ma Deutsche Bank sta fallendo? (2 lettori)

tontolina

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Deutsche Bank pronta per consolidamento settore bancario, dice il vice amministratore delegato
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Mercato azionario1 ora fa (12.01.2018 14:00)
© Reuters. Deutsche Bank pronta per consolidamento settore bancario, dice il vice amministratore delegato
DUESSELDORF, 12 gennaio (Reuters) - Deutsche Bank vede la necessità di un ulteriore consolidamento del settore bancario e vede se stessa ben posizionata per un simile sviluppo, secondo il vice AD Marcus Schenck.

"Il consolidamento in Europa verrà, è inevitabile", ha detto ad un evento a Duesseldorf. "Noi siamo pronti".

Deutsche Bank, che nell'ultimo decennio ha rilevato i concorrenti Postbank e Sal. Oppenheim, ha anche avuto colloqui con Commerzbank per una possibile fusione nel 2016.

All'epoca le due banche avevano accantonato il progetto per portare a termine il percorso di ristrutturazione intrapreso prima di muovere qualsiasi passo nella direzione di una fusione.

"Abbiamo risolto quasi tutti i nostri problemi del passato e siamo oggi meglio posizionati rispetto al passato", ha detto Schenck, aggiungendo che Deutsche Bank ha recuperato la propria forza e abilità di crescere.

Schenck ha aggiunto che l'importanza dell'attività di investment banking è destinata a crescere in futuro per il settore.
 

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La CFTC ha ufficialmente annunciato di essere pronta ad emettere sanzioni contro gli istituti di credito europei UBS, Deutsche Bank e HSBC: la sanzione, dell’ammontare di milioni di dollari per ciascun elemento interessato, è stata comminata per l’avvenuta esecuzione di spoofing e manipolazione del mercato dei futures negli Stati Uniti.

L’intervento della CFTC (Commodity Futures Trading Commission) è il risultato di una lunga indagine interforze che ha coinvolto anche il Department of Justice (DoJ) ed il più noto FBI.

Le multe per UBS e Deutsche Bank saranno superiori ai dieci milioni di dollari mentre, riferiscono fonti vicine agli ambienti della CFTC, la sanzione comminata ad HSBC sarà lievemente inferiore (i portavoce dei tre istituti di credito coinvolti si rifiutano di rilasciare commenti n merito alla vicenda che li vede coinvolti).

Lo spoofing, che prevede di piazzare ordini di acquisto o vendita da annullare prima della loro esecuzione al fine di manipolare i mercati tramite la creazione di una domanda o di un’offerta puramente illusorie, è un’azione che punta a trarre vantaggio dalle variazioni di prezzo che ne conseguono ed è considerato reato penale negli Stati Uniti in quanto viola le norme previste dalla riforma finanziaria Dodd - Frank del 2010.

Alcune delle manipolazioni avvenute sono state scoperte grazie alle misure di controllo implementate dalle autorità statunitensi in relazione al mercato Forex, ma in alcuni casi le cose sono andate diversamente, con UBS che si è sostanzialmente auto denunciata segnalando i fatti compiuti (anche in questo caso le indiscrezioni giungono da fonti vicine agli interessati che, tuttavia, richiedono l’anonimato).

L’attività investigativa procede ormai da oltre un anno e rappresenta, in termini di sanzioni comminate, l’intervento di maggiore intensità messo a segno dall’elezione di James McDonald ai vertici dell’organizzazione USA.

McDonald - in precedenza procuratore nel distretto meridionale di New York - ha dichiarato che intende incoraggiare le aziende ed il loro staff a denunciare eventuali irregolarità garantendo al contempo la massima collaborazione con gli investigatori, una strategia che mira a massimizzare l’attività di persecuzione di individui coinvolti in fatti illeciti.

