ma Deutsche Bank sta fallendo? (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
Tra USA e Germania (cioè Europa) è Guerra, 14 Miliardi di Multa a Deutsche Bank (dopo i 14 miliardi a Apple…)
Di FunnyKing , il 16 settembre 2016 54 Comment

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Capisco che la malvagia banca dei malvagi tedeschi non susciti grande simpatia in Italia (e neppure in Svizzera se per quello), tuttavia non vorrei che sfuggisse il particolare che nel caso in cui saltasse in aria Deutsche Bank ci sarebbero conseguenze non positive anche per il sistema bancario che come noto è (o era) il più forte dell’Universo compresa la materia oscura. Quello italiano.

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Accade che ieri notte la patria del libero mercato, degli uomini liberi, della libertà liberosa (nel senso di libertà petalosa e che nooo…. mica fa protezionismo, no no…) GUARDA CASO proponga a Deutsche Bank di transare una “sobria” multa di 14 miliardi di dollari, pari a quanto richiesto a Apple per i suoi presunti atti di elusione fiscale.

La vicenda fa riferimento ad un procedimento per non avere correttamente informato gli investitori su alcuni prodotti legati ai mutui (i mitici Mortgage Backed Securities del 2008, nomi e sigle che ritornano come degli Zombies)

dal Sole 24 Ore

Il governo statunitense vorrebbe far pagare 14 miliardi a Deutsche Bank per chiudere
lo scandalo sui titoli tossici legati ai mutui. Una cifra tra le più elevate finora pagate da una banca per aver ingannato gli investitori sui rischi di questi titoli, sottovalutandoli. Anzi la più elevata sanzione, abitualmente composta di multa in contanti e di aiuti ai consumatori, nei confronti di un singolo istituto alle spalle dei 16,6 miliardi imposti a Bank of America.

Le indiscrezioni sulla cifra, rivelate dal Wall Street Journal – sono uno shock: l’istituto ha finora indicato di aver stanziato a riserva per fare fronte a costi legali poco oltre i 6 miliardi di dollari. E aveva lasciato filtrare ipotesi di una multa da 2-3 miliardi, che si aggiuneva a 1,9 miliardi già versati per casi simili. Gli analisti non immaginavano molto di più: tra 2 e i 5 miliardi……

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Ora… per quanto Deutsche Bank sia la malvagia banca dei malvagi tedeschi causa di ogni male, malattia, catastrofe e infelicità qui siamo di fronte da una ovvia guerra commerciale che svela un paio di cosette.
  1. Che alle elite americane NON importa un fico di recuperare imposte e tasse dalle loro multinazionali che vengono a fare accordi in Europa (e vorrei fare notare che è l’Europa quegli accordi li ha permessi e promossi per decenni, e ora fa la verginella). Quello che interessa alle elite americane è continuare (LORO) ad avere sistemi di esenzionefiscale.
  2. Che questa storiella del libero mercato, degli scambi, dei trattati è una favola messa su solo per togliersi dalle palle il residuo di controllo democratico che rimane alle singole nazioni, e se vi viene in mente