Market View - settimana 3/7 Novembre (1 Viewer)

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Commento Settimanale

Buonasera,

i mercati chiudono una settimana positiva con una seduta di consolidamento che ha visto i prezzi dei principali indici azionari nuovamente nelle vicinanze dei massimi annuali. Dopo la negatività della scorsa ottava il mercato ha infatti ritrovato la via del rialzo e tutti i principali listini hanno recuperato interamente quanto avevano perso durante le scorse giornate grazie ai buoni dati macroeconomici provenienti dagli Stati Uniti. Il Nasdaq Composite termina le contrattazioni in guadagno, rispetto la precedente settimana, del 3.57% il DOW Jones del 2.28% e lo S&P500 del 2.12%. In Europa buona performance della Borsa Italiana con il MIB30 in rialzo del 2.51%, il Mibtel del 2.35%, il Midex del 2.75% e con il Numtel sul gradino più alto del podio grazie a un apprezzamento pari al 3.62%. Regina di eurolandia si conferma però la borsa tedesca (DAX +5.89%) seguita da quella francese (CAC +3.27%), mentre in Inghilterra i guadagni sono stati decisamente più contenuti (FTSE100 +1.15%). Più deboli rispetto ad Europa e Stati Uniti sono risultati i mercati asiatici dove il giapponese Nikkey225 ha guadagnato complessivamente il 2.57%, dopo il forte deprezzamento della scorsa ottava, e l’indice Straits Times di Singapore ha terminato gli scambi in frazionale ribasso (-0.53%). Bene invece il meglio impostato indice HangSeng (+3.87%).

Sul mercato valutario in calo il cambio Euro/USD (-2.03%) così come lo Yen/USD (-0.66%) e il Franco Svizzero/USD (-2.48%): seguiremo l’evoluzione nelle prossime settimane per capire se il biglietto verde è giunto a un punto di svolta per il medio/lungo periodo o se i guadagni settimanali sono l’ennesima pausa chiusa nel breve/brevissimo termine.

Tra gli altri mercati leggero calo di oro (-1.18%) e argento (-1.94%) che rimangono sempre a breve distanza da massimi importanti, continua invece la corsa del Platino (+1.13%) che si conferma il metallo tecnicamente meglio impostato al rialzo.
In calo frazionale i mercato obbligazionari dove il T-Bond ha lasciato sul terreno lo 0.51%, mentre il T-Note lo 0.59% e l’europeo Bund lo 0.40%.

La settimana trascorsa è stata di fatto molto importante sotto il profilo macro: martedì, dal meeting del FOMC, il presidente Alan Greenspan si è espresso positivamente sullo stato globale della salute economica statunitense notando buoni segnali di ripresa anche nel mercato del lavoro, su cui gravavano le maggiori preoccupazioni dei principali analisti, mentre giovedì il dato sul Prodotto Interno Lordo degli USA ha sorpreso con un aumento storico del 7.2% contro il già altissimo +6% delle aspettative. Quest’ ultimo dato ha rappresentato il maggior aumento trimestrale dal 1984 a oggi a testimonianza di come l’aumento della spesa dei consumi, privati e aziendali, abbia oramai segnato il punto di svolta. Buono anche il dato del deflattore (+1.7%), contro il +1% del trimestre precedente, che allontana in parte il timore dello sviluppo di indesiderati effetti deflazionistici sullo sviluppo in corso. A fronte di questa grande positività, già anticipata dai buoni risultati trimestrali delle aziende, rimane però il timore che il ritmo di crescita non possa essere mantenuto tale nel futuro più prossimo: avevamo già visto la scorsa settimana come le previsioni per i prossimi “quarter” non avevano trovato grande gradimento tra analisti ed investitori, allo stesso modo potrebbero essere leggermente riviste le stime di crescita economica globale per i prossimi mesi. Pensiamo comunque che un consolidamento dello sviluppo economico, anche con numeri inferiori a quelli visti in settimana, sarebbe positivo per la creazione di una base solida e duratura, soprattutto se nel frattempo verrà migliorata la situazione debitoria degli States e se verrà in parte riequilibrato il cambio euro/dollaro a favore delle imprese europee: il deficit federale è ancora alto e potrebbe richiedere qualche variazione in tema di politica fiscale e monetaria mentre la debolezza del dollaro ha notevolmente favorito le esportazioni (+9.3% trimestrale) influendo direttamente sul già citato PIL.



Approfondimenti di Analisi Tecnica


FIB30 Dic. 3004 (IDEM) Close 26080

Dopo il positivo test della zona di supporto 25200/25300 il FIB30 ha trovato la forza per riportarsi stabilmente al di sopra dei 25600 punti concretizzando la nostra ipotesi di ritorno sulla parte superiore dell ‘attuale movimento laterale. I prezzi si trovano ora a contatto con la resistenza dinamica data dalla trendline discendente degli ultimi massimi significativi: il top settimanale è stato infatti a preciso contatto con tale trendline dove sono nuovamente prevalse le vendite. Si mantengono molto sottili i volumi di scambio, mentre gli indicatori tecnici hanno accompagnato il movimento degli ultimi giorni con un generalizzato miglioramento di impostazione anche se l’ipercomprato degli oscillatori più veloci non è un segnale estremamente positivo se visto assieme alle forti resistenze poco distanti dai prezzi.