Nel mese di agosto una corte d’appello degli Stati Uniti ha confermato la condanna ad un ex trader specializzato in High Frequency Trading (Michael Coscia): si tratta della prima condanna per manipolazione dei mercati di questo tipo.



Fonte Reuters
 

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Deutsche Bank chiude un altro anno in perdita. Titolo a picco in Borsa

La big bank tedesca ha presentato un bilancio in rosso e al di sotto delle stime degli analisti. Si tratta del terzo anno consecutivo in rosso
2 febbraio 2018 - 09.43

(Teleborsa) - Pessimo avvio di seduta per Deutsche Bank, che sta cedendo oltre 5 punti percentuali sulla Borsa di Francoforte.

A scatenare la fuga dal titolo il bilancio pubblicato in mattinata che ha sancito per la big bank tedesca il terzo anno consecutivo di perdite.

Il 2017 si è chiuso infatti con una perdita netta di 497 milioni di euro, superiore ai 300 milioni stimati dagli analisti.

Ad impattare sul dato il calo del settore investment banking e il cambio del regime fiscale negli Stati Uniti dovuto alla riforma approvata a fine 2017, che ha prodotto un onere straordinario di 1,4 miliardi di euro.

Nel quarto trimestre, invece, Deutsche Bank ha riportato una perdita di 2,2 miliardi di dollari, anche in questo caso di molto superiore al rosso di 1,25 miliardi atteso dagli analisti. Nello stesso periodo dell'anno precedente aveva messo a bilancio un passivo di 1,89 miliardi.

I ricavi sono calati del 19% a 5,7 miliardi di euro (6,2 miliardi il consensus), il livello più basso dal 2010.
 

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HNA sull’orlo bancarotta, paura Momento Minsky in Cina. E il credit crunch minaccia anche Deutsche Bank
31/01/2018 09:10 di Laura Naka Antonelli

Cosa accadrebbe, si chiedono gli analisti, se il colosso cinese assetato di liquidità decidesse di smobilizzare la quota che detiene nel gigante tedesco?


Il credit crunch di HNA è certificato dai numeri: l’ammanco di liquidità vale almeno 15 miliardi di yuan (l’equivalente di $2,4 miliardi), soltanto per il primo trimestre dell’anno.E a preoccupare diversi analisti e investitori è proprio il legame HNA-Deutsche Bank: intanto, fanno notare gli esperti, sebbene HNA abbia acquistato strumenti finanziari ad hoc per proteggersi contro una eventuale forte flessione del titolo Deutsche Bank, sicuramente un calo notevole delle quotazioni della banca tedesca potrebbe peggiorare i suoi problemi di liquidità, che confermano una situazione sull’orlo della bancarotta.

A sua volta, una sua eventuale bancarotta potrebbe provocare, viste le dimensioni del colosso cinese, il tanto temuto Momento di Minsky per la Cina.

D’altro canto, i guai del suo primo azionista non possono non preoccupare Deutsche Bank, che finirebbe sotto i riflettori soprattutto se HNA decidesse di smobilizzare la quota nella banca, pari a quasi il 10%, e di un valore di 4 miliardi di dollari.

Il credit crunch di HNA non è certo nuovo tanto che, già all’inizio di dicembre, si era parlato del forte rischio legato alle sorti dell’azienda, dimostrato dall’emissione di un bond con scadenza inferiore a 1 anno e con rendimenti pari a ben il 9%.

Ancora prima S&P aveva tagliato il rating da “B+” a “B”, ben cinque livelli al di sotto della valutazione a “investment grade”, motivando la decisione con il carico di debiti di breve termine, del valore di 28 miliardi di dollari, che scadono prima della fine del mese di giugno.

L’origine di gran parte di questi debiti risiede proprio nello shopping euforico di HNA che, con acquisizioni da $40 miliardi, è diventata per l’appunto, il maggiore azionista di Deutsche Bank, Hilton Worldwide e altri gruppi.

