Maurizio Cattelan (1 Viewer)

Cris70

... a prescindere
Qui se ne parla raramente per quanto sia uno dei pochi artisti italiani, viventi e contemporanei, riconosciuti all'estero e, piaccia o meno, già nei libri di storia dell'arte.
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LONDRA – Questa volta la refurtiva dei soliti ignoti sembra uno scherzo: ma non lo è. Nella notte tra venerdì e sabato, qualcuno ha rubato il gabinetto d’oro di Maurizio Cattelan da Blenheim Palace, una maestosa residenza di campagna nei pressi di Oxford, riverita dagli inglesi in quanto luogo di nascita di Winston Churchill e aperta al pubblico come museo. La tazza della toilette, ricoperta d’oro a 18 carati, faceva parte di una mostra dedicata all’artista concettuale italiano. I visitatori potevano utilizzarla per l’uso che ne viene fatto comunemente: con il solo limite di 3 minuti a testa, per evitare code. Ma i ladri se la sono presa comoda, lavorando fino a poco prima dell’alba per estrarre il cesso dal pavimento.

Inghilterra, rubato il water d'oro di Maurizio Cattelan
 

RedArrow

Forumer storico
Finalmente un articolo ragionato (nel senso che si ragiona) su Cattelan:
Maurizio Cattelan ovvero l’inconsistenza dell’arte contemporanea - Elapsus
Posto di seguito le frasi principali dell'autore dell'articolo:
...quel che si muove dietro queste opere è davvero notevole, sia in termini di copertura mediatica che di speculazione economica...
... non si può negare la scomoda sensazione d’un mero dileggio all’intelligenza...
... è fin troppo chiaro l’intento provocatorio di tutto ciò che questo artista ha fin qui prodotto...
... per quanto lo si voglia considerare un genio (se lo valutiamo come un creatore di tendenze e di capacità di autopromozione, egli è di sicuro un genio), ma non lo è in termini di contenuto...

Una sezione che riporto per intero, commento dell'autore dell'articolo ad un testo critico di Francesco Bonani su Cattelan:
Un testo come questo è il chiaro esempio di ciò che oggi è divenuta l’arte contemporanea, ossia qualcosa che tramite un panegirico di parole vuote e incomprensibili afferma che tu, spettatore, non hai sufficiente cultura per capire cosa si celi dietro la “Teologia della forfora”… In questa autoreferenzialità si nasconde da un lato il fastidio di molti, dall’altro l’accettazione passiva del dogma di un critico d’arte su cui, oggettivamente non si può neanche controbattere perché è tutto opinabile.
Personalmente mi ritrovo molto nell'osservazione per cui, attraverso tale panegirico tu spettatore non hai abbastanza cultura per capire l'arte contemporanea: è cioè che mi viene obiettato ogni volta che, nei duelli in cui mio malgrado mi trovo coinvolto, muovo qualche critica.
Nell'intervista riportata non ha mai niente da rispondere alle domande che gli vengono fatte e infatti l'autore dell'articolo è costretto ad osservare:
Cattelan [...] non dice nulla sul perché abbia scelto di creare una mano con le dita tagliate.
Dopo altra domanda l'autore dell'articolo è ancora costretto a notare:
Attendiamo ancora un concetto articolato in grado di farci capire d’essere davanti ad un genio.
Tutte le interviste a Cattelan vanno avanti in questo modo, si concentrano sulla sua vita, sulle quotazioni delle sue opere e qualche domanda su ciò che egli ne pensa, seppur le sue risposte sono sempre generiche, astratte e prive di sostanza. Ciò che si evince leggendo le sue dichiarazioni è una spaventosa pochezza, un’assenza di pensiero e non da ultimo di cultura. Non a caso non cita mai un libro, un autore, un pensiero articolato.
 

