Marty Schwartz "Pit bull" (1 Viewer)

Fleursdumal

फूल की बुराई
da cobraf


Romanzo di Trading : da ''Pit Bull'' di Marty Schwartz, parte I





Questa è una selezione di brani tradotti da ''PIT BULL'' Marty ("Buzzy")Schwartz, uno dei trader di maggiore successo del dopoguerra (e ancora attivo). Schwartz non gestisce un fondo ma alcune centinaia di milioni di dollari che ha messo assieme partendo da circa 100 mila (metà presi a prestito) a fine anni ''70.

La selezione di brani può sembrare confusa, ma non potevamo tradurre l'intero libro e d'altra parte è scritto intervallando scampoli di vita da marines o di coppia o personale con epidosi e anche tecniche di trading.

(N.B. Non abbiamo fatto molto editing. In un secondo momento cerchiamo di rendere il pezzo più coerente, ma il libro è scritto a episodi e richiede tempo sistemarne una sintesi).

Le sezioni che abbiamo scelto, fatto tradurre e che trovate di seguito sono le seguenti (nella prima parte dell'articolo qui di seguito):

1. COMBATTIMENTO NOTTURNO (vita da marine)

2. HEDGE FUND: "Sabrina Partners"

3. OPERAZIONE "TEMPESTA NEL DESERTO" (1991, Trade della Guerra del Golfo)

4. UN PERIODO SFORTUNATO (Come imparare dagli errori)

( per leggere la seconda parte dell'articolo che contiene le sezioni 5. e 6.(clicca qui)

5. CAMPIONE DEI TRADER (Per 5 anni campione americano di Trading di futures)

6. COME LEGGO IL WALL STREET JOURNAL (il metodo in sintesi).


Buona lettura.
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COMBATTIMENTO NOTTURNO
(il sermone del sergente dei marines):

“....Poichè sono duro, non mi amerete. Ma più mi odiate, più imparerete. Sono duro, ma sono giusto. Non esiste bigotteria razziale qui. Io non guardo dall’alto in basso negri, orientali, italiani, ispanici o irlandesi. Qui tutti non avete egualmente nessun valore. E i miei ordini sono diretti ad estirpare tutti i fannulloni che non imballano la marcia per servire nei miei amati Marines. Da adesso in poi parlerete solo quando vi sarà rivolta la parola. E la prima e l’ultima parola dalle vostre sporche labbra sarà : "Yes Sir. Lo capite questo, vermi?.”
“Yes Sir, So Yes Sir.”
“Merdaaa, non vi posso sentireeee!. Parlate come se aveste le palle!.”
“Yes Sir, So Yes Sir.”
“Non vi riescooo ancoraaa a sentireeeeeeee!.”
“Yes Sir, So Yes Sir.”

Il 5 febbraio 1968 arrivai alla base dei Corpi dei Marines degli Stati Uniti a Quantico, Virginia, per iniziare il mio addestramento alla Scuola per i Candidati Ufficiali. Avevo firmato per le riserve dei USMC dopo il mio primo semestre alla Columbia Business School perchè le voci che giravano attorno all’accademia erano che il Pentagono stava per sopprimere i rinvii della scuola per graduati e io non volevo essere arruolato ed andare in Vietnam.

I Marines ti tenevano per dieci settimane e durante quel tempo controllavano ogni movimento che facevi. Il loro obiettivo era ridurti in briciole e poi ricostruirti a loro immagine. Ti tenevano occupato dalle 5 e mezza della mattina, quando ti svegliavano facendo rotolare una pattumiera di metallo sul pavimento di cemento dello stanzone dove dormiva la squadra, fino alle 10 di sera, quando dicevano “Buonanotte, signorine” e spegnevano le luci lasciandoti a terra, ma ancora attento, distrutto, spaventato ed esausto sulla tua branda.

Ma sono sopravissuto. “Congratulazioni, Luogotenente Schwartz, adesso sei un marine.”

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1. HEDGE FUND: "Sabrina Partners"
(..... 10 anni dopo, appena iniziata la gestione di un hedge fund, "Sabrina Patners" Marty Schwartz cade gravemente ammalato).


Il 7 novembre 1990 iniziai la mia battaglia con la pericardite virale e non uscii dall’ospedale fino al 14 dicembre. Da allora, ho lavorato dal mio ufficio a casa, cercando di rimettermi. All’ora del pranzo, Rob Le Vine, uno dei miei assistenti, saliva al mio ufficio a Lexington Avenue 750 e mi faceva fare una passeggiata attorno all’isolato. Il dottor Hochman insisteva che io uscissi e facessi qualche passeggiata fuori all’aria fresca, anche se c’erano venticinque gradi. Mi infagottavo nel cappotto di cashmere Revillon che avevo preso per un viaggio artististico che io ed Audrey facemmo in Russia nel 1987 con il mio caro amico Al Fresco, mi avvolgevo la sciarpa di Armani attorno al collo, mi mettevo il cappello di pelo che avevo comprato da Gum a Mosca e mi incamminavo con Rob nel freddo dell’inverno di New York.

Iniziammo questa ruotine il primo dell’anno perchè quando inizia l’anno un nuovo campanello risuona nella mia testa ed inizia una nuova gara. Nonostante io fossi quasi morto e metà dei miei investitori mi avessero abbandonato, ero ancora il Capitano Schwartz dei Sabrina Partners. Gli investitori dipendevano da me e io avevo buona parte dei miei soldi vincolati nei fondi, così tornare al lavoro era sia un modo di auto-preservarsi sia un obbligo.
Dovetti cominciare a combattere per cifre consistenti.


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“…Amo lavorare per lo Zio Sam.
Amo lavorare per lo Zio Sam.
Lasciatemi capire solo chi sono.
Lasciatemi capire solo chi sono.
Uno, Due, Tre, Quattro, Corpi dei Marines degli Stati Uniti.
Uno, Due, Tre, Quattro, Corpi dei Marines degli Stati Uniti.
Uno, Due, Tre, Quattro, amo i Corpi dei Marines.
Uno, Due, Tre, Quattro, amo i Corpi dei Marines.
I miei Corpi. I tuoi Corpi. I nostri Corpi. I Corpi dei Marines.
I miei Corpi. I tuoi Corpi. I nostri Corpi. I Corpi dei Marines….”

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3. OPERAZIONE "TEMPESTA NEL DESERTO" (1991, GUERRA DEL GOLFO)

Il 2 gennaio, potevo a malapena fare il giro dell’isolato. Non avevo energia, nè capacità di resistenza. Il petto mi faceva male dove mi avevano tagliato ed avevano aperto le costole, e io stavo ancora prendendo il Prednisone, un corticosteroide.
Il Prednisone non era una buona droga per traders perchè uno dei suoi effetti erano disturbi psicologici.

Secondo la mia enciclopedia medica, questi “ variano dall’euforia ai cambiamenti di umore, ai cambiamenti di personalità, alla depressione grave. Il Prednisone può anche aggravare un’instabilità emotiva preesistente.”
Hochman stava cercando di sottrarmi alla droga, e per fare questo io dovevo ricostituire la mia forza fisica. Rientravo dalle mie passeggiate con Rob sudato e il cane stanco, ma migliorando ogni giorno un po’ di più. Quattro isolati, otto isolati, dodici isolati. Al crescere delle mie distanze, calavano i dosaggi, 30 milligrammi, 25 milligrammi, 20 milligrammi.

Dal 2 agosto 1990, quando Saddam Hussein aveva invaso il Kuwait, i mercati erano stati selvaggi e turbinosi. Il prezzo delle azioni era generalmente diminuito, mentre le commodities, specilamente il petrolio, era schizzato verso l’alto. Ma ogni volta che gli Iracheni puntavano un missile SCUD verso Israele, i traders a New York spingevano il loro bottoni di acquisto e vendita, e i mercati entravano nel caos.

Il 9 gennaio 1991 il Segretario di Stato Baker incontrò a Ginevra gli Iracheni per cercare di raggiungere un accomodamento politico di qualche tipo. Il mercato aspettava un accordo, ma quando Baker uscì dal meeting e si fermò davanti alle telecamere, la prima parola che uscì dalla sua bocca fu: ”Sfortunatamente.....”.

Gli S&P 500 futures persero dieci punti prima che finisse la frase: un’onda di svendita da bancarotta si scaricò sul mercato. Mi immersi nel mio rifugio e iniziai combattere colpo su colpo dal vivo.

Ero short, per la vendita di S&P 500 futuresche non avevo e che avrei dovuto ricomprare più tardi, fortunatamente ad un prezzo più basso. Copri, copri.

Il mercoledì seguente dissi ad Audrey, mia moglie:” Sai, il mercato può solo andare al ribasso per questa guerra potenziale un certo numero di volte, e io credo che sia al livello minimo. Tutti i miei indicatori dicono che c’è stata supervendita. Qualcosa deve accadere e io penso che dovrei comprare azioni prima che succeda”. Avere l’opinione di Audrey era allora più importante che mai; io non ero mai sicuro se quello che sentivo era dovuto al mercato o al Prednisone.
“ Buzzy! Se ti va, fallo.”