Le preoccupazioni sono tali che a HNA è stato chiuso l’accesso ai mercati azionari e obbligazioni. Il risultato è che la conglomerata ha deciso di garantire alcuni suoi bond che scadono a breve con suoi asset core e a ricorrere, anche, al mercato dei derivati, pur di orchestrare operazioni per finanziare in qualche modo i pagamenti dovuti.

In un articolo, Bloomberg ha parlato della “Società cinese misteriosa che sta preoccupando il mondo”.

A conferma del forte rischio rappresentato dal gigante cinese – in un momento caratterizzato tra l’altro dal forte sell off sui bond di tutto il mondo e dunque dalla pressione rialzista sui tassi – è arrivata in più la dichiarazione della banca cinese Citic Bank, che ha confermato la difficoltà di una divisione di HNA nel riuscire a rimborsare debiti di breve termine.Si tratta di HNA Aviation Group, con cui in queste ore di trattative concitate Citic Bank sta lavorando per arrivare a una soluzione.

Ma già diverse banche tra le più importanti al mondo hanno iniziato a prendere le distanze da HNA.
Bank of America e HSBC hanno dato istruzioni ai propri investment bankers di porre fine a qualsiasi tipo di transazione con HNA, così come hanno fatto altri giganti di Wall Street, inclusi Citigroup e Morgan Stanley.

La lista dei creditori di HNA è inoltre molto lunga e include China Development Bank, Export-Import Bank of China, Bank of China, Agricultural Bank of China, Industrial & Commercial Bank of China, China Construction Bank, Bank of Communications e Shanghai Pudong Development Bank. Proprio con queste otto banche HNA si è incontrata a Hainan lo scorso mese, per valutare eventuali fonti di finanziamento per il 2018.

Intanto Bloomberg riporta che HNA avrebbe notificato ai creditori la decisione di vendere asset per un valore di 100 miliardi di yuan, l’equivalente di $16 miliardi,nel primo semestre dell’anno, al fine di raccogliere fondi sia per rimpinguare le sue casse a secco di liquidità che per rimborsare gli obbligazionisti.

Le indiscrezioni, riportate da alcune fonti, precisano che il piano punterebbe a raccogliere 20 miliardi di yuan nel primo trimestre e 80 miliardi di yuan nel secondo.

Per comprendere l’entità dell’effetto domino che HNA potrebbe scatenare in Cina, accendendo per l’appunto la miccia del Momento di Minsky, basta citare qualche numero: a giugno HNA deteneva asset per $190 miliardi, dunque per un valore superiore, per esempio, a quelli di American Express.

Dai dati compilati da Bloomberg emerge anche che le partecipazioni azionarie detenute dal gruppo si attestavano attorno ai $30 miliardi e che l’esposizione verso il mercato immobiliare mondiale era – secondo i numeri di Real Capital Analytics – superiore a $14 miliardi.



Tutto questo, a fronte di debiti di breve termine di 185,2 miliardi di yuan, più di quanto la sua liquidità e gli utili possano coprire (dati sempre relativi alla fine di giugno), e a fronte di tassi sui suoi bond saliti di pari passo con i timori degli obbligazionisti di non vedere rimborsati i prestiti.

Bond sotto attacco, ai minimi storici. Conti bancari congelati, titoli sospesi
Forte la pressione ribassista sui suoi bond, con quelli di Hainan Airlines Holdings (sua divisione attiva nel settore delle compagnie aeree) che sono scivolati nei giorni scorsi al minimo assoluto di 91 yuan, e quelli di HNA Capital Group, altra sua divisione, precipitati al minimo in quattro anni, a 100 yuan. Il bond HNA è scivolato inoltre al valore più basso di sempre, a 94 yuan.



I problemi di HNA hanno portato anche al caso del congelamento di alcuni conti bancari.

