Marcello Foa, il nuovo presidente della Rai (1 Viewer)

Ignatius

sfumature di grigio
Sicuramente Foa è un diffusore di fake news, ma altrettanto sicuramente ce ne sono di altrettanto "validi" all'opposizione.
Quindi, secondo me sarebbe meglio che, per la RAI, venisse nominato un Liquidatore anziché un Presidente: ci sarebbe una "mangiatoia" in meno per tanti raccomandati e parassiti.

E non mi riferisco solo quelli presenti nel CdA e ai vertici: tempo fa avevo letto un confronto tra Fininvest e RAI, da cui risultava che la RAI, con molto più personale e molto più costoso, produceva meno ore di programmazione rispetto a Fininvest.
E, per di più, con tutto 'sto personale, faceva (e fa) realizzare spesso le trasmissioni in appalto, spendendo altri soldi per servizi e consulenze.

Non si tratta di espellere qualche consigliere o dirigente: ci sono migliaia di nullafacenti assunti, a suo tempo, per raccomandazione.

Ho il sospetto che, di questi osceni sprechi, nemmeno il nuovo Governo vorrà occuparsi perché, in fondo, si parla di migliaia di elettori.
Ma mi piacerebbe venire smentito.
 
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tontolina

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Solidarietà a Marcello Foa.
La RAI non è mai stata e per molto tempo ancora non sarà un'azienda per giornalisti liberi e indipendenti.
Chi perde in questa vicenda non è Marcello Foa, che ne esce rafforzato. Prima di essere un giornalista apprezzato si è sempre comportato come un vero signore. Qualità rara e minacciosa per un'azienda pubblica che si è distinta nel tempo per essere un ricettacolo di trombati attaccati alle poltrone.
(Nicola Alberi)

MEDIUM.COM

Perché odiano Marcello Foa – Michele Putrino – Medium
In questi giorni è in corso un attacco carico di odio nei confronti del giornalista Marcello Foa, indicato come nuovo presidente RAI dal…
 

tontolina

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Rai, Paragone (M5S): "Foa guiderà comunque il cda: la legge lo consente"
Il senatore del Movimento ed ex vicedirettore di Rai2: "Toccherà a lui in quanto consigliere anziano: evidentemente la fortuna aiuta gli audaci..."

di GIOVANNA VITALE
Rai, Paragone (M5S): "Foa guiderà comunque il cda: la legge lo consente"

Le regole sono regole. Se la Vigilanza non ratificherà l'elezione di Marcello Foa alla presidenza della Rai, il medesimo Foa - in quanto consigliere anziano - continuerà a presiedere il cda Rai fin tanto che in Vigilanza non si sboccherà la situazione", dice Gianluigi Paragone, senatore del M5S - e capogruppo del Movimento in Vigilanza Rai - con un passato da vicedirettore di Rai2 oltre che di conduttore di varie trasmissioni nella tv pubblica e privata.

Ma scusi, non è un modo per aggirare la volontà del Parlamento e lo spirito della legge secondo cui il presidente - in quanto figura di garanzia - deve essere eletto anche coi voti dell'opposizione, tant'è che prevede il quorum qualificato dei 2/3?
"Ma figuriamoci. Succede in tutti i consigli di amministrazione che la presidenza - in attesa di alcuni passaggi formali - tocchi al consigliere anziano. Non è colpa mia se il più anziano nel cda Rai è proprio Foa. Evidentemente la fortuna aiuta gli audaci".
rep

Rai, su Marcello Foa presidente Salvini sceglie la prova di forza
di CARMELO LOPAPA

Con questo ragionamento, e visto il muro contro muro maggioranza-opposizione, si rischia di andare avanti con un cda depotenziato chissà per quanto. E c'è già chi sostiene che la Rai rischia la paralisi. Sicuri di poter fare le nomine dei direttori di Tg e Reti in questa situazione?
"Certo che sì. Il cda è al completo ed è operativo. E c'è un ad, il vero depositario di ogni potere, che svolge appieno le sue funzioni".

Ma per rendere effettivi i poteri del presidente serve il voto favorevole della Vigilanza. Forzare su questo aspetto non è un vulnus per il Parlamento?
"Ancora? Sono le regole: Foa presiederà il cda come consigliere anziano. Sono i tempi della politica. Bisogna aspettare che la politica faccia maturare il quorum qualificato. Nel frattempo resta tutto così. Certo non chiederemo a Foa di dimettersi".

Neanche dopo la bocciatura?
"Assolutamente no. E' un nome di altissimo profilo, è stato indicato dal governo ed eletto in cda. Certo, che poi tocchi proprio a lui presiederlo è una coincidenza buffa, ma così dice la legge, e pazienza se c'è qualcuno che non è d'accordo".

Ma non era meglio trovare un accordo con le opposizioni?
"Ma guardi questi non sono altro che capricci di Forza Italia. E le forze politiche serie e responsabili non cedono certo ai capricci. Noi di sicuro su Foa non molliamo. Per passare magari a una copia sbiadita di Foa come Giampaolo Rossi (il consigliere indicato da Fdi, ndr)".