RedArrow

Forumer storico
E infine lasciamo la parola a Cattelan. Una sua frase riportata nell'articolo:
«A un certo punto mi chiesero se avessi voglia di lavorare in obitorio. Non dissi di no e feci altri sei mesi, quasi da becchino. A un certo punto dissi basta. Psicologicamente ero arrivato. Trovai un medico pietoso che capì il mio stato d’animo, mi trovò un po’ esaurito e mi diede un paio di mesi d’aria. Avevo ancora lo stipendio, ma per la prima volta anche la possibilità di guardarmi finalmente intorno. I miei coetanei si alzavano la mattina, se si alzavano, facevano quel che dovevano fare, se volevano farlo, e dovevano riempire la giornata con niente. “Ma è fantastico” mi dissi: voglio farlo anche io.»
Adesso si capiscono tante cose.
 

ruidavid

Forumer attivo
Cattelan genio o cazzaro?
Quando iniziai ad approcciarmi a Cattelan in me suscitava grandi entusiasmi, tanto che all'epoca feci una piccola scorta di diti vari ditini, cementi e vinili.
Poi col tempo ho un po' approfondito, e mi sono pure letto l'"Autobiografia non autorizzata" a cura Francesco Bonomi e li ho avuto un po' l'impressione di quando sentiamo le interviste di certi sportivi autori di gesti sublimi, ma, per dirla con Berlusconi, non accompagnati da adeguate personalità.
Per carità L.O.V.E. per me è una grande opera (quattro dita tagliate di un saluto romano che salvano il dito medio).
Però tante cose sono a metà strada da Elio Fioricci e Oliviero Toscani.
Di certo Cattelan è un grande designer, però dov'è la ricerca artistica nell'appiccicare una banana ad un muro?

Più passa il tempo ed io sono dubbioso.
 

RedArrow

Forumer storico
Cattelan genio o cazzaro?
Quando iniziai ad approcciarmi a Cattelan in me suscitava grandi entusiasmi, tanto che all'epoca feci una piccola scorta di diti vari ditini, cementi e vinili.
Poi col tempo ho un po' approfondito, e mi sono pure letto l'"Autobiografia non autorizzata" a cura Francesco Bonomi e li ho avuto un po' l'impressione di quando sentiamo le interviste di certi sportivi autori di gesti sublimi, ma, per dirla con Berlusconi, non accompagnati da adeguate personalità.
Per carità L.O.V.E. per me è una grande opera (quattro dita tagliate di un saluto romano che salvano il dito medio).
Però tante cose sono a metà strada da Elio Fioricci e Oliviero Toscani.
Di certo Cattelan è un grande designer, però dov'è la ricerca artistica nell'appiccicare una banana ad un muro?

Più passa il tempo ed io sono dubbioso.
un dubbio che non ho mai avuto
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Finalmente un articolo ragionato (nel senso che si ragiona) su Cattelan:
Maurizio Cattelan ovvero l’inconsistenza dell’arte contemporanea - Elapsus
Posto di seguito le frasi principali dell'autore dell'articolo:
...quel che si muove dietro queste opere è davvero notevole, sia in termini di copertura mediatica che di speculazione economica...
... non si può negare la scomoda sensazione d’un mero dileggio all’intelligenza...
... è fin troppo chiaro l’intento provocatorio di tutto ciò che questo artista ha fin qui prodotto...
... per quanto lo si voglia considerare un genio (se lo valutiamo come un creatore di tendenze e di capacità di autopromozione, egli è di sicuro un genio), ma non lo è in termini di contenuto...

Una sezione che riporto per intero, commento dell'autore dell'articolo ad un testo critico di Francesco Bonani su Cattelan:
Un testo come questo è il chiaro esempio di ciò che oggi è divenuta l’arte contemporanea, ossia qualcosa che tramite un panegirico di parole vuote e incomprensibili afferma che tu, spettatore, non hai sufficiente cultura per capire cosa si celi dietro la “Teologia della forfora”… In questa autoreferenzialità si nasconde da un lato il fastidio di molti, dall’altro l’accettazione passiva del dogma di un critico d’arte su cui, oggettivamente non si può neanche controbattere perché è tutto opinabile.
Personalmente mi ritrovo molto nell'osservazione per cui, attraverso tale panegirico tu spettatore non hai abbastanza cultura per capire l'arte contemporanea: è cioè che mi viene obiettato ogni volta che, nei duelli in cui mio malgrado mi trovo coinvolto, muovo qualche critica.
Nell'intervista riportata non ha mai niente da rispondere alle domande che gli vengono fatte e infatti l'autore dell'articolo è costretto ad osservare:
Cattelan [...] non dice nulla sul perché abbia scelto di creare una mano con le dita tagliate.
Dopo altra domanda l'autore dell'articolo è ancora costretto a notare:
Attendiamo ancora un concetto articolato in grado di farci capire d’essere davanti ad un genio.
Tutte le interviste a Cattelan vanno avanti in questo modo, si concentrano sulla sua vita, sulle quotazioni delle sue opere e qualche domanda su ciò che egli ne pensa, seppur le sue risposte sono sempre generiche, astratte e prive di sostanza. Ciò che si evince leggendo le sue dichiarazioni è una spaventosa pochezza, un’assenza di pensiero e non da ultimo di cultura. Non a caso non cita mai un libro, un autore, un pensiero articolato.
Riporto anch'io il commento alle parole di Red da altro 3d, visto che Cris lo chiede ...