Cominciai a comprare. Amgen. Brystol-Myers Squibb. Compaq. Delta Airlines. Fannie Mae. The Gap. Gillette. Home Depot. Johnson and Johnosn. The Limited. Merck. Microsoft. Nike. Novelli. Philip Morris. Texas Instruments. United Airlines. Wal-Mart. Waste Management. Ero convinto che gli Stati Uniti avrebbero dovuto intraprendere qualche azione per risolvere la crisi nel Golfo, e che quando l’avrebbero presa, il mercato avrebbe reagito positivamente.

Lunedì e martedì andai long di 160 contratti S&P 500 futures così in tre giorni avevo speso 12 milioni di dollari per iniziare a posizionare i miei fondi per qualsiasi potenziale movimento al rialzo.

Quella sera, mercoledì 16 gennaio, mi sdraiai sul divanetto nella libreria per guardare NBC Nightly News con Tom Brokaw. Ero distrutto. Erano giusto cinque settimane dal giorno in cui ero uscito dall’ospedale per la terza ed ultima volta, e quel pomeriggio avevo fatto la mia miglior camminata, un miglio di New York, 20 brevi isolati. Spinsi il telecomando e apparve sullo schermo Tom Brokaw. Era pieno di sè ancor più del solito, in quel modo che hanno i giornalisti delle news quando nel piatto c’è qualcosa di sostanzioso. Pochi momenti prima, parlando dallo Studio Ovale, il Presidente Bush aveva annunciato che le forze statunitensi avevano lanciato un attacco contro l’Iraq. L’operazione Desert Storm era scoppiata.

Una volta che sei un marine, sei sempre un marine. Non avevo pregato per la guerra, non ero uno strumento di morte, ed ero ancora debole per la mia esperienza di essere andato così vicino alla morte, ma quando scoppiò la guerra il 16 gennaio 1991, ero ancora un marine, ed ero pronto. Era l’ora per me di andare in guerra. Mi tirai su dal divano, ritornai in ufficio, mi misi comodo sulla sedia, mi misi le cuffie del telefono e guardai l’orologio. Era giorno all’Est, le 18 e 40. Non ero in condizioni di fare trade, ma ero un marine. Che cosa importava che la metà dei miei investitori mi avesse abbandonato?. Ero ancora determinato a compiere il mio dovere come ufficiale responsabile.

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“Candidato Schwartz. Fammi vedere la tua faccia da guerra.”
“Signore?.”
“Hai una faccia da guerra?: Questa è una faccia da guerra. AAARRRGGGHH!.”
“Aaarrggghh!.”
“Merda, non mi convinci, fammi vedere la tua vera faccia da guerra”
“AAAAAAARRRRRRRGGGGGGHHHHH!!!!!!!”
“Non mi fai paura. Lavoraci un po’ su altrimenti salterai davvero nella tua merda!”
“SIGNORE; SI’ SIGNORE”

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Gli Stati Uniti stavano attaccando con gli F-15 che erano in grado di sganciare piccole bombe e missili guidati dal laser con precisione chirurgica. Non c’era dubbio che avremmo annientato quel cammelliere e seppellito la sua cosiddetta Guardia Repubblicana giù nelle sabbie del deserto. E lo avremmo fatto in fretta, così dovevo muovermi ancora più in fretta.


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“Ci sarà uno spettacolo di magia alle 9.00. Il capitano Charlie vi dirà come il mondo libero conquisterà tutto con l’aiuto di Dio e alcuni marines. Dio tratta male i marines perchè uccidiamo tutto quello che vediamo. Lui fa il suo gioco, noi facciamo il nostro. Per mostrare il nostro apprezzamento per tanto potere, manteniamo il Paradiso pieno di anime fresche. Dio era qui prima dei Corpi dei marines così potete dare il vostro cuore a Dio, ma il vostro culo appartiene ai Corpi. Voi signorine capite questo?.”
“SIGNORE, SI’ SIGNORE”

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Adesso che l’America era entrata in guerra, tutta la paura e l’incertezza che avevano portato i mercati del petrolio e dell’oro più in alto nei quattro mesi passati sarebbero svaporate in una notte. Dovevo trovare un mercato che fosse aperto. Volevo vendere allo scoperto i contratti del petrolio e dell’oro e ricomprarli dopo, quando i prezzi fossero ribassati. Perchè, qualcuno potrebbe chiedere, uno sano di mente vuole essere short di petrolio quando il Golfo Persico sta per scoppiare e short dell’oro quando l’oro è l’unica cosa a cui tutti si rivolgono in una crisi?. Il motivo era che il petrolio e l’oro erano stati supercomprati fin dall’invasione del Kuwait, ed una volta che i mercati avessero realizzato che Saddam non sarebbe più stata una minaccia per il Golfo e i suoi rifornimenti di petrolio, il petrolio e l’oro sarebbero precipitati come una coppia di noci di cocco troppo mature. Dovevo andare short d’oro e di petrolio immediatamente. Mi spinsi in avanti sulla sedia e digitai il numero del Kidder, il desk notturno di Peabody.

“Sono Marty Schwartz. Ho un conto con voi ragazzi. Sabrina Partners L.P….Cosa vuol dire che non riesce a trovarlo?…S-A-B-R-I-N-A, Sabrina, Sabrina!. Voglio essere short di petrolio e oro!. Mi trovi un mercato!. Presto!.”
Pausa.
“Il nome da nubile di mia madre?. Snyder, dannazione. S-N-Y-D-E-R, Snyder, Snyder!.”

Pausa. Controllai l’orologio. Le 18 e 42. I mercati mi stavano sfuggendo. Non avevo tempo. Mi misi in comunicazione con il Board of Trade di Chicago. Il Board of Trade di Chicago aveva un sessione dopoborsa in cui le obbligazioni venivano commerciate dalle 18 e 20 alle 21 e 05. Avevo la linea diretta con due compagnie di clearing, Discount Corp. e LIT Futures. I sergenti Kush e Goldfedder vennero all’apparecchio.

Ken Kush da Discount e Avi Goldfedder da LIT ( adesso conosciuto come “Doc”, grazie al fatto di voler sempre dare una sua opportuna seconda opinione quando ero nel reparto di terapia cardiaca) erano i miei due principali broker di obbligazioni.

Subito dopo aver sentito le novità riguardo a Desert Storm, questi due professionisti addestrati alle battaglie si erano precipitati sui taxi ed erano velocemente ritornati alle loro posizioni sulla linea del fronte al CBOT. Eccellente. Adesso che avevo stabilito un contatto radio con i miei osservatori chiave, era tempo di andare allo scontro con il nemico. Negli ultimi tre giorni ero stato consapevole di una luce verde sulle obbligazioni. Nel mio diario giornaliero, tenevo note a mano di ogni trade, e in cima buttavo giù i miei pensieri come riferimento per dopo. Le mie note durante quella settimana continuavano a dire:”Guarda di andare long con le obbligazioni.” “ Sta attento al break del tasso d’interesse, compra molto.” “Potrebbe toccare il fondo il Treasury Bond.”

Avevo i contatti e i conti tutti pronti lì dove potevo comprare tante obbligazioni quante volevo. Durante la sessione giornaliera, avevo spedito fuori una pattuglia di riconoscimento in quello che ero sicuro fosse un eccellente terreno d’acquisto, andando long di 80 obbligazioni di marzo a 9315 ( “9315” significava 93 15/32, o circa 93,47 centesimi sul dollaro. I prezzi delle obbligazioni erano quotati in trenta-secondi di un dollaro). Se, dal momento che l’incertezza si stava risolvendo, il petrolio e l’oro erano su basi “short”, questo significava che le altre commodities e i tassi d’interesse avrebbero avuto la tendenza a scendere. Ciò a sua volta significava che i prezzi delle obbligazioni sarebbero andati alle stelle. Una discesa nei tassi d’interesse corrisponde ad un rialzo nel prezzo delle obbligazioni e viceversa.
“Ken! Dammi una quota nel USH!” USH era il simbolo per il contratto di futures di obbligazioni del Tesoro trentennali per marzo 1991. Un contratto di futures di obbligazioni CBOT aveva un valore nominale alla scadenza di 100.000 dollari.
“9318, Marty.”

“Comprami venti obbligazioni a 9318!.” ordinai.
Pausa. “Le hai a 9318, Marty.” Avevo appena acquistato venti contratti, aggiudicandomi il diritto ad obbligazioni trentennali del Tesoro del valore nominale di 2 milioni di dollari, consegna a marzo 1991. Al prezzo di 9318 (93,5625 centesimi di dollaro), il mio costo totale era di 1.871.250 di dollari. Non dovevo aggiungere nessun assegno per coprire la cifra, comunque, perchè avevo fondi sufficienti in deposito con la mia agenzia di clearing per coprire il margine richiesto.