Ningbo Commerce Bank, che aveva prestato 450 milioni di yuan (l’equivalente di $71 milioni) all’unità HNA Technology Group, ha reso noto infatti giorni fa di aver congelato in via temporanea parte dei conti bancari di Tianjin Investments, dopo essere venuta a conoscenza del fatto che HNA aveva presentato la garanzia di 70 milioni di azioni della stessa Tianjin Tianhai (che è una sua divisione) anche a un altro creditore.

Il congelamento dei conti bancari è stato effettivo dal 12 al 15 gennaio.


E la saga HNA si è tradotta anche in diverse sospensioni in Borsa dei titoli delle sue divisioni; a essere sospesi dalle contrattazioni, rispettivamente gli scorsi 23 e 24 gennaio, sono stati Hainan HNA Infrastructure Investment Group e HNA Investment Group. Il 19 gennaio era toccato al titolo HNA-Caissa Travel Group e, ancora prima, a Bohai Capital Holding, Tianjin Tianhai Investment, e Hainan Airlines Holding.
 

tontolina

Forumer storico
Deutsche Bank: primo azionista HNA in crisi di liquidità, riduce quota
09/02/2018 17:10 di Laura Naka Antonelli
Occhio al grafico di Bloomberg, che mette in evidenza come, dall’inizio dell’anno, il titolo di una banca italiana abbia fatto decisamente meglio delle rivali europee.


HNA Group, il colosso cinese alle prese con problemi di liquidità, ha reso noto di aver ridotto la partecipazione che detiene in Deutsche Bank, colosso bancario tedesco di cui è primo azionista, dal 9,9% al 9,2%. Stando a quanto riporta Bloomberg, un portavoce di C-Quadrat Asset Management – società che controlla gli investimenti di HNA – ha assicurato che la conglomerata “continuerà a rimanere un investitore rilevante di Deutsche Bank”.



C-Quadrat ha anche affermato che il livello dei diritti di voto potrebbe essere soggetto a fluttuazioni, “a causa di cambiamenti nelle partecipazioni dirette e negli strumenti finanziari”, e ha tenuto a precisare che la riduzione della partecipazione ha una natura di carattere tecnico.

Deutsche Bank ha informato intanto che la soglia che HNA detiene nel suo capitale – attraverso azioni e strumenti finanziari – è stata ridotta dal 9,9% al 9,2% lo scorso 2 febbraio.

La conglomerata rimane primo azionista dell’istituto, prima del Qatar e dei colossi americani BlackRock e Cerberus. Il portavoce di C-Quadrat ha tenuto inoltre a sottolineare l’intenzione di HNA di rimanere investita in Deutsche Bank in un’ottica di “lungo periodo”.

Di HNA-Deutsche Bank si è parlato nell’ultimo periodo soprattutto in relazione ai problemi di liquidità che assillano da tempo il gigante cinese.

Problemi che sono stati scatenati dallo shopping sfrenato di partecipazioni varie negli ultimi anni, che è stato finanziato con strumenti di debito.

Per rimettere in sesto il suo bilancio, il gruppo cinese sta cercando – riporta Bloomberg, sulla base di documenti a cui ha avuto accesso – di smobilizzare proprietà immobiliari che detiene negli Stati Uniti, per un valore di 4 miliardi di dollari circa, e di ridurre anche lo stock di debiti.

Così ha commentato la mossa di HNA a Bloomberg Markus Riesselmann, analista presso Indipendent Research che ha un rating “buy” sul titolo Deutsche Bank:

“Si sa che HNA ha problemi finanziari e che sta vendendo asset, dunque questa (mossa) non significa necessariamente che il gruppo dubiti della strategia di Deutsche Bank”.

Fatto sta che con oggi si chiude una settimana sicuramente difficile per il titolo Deutsche Bank che, alle 13.07 ora italiana, scendeva del 2% toccando quota 12,55, il valore minimo dal novembre del 2016.