Ma Foa, nel frattempo, prenderà "solo" l'indennità da consigliere semplice (circa 66mila euro) oppure potrà incassare gli emolumenti da presidente con pieni poteri (più del triplo), come se fosse passato in Vigilanza?
"Se non passa in Vigilanza non può prendere gli emolumenti del presidente. E' solo un consigliere anziano. Un facente funzione. E credo che non potrà avere né l'ufficio, né lo staff che spettano al presidente".
 

tontolina

Forumer storico
Rai: Foa 'resto nel cda', ma è battaglia legale
"Nel pieno rispetto di leggi e regolamenti, in attesa azionista"
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FOTO Marcello Foa raggiunge la sede della Rai di Viale Mazzini a Roma per il Consiglio di Amministrazione, 2 agosto 2018 © ANSA

"Sono ancora in attesa di indicazioni dell'azionista e nel frattempo continuerò, nel pieno rispetto di leggi e regolamenti, a coordinare i lavori del cda come consigliere anziano". Lo dice Marcello Foa, dopo lo stop di ieri della commissione di Vigilanza che non ha approvato la sua nomina a presidente Rai.
"Oggi ho informato i miei colleghi del consiglio di amministrazione - sottolinea Foa in una nota - che sono ancora in attesa di indicazioni dell'azionista e che nel frattempo continuerò, nel pieno rispetto di leggi e regolamenti, a coordinare i lavori del cda come consigliere anziano, nell'esclusivo interesse del buon funzionamento della Rai". "Voglio sottolineare - spiega ancora Foa - che in queste prime riunioni il clima all'interno del consiglio è stato ottimo, di confronto franco e leale con colleghi di grandissimo valore, e che lo spirito che ci unisce è quello di servizio per la più grande azienda culturale del Paese".

"Ho deciso di servire la Rai con estremo rispetto delle regole, di un'etica professionale e delle consuetudini del mandato da consigliere che mi è stato conferito. Intendo rispettare questo patto tra gentiluomini fino in fondo. Sebbene molti continuino a provocarmi in ogni modo, io non cederò a queste provocazioni e attenderò con molta serenità e fiducia che l'azionista mi dica cosa sia opportuno fare non nel mio interesse, ma nell'interesse della Rai. Dopo di che io mi adeguerò molto serenamente". Così il consigliere anziano Rai Marcello Foa in un video su Facebook.

Marcucci, pronti ad andare dal Capo dello Stato - "Se l'occupazione abusiva di Marcello Foa in Rai continuerà, siamo pronti a chiedere al Capo dello Stato di riceverci. Le prerogative del Parlamento nella effettività della carica di presidente sono chiare, e il governo M5S e Lega le sta stravolgendo. Si deve procedere subito ad una nuova candidatura che passi dal Cda e venga votata dalla Vigilanza". Lo afferma il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci.

Borioni, cda voti subito un nuovo presidente - "Dobbiamo procedere al più presto a una nuova votazione sul presidente. Ho chiesto oggi alla maggioranza del consiglio di esprimere un nuovo nome, da sottoporre al voto del cda e poi alla ratifica della Vigilanza". Lo dice il consigliere Rai Rita Borioni (in quota Pd), sottolineando la sua preoccupazione "per la possibile nullità degli atti del cda". Un tema che ha posto anche a livello formale: "All'inizio della prossima riunione, prima di qualsiasi decisione, chiederò una dichiarazione formale sui poteri del consigliere anziano e sulle funzioni del consiglio in questa situazione".

Fnsi-Usigrai, pronti a impugnare atti illegittimi - "Marcello Foa come consigliere anziano può esclusivamente convocare, e con urgenza, il consiglio di amministrazione per dare finalmente alla Rai un presidente di garanzia. Un qualunque altro atto che andasse oltre sarebbe una frode della legge e una usurpazione delle attribuzioni della Commissione di Vigilanza. L'autoproclamazione come 'coordinatore' del cda, figura non prevista da alcuna norma, più che una furbata lessicale è uno sfregio al Parlamento". Lo sostengono Fnsi e Usigrai, dicendosi pronti a impugnare atti illegittimi del cda.