Controllavo le quote sui miei schermi. “USH, 9320.” Era salito a 93 20/32. L’avevo capita correttamente. Le obbligazioni si stavano muovendo. Era tempo di attaccare in forze.

“Salve, signor Schwartz, qui è Kidder di Peabody. Mi dispiace di averla fatta aspettare.” Erano le 18 e 44. Due minuti in attesa, un eternità all’orologio di un trader. “ Abbiamo controllato lo stato del suo conto. Nè il Sabrina Partners L.P. nè il Sabrina Offshore Fund Limited sono predisposti per commerciare oro o petrolio in qualche posto eccetto gli Stati Uniti.”
Dannazione! “ Predisponeteli, adesso!.”

“ Mi dispiace, signor Schwartz, ma i soli mercati che trattano oro e petrolio sono in Estremo Oriente. Hong Kong, Japan, Singapore. E i loro contratti non possono far le veci di contratti statunitensi.”
Due volte fottuto! “Bene, aprite un conto estero e andiamo”
“Mi lasci vedere cosa posso fare.”

“Intanto mi trovi qualcosa che ne faccia le funzioni, e lo faccia alla svelta!.” Ritornai in linea con Chicago per essere sicuro che le obbligazioni non mi scappassero. “Doc! Doc! Sei lì?.” Adesso ero in linea con la LIT. Quando puoi, cerca di avere almeno due di ogni cosa ed estendi i tuoi business tutto intorno. Non vuoi avere una singola fonte, altrimenti ti daranno per scontato. Fai i migliori affari ed hai il miglior servizio con più di un broker e giocandoli l’uno contro l’altro.

“Sì, Marty”
Controllai i miei schermi. “USH, 9324”. “Comprami venti obbligazioni statali di marzo per 9324!”
Pausa. “Fatto, venti a 9324.” Erano le 18 e 48.
Drin. Era Kidder, il desk notturno di Peabody.
“Buone nuove, signor Schwartz. Posso comprare per lei Eurodollari a Singapore perchè sono moneta statunitense e può venir immessa nel suo conto a casa all’apertura.”
Merda. Dimmi qualcosa che non so, verme! “Posso avere quelli nel SIMEX in qualsiasi momento io voglia. Continui a lavorare per farmi avere dei conti in modo che io possa commerciare oro e petrolio.”

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“Cosa fa crescere l’erba?.”
“Sangue, sangue, sangue”
“Cosa facciamo per vivere, signore?.”
“Uccidere, uccidere, uccidere.”
“ Merda, non riesco a sentirvi!.”
“ UCCIDERE! UCCIDERE! UCCIDERE!”

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Drin. Il sergente Kush. “Sì?.”
“Ci hai preso in pieno, Marty. Le obbligazioni galoppano. Sono salite a 9403”
“Comprami altri USH a 9403!.”
Pausa.”Li abbiamo, Marty, quaranta a 9403.” Erano le 19 e 05.
La mia posizione nelle obbligazioni era adesso long di 160 contratti, 80 dalla sessione giornaliera a 9315 e altri 80 solo negli ultimi venti minuti.
Dal momento che ogni contratto di futures di obbligazioni aveva un valore nominale alla scadenza di 100.000 dollari, avevo adesso 16 milioni di dollari di USH al valore nominale, con un profitto sulla carta di 67.500 dollari. Le cose stavano andando benissimo. Il mio fianco sinistro, le obbligazioni, tenute ferme dal Sergente Kush dalla sua postazione di comando nella cabina superiore del CBOT, era solido. Era tempo di spedire il sergente Godfedder a rinforzare il mio fianco destro.
“Doc! Doc! Mi senti?.”
“Roger! Motty!.”

Cosa interessante, Goldfedder nella sua altra vita era un membro delle Forze Aeree Israeliane di Riserva. Per due settimane ogni estate io non potevo fare affari con lui perchè era in Medio Oriente a svolgere attivamente il suo dovere. Mi domandavo cosa pensasse del Desert Storm, ma non avevo tempo di parlare con lui, non con 16 milioni di obbligazioni che volavano in giro.
“Doc! Comprami 100 contratti di Eurodollari di marzo!. Comprali al SIMEX a Singapore!.” (SIMEX era la Borsa dei Cambi di Singapore. Gli Eurodollari erano dollari U.S.A. depositati in banche all’estero, soprattutto in Europa.)
Volevo provare tutte le possibilità. Andando long con Eurodollari stavo facendo la scommessa che i tassi di interesse a breve termine sarebbero caduti, così come avevo scommesso che sarebbero scesi i tassi a lungo termine nelle obbligazioni.
Pausa.

“Cento Euro di marzo assicurati per 9265.”
Erano le 19 e 18. Di nuovo al fianco sinistro. “Ken, ancora venti a 9407.”
Mentre le obbligazioni continuavano a salire, la mia sicurezza cresceva con loro. Diventai sempre più certo che il mio piano di battaglia stava funzionando. Ero long di 200 obbligazioni, una posizione larga, ma non larga a sufficienza per quel mercato. Dovevo spingere l’offensiva. Cominciavo a traspirare. Audrey venne a rifornirmi con una tazza di tè. Mi asciugò la fronte con un fazzoletto.

“Buzzy, va tutto bene?.”
“Li sto distruggendo, Audrey! Mi sento benissimo!.”
“Sei sicuro che non sia il Prednisone?.”
“Spero di no, sono long fino agli occhi e sto per andarci ancora di più!”
Audrey studiò il mio diario. “Buzzy. Sembri stare bene. Se ti va di fare così, fallo.”
19 e 58: “Doc, ancora venti a 9422!.”
20 e 06: “Ken, ancora venti a 9425!.”
20 e 19: “Ken, dannazione, è l’ora di prendere la cima, compramene settanta a 9428!.” Ero long di 350 USH, 35 milioni in obbligazioni, e il mercato stava ancora salendo.

“Ken, compramene cinquanta a 9506.”
Pausa. “Non posso, Marty. Sono andate oltre 9506.”
“Diavolo. Non frenare, NON FRENARE!” “Non frenare” significava paga qualsiasi somma si debba pagare. Il sergente Kush ne prese venti a 9509 e altre trenta a 9510.

“Doc, altre trenta. NON FRENARE!.”
“Motty, devi calmarti. Ricorda che sei ancora ammalato.”
“Non dirmi cosa devo fare! Compra quelle fottute obbligazioni, ADESSO!” Il mio commando israeliano le prese a 9512.

Alle 21 e 05, quando la sessione serale del CBOT chiuse, avevo fatto trading per due ore e mezzo ed ero long di 500 futures di obbligazioni. Mi sintonizzai sulle news. La nostra tecnologia stava funzionando alla perfezione. Stavamo spazzando via gli Iracheni altrettanto facilmente di quanto era stato con le obbligazioni. Questa guerra sarebbe finita prima ancora di cominciare.
Audrey venne dentro con un panino ed un’altra tazza di tè. “Come va, Buzzy?.”
“Benissimo. Mi sembra che di avere previsto tutto perfettamente. Non ho un conto per star short di petrolio e oro all’estero, ma ci sto lavorando. E sto facendo fuori le obbligazioni.”

“Hai fatto tutto quello che hai potuto per oggi. Va a letto. Hai bisogno di riposo. Non vuoi avere una ricaduta.”
Audrey aveva ragione. Stavo in piedi con l’adrenalina e 20 milligrammi di Prednisone. Avevo dimenticato di essere ancora in convalescenza. “Hai ragione. Lasciami solo controllare le mie posizioni e decidere la strategia per domani.”
Audery uscì.

Lasciai i sergenti Kush e Goldfedder e feci un controllo con Kidder, Peabody. Non erano stati capaci di costituirmi un conto all’estero, ma mi assicurarono che ci stavano provando. Con un occhio sulla CNN ed uno sul mio diario, cominciai i miei calcoli. Ero long di 500 USH con costi tra i 9315 e i 9512, ero long di 100 Eurodollari a 9265, long di 160 futures S and P, e long di 12 milioni di dollari in titoli. I titoli e i futures non si sarebbero mossi fino alla’apertura del mercato l’indomani. I profitti nelle obbligazioni erano vicini sulla carta a 400.000 dollari. Non male per due ore e mezzo di lavoro, ed ero sicuro che il meglio dovesse ancora venire. Se solo avessi potuto andare short di petrolio ed oro…

Dovevo ancora svolgere i miei compiti regolari, calcolando le medie di movimento e i tassi delle opzioni doppie, buttando giù le mie idee per il giorno dopo su fogli 5x8, controllando i miei servizi telefonici, leggendo venti pagine di fax arrivati, mettendo su grafico i miei nuovi titoli del valore di 12 milioni di dollari, tutto il lavoro che facevo di solito subito dopo cena.