Il titolo ha scontato nelle ultime sessioni la decisione di diversi analisti di rivedere al ribasso i loro rating, dopo la pubblicazione dei risultati di bilancio del quarto trimestre della banca. Certo, il trend negativo delle quotazioni è legato ovviamente anche ai pesanti sell-off che questa settimana si sono abbattuti sui mercati azionari globali. Tuttavia c’è da dire che nella sessione di mercoledì, per esempio, il titolo ha segnato una flessione mentre altri titoli bancari in Europa riportavano performance positive.

Ha pesato indiscutibilmente tra le altre cose la nota degli analisti di Moody’s Investors Service facenti capo a Peter Nerby, che hanno scritto che “non si vede ancora all’orizzonte l’obiettivo di creare una banca più sicura, caratterizzata da flussi di utili più affidabili”. Nella nota si ravvisa ancora la presenza di “impedimenti strutturali che stanno bloccando un percorso veloce di ripresa della redditività”. Moody’s ha citato poi “la debolezza cronica del fatturato in mercati chiave e in linee di business”.

Bloomberg ha fatto notare intanto come Deutsche Bank si stia confermando il titolo peggiore tra quelli banche europee principali, a partire dall’inizio dell’anno. Occhio a UniCredit, che si conferma invece il titolo migliore.



Sul ‘caso’ HNA, il credit crunch del colosso cinese è tutto dimostrato dai numeri: l’ammanco di liquidità vale almeno 15 miliardi di yuan (l’equivalente di $2,4 miliardi), soltanto per il primo trimestre dell’anno.

I problemi sono tali che diversi temono che il gruppo sia ormai sull’orlo della bancarotta. E secondo gli stessi una bancarotta potrebbe provocare, viste le dimensioni del colosso, il tanto temuto Momento di Minsky per la Cina.

A giugno HNA deteneva asset per $190 miliardi, dunque per un valore superiore, per esempio, a quelli di American Express.

Dai dati compilati da Bloomberg emerge che le partecipazioni azionarie detenute da HNA si attestavano sempre a giugno attorno ai $30 miliardi e che l’esposizione verso il mercato immobiliare mondiale era – secondo i numeri di Real Capital Analytics – superiore a $14 miliardi.

Leggi il PUNTO SU HNA
 

tontolina

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Deutsche Bank, crolla l'utile: riassetto e tagli al personale
Nel primo trimestre i profitti sono scesi del 79% a 120 milioni. Avviata una revisione delle attività di corporate e investment banking, tagli in Usa e Asia

Deutsche Bank, crolla l'utile: riassetto e tagli al personale

MILANO - Continua il momento difficile di Deutsche Bank, che da tempo cerca un rilancio che tarda a venire e per il quale si è arrivati a un radicale cambio della guardia ai vertici. La prima banca tedesca annuncia una revisione delle sue attività di corporate e investment banking (Cib) e ulteriori misure di efficienza, allo scopo di contenere la base di costo sotto i 23 miliardi di euro nel 2018. Tradotto, tagli al personale.

Misure necessarie dopo che gli utili del colosso bancario calano del 79% nel primo trimestre a 120 milioni di euro. Il gruppo fa sapere dunque che vuole "focalizzare le sue attività e le sue risorse sui suoi clienti europei e multinazionali e sui prodotti che sono più importanti per loro". Più nel dettaglio intende tagliare le sue attività negli Usa e in Asia e ridurre le sue attività di trading negli Usa. Anche le divisione di trading azionario è pronta a ridurre la sua attività.

"Nel riallocare le risorse e migliorare l'efficienza del capitale e del bilancio, la banca ridimensionerà altre aree in cui il board ritiene che Deutsche Bank non abbia più un vantaggio competitivo sostenibile nel mutato contesto di mercato", fa sapere Deutsche Bank in una nota. La banca aggiunge poi che nel corporate finace si concentrerà sull'offerta di "competenze globali a società, istituzioni finanziarie e sponsor finanziari le cui attività sono strettamente allineate con i punti di forza dell'economia tedesca e di quella europea".