Per mia immodesta fortuna è ben difficile che qualcuno mi accusi di non avere sufficiente cultura (specifica, aggiungerei) per non capire. Ma siccome c'è chi deve avere sempre ragione, allora io sono quello cui piace solo l'800,(falso) o fermo a 50 anni fa (in realtà è l'arte che si è fermata 50 anni fa, almeno gran parte), e comunque retrogrado (magari detto da chi non sa chi sia, chessò, Patinir, o Aldegrever).
Come vedi, quello del sostenere che non sei in grado di capire è solo il primo stadio del bombardamento. Solo che, a questo punto, andrebbe anche osservato che costoro si ritengono evidentemente superiori, esperti, raffinati, ma, purtroppo, non riescono, né mai riusciranno, a produrre una giustificazione per cotanta capacità culturale. La quale rimarrà indimostrata.
Come controprova, si noti che tipicamente in discussioni del genere, vedi per esempio forum d'arte (ehm) gli entusiasti, i sostenitori, i grandi esperti non siano in grado di spiccicare due parole due per spiegare le qualità dei loro preferiti (o protetti ...). A quel punto chiedono a te la dimostrazione del contrario, e tu dovresti diventar matto per produrre un testo di alta critica, mentre lui ti sta a guardare con atteggiamento da digestione in corso, e alla fine se produce qualcosa sono solo flatulenze offensive.

Alla larga.
 

Cris70

... a prescindere
Grazie cari per aver messo un po' di ordine.
Genio o cazzaro, sono le domande che ci poniamo.
La mia idea è che non sia nessuno dei due.
Non è un genio perché non ha tracciato nessuna nuova strada.
Non è un cazzaro perché è l'artista italiano vivente, insieme a Stingel che poi di italiano non ha nulla, più influente e quotato.

È semplicemente una persona molto intelligente che ha saputo anticipare i tempi. Chiunque lo faccia in qualsiasi mestiere è destinato al successo. Tutto qui.
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Credo utile riproporre anche questo dal 3d " ... investimento rivalutazione".

Torno da Cuba dove c'è sì una dittatura, ma comunque non c'è quasi nulla, i 6 canali TV vengono tranquillamente snobbati dalla popolazione (acquistano grandi schermi solo per vedersi le telenovelas o i film in chiavetta). I telegiornali, in stile similarcheosovietico, non dicono nulla (ricordo quando in Russia c'erano solo Pravda (=Verità) e Izvestia (=Notizie), e la gente borbottava "Non c'è pravda nelle Izvestia, e non ci sono izvestia nella Pravda).
Premesso questo, il continuo cambio di situazione mi ha reso più cosciente di quanto ormai le notizie non servano più, da noi, per informare, ma per riempire un vuoto, proprio come le trasmissioni di calcio parlato o gli show televisivi vari. Non è nemmeno intrattenimento, è qualcosa di somigliante alla febbre da smartphone, da Facebook o simili, quella stessa di cui parla il sig. Francesco quando dice "A tavola guardate chi avete di fronte, non il telefonino". L'uomo così viene decentrato fuori di sé, e nessuno o quasi oggi è totalmente indenne da questa condizione. Sempre più notizie, sempre più "droga", sennò di che parlo domani?
Mi fermo subito. Non volevo predicare nulla, eh! Solo far notare che anche le notizie, da strumento utile, sono diventate un supporto artificiale al vuoto della nostra esistenza.
E l'ho notato appunto venendo da dove le notizie praticamente mancano.

Su questo vuoto si edifica una sedicente arte che guarda alla cronaca e non allo spirito. Un po' come sostituire lavoro, meditazione e coscienza con amphetamina, cocaina ed oppiacei. Così, se non ne fai uso, gli "esperti" potranno sempre dirti: Non puoi capire.