Erano le 23 e 30 quando chiusi il diario.
Mi turai su dalla seggiola e andai nella stanza degli ospiti per stendermi. Dormivo in un letto da ospedale nella stanza degli ospiti perchè il Prednison mi faceva sudare e mi dovevo alzare due o tre volte a notte per cambiarmi la tunica. Non indossavo il pigiama; avevo un rifornimento di camicie da notte da ospedale che erano più facili da mettere e togliere, perchè il petto mi faceva ancora male dove mi avevano aperto. Il cuore stava correndo, e non era quello che volevo dopo la pericardite virale. Mi stesi lì sudando e pensando alle mie posizioni.

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“Candidato Schwartz, vai come un fottuto vecchio. Lo sai, Schwartz?. Muoviti, sacco di merda. Muoviti, muoviti! Qualsiasi cosa tu faccia, non fermarti, o mi spezzi il mio fottuto cuore! Continua a muoverti, a muoverti! Che cosa stai aspettando, Candidato Schwartz?. Muoviti, muoviti! Stai abbandonando?. Lo stai facendo?. Se lo fai, ti strapperò le palle in modo che tu non possa contaminare il resto del mondo. Io Ti Motiverò, Candidato Schwartz. HAI CAPITO?.”
“SIGNORE; SI’ SIGNORE.”

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Perchè stavo a letto?. I sergenti come Kush e Goldfedder e gli attendenti di campo come Audrey potevano dormire, ma non c’era riposo per il capitano finchè la battaglia non fosse vinta. Ancora vestito con la mia tunica tornai nell’ufficio e accesi la CNN. Stava intervistando dei piloti di ritorno alle loro basi in Arabia Saudita dopo aver bambardato a tappeto gli Iracheni. Erano le 2 di notte negli States.

Il sole era alto sul deserto. Anche se cercavano tutti di sembrare Chuck Yeager, giù a casa, con la parlata lenta e popolare del West Virginia, non potevano nascondere la loro eccitazione. Desert Storm stava andando meglio di quanto ci si potesse aspettare. Avevamo colpito gli edifici del Parlamento, buttato giù una raffineria di petrolio, distrutto l’aeroporto internazionale di Baghdad, e mandato bombe letteralmente sui gradini del fronte del palazzo di Saddam. Era una operazione perfetta a vedersi. Dannazione. Dovevo andare short di petrolio e oro

Chiamai di nuovo il Kidder, il desk notturno di Peabody. Ancora senza esito fortunato per il mio conto. I futures di oro e petrolio stavano precipitando in Estremo Oriente. Londra si stava preparando ad aprire, poteva Sabrina fare affari lì?. Non lo sapeva. Chiamai Kidder a Londra. Spiacente, vecchio mio, non a disposizione. Chiamai Kidder a Sidney. Buongiorno, amico, niente da fare a Sidney, prova a Melbourne. Merda. Erano le 3 e 45. Oro e petrolio si stavano stabilizzando. Non riuscivo a tenere gli occhi aperti.


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“Prega!”
“ Questa è la mia pistola. Ci sono molte come questa ma questa è mia. La mia pistola è il mio miglior amico. E’ la mia vita. Io la devo governare come governo la mia vita. Senza di me, la mia pistola è inutile. Senza la mia pistola, io sono inutile. Io devo sparare con la mia pistola sul serio. Devo mirare più dritto del mio nemico che sta cercando di uccidermi. Devo ucciderlo prima che mi uccida lui. Lo farò. Lo giuro davnti a Dio. Io e la mia pistola difendiamo il mio paese. Siamo i padroni del nostro nemico. Siamo i salvatori della mia vita. Così sia, finchè non ci sia più un nemico. Andate in pace. Amen.”
“Con comodo, buonanotte, signorine.”
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“Buzzy. Buzzy. Sveglia. Sono le cinque passate. Cosa stai facendo seduto su quella seggiola con una tunica addosso. Devi andare a letto.”
L’unica cosa che volevo era andare a letto, ma non oggi. Potevo dormire in qualsiasi momento. Opportunità di trading fantastiche come questa capitano solo tre o quattro volte in dieci anni, e non volevo perderne una. Mi feci una doccia, mi misi una tunica nuova, feci colazione, e fui di nuovo alla mia postazione di comando alle 6 e 30. Il fax era andato tutta notte, sputando informazioni sui conti. Feci quadrare tutti i miei trade del giorno precedente, perchè oggi più che mai era essenziale avere ogni cosa in ordine prima dell’apertura dei mercati.

Sarebbero stati così volatili che un solo errore poteva costare centinaia di migliaia di dollari. Visionai il Times e il Journal e le mie newsletters ed i servizi. Il titolo di testa del New York Post, fondato da Alexander Hamilton nel 1801, gridava “GUERRA!”

Alle 7 e 30 il generale “Stormin Norman” Schwartz tenne un briefing.
Era il più massiccio attacco aereo della storia. Baghdad era al centro dell’inferno. La Guardia Repubblicana era stata “eliminata” e la maggior prte delle Forze Aeree Irachene erano state “decimate senza alzarsi dal terreno”. Saddam Hussein era nascosto da qualche parte. Nemmeno un aereo americano era andato perduto, non c’era stato alcun incidente.

Tutto mi stava dicendo di andare long con titoli e S and P e di dar via le obbligazioni. Chiamai Londra. I futures di oro e petrolio continuavano a stabilizzarsi, e ciò significava che Eurodollari ed obbligazioni gli sarebbero andati dietro. Era ora di sentire suonare il registratore di cassa. Decisi di iniziare a vendere le mie obbligazioni e gli Eurodollari all’apertura. Alle 8 precise avevo in linea i sergenti Kush e Goldfedder. Il mercato dei futures di obbligazioni di Chicago avrebbe aperto in venti minuti.

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“Candidato Schwartz, perchè ti sei unito ai miei amatissimi Corpi?.”
“Signore, per uccidere, signore!”
“Allora sei un killer.”
“SIGNORE; SI’ SIGNORE”
“Allora esci di qui e fa piazza pulita, triste vermiciattolo1”
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“Doc, sistemiamo gli Euro. A quanto sono?.”
“Motty. Gli Euro sono a 9289.”
“Vendili tutti.”
“Fatto, Motty.” Questi erano 60.000 dollari veloci!
“Buon lavoro. A quanto stanno gli USH? 9612?. Vendine cinquanta. Doc! Vendi cinquanta USH. Ken, vendi altri cinquanta.” Bing, bang, boom. Un raggio di sole mattutino penetrava attraverso i vetri mentre l’ultima obbligazione mordeva la polvere a 9619.


---------------------------- ------------------------- (vita da marine)--------------------------------------------------------------------------------------------
“ L’ arma più micidiale al mondo è un marine con la sua pistola. E’ il tuo istinto da killer che deve essere sfruttato se ti aspetti di sopravvivere in combattimento. La tua pistola è solo uno strumento. E’ un cuore duro che uccide. Se il tuo istinto da killer non è chiaro e forte, esiterai al momento della verità. Non ucciderai. Sarai un marine morto. E allora sarai proprio nella merda perchè ai marines non è concesso morire senza permesso.Capisci verme?.”
“SIGNORE; SI’ SIGNORE.”
---------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Non avevo esitato nel momento della verità. I mei istinti erano stati chiari e potenti. Avevo fatto fuori i titoli e le obbligazioni fino per una cifra di 1.200.000 dollari. Ho fatto il mio dovere di buon marine e di buon ufficiale. Semper fi.




4. UN PERIODO SFORTUNATO (Come imparare dagli errori)

Ogni trader lo deve affrontare. Solo i vincenti sanno come farlo. Il temibile periodo sfortunato alza la testa ogni tanto e attacca ogni grande trader. Ti sottrae la tua capacità di giudizio; ti toglie la fiducia in te stesso.A volte, ti fa diventare così depresso che pensi che non ne uscirai mai. Sei sicuro che qualcosa sia andato storto., che hai perso il tocco, che non vincerai di nuovo. Quando ci sei in mezzo, pensi che non finirà mai, ma soprattutto il tuo giudizio e il ritmo non ci sono più e quello che devi fare è fermarti e riconquistare compostezza.

Il modo migliore di por termine ad un periodo sfortunato è tagliare le perdite e separare il tuo ego dal gioco. Ho imparato questa lezione molti anni fa ai tavoli di dadi a Vegas. Il vecchio clichè dice:”Voler aggiungere perdita a perdita ” ed è vero. Devi governare le risorse e non perdere troppi soldi. Molti, quando stanno perdendo, aumentano le scommesse; raddoppiano sperando di rivincere tutto indietro in un’unica gettata di dadi. Questa strategia può essere devastante. Il miglior modo di fermare un periodo di sfortuna è di FERMARSI! FERMA LE PERDITE; FERMA Il SANGUINAMENTO. Prendi tempo e lascia che l’intelleto si faccia carico delle tue emozioni; il mercato ci sarà ancora al tuo ritorno.

Ma credetemi, questo consiglio è molto più facile da dare che da seguire. Nell’agosto 1996, ero nel periodo più sfortunato della mia carriera.
Quello che mi faceva diventare matto era che riuscivo a vedere i trade, ma avevo tanta paura di perdere, che non pensavo a vincere. Questa paura di perdere rallentava il mio tempo di reazione, e mentre ero capace di vedere ogni cosa, reagivo sempre dopo e sempre più tardi, il che significa che stavo assumendo più rischi e non meno.