Deutsche Bank prevede "una significativa riduzione della forza lavoro nel resto dell'anno" e ricorda che raggiungere i target di riduzione dei costi nel 2018 e in particolare far scendere sotto 23 miliardi di euro i costi adjusted richiederà ulteriori taglòi soprattutto nell'investment bankiing.
 

tontolina

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DEUTSCHE BANK: ALLARME ROSSO…INVESTMENT BANKING!
Scritto il 20 aprile 2018 alle 10:18 da icebergfinanza
DEUTSCHE BANK: ALLARME ROSSO…INVESTMENT BANKING! | icebergfinanza
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Probabilmente molti di Voi non ci hanno fatto caso ma in settimana tra le righe in anteprima vi avevamo messo una notizia, da prendere in seria considerazione, una notizia che riguardava la voragine con la banchetta intorno, si Deutsche Bank, quella che non basta l’intero Pil tedesco per salvarla, una delle molte banche tedesche di fatto nazionalizzate, capace di bruciare tutti gli ultimi aumenti di capitale fatti in questi anni…

Bce chiede a Deutsche Bank simulazione costi ..
FRANCOFORTE (Reuters) – La Bce ha chiesto a Deutsche Bank di stimare i costi della liquidazione delle attività di trading della banca di investimento, la prima simulazione di questo tipo per una delle maggiori banche europee. Lo ha annunciato il Cfo James von Moltke in un’intervista a Reuters, spiegando che non si tratta di un esercizio insolito e che non è in alcun modo collegato alla review interna della banca di investimento a livello globale.“Pensiamo di essere i primi perché siamo la maggiore banca per capitalizzazione nell’ambito della supervisione Bce”, ha spiegato il Cfo.

Bce chiede a Deutsche Bank simulazione scenario di crisi, faro su .
In Germania il colosso Deutsche Bank si conferma osservato speciale della Bce. Stando a quanto ha riportato Reuters sulla base di alcune indiscrezioni, i responsabili della vigilanza della banca centrale europea avrebbero chiesto all’istituto tedesco di calcolare i costi potenziali che dovrebbe sostenere, nel caso in cui dovesse smobilizzare il proprio business di investment banking anche attraverso una operazione di “risoluzione”.

I rumor sono stati riportati inizialmente dal quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung, che ha indicato come la Bce inoltrerà queste richieste anche ad altri istituti dell’Eurozona.

La richiesta è che Deutsche Bank proceda praticamente alla simulazione di uno “scenario di crisi”, per capire quale sarebbe l’impatto sul capitale e sul business sui derivati se, come banca solvibile, dovesse dire addio all’investment banking.

Ma quando si parla di investment grade di cosa parliamo?

INVESTMENT BANKING – Bankpedia
La funzione dell’Investment Banking è collegare, per il tramite dei mercati finanziari, i soggetti che detengono il risparmio (privati e istituzioni) con le imprese che necessitano di risorse per finanziare i loro investimenti.

Deutsche Bank affonda l’Italia: l’inchiesta
Italia affondata, scommessa finanziaria vinta. Ovvero: ecco come la più grande banca tedesca ha speculato al ribasso sui titoli di stato del nostro paese, proprio mentre Roma rischiava di precipitare in una tragedia greca.

Chi ci segue, sa benissimo che banche criminali come Deutsche Bank e altre, sono le maggiori responsabili della crisi europea, salvate grazie ai soldi del Fondo salvastati europeo, con i nostri soldi.

