Ma i genitori (invadenti) non sarebbero da ammazzare tutti, nel dubbio? (1 Viewer)

Ignatius

sfumature di grigio
Vi spiego: settimana scorsa ho assistito ad un corso di orientamento, nel quale si spiegava quale doveva essere il ruolo dei genitori nella scelta della facoltà universitaria dei figli.

La coordinatrice, ovvero la pro-rettoressa dell'Università Bicocca, ha esordito dicendo:
"Sono stata colpita da una notizia clamorosa: in Italia, il 30% dei candidati si presenta ad un colloquio di lavoro accompagnato da un genitore (il 20% ci va accompagnato da un fratello/sorella o partner). E' un ottimo modo per dare subito una cattiva impressione".
Poi ha aggiunto, parlando del suo tema (era una giurista):
"La causa principale dei divorzi, in Italia, sono le intrusioni dei genitori/suoceri nella coppia".

I/Le più scaltri/e avranno già capìto quale sia stata l'impostazione della mattinata. Pare che voi/noi genitori si faccia meglio a star zitti, nelle scelte personali.




Nota personale:
Ai miei tempi, i miei non mi indirizzarono da nessuna parte ma dissero che, se non fossi rimasto "in corso", loro avrebbero smesso di pagare la retta e sarei dovuto andare a lavorare. O guadagnarmi da vivere come trader. :D A quest'ora sarei morto. :sad:
Nei tempi attuali, io direi alla figlia (in IVa superiore) di scegliere liberamente (compatibilmente colla sostenibilità del costo della retta da parte della famiglia Ignatius'), ma guardando non solo a ciò che le piace o non le piace studiare, ma anche alla presenza di sbocchi professionali interessanti e possibili [secoli fa, le Università producevano miliardi di laureati in Medicina, o Sociologia, o Filosofia, o Lettere, a seconda della moda del momento: i giuovani d'ogni tempo faticano a capire la bellezza dell'Economia e Commercio o dell'Ignegneria, chissà perché. :mmmm:]
 

timurlang

Etsi omnes , Ego non
Vi spiego: settimana scorsa ho assistito ad un corso di orientamento, nel quale si spiegava quale doveva essere il ruolo dei genitori nella scelta della facoltà universitaria dei figli.

La coordinatrice, ovvero la pro-rettoressa dell'Università Bicocca, ha esordito dicendo:
"Sono stata colpita da una notizia clamorosa: in Italia, il 30% dei candidati si presenta ad un colloquio di lavoro accompagnato da un genitore (il 20% ci va accompagnato da un fratello/sorella o partner). E' un ottimo modo per dare subito una cattiva impressione".
...

davvero ? :eek:
mio padre mi ci avrebbe accompagnato : ma a calci in ku.lo

boh , i figli : faccian quel che gli pare, ma sappiano che nella timurfamily vale il principio di responsabilità e che un giorno, sulla tavola, il piatto verrà girato verso il basso
 

patatina 77

Creatore di UGC
Scusa magari e poco inerente ma hai chiesto se tua figlia da grande vuole realizzare un prodotto od un servizio o ambedue? La risposta e valida solo se te la da entro 5 sec
 

MissT

Forumer storico
ormai i giochi sono fatti, e' da bambini che emergono quelle che sono le loro pendenze naturali, e' li che i genitori devono sapientemente capire e lasciar fare e se possibile aiutare ed eventualmente stimolare, ma sempre con gradissima cautela...
secondo me tu sei un bravissimo genitore... ;)
 

Petronio_arbiter

Chiamatemi Nuanda
ormai i giochi sono fatti, e' da bambini che emergono quelle che sono le loro pendenze naturali, e' li che i genitori devono sapientemente capire e lasciar fare e se possibile aiutare ed eventualmente stimolare, ma sempre con gradissima cautela...

seeee, come no... quasi tutti i bambini e poi ragazzi maschi vorrebbero fare i calciatori :rolleyes:

pure io, all'epoca :-o
 

Claire

ἰοίην
Io non imporrei MAI ai miei figli di scegliere gli studi in base agli sbocchi professionali possibili. Non oggi, in Italia. Di sbocchi non ce ne sono. :(

Quindi tanto vale che seguano semplicemente interessi, capacità e passioni.

Io sono stata pesantemente influenzata, sia nella scelta delle superiori, sia in quella dell'università e non è stato bello.
 

Ignatius

sfumature di grigio
Scusa magari e poco inerente ma hai chiesto se tua figlia da grande vuole realizzare un prodotto od un servizio o ambedue? La risposta e valida solo se te la da entro 5 sec

Per adesso è focalizzata sul futuro prossimo: pensa di studiare all'estero, in un paese di lingua anglosassone, qualcosa che non abbia economia e matematica.
Ha visto su internet che le università inglesi sono care (così come gli affitti per studenti), mentre in Iscozia costano la metà o meno. :mumble:
Ma se le chiedo "che lavoro hai in mente, cosa vorresti fare?", mi risponde come una grillina: Non voglio fare questo, No a quello, No a quell'altro... :rolleyes:



ormai i giochi sono fatti, e' da bambini che emergono quelle che sono le loro pendenze naturali, e' li che i genitori devono sapientemente capire e lasciar fare e se possibile aiutare ed eventualmente stimolare, ma sempre con gradissima cautela...
secondo me tu sei un bravissimo genitore... ;)
No, quella è mia moglie.



Io non imporrei MAI ai miei figli di scegliere gli studi in base agli sbocchi professionali possibili. Non oggi, in Italia. Di sbocchi non ce ne sono. :(
Per smentirti karlpopperianamente, è sufficiente proclamare che la disoccupazione è inferiore al 100%. Nel mondo.
 

CUG

Nuovo forumer
Visto che l'università sembra essere così necessaria, almeno che ce la si levi dalle palle il più in fretta possibile.
 

MissT

Forumer storico
Io conosco parecchi ragazzetti, nemmeno uno che voglia fare il calciatore! Impressionante! Tutti con aspirazioni da adulti che nemmeno io ora - quasi quasi.... due ragazzine al momento vanno a scuola e ballano di pomeriggio, entrambe con un talento eccezionale che sicuramente incoraggerei, con cautela sempre... sicuramente o meglio probabilmente sono testimone di situazioni "strane"... cmq sono convinta che se il ragazzo vuole fare una cosa di moda senza averne il talento forse analizzerei bene la famiglia dalla quale proviene, che cosa fanno i genitori ecc. Ovviamente non penso che ci siano regole, magari tendenze e situazioni "tipo"....
 

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