Quello che avrei dovuto fare era indietreggiare e ricaricare le batterie, ma non riuscivo a fermarmi.Un tizio mi chiamò per una partita di golf.
Sapevo che avevo bisogno di una sosta, così gli dissi che avrei giocato 18 buche, ma come feci per andarmene, non riuscii ad andare oltre la porta senza fare qualche mossa. Non potevo lasciare andare su il mercato senza di me. Comprai dieci pidocchiosi contratti e finii col perdere venticinque bigliettoni. Mi rovinai la giornata e fiaccai ancor di più la mia autostima.
Non puoi mai andare dalla retromarcia alla prima senza passare dalla folle.

DEVI CAMBIARE LA DIREZIONE DI UN TRADE SFORTUNATO PER PRIMA COSA METTENDO IN FOLLE. DEVI FERMARTI. Quello che succede è che la tua paura di perdere aumenta, le tue emozioni cominciano a far andare in cortocircuito il tuo intelletto e non hai più fiducia in quello che fai. Fermarsi permette alle emozioni di calmarsi e a te di ristabilire la consonanza con il tuo intelletto. Ricorda, il tempo è sempre tuo alleato. Usalo per rilassarti, per schiarirti le idee, e riconquistare le energie.

Una volta fermo, digerisci le perdite, prenditi un periodo di preparazione, sentiti a tuo agio con le tue abitudini e metodi di lavoro, e sei pronto a iniziare di nuovo. Il modo migliore per farlo è fare piccoli trade e concentrarsi nel farli rendere.

NON COMINCIARE CERCANDO DI FARE UNA CARNEFICINA.
Quando rientrai, vedevo un trade che mi piaceva e lo facevo con piccoli numeri e con uno stop molto stretto, così se mi sbagliavo potevo essere fuori subito. Per tutto il tempo continuavo a dirmi, fa profitti piccoli, fa profitti piccoli, fa profitti piccoli. Inchiostro nero, inchiostro nero, inchiostro nero.
E’ psicologia. Mi sentivo male e volevo sentirmi bene di nuovo. Volevo riconquistare la fiducia in me perchè LA FIDUCIA IN SE STESSI E’ ESSENZIALE AD UN TRADER DI SUCCESSO. Ho preso tre contratti l’altro giorno, il che rappresenta una posizione piccola per me, ma alla fine ho guadagnato 15.000 dollari. Quindicimila dollari sono soldi veri, e li ho presi e li ho trasformati in 40.000 il giorno dopo, ed in un momento sono di nuovo su di giri e mi sento benissimo.

Se per qualche motivo questo processo non funziona all’inizio, provaci di nuovo restando fermo più a lungo e rientrando con affari ancora più piccoli. La cosa più importante è proteggere il capitale per il trade fino a quando non raggiungi di nuovo il tuo equilibrio e metti dietro di te tutte le ombre del periodo sfortunato. I periodi di sfortuna sono una parte indesiderata del gioco, ma se sei un trder ben disciplinato puoi mettere in folle, le perdite finiranno e l’inchiostro nero ricomincerà a scorrere.

------------------------------------------ Fine della Prima Parte--------------------------------------




Romanzo di Trading : da ''Pit Bull'' di Marty Schwartz (riscritto) parte II







5. CAMPIONE DEI TRADER (Per 5 anni campione americano di Trading di futures


In Liar’s Poker, Michael Lewis diceva che ai trader piaceva raffigurare se stessi come “ cazzoni alla moda”, ma fino al 1983 era impossiblie dire chi lo avesse più grosso. Andando indietro agli anni ottanta, i trader erano un piccolo club privato, quasi un culto. Per il grande pubblico non esistevamo. Eravamo lì a timbrare il cartellino giorno dopo giorno, maneggiando più soldi in un paio d’ore di quanto non faccia la maggior parte della gente nell’arco della vita, ma nessuno lo sapeva. Occasionalmente un crack spettacolare, come quello dei fratelli Hunt o di Billie Sol Estes veniva riportato sui giornali, ma per lo più noi passavamo via in una relativa oscurità. Non c’era modo che potessimo ottenere un pubblico riconoscimento senza andare falliti ad alto livello, alla maniera texana.
Poi nel gennaio 1983 vidi un annuncio in un periodico finanziario che diceva:

CAMPIONATO DI TRADING DI TITOLI, OPZIONI E COMMODITY DEGLI STATI UNITI
Chi sono i broker, i consulenti finanziari, i trader privati migliori della nazione?.
GAREGGIA CON IL MEGLIO DELLA NAZIONE.
MODALITA’ DELLA PROSSIMA GARA: Per broker, consulenti finanziari e grande pubblico. I concorrenti specifichino un conto corrente, comincino ad operare dal 1 di febbraio avendo come finalità la gara, e presentino copie delle dichiarazione del profitto/perdita se hanno buoni risultati. I vincitori sono pubblicati ogni mese, e sono giudicati in base alla crescita in percentuale del valore di mercato dal 1 di febbraio. I bilanci minimi di partenza sono di 5.000 dollari per le divisioni dei titoli, dei titoli e delle opzioni e dellle commodities e di 1.000 dollari per la divisione delle opzioni. Possono entrare conti gestiti per conto terzi.
PARTECIPA ALLA PROSSIMA GARA. Chiama la Financial Traders Association.

Capii subito che quella gara faceva per me. Grazie al mio Telerate di fiducia, ero sicuro che nessuno si stava sbattendo S and P come me, e questa gara me ne avrebbe dato prova. In più mi piaceva competere. Avevo bisogno della competizione per far scorrere i miei fluidi. Ero pronto per far vedere al mondo che ero il batacchio più grosso.
Chiamai il numero. “Financial Traders Association, sono Norman Zadeh”. Non avevo mai sentito parlare di Norman Zadeh o della Financial Traders Association. Nessuno ne aveva mai sentito parlare a Wall Street Ma chi se ne frega?. “Norm- dissi- chiunque tu sia iscrivimi. Sono il miglior trader del paese e lo metterò in culo a tutti.”
Come poi si vide, eccetto per il fatto che era calvo come una palla da biliardo, Norm Zadeh era il Dom King del trading.

Come King, Zadeh era un autoimprenditore dotato con un background pittoresco. Classificato come “il quarto scommettitore più degno di riconoscimenti nel paese” dal Gambling Times, era stato un handicapper professionale, un giocatore professionista di poker ed uno scommettitore sportivo professionista. Il suo libro del 1974 Winning Poker Systems era considerato un classico da molti giocatori incalliti. Zadeh aveva Las Vegas scritto ovunque su di sè, ma grazie ad un breve periodo di insegnamento alla UCLA aveva scelto di darsi un’immagine di matematico con legami con l’accademia.

Secondo un articolo di John Liscio del 10 luglio 1989, su Barron’s, “L’idea per una gara di tra i migliori nel scegliere le azioni venne a Zadeh nei primi anni ottanta, quando era professore ospite alla UCLA. Arrabbiato perchè la facoltà finanziaria aveva fatto poco più che dargli un’occhiata in ascensore, Zadeh si preparò a stupire i pedanti provando che le loro efficacissime teorie sul mercato erano zavorra. Iniziò facendo l’insegnante di un corso di trading pratico, usando soldi veri in un conto attivo nel trading di futures ed invitando la classe a fare trading con quello. Dopo un ritorno netto del 140% sul suo investimento originario, ed una crescita del suo corso da 10 a 85 studenti, a Zadeh si spalancò la porta davanti.” Come un vero promoter da combattimento, Zadeh divise i suoi United States Trading e Investing Championships in quattro settori: titoli, opzioni, titoli e/o opzioni, e la divisione di vero spessore, futures. Io entrai nelle divisioni dei futures e dei titoli e/o opzioni.

Per me, persino prima di questa gara, trading era molto come un incontro di pugilato. Avevo diviso la giornata in 15 round, a partire dalle 9 del mattino quando le obbligazioni cominciano fino alle 4,15 pomeridiane quando il recinto di S and P dei futures chiude. Ho modellato questo tipo di modalità dopo Merc a Chicago, che divideva il suo giorno di trading in blocchi di mezz’ora o “virgolette”, e faceva uscire molte delle sue statistiche di trading alla fine di ogni blocco. Poichè i volumi di affari spesso salivano proprio prima dell’ora e della mezz’ora quando uscivano i numeri, tutti quelli che operavano coi futures da Merc si sono abituati a pensare nei termini di quelle virgolette per qualsivoglia durata di tempo.

Io ero un pugile che agiva al contrario. Il tempo era la mia chiave. Localizzavo un’apertura, facevo la mia mossa, e risaltavo fuori. Dentro e fuori, dentro e fuori, una finta e uno scarto, un punto qua e uno là. Non rischiavo forti oscillazioni, perchè non ho mai voluto fare qualcosa che mettesse a rischio la sicurezza della mia famiglia.