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La notizia che lo scorso anno è passata inosservata è che

Deutsche Bank ai suoi clienti: “Salvate voi le banche italiane”
La vicenda è presto detta: la Deutsche Bank spa, emanazione italiana del principale gruppo bancario tedesco, ha deciso di addebitare 24 euro e 32 centesimi, una tantum, ai circa 500mila titolari di conto corrente che ha nella Penisola.
Come apprendiamo dalla lettera pubblicata nell’articolo a fianco, la comunicazione è stata inviata in gennaio e prevede, in caso di silenzio assenso, l’addebito a fine giugno. Salvo decidere di recedere. Tutto regolare. Anche la spiegazione: i costi dei conti correnti possono essere aumentati dalle banche a fronte di motivi che ne giustifichino l’innalzamento, tipicamente legati ai maggiori costi di esercizio. Il punto è che in questo caso i maggiori costi, effettivi, sono molto particolari.

Riguardano la partecipazione di Deutsche Bank al Fondo di Risoluzione presso la Banca d’Italia, l’autorità introdotta dalla direttiva Brrd (cosiddetta bail in) per effettuare i salvataggi bancari. Al Fondo partecipano, in ogni Paese dell’area euro, tutte la banche del sistema, in proporzione agli attivi. Quindi Deutsche Bank partecipa anche in Italia in proporzione alla sua spa.

Chiaro, il contribuente italiano ed europeo, ignaro ha salvato l’intero sistema bancario tedesco, francese ed inglese, e questi chiedono a tutti gli ingenui che hanno il conto presso di loro soldi per salvare cosa, le banche italiane.

Non c’è limite all’ironia, non c’è limite all’indecenza di queste vere e proprie organizzazioni criminali che manipolano, frodano, evadono, eludono. Non lo dico io, lo dice la storia e magari Voi ci mettete pure dentro i vostri soldini.

Mi fermo qui, basta e avanza.
 

tontolina

Forumer storico
DEUTSCHE BANK: GERMANIA ASPETTANDO LA NAZIONALIZZAZIONE!
Scritto il 27 aprile 2018 alle 07:28 da icebergfinanza

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Nessuna novità o sorpresa all’orizzonte, ennesimo bilancio in rosso degli ultimi anni, una voragine con la banca intorno, una banca fallita alla quale la BCE consente ancora di operare in barba alle normali leggi di mercato, una banca criminale come dimostrano le numerosissime cause in corso per forde e manipolazione sistematica…



Deutsche Bank, crolla l’utile: riassetto e tagli al personale
MILANO – Continua il momento difficile di Deutsche Bank, che da tempo cerca un rilancio che tarda a venire e per il quale si è arrivati a un radicale cambio della guardia ai vertici. La prima banca tedesca annuncia una revisione delle sue attività di corporate e investment banking (Cib) e ulteriori misure di efficienza, allo scopo di contenere la base di costo sotto i 23 miliardi di euro nel 2018. Tradotto, tagli al personale.

Misure necessarie dopo che gli utili del colosso bancario calano del 79% nel primo trimestre a 120 milioni di euro. Il gruppo fa sapere dunque che vuole “focalizzare le sue attività e le sue risorse sui suoi clienti europei e multinazionali e sui prodotti che sono più importanti per loro”. Più nel dettaglio intende tagliare le sue attività negli Usa e in Asia e ridurre le sue attività di trading negli Usa. Anche le divisione di trading azionario è pronta a ridurre la sua attività.

Come sempre ovviamente, manager incapaci e ignoranti, se ne vanno con milioni di buonuscita e a rimetterci sono sempre gli altri.

Si parla di miliardi di euro, bene allora diamo un’occhiata a come Deutsche Bank, sia riuscita negli ultimi sette anni ha distruggere valore per gli azionisti, fessi ed ingenui, a bruciare ben quattro aumenti di capitale per un totale di quasi 30 miliardi di euro, si trenta miliardi…
Scommettiamo che non è finita, che altri ingenui e fessi saranno chiamati a ricapitalizzare la prima banca tedesca in attesa che venga definitivamente ricapitalizzata dalla Germania?
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E poi il problema, sono le banche popolari o le banche di credito cooperativo italiane.
Il nostro modellino, quello condiviso insieme a Machiavelli non sbaglia mai, nel giugno del 2008 ci ha permesso di individuare ben nove banche americane, fallite, nazionalizzate o incorporate durante la Grande recessione.

