mezzi. E' il messaggio che si modella sul mezzo, non viceversa,

In quest'ottica mi sembra che Cattelan faccia un uso abbastanza evidente delle tecniche pubblicitarie e -in questo senso- rappresenti bene il nostro tempo. Inoltre, per esprimere il proprio messaggio utilizza forme espressive visive (sculture, manifesti, carte, ...) ciò che fa di lui un artista visivo, mi resta però il dubbio su quale sia l'oggetto dell'opera di Cattelan, cosa ci voglia dire/trasmettere, cosa esprima....

La sensazione di vuotezza, causata anche dalla difficile interpretazione dei lavori e dalla totale mancanza di spiegazione da parte dell'autore, mi fa quasi pensare che l'oggetto del suo lavoro sia, principalmente, la tecnica comunicativa utilizzata e, di conseguenza, l'estremizzazione dell'enfasi sul mezzo comunicativo rispetto al contenuto. In pratica, pura pubblicità e la sua efficacia nella creazione di valore.

Forse, in questa prospettiva, Cattelan è il più grande artista, pubblicitario o entrambe le cose (secondo le opinioni) del nostro tempo e deve necessariamente essere "letto" con le lenti del nostro tempo. Infine, può anche essere che Cattelan non piaccia a chi non piace questo nostro tempo
 
Ultima modifica:

Cris70

... a prescindere
Penso che tu abbia colto nel segno.

La mia idea è proprio quella che hai ben delineato: Cattelan è un artista del ns tempo che ha capito e anticipato le dinamiche. Portavo prima l'esempio di Wharol perché trovo diverse assonanze tra i due e non ultimo il fatto che entrambi hanno sempre affermato di non saper fare "artigianalmente" nulla di artistico.

Quale sia il messaggio artistico di Cattelan a me invece è chiarissimo ed ho provato a sintetizzarlo parafrasando lui e Baleng come i due lati della stessa medaglia. Non ha un messaggio!

Cattelan ha capito che è tutta una grande farsa, così come il ns caro Baleng continua a spiegarci, e si prende gioco del sistema dell'arte appiccicando una banana al muro. Mi ripeto, e cito anche @zigg, ma il fatto che lo faccia da dentro il mondo dell'arte, servito, riverito e arricchito è solo un grande merito.

È Arte il "creare ad Arte" come fa Cattelan? Qualcuno mi dimostri il contrario e sono pronto a seguirlo.

Faccio sommessamente notare che con personalità come la sua, il sistema ha solo due strade: 1) distruggerlo perché capiscono che lui si sta prendendo gioco di tutti e di tutto, oppure 2) osannarlo in modo da disinnescarlo.
Il Guggenheim quando gli ha organizzato una grande mostra ha scelto la seconda strada e questo, piaccia o meno, ha inserito Cattelan nei libri di storia dell'arte almeno nel capitolo della fine del '900.
 

RedArrow

Forumer storico
@RedArrow : sinceramente fosse così facile ci sarebbero maree di cloni di Cattelan, tutti famosissimi, tutti miliardari; hai idea di quanti possono vantare conoscenze non di un giornalista ma di critici, giornalisti, collezionisti e hanno disponibilità economiche per organizzare la cosa anche commercialmente? guarda caso nessuno lo fa o chi lo fa è solo un provocatore che poi sparisce nel nulla.
Cattelan sono anni che è lì, e ogni volta è un successo (o un insulto, a scelta); non banalizzerei la cosa in modo sbrigativo, come dice uno dei titolari di un podcast che seguo spesso "ragazzi, è tutto molto più complicato di così" (riferito a tipo ogni argomento dello scibile umano :D).

Per quanto riguarda invece il fatto che sia apprezzato dal 99% delle persone...beh si, se restringi il campione ad appassionati di arte post 2ww con una predilezione per il contemporaneo può essere che sia apprezzato in una misura superiore al 50%, peccato che stiamo parlando di cosa, lo 0,01% della popolazione mondiale? per tutti gli altri è un deficente.
Ti rispondo perchè mi sento in dovere di farlo e non perchè sia amante delle polemiche o dei duelli infiniti.
E' proprio il contrario di quello che dici, di Cattelan ce ne sono una marea. Non vedi che sono tutti perfomer, protestatari da piazza, provocatori, concettuali a riflettere sulle brutture del mondo? Cattelan è solo uno dei tanti, ma è il più sfrontato, il più cinico, il più abile a provocare.
Perdonami @Ziig non capisco perchè debba essere così difficile trarre le conclusioni: se ce lo dice lui, dalla sua viva voce, che ha trovato il modo di diventare ricco e famoso senza fare niente, perchè stiamo qui a porci tante domande?
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Ti rispondo perchè mi sento in dovere di farlo e non perchè sia amante delle polemiche o dei duelli infiniti.
E' proprio il contrario di quello che dici, di Cattelan ce ne sono una marea. Non vedi che sono tutti perfomer, protestatari da piazza, provocatori, concettuali a riflettere sulle brutture del mondo? Cattelan è solo uno dei tanti, ma è il più sfrontato, il più cinico, il più abile a provocare.
Perdonami @Ziig non capisco perchè debba essere così difficile trarre le conclusioni: se ce lo dice lui, dalla sua viva voce, che ha trovato il modo di diventare ricco e famoso senza fare niente, perchè stiamo qui a porci tante domande?
Eh, un momento! Quello che dice lui non conta, può essere uno scherzo, può esporre lo stupore di fronte al fatto che ciò che per lui è facile e gli viene bene per altri è dura prova scarsa di risultati. Come non ascolto le spiegazioni cervellotiche degli artisti (e critici) pseudo-inttellettuali, così non sto a credere alla lettera a quello che dice uno così. L'ironia è dire una cosa e intenderne un'altra, puoi escluderla riguardo uno che ha appeso una banana ma anche il suo gallerista al muro? :banana:

Con questo non do un giudizio sull'opera, dico solo che le parole di Cattelan nascono in una situazione già fortemente ambigua, troppo per prenderle alla lettera.
 

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