Battevo ai punti il mercato cercando di vincere ogni round, e come se non bastasse non mi mettevo mai in una posizione in cui potessi venir messo al tappeto. Era un approccio sicuro, per niente spettacolare, che non mi dava molte grandi vittorie. Per duecento giorni all’anno finivo con perdite ragionevolmente piccole risultate da guadagni della stessa grandezza. Perdi 5.000 dollari qui, ne fai 6.000 là, round dopo round, venti, trenta, quaranta volte al giorno. Ma vincevo gli altri cinquanta giorni di trading sbarazzandomi delle decisioni unanimi. Dà una botta alle obbligazioni per 75.000 dollari, assesta un colpo ad un titolo per 100.000 dollari, assicurati un paio di pozioni per 125.000 dollari, polverizza i S and P per 150.000 dollari. Nel tempo questo mi rendeva uno che vinceva molto, nella misura di 5 milioni di dollari l’anno.

Il fatto che la gara fosse aperta a tutti quelli che entravano e che l’investimento minimo fosse di 5.000 dollari per futures, opzioni, e titoli e/o opzioni e di 1.000 dollari per le obbligazioni mi mise subito in svantaggio.
Il mio stile non si addiceva alla gara di Zadeh. Io avrei cominciato con 500.000 dollari e avrei colpito da vicino, cercando di fare punti con stabili profitti giornalieri, ma con un minimo di investimento basso, con un periodo di soli quattro mesi ed un invito aperto a tutti, ogni amatore poteva metterci 5.000 dollari e sperare di imbattersi in un colpo fortunato. Gli amatori potevano permettersi delle opportunità che io non potevo affrontare. Mentre io stavo cercando di mantenere la mia famiglia e di assicurarle la stabilità, qualche dentista del New Jersey con la fregola di credersi un grande investitore poteva prendersi da un paziente una mancia con due estrazioni dal vivo, metterci i 5.000 dollari, e triplicare i suoi soldi.

Se lui fosse stato messo al tappeto, niente in tutto. Se io fossi finito al tappeto, sarei stato fuori dal business. Certo, avrei potuto operare con un conto più piccolo solo per la gara e cercare il colpo che mette al tappeto, ma questo avrebbe cambiato il mio stile e non avevo intenzione di farlo.
Così era come io operavo nel mercato prima che incontrassi Audrey e che spuntasse il mio piano. Andare in cerca del colpo definitivo mi aveva reso un perdente per nove anni. Adesso che avevo sviluppato una metodologia che si addiceva alla mia personalità, mi ci sarei attenuto sia che operassi con 5.000 che con 500.000 dollari.

Le quote d’entrata variavano dai 150 dollari per la divisione titolo ai 195 delle altre tre, e c’erano solo 74 partecipanti nella prima gara, così era ovvio che Zadeh non ricavava molto dalle quote. Doveva avere un altro modo di prender soldi. Quando gli domandai come avrebbe fatto in modo che la gente non facesse dei trade “clandestini”, mi disse che oltre a sottoporre copia dei profitti e perdite ogni mese, ogni partecipante doveva telefonare ogni giorno i trade che faceva e lasciarli registrati su nastro.

Aha. Questo doveva essere il suo modo. Quello che Zadeh probabilmente stava cercando di fare era trovare i trader più brillanti del paese e copiare le loro posizioni. Ma mi interessava?. Non c’era modo che qualcuno, eccetto forse i ragazzi del recinto del Merc, potesse rubare qualcosa da me. Zadeh deve anche averci pensato, ma quando ha visto con che velocità andavo dentro e fuori dei S and P e quanto spesso operassi, cancellò la richiesta che io telefonassi le mie operazioni ogni giorno. Dovevo solo spedirgli mensilmente i miei P e P.

Nella prima gara arrivai terzo nel settore dei futures e terzo in quello dei titoli e/o opzioni. Questo non fece altro che darmi più gas. Terzo su 74 non era male, ma per me non era abbastanza. Mi sentivo come se fossi di nuovo ad Amherst quando Dean Wilson ci diceva che il 50 % di noi sarebbe stato nell’ultima metà della classe. Qui non stavo andando avanti contro ragazzini di Andover e Exeter che erano meglio preparati di me. Se si trattava di trading, io ero meglio preparato di ogni altro ed ero deciso a dimostrarlo. Sarei stato l’indiscusso campione del mondo di pesi massimi. Entrai immediatamente nella gara successiva. Andava dall’1 agosto all’1 dicembre 1983. Questa volta c’erano 133 concorrenti. Mi piazzai sesto nel settore futures con un 69,2 % di guadagno (il vincitore era un qualche amatore che aveva il 338,4% di guadagno, probabilmente con il minimo di investimento di 5.000 dollari).

Ma vinsi il premio per La Maggior Quantità di Soldi fatta nell’Anno, e come poi si vide avevo fatto più soldi di tutti gli altri concorrenti messi assieme. Sempre il promoter, Zadeh, comprò annunci su Barron’s, sulla rivista Futures, su Investor’s Daily, sulla rivista Stock and Commodities e sul Wall Street Letter per annunciare i vincitori e sollecitare partecipanti alla prossima gara.
Mi piace vedere il mio nome, ma ancora non ero soddisfatto. Dovevo essere il “Campione dei trader”.

Frankie Joe era stato incoronato Campione dei Trader per il primo anno, il 1983. Frankie Joe era un ex addetto alle registrazioni al New York Stock Exchange, quarantaduenne. Era arrivato secondo nel settore dei futures con un guadagno percentuale di 181,3 e primo in quello dei titoli e/o opzioni con il 70,6. Io non sapevo quanto avesse investito o quanto avesse guadagnato, tutto quello che sapevo era che aveva il diritto di vantarsi e che io lo avrei raggiunto.

“Norm- dissi quando chiamai Zadeh e gli dissi di segnarmi per la prossima gara che partiva l’1 febbraio 1984- “dì a Frankie Joe che sto per colpirlo nel suo culo orientale”.
La fiducia in se stessi è la parte principale del trading. Se non sei convinto che puoi vincere, non dovresti certo arrampicarti sul ring. Ma la fiducia si trasforma in fretta in presunzione, e gli ego, come combattenti stanchi, hanno bisogno di essere massaggiati, scaricati, accuditi e accarezzati. Zadeh, giocatore d’azzardo, handicapper, scommettitore, matematico, se lo era immaginato. Vincere è un grande balsamo per la confidenza in se stessi, ma solo il riconoscimento pubblico può accarezzare un ego.
Il U.S. Trading Championship stava diventando una notizia bollente a Wall Street.

Per la gara che partiva l’1 febbraio 1984 c’erano 185 partecipanti e il 18 febbraio il New York Times riportava il U.S. Trading Championship sul fronte pagina della sezione affari. L’articolo era titolato “Investire per divertimento e per soldi” ed aveva una foto mia e di Frankie Joe, i vincitori del Campione dei Trader e de La maggior quantità di soldi fatta del 1983, alle nostre scrivanie di lavoro.

Frankie era sorridente come un cinesino felice, io avevo una smorfia da ebreo torturato. Ma Zadeh era la vera star. L’articolo lo descriveva come un “matematico di Marina del Rey, California” e un “ex professore di college” che aveva dato inizio alla gara per il campione di trading l’anno precedente come un affare che avrebbe guadagnato dalle quote.
Ma mi interessava? C’era un intero paragrafo su di me. “La persona che ha guadagnato più denaro nel 1983 in trade per l’United States Trading Championship – una botta da 1.400.000 di dollari – è stato Martin Schwartz, il cui conto per i futures ha raggiunto il 175,3 %. Martin Schwartz, un ex analista di Borsa di 38 anni, che ha un suo posto all’American Stock Exchange, ha detto.” Te lo dico io come sono diventato un vincitore – ho imparato a perdere.”

C’è un proverbio italiano che dice:” La vendetta è un piatto migliore quando è servito freddo”. Ero tentato di fare alcune centinaia di copie dell’articolo e di affiggerle su tutta la Grande Piramide. Volevo essere sicuro che i Faraoni le vedessero. Volevo che lo leggessero e piangessero al pensiero di quanto soldi gli avrei potuto far fare se non mi avessero colpito alle spalle. Ma non ebbi bisogno di farlo, perchè il 19 febbraio ricevetti una telefonata da Inside Skinny. Skinny lavorava alla Piramide e sapeva tutto quello che succedeva lì. “Motty. C’è da ridere qua. L’Alto Prelato e il Profeta stanno pensando come possono farti gestire un po’ di denaro per loro.”