Nel frattempo mentre i nostri bond vigilantes vengono respinti per l’ennesima volta dalla famigerata linea Maginot…
Citigroup Says Buy 3% 10-Year Treasuries, Target Rally … – Bloomberg
Chi vuole acquistare titoli del Tesoro USA a questi livelli? Citigroup Inc., per esempio, anche se viene da ridere ad osservare il loro target, si scenderà ben sotto, molto più sotto, verso l’innimaginabile che gli amici di Machiavelli ben conoscono!

Ieri vendita di beni durevoli, un dato pessimo sostenuto solo dall’industria dell’aereonautica, scendono le importazioni e salgono le esportazioni, un piccolo dettaglio che probabilmente migliorerà il dato sul pil odierno, relativo al primo trimestre,
 

tontolina

Forumer storico
GERMANIA. LA VORAGINE CON LE BANCHE INTORNO!
Scritto il 3 maggio 2018 alle 07:10 da icebergfinanza
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Come sempre nessuna novità per quanto riguarda i lettori di Icebergfinanza, forse per qualche ingenuo che osserva quasi esclusivamente la salute delle banche tedesche dalla visuale dei crediti deteriorati o NPL per gli amici…


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Deutsche Bank has a €60bn problem, but doesn’t want to talk about it …
Deutsche Bank ha un problema di 60 miliardi di euro, ma non vuole parlarne
Unici in Italia, abbiamo scritto centinaia e centinaia di articoli, documentati con tanto di analisi sul rischio esplosivo di una banca come Deutsche Bank che alla fine verrà nazionalizzata, la verità è figlia del tempo, ma gli ignoranti non hanno madre!

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In sintesi ne abbiamo abbastanza per chiudere molte delle banche tedesche, spagnoli e soprattutto francesi! Quando tutti questi nodi verranno al pettine, dell’euro resterà nulla o poco più, perché in molti, non certo coloro che seguono il nostro Machiavelli, non hanno ancora capito che la prossima crisi esploderà in Europa, soprattutto la scintilla arriverà dalla Francia e dalla Germania.
 

tontolina

Forumer storico
ITALIA E DEUTSCHE BANK: THE BIG SHORT NEW EDITION!
Scritto il 15 maggio 2018 alle 07:29 da icebergfinanza
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Partiamo da qui dal centro di gravità permanente dell’intera Europa, si la voragine con la banca intorno, si Deutsche Bank, la banca più pericoloso al mondo, oltre che quella più criminale, una storia quotidiana di manipolazioni e frodi…

Eisman of ‘The Big Short’ Fame Recommends Shorting Deutsche Bank

Steve Eisman dice che “Deutsche Bank è una banca problematica”, ha “problemi di redditività” e probabilmente dovrà raccogliere capitali l’anno prossimo, senza rivelare la sua posizione sulle azioni.

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Per carità, nulla di nuovo per il popolo di Icebergfinanza che colloca Deutsche Bank al primo posto nell’attuale classifica del rischio,
al secondo posto abbiamo il Credit Agricole, si quello che la riforma delle BCC pensa di prendere come modello.

Il nuovo amministratore delegato Christian Sewing sta attuando una revisione radicale della banca d’investimento in difficoltà per concentrarsi maggiormente sui clienti europei, allontanandosi dalle ambizioni di essere una delle migliori società globali. Il più grande istituto di credito tedesco ridurrà la sua presenza negli Stati Uniti, ridurrà il business della finanza aziendale negli Stati Uniti e in Asia e rivedrà il suo business azionario globale. Le misure porteranno a una “significativa riduzione” della forza lavoro quest’anno.
ITALIA E DEUTSCHE BANK: THE BIG SHORT NEW EDITION! | icebergfinanza
 

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