E' muro contro muro tra Lega e Forza Italia sulla presidenza della Rai. La frattura si apre di buon mattino, con la bocciatura di Marcello Foa in commissione di Vigilanza grazie al 'non voto' dei parlamentari azzurri, schierati con Pd e Leu contro la ratifica dell'ex firma del Giornale. La rottura si consuma nel tardo pomeriggio, con il fallimento definitivo dell'ipotesi di ricompattare il centrodestra sul nome di Foa.
"FI non lo rivoterà mai" avverte Berlusconi.
Salvini attacca: "Hanno scelto il Pd per fermare il cambiamento" e la Lega non arretra: "Il cda della Rai è in carica e può svolgere mansioni e funzioni".
La visita, in mattinata, del ministro dell'Interno al Cavaliere, ricoverato al San Raffaele, non serve a riavvicinare le posizioni dei due (ex?) alleati: a San Macuto, gli azzurri restano compatti e la maggioranza giallo-verde raccoglie 22 voti a favore di Foa (uno in meno rispetto a quelli che aveva sulla carta con l'appoggio di Fdi), sotto il necessario quorum di 27. "Mi rimetto alle decisioni dell'azionista", commenta Foa, presidente 'mancato', lasciando subito intendere che non intende dimettersi dal cda (come fece invece Andrea Monorchio, nel 2005, dopo la bocciatura in Vigilanza) in attesa di un segnale dal governo. Apre così, da consigliere anziano, la riunione lampo del cda di Viale Mazzini che in poco più di venti minuti non può che limitarsi a prendere atto del voto della bicamerale e aggiornarsi a domani.
Il Tesoro, intanto, si chiama fuori: il ministro Tria non ha mai dato indicazioni sulla nomina del presidente della Rai, funzione che la legge affida al cda, e non intende farlo, sottolineano fonti del Mef, ricordando che l'azionista ha indicato al Consiglio dei ministri due consiglieri e ne ha designato uno (Salini) per la carica di ad. Foa "è una persona libera che ha lavorato nell'ambito dell'informazione del centrodestra, conto che abbia il sostegno di tutto il centrodestra", insiste da subito Salvini e sembra aprire a un margine di intesa. Più cauta la posizione del vicepremier Di Maio: "Va eletto un presidente della Rai: se ci sarà un'intesa tra le forze politiche su Foa è auspicabile che torni, altrimenti sono le forze politiche che siedono in commissione, nella loro interlocuzione, che possono trovare un'alternativa". Ma dopo l'arroccamento di Berlusconi sul no, il Carroccio decide di forzare: il consiglio può andare avanti così com'è. Una posizione che evoca chiaramente la volontà di procedere in tempi brevi alle nomine in testate e reti, ma che pone una questione giuridica, oltre che politica. Foa è infatti il consigliere più anziano all'interno del cda, un ruolo contemplato anche dallo Statuto della Rai, e come tale ha coordinato i lavori anche oggi. Le regole prevedono però che eserciti le funzioni del presidente in mancanza di un vicepresidente, che a sua volta può essere nominato solo se la nomina del presidente è diventata "efficace", cioè abbia avuto l'ok della Vigilanza. Insomma un rompicapo: non a caso oggi in cda Rita Borioni, eletta in quota Pd, chiede un chiarimento tecnico sui poteri del consigliere anziano. "Il cda non è legittimato, non può prendere decisioni senza un presidente reso efficace da voto Vigilanza. Se ascoltano Salvini rischiano la fine del caso Meocci: consiglieri condannati da Corte Conti a pagare 11 milioni", avverte su Twitter il deputato dem Michele Anzaldi. Chi prova, invece, a sparigliare sono Usigrai e Fnsi, con una doppia proposta a cda e partiti: scegliere per la presidenza Riccardo Laganà, consigliere eletto dai dipendenti di Viale Mazzini, oppure un cronista sotto scorta, simbolo di quel giornalismo esemplare citato di recente anche da Di Maio. Se è stallo sulla presidenza, è già al lavoro, invece, il neo amministratore delegato Fabrizio Salini, impegnato al settimo piano nei colloqui con i primi riporti dei settori della governance e della comunicazione. E scrive ai dipendenti, invitandoli ad essere protagonisti di "una nuova pagina del servizio pubblico". "E' mia intenzione - assicura il manager - lavorare con impegno, coniugando creatività e rigore, consapevole che nessun obiettivo potrà mai essere raggiunto senza il pieno coinvolgimento di tutte le donne e gli uomini che, ogni giorno, tramite il proprio lavoro, rendono davvero grande questa azienda".
 

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Chi ha impedito la nomina di FOA? - Speciale CARPEORO RACCONTA - BN TV


in passato Gioele Magaldi ci disse che Napolitano era affiliato alla "ur-lodge three eyes" neoaristocratica
 

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un video.
Ieri alle 16:50 ·


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Marcello Foa

"La democrazia non funziona più perché il potere non è più in mano ai popoli,ma alle organizzazioni sovranazionali"

Un altro breve passaggio del mio intervento televisivo durante il dibattito "Perché tanta paura dei populisti?". Io non ho dubbi: Tutto ciò che riporta il potere in mano ai popoli è benvenuto. Che sia di destra o di sinistra. Occorre riportare la democrazia in mano al popolo e cambiare politiche economiche, perché se il benessere è condiviso non ci sono problemi "

Qui la puntata integrale de i Conti in tasca, andata in onda su TeleTicino: http://www.teleticino.ch/…/316955/perche-tanta-paura-dei-po…
 

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