“Sì, certo, sicuro. Dì che mi chiamino quando si apre il Mar Rosso” Buon vecchio Norm Zadeh. Quella era la carezza migliore che avessi avuto fino a quel momento.
La gara stava diventando così popolare che Zadeh cominciò a fare pubblicità alle date ogni mese nelle pubblicazioni finanziarie. Questo generava più interesse e pubblicità, specialmente dal momento che io e Frankie Joe stavamo gareggiando per il titolo di campione. Andavamo avanti alla pari, a suon di colpi per quasi tre mesi. Ogni mese, dopo l’uscita degli annunci, io e Frankie Joe cominciavamo a scambiarci i colpi più duri. Poi a metà maggio Frankie Joe mi chiamò. Non ci eravamo mai parlati prima. Disse: “Marty, ne ho abbastanza. Getto la spugna. Vado in vacanza.”

Pensando di aver vinto, dissi ad Audrey:” Festeggiamo. Se Frankie Joe va in vacanza, anche noi possiamo prenderci una pausa.” Quando ritornammo, mi resi conto che Frankie Joe mi aveva allungato un pugno da babbeo. Avevo lavorato tutto il tempo e con un solo giorno via lui era davanti a me dello 0,1%. 0,1%?. Sembrava incredibile, ma era un sogno per il promoter. Mi incazzai moltissimo. Chiamai Zadeh. “Adesso è guerra!”- dissi. A Norm piacque moltissimo. Immediatamente chiamò il Wall Street Journal e fece sapere che la gara tra me e Frankie Joe era diventata personale.

L’ultimo giorno, uscii dal mio angolo menando colpi.Picchiai sui S and P fino senza sosta fino alle 4 e 15. Quando suonò la campanella, avevo battuto Frankie Joe col 3,4% di scarto. In quattro mesi avevo aumentato il mio gruzzolo iniziale di 482.000 dollari fino a 1.200.000, per un guadagno totale del 254,9%. Frankie Joe aveva preso i suoi 5.000 dollari o qualunque cifra con la quale stesse operando, e la aveva accresciuta solo del 251,5%.

Il 7 giugno 1984 il Journal finiva il suo articolo dicendo: “ Il signor Zadeh programma per agosto la sua prossima gara. Il signor Joe, un trader professionista di 42 anni, dice che non può competere. “Mi sento uno di 86 anni dentro” dice. Ma il signor Schwartz difenderà la sua corona. “Voglio battere tutti”- dice”.

E lo feci. Entrai nella gara successiva e battei 262 concorrenti totalizzando un guadagno percentuale nei futures del 443,7%. Frankie Joe non partecipò alla gara e morì poco dopo di un attacco di cuore. Trading è molto stressante, specialmente quando sapete che tutti stanno guardando, e Frankie Joe non scherzava quando diceva che si sentiva dentro come uno di 86 anni. Una volta o l’altra ogni trader ha avuto la stessa emozione.
Con il passare del tempo, capii che Zadeh usava la gara per fare di più che non solo copiare i trade. Attraverso l’U.S. Trading Championship si era in fretta accreditato come l’esperto più in vista sui migliori trader del paese. Avere questa reputazione permetteva a Zadeh tre cose.

Prendeva delle quote facendo incontrare investitori con persone in grado di gestire denaro per conto terzi, dava vita al suo fondo e reclutava giovani trader molto vivaci capaci di gestire i soldi, ed usciva con una newsletter chiamata Sommario dei Migliori Manager. Ma mi interessava?. Aiutato in parte dalla fama che mi si era sviluppata attorno, diedi vita al mio fondo nel 1989.
Lasciai la mia cintura da campione quando iniziai a gestire del denaro per altri. Gestire l’OPM mi diede tutti gli stimoli di cui avevo bisogno, e anche di più. Poi nel 1992 entrai in una sorta di ripensamento e ricerca di me stesso. Chiamai Norm e gli dissi che, come ogni grande combattente, volevo tornare sul ring, volevo riconquistare la mia cintura.

Essere uscito dal mio ritiro fu buono per me e per la gara. John Liscio annunciò il mio ritorno su Barron’s con un articolo che terminava dicendo :” Se si passa una settimana o giù di lì con Marty e si seguono i suoi trade, ti restano pochi dubbi che l’uomo che è stato soprannominato il Bobby Fisher dei recinti del S and P sia ancora un gran maestro. Chiudilo in una stanza con un grande trader che scegli tu e nient’altro che il loro ingegno, abbastanza telefoni, un paio di schermi con le quotazioni ed un’uguale quantità di contante, e alla fine della giornata, più spesso che no, Schwartz raggiungerà la vetta più alta.”

Era vero. Io rientrai in gara e riconquistai la mia pesantissima corona mondiale nel 1992 vincendo nella nuova divisione dell’U.S. Investing Champinship di futures da oltre 500.000 dollari. Ancora nelle vesti di consumato promoter, Norm creava divisioni su divisioni, perchè più vincitori significano più competizione, più partecipanti e più soldi.
Poi mi ritirai per sempre. Fino a quando non decida di venir fuori di nuovo. Dopotutto, Sugar Ray Leonard e George Foreman hanno avuto ottimi risultati. Ma forse no. Recentemente Zadeh ha sospeso la gara, molto in sordina. Secondo un articolo del Wall Street Journal del 26 dicembre 1996 “ E’ corsa voce che una serie di inchieste della Commissione Securities and Exchange ha coinciso con la sospensione della gara, e può aver dato una mano a provocarla.”.
Apparentemente, quello che aveva attirato l’interesse del SEC era che Norm “ metteva in contatto investitori e manager finanziari senza una conoscenza dettagliata del quadro finanziario dgli investitori” e le sue affermazioni che i risultati delle gare venissero “verificati”. Di nuovo, suonava molto al modo di Don King.

Attraverso le gare, Norm si rendeva uno dei maggiori giocatori del mondo del trading. Ma dati gli innumerevoli cappelli che si metteva addosso- organizzatore della gara, consulente finanziario, manager finanziario per terzi, editore di una newsletter, ed investitore privato- si lasciava troppo esposto alla critica ed al giudizio.
Norm, che era descritto in un articolo del Wall Street Journal come “ un professore di matematica applicata con incarichi da ospite presso le Università Stanford e della California a Los Angeles” ammetteva che poteva avere avuto alcuni problemi con la verifica dei risultati delle gare, “ ma il signor Zadeh insiste che le sue molteplici attività non hanno interferito in ogni modo con la sua obiettività”.

Ma che cosa m’interessa?. Le pubblicazioni finanziarie scrivevano articoli su di me, io mi crogiolavo nel pubblico riconoscimento ed oltre a blandirmi l’ego le gare mi davano credibilità con la mia famiglia e gli amici ed all’interno della comunità di chi investe. Norm Zadeh mi ha tolto fuori dall’oscuro, solitario ufficio e mi ha affidato alla luce.
Nel luglio 1989 stavamo aspettando i bagagli all’areoporto La Guardia, al ritorno da una vacanza ad Aspen. Presi una copia di Barron’s e mentre lo stavo sfogliando vidi una grande foto di me, seduto nel mio ufficio.
Mostrai la foto ai miei figli, di 4 e 6 anni, proprio grandi abbastanza per cominciare a domandarsi perchè io non indossavo giacca e cravatta e non andavo ad un lavoro vero come i padri degli altri bambini, e dissi loro: “ Chi è?.” E risposero: “ Papà! Papà!”.
Quando diventarono un po’ più grandi e gli altri ragazzi domandavano che cosa papà faceva per vivere, loro potevano rispondere: “ Mio padre è il Campione dei Trader!”. Questa era l’unica cosa che mi interessava.


IL TUO ''STOPLOSS'' D’ONORE

Uno dei grandi strumenti del trading è lo stoploss, il punto nel quale ti separi dalle tue emozioni e dall’ego ed ammetti che hai sbagliato. Molti hanno molta resistenza nel farlo, ed invece di vendere una posizione perdente, la tengono sperando che il mercato realizzerà l’errore della via che sta prendendo e che si comporti come loro pensano che dovrebbe fare.

Questo modo di fare è di solito autodistruttivo, perchè, come Joe Granville era solito dire: “ il mercato non sa se sei short o long e non gli interessa”.
Tu sei l’unico coinvolto emotivamente nella tua posizione. Il mercato si limita a reagire alla domanda e all’offerta e se lo stai aizzando in un modo, c’è sempre qualcun altro che lo aizza con tanta forza da farlo andare nel modo opposto.

Subire una perdita è difficile da sostenere perchè è un’ammissione che hai sbagliato. Ma nel mercato fa parte del gioco essere in errore parte del tempo. In ogni trade, devi stabilire il tuo ''uncle point”, il punto in cui uscirai fuori da una posizione in perdita, e devi avere la disciplina mentale di premere il grilletto in quel punto.

Ero fuori a giocare a golf l’altro giorno con il mio amico Double Bogey, e D.B. stava lamentandosi per il fatto che lo stavano facendo fuori nei Bay Networks. Non riusciva proprio a capire dove avesse sbagliato. Aveva saputo del titolo quando era sui trenta, aveva letto tutti i report quando si arrampicava su per i quaranta, e lo aveva comprato quando era rientrato a 43 dollari. Quando era davvero disceso a 35, lui aveva commesso il peccato cardinale, aveva raddoppiato. Poi era stato seduto a guardarlo precipitare nei dieci. “Quello che mi rende davvero furioso” disse D.B. “ è che ha rallentato un paio di volte durante la discesa, e invece di uscirne fuori ho continuato a tenerlo”.
“Qual’era il tuo piano?.” gli domandai.
“Il mio piano?. Lo avrei tenuto finchè non fosse salito di nuovo a 50 dollari. Cos’altro?.”