A livello di strategia gli acquisti aperti sulla zona di supporto 25300 possono essere liquidati sulla forza in zona 26100 o possono essere seguiti a trailing stop su rottura dei minimi di giornata precedente: per il brevissimo valuteremo negativamente rotture di 25770, mentre discese al di sotto di 25600 potrebbero riportare nuovamente i prezzi sull’ area di supporto precedentemente citata (25300). Operatività long sulla forza da valutare solamente al di sopra della R 26400, mentre continueremo a sovrappesare acquisti in debolezza sulle zone di supporto rispetto ad altro tipo di operatività.

Sul medio periodo view sostanzialmente invariata: gli indicatori utilizzati nel nostro studio evidenziano qualche segnale di miglioramento (vedasi lo SMI – Stoch Momentum) ma anche qualche divergenza. Il FIB30 conferma tecnicamente il movimento all’ interno del range laterale che racchiude i prezzi da circa cinque mesi: fino a quando l’oscillazione dei prezzi si manterrà all’interno di tale trend non potremo parlare di inversioni ribassiste o di possibili strappi al rialzo. Il primo valore importante di resistenza si trova in corrispondenza della discendente settimanale che unisce i massimi di metà settembre con quelli di metà ottobre, oltre 26270 il movimento dovrebbe evolvere verso 26400 e 26680/700 e successivamente su 26900 e 27300. Il segnale negativo di inversione ribassista si avrebbe invece a rottura dei minimi, in uscita dal canale, a 24750: tale rottura porterebbe i prezzi in direzione dei 23000 punti circa con supporti intermedi a 24550, 24150, 23745 e 23495.


S&P 500 Future Dic. 2003 (CME) Close 1049.5


Ritrovata vena positiva per lo S&P500 che ha messo a segno una settimana di buon guadagno. Positiva l’impostazione degli indicatori con in prezzi che si trovano ora all’importantissimo test del precedente massimo 1055: oltre tale valore possibile una continuazione verso zona 1072/1078, mentre in caso di negazione sulla resistenza si aprirebbe il timore di un doppio massimo di breve con supporto fondamentale 1016. A segno i nostri long sulla forza a rottura 1034.5 chiusi sul target 1041, per la settimana entrante riprenderemo posizioni long in chiusura oltre 1055 per il primo obiettivo 1072 e stop a violazione 1040.

Nasdaq100 Future Dic. 2003 (CME) Close 1418

Rispetto allo Standard & Poors il Nasdaq sembra essere impostato leggermente peggio evidenziando un più probabile doppio massimo a cavallo della resistenza 1440: notiamo infatti la somiglianza degli ultimi due top contraddisti da candele con lunga upper shadow e corpi contenuti nella parte inferiore in segno di pressione di vendita e debolezza. Nel caso si sviluppasse la figura descritta il valore di supporto chiave è 1345/1350 la cui rottura produrrebbe uno storno estendibile verso 1280/1295. A livello operativo abbiamo chiuso positivamente le operazioni pianificate a rottura 1385 portando il future sul target 1406, per la settimana entrante valuteremo long sulla forza oltre i precedenti massimi per obiettivi 1480, attendiamo ad aprire posizioni short che valutiamo ancora maggiormente rischiose.


Dow Jones Future Dic. 2003 (CBOT) Close 9792

Chiusura settimanale di consolidamento con prevalenti prese di beneficio per il DOW che vede I prezzi nuovamente in corrispondenza della forte resistenza 9800/9840: oltre tali prezzi si aprirebbero spazi per i 9920 e successivamente per la soglia dei 10000 pts. Per il brevissimo negative discese al di sotto dei 9690, mentre breakdown di 9600 aprirebbero le porte al test all’ importantissimo supporto 9470 che, anche in questo caso, segnerebbe il confine di breve/medio termine con lo sviluppo della figura di doppio massimo attualmente aperta ma non ancora confermata.


10 yrs T-Note Future (CBOT) Close 112.297

Nonostante il saldo settimanale, frazionalmente negativo, il T-note ha trovato nei giorni scorsi nuova forza che non ci aspettavamo. I valori da tenere in monitor sono il massimo 113.3, che aprirebbe le porte a estensioni verso 114.75/115, e il supporto 111.4 che, se violato, riportebbe il decennale in direzione dei minimi di poco superiori ai 100 pts. A livello operativo entra purtroppo in stop loss per qualche cents lo short aperto un paio di settimane fa e la nostra posizione è nuovamente flat (short 111.3 stop 113.3). Attendiamo lo sviluppo del movimento a fronte dei valori di supporto/resistenza precedentemente citati prima di intraprendere nuove posizioni.




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