Voglio però precisare in che cosa c'entri Cattelan con queste parole. Chi lo ha definito come una specie di genio mediatico ha appunto riferito il suo operare in funzione della comunicazione di massa. Quest'ultima, notiamo ancora, è costretta a far uso di slogan, brevi frasi aforistiche, insomma in modo simile alla pubblicità. La quale non vuole farti pensare, ma, al contrario, convincere e costringere il tuo subconscio, e lo vuole/deve fare con la massima economia di mezzi e tempi. Non a caso in poco più di cent'anni la lunghezza delle parole e delle frasi nei testi degli scrittori si è, all'evidenza, drasticamente ridimensionata. E lo stesso è accaduto nella musica: le mirabolanti ampie architetture di Wagner, Mahler e molti altri di quell'epoca hanno lasciato il posto a musiche sempre più afasiche, magari "lunghe", ma senza più l'antica ricchezza di articolazione. Lo stesso nella musica di consumo, che non tende più ad imitare il respiro dell'opera,come nelle più note canzoni di inizio 900, ma si è data ad una ripetitività assai povera di armonie e varianti melodiche.

Che l'ubriaco o il drogato possano solo "ragionare" per mozziconi di frasi e concetti non è un caso. L'unità dell'individuo poggia sulla sua memoria, qualunque concetto richiede di tener presente il già detto sino a fine costrutto. Nell'Alzheimer la perdita di memoria e di coscienza annulla l'individuo stesso. Se si perde la memoria si perde anche l'io. E dunque questi brevi slogan, concettini, frasi musicali di poco respiro ci concedono di rinunciare ad usare la memoria.
Sin dal 1892 ... oggi con una NUOVA formula ecc ecc, così agisce la pubblicità. Un richiamo alla tua coscienza, all'io (l'antica data di fondazione) subito superato dall'appello al nuovo, al "dimentica". Non è detto che la semplificazione riduttiva, il ridursi a slogan affermativi (v. arte concettuale) non possa creare qualcosa di buono. Quello che va notato è che comunque questa creazione si riferirà in ogni caso a catene mentali più corte, meno pregne di memoria, semplificate, e in qualche modo banalizzate.
Ora si può tornare a Cattelan. Come in genere per ogni ready-made, la scelta di combinare oggetti "già pronti" equivale ad una rinuncia ad agire sulla materia. Però, mettendo in gioco dei "pezzi di Lego" assai grossolani, oggetti industriali o naturali, per esempio, il creatore prende le distanze dall'opera stessa, e ci presenta, per restare nella metafora, non un ragionamento ma uno slogan. Pertanto, affinché lo slogan abbia effetto, esso deve incernierarsi su qualche aspetto dell'attualità. Con questa doppia mossa (ready-made spaziale + contestualizzazione temporale) lo spettatore è buttato fuori da sé stesso. Spazialmente non avrà riferimenti relativi all'attività umana, tipo pennellate, per esempio. Temporalmente gli verrà proposta la forza delle energie che agiscono al di fuori di lui, l'"attualità", il mondo d'oggi nel suo trascorrere privo di significato.
Oh, il Nostro (e tutti) cercherà di riscattare il suo agire destrutturante appiccicando all'insieme una specie di proposta morale, una critica della società che in effetti non costa nessuna fatica a nessuno. Un po' come il mafioso inquinatore si riscatta passando un po' di denaro mal conseguito alla Chiesa.
Chiudo rifacendo notare come tutte queste opere si possano produrre in tempi brevi e quantità enormi. Altrove ho fatto l'esempio di Isgrò, che cancellerebbe la Cappella Sistina in molto meno tempo rispetto a quello impiegato da Michelangelo per crearla. Ugualmente, proporre concetti brevi è molto più semplice che produrre un testo articolato, ma soprattutto essi sono molto più semplici da capire. Apparentemente. Perché in realtà lo spettatore si trova nella condizione passiva dell'ipnotizzato, non capisce proprio nulla.
Ed allora, ecco che arriva il critico prezzolato, o l'artista stesso, a "spiegargli" i vari significati dell'opera.

Che ci sian ciascun lo dice
Dove sian nessun lo sa

:ombrello:
 
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