Questo è il problema con i dilettanti, hanno solo metà del piano, la metà più semplice. Sanno quale profitto vogliono ottenere, ma non hanno la minima idea di quanto sono disposti a perdere. Sono come daini sotto le luci, tremano solo e aspettano di essere investiti.
Il loro piano per una posizione che va in direzione sud è “ Per favore Signore lasciami venirne fuori e non lo farò mai più” ma queste sono stronzate, perchè se per caso la posizione gira, si dimenticheranno in fretta di Dio. Ritorneranno a pensare che sono dei geni, e lo faranno sempre di nuovo, il che significa che è sicuro che saranno catturati, e catturati male.

Quello che molti non riescono a capire è che mentre perdi il tuo denaro, perdi anche la tua obiettività. E’ come essere al tavolo dei dadi a Vegas e la grassa bionda ossigenata in abito a lustrini sta lanciando il dado, e tu stai perdendo, e sei deciso a non permettere che lei ti batta. Quello che hai dimenticato è che a lei non interessa nulla di te, sta solo gettando il dado.
Quando hai un’emozione come la gelosia, o l’avidità, o l’ invidia, distorce il tuo giudizio.

Il mercato è come la bionda ossigenata a Vegas, non le interessi. Questo è il motivo per cui devi mettere da parte il tuo orgoglio ed uscire. Se hai dei problemi a farlo, come molte altre persone, fà come Ulisse: legati all’albero maestro con uno stop automatico e tieni le emozioni fuori dal gioco.

Gli stop sono di due tipi: un ordine reale che piazzi col tuo broker di vendere quando si raggiunge un determinato prezzo o un contratto che fai con te stesso di vendere ad un certo prezzo, senza deroga. In entrambi i modi, lo stop è un investimento nell’autopreservazione, perchè se sei in errore ti risparmia quei dollari extra che perderesti restando in attesa su una posizione in perdita. Ti evita di scavare il buco troppo profondamente e ti facilità l’arrampicartene fuori. Uno stop automaticamente toglie il tuo cervello dalla marcia indietro e lo mette in folle.

In folle i tuoi soldi non tornano indietro, ma la tua mente è ritornata al punto in cui puoi riorganizzarti e provare a pensare un’idea nuova senza la pressione di una posizione in perdita appesa sulla testa.
Più perdi in un trade, meno obiettivo diventi.

USCIRE DA UN TRADE IN PERDITA SCHIARISCE VELOCEMENTE LA TUA TESTA E RIPRISTINA L’OBIETTIVTA’.

Dopo una pausa, puoi ritornare allo stesso trade se puoi giustificarlo intellettualmente, ma devi costantemente ricordare a te stesso che c’è una miriade di opportunità nel mercato. Preservare il tuo capitale con l’utilizzo di uno stop, ti rende possibile aspettare pazientemente per un affare con alte probabilità e con un punto d’entrata a basso rischio.



6. COME LEGGO IL WALL STREET JOURNAL

Pubblicato sin dal 1889 da Dow Jones and company, il Wall Street Journal è il portabandiera delle pubblicazioni finanziarie. Tutti quelli che operano sul mercato devono seguire ogni giorno il Journal.

Io sono uno ''scanner'', non un lettore. Da bambino, ero solito alzarmi la domenica mattina e battere mio fratello Gerry nella sezione di sport del New York Times. lo guardavo per una ventina di minuti e poi lo davo a Gerry, e lui mi interrogava su cose come punteggi, medie di battuta, chi erano i probabili lanciatori di inizio quel giorno, e non riusciva mai a mettermi in imbarazzo.

Se diventerai un trader di successo, questo è il modo in cui devi leggere il Journal. Ci sono tante informazioni, che devi abituare la mente a scannerizzarle.

Di solito sfoglio il Journal subito dopo aver riorganizzato tutti i miei conti, la mattina, appena prima che le obbligazioni comincino a lavorare, alle 8 e 20. La prima cosa che faccio è scorrere la seconda colonna della prima pagina, “Cosa c’è di nuovo”, nello stile di Evelyn Woods.
Tengo un blocchetto di fogli ed una penna vicino a me e prendo nota di ogni cosa interessante.

Tutto è scritto e messo in fila per fonte futura. Nei marines, un buon ufficiale, responsabile, tiene molti appunti.

Poi dò un’occhiata alla colonna più lontana, sulla destra, per la storia principale. Ero il responsabile sportivo dei giornali della mia scuola superiore e del college ed istintivamente getto uno sguardo a tutte le storie principali, ma leggo molti pochi articoli. Non ho il tempo. Quello che cerco di prendere dalla prima pagina è un sentimento generale verso il mercato.

Poi vado alla sezione C, “ Soldi e investimenti”. Lì è dove ci sono i dati. Guardo “Di pari passo con il mercato”, un sommario di eventi nel mercato dei titoli dei giorni precedenti come riportato attraverso lo sguardo di diversi broker, analisti, manager finanziari, ed altri professionisti di Wall Street.

Controllo per vedere se qualcuno dei settanta titoli, o giù di lì, che sto seguendo sono citati e, se così, che cosa ne dicono gli altri. Poi vado a “ Voci della Strada” che fornisce profili tipici su un’industria, su una compagnia, o su un individuo, e spesso contiene alcuni appetitosi bocconcini. . Per fortuna è roba simile a quella che ho avuto due o tre giorni prima da Inside Skinny, la mia fonte principale per le chiacchiere.

Dopo aver verificato che Skinny ha ancora il suo orecchio alla Strada, scorro l’indice e dò un colpetto a “Quotazione di listino delle opzioni” per avere un segno per le proporzioni del RATIO di opzioni put e call .
Voglio vedere quali erano i rapporti nei giorni precedenti perchè questo mi dà un indicatore di movimento. Quando il rapporto di opzioni put e call va vicino al 100% per due o tre giorni, questo è un indicatore di acquisto. Quando è sotto al 50%, l’ottimismo è troppo alto e io comincio a pensare di vendere. Scrivo i rapporti nel mio libretto.. Tutto è scritto.
Un altro indicatore che mi piace guardare nella sezione C è il “NYSE Nuovi Massimi/Nuovi Minimi” (New Highs-New Lows).

Questa tavola elenca tutti i titoli che il giorno precedente hanno raggiunto nuovi alti o bassi nei dodici mesi. Quando ero da
 

Fleursdumal

फूल की बुराई
Questa tavola elenca tutti i titoli che il giorno precedente hanno raggiunto nuovi alti o bassi nei dodici mesi. Quando ero da Edwards e Hanly nel 1974, John Brooks, un tecnico lì, mi insegnò in indicatore molto semplic ma interessante.

I Nuovi Massimi/Nuovi Minimi sono sempre elencati per ordine alfabetico in quattro colonne nello stesso carattere di stampa. Lui mi disse.” Marty, quando puoi misurare i nuovi alti o i nuovi bassi con un metro e questi superano 12 pollici , preparati a diventare uno che va controcorrente e va dall’altra parte.” Nel 1974, quando Nuovi Minimi superarono 12 pollici per alcuni giorni consecutivi, ci fu una delle più grandi opportunità d’acquisto del secolo.
Nell’ottobre 1987, subito prima del Lunedì Nero, i Nuovi Massimi superarono i 12 pollici più volte. Che momento grandioso per vendere. Questo è un trucco che non ho mai visto scritto o di cui abbia mai sentito parlare in alcun posto ed accade molto raramente, ma quando lo fa, tira fuori il metro.

Una volta controllato il “Nuovi Massimi/Nuovi Minimi” vado alla colonna delle obbligazioni e dò un’occhiata per vedere chi prevede che cosa per i rati d’interesse. Adesso ho passato tutta la sezione C e la getto sul pavimento alla mia sinistra.
Poi torno alla sezione A e la scorro, cercando le interpretazioni delle novità dell’economia recente ed eventi o risultati di singole ditte, e poi la scarico a terra alla mia destra.

A volte scorro velocemente la sezione B, “ Il mercato”, dove ci sono alcuni brevi articoli sulle compagnie che mi possono interessare. Ma raramente c’è qualcosa nella sezione B che possa interessare un trader.

Mi prende meno di 10 minuti leggere il Journal, ma 10 minuti con il Journal come prima cosa nel mattino mi dà il senso iniziale per quello che sta succedendo nel mercato e un paio di indicatori svelti e facili che posso gettare nel mio mix. Con tutte le altre informazioni che scorrono verso di me, non posso spendere più tempo di così leggendo il Journal, ma ogni trader serio non ne spenderebbe di meno.
 

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