Maroni : trattato con metodi stalinisti. Incompatibile con Salvini (1 Viewer)

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Maroni accusa: “Salvini mi ha trattato con metodi stalinisti”

Ultima modifica il 11/01/2018 alle ore 19:36
DAV. LES.
TORINO

«Io sono una persona leale. Sosterrò il segretario del mio partito. Lo sosterrò come candidato premier. Ma da leninista, non posso sopportare di essere trattato con metodi stalinisti e di diventare un bersaglio mediatico solo perché a detta di qualcuno potrei essere un rischio». A dirlo è il governatore uscente della Lombardia, Roberto Maroni, intervistato dal quotidiano Il Foglio.

«Consiglierei al mio segretario - continua Maroni - non solo di ricordare che fine ha fatto Stalin e che fine ha fatto Lenin ma anche di rileggersi un vecchio testo di Lenin. Ricordate? L’estremismo è la malattia infantile del comunismo. Se solo volessimo aggiornarlo ai nostri giorni dovremmo dire che l’estremismo è la malattia infantile della politica».

“Io, incompatibile con il leader”

E sul futuro? Possiamo dire, chiede il Foglio, che fra i tratti di incompatibilità culturale tra lei e il suo segretario, e forse fra i tratti di incompatibilità politica, vi è anche un’idea diversa del rapporto che deve avere la politica con la giustizia? «Possiamo dirlo. È così. È questo uno dei tanti motivi che mi hanno spinto a ragionare su un futuro diverso, lontano da un modo di fare politica che capisco ma che, le dico la verità, proprio non mi appartiene».
 

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Salvini mette il bavaglio ai fedelissimi di Maroni

Dopo l'intervista del governatore lombardo al Foglio il segretario fa cancellare la partecipazione di Gianni Fava ad una trasmissione tv. E il deputato denuncia: “Boicottaggio sistematico della minoranza”

di Redazione

11 Gennaio 2018 alle 11:14

Nella sua intervista al Foglio Roberto Maroni ha accusato Matteo Salvini e la Lega, di averlo trattato con “metodi stalinisti”. “Io sono un leninista convinto - ha detto - uno che crede nella leadership, ma non avrei mai pensato di ritrovarmi di fronte un leader stalinista”. E ancora: “Ora che mi trovo in una posizione più defilata, mi verrebbe da dire fuori dalla politica, devo anche riconoscere che in questi giorni sono stato massacrato dai miei compagni di squadra, che hanno scelto di dare alla mia vita nuova un’interpretazione del tutto arbitraria, mentre sono stato ricoperto di affetto e amicizia da un mondo politico lontano da me, e questo mi ha colpito”.

E i “metodi stalinisti”, questa mattina, hanno preso di mira Gianni Fava, deputato della Lega Nord, ed esponente della minoranza “maroniana” del Carroccio. È lui stesso, su Facebook, ad annunciare che la sua “annunciata presenza al dibattito sull'autonomia delle 15 a TgCom24 è stata cancellata su espressa richiesta di un'addetta stampa del Senato che dice di essere portavoce del segretario federale”. “Non è certo la prima volta che succede (anzi purtroppo il boicottaggio è sistematico) - prosegue Fava - però resta l'amarezza di dover constatare che ormai in quel che resta della Lega non esiste nessun rispetto per chi rappresenta la minoranza interna sancita dal regolamento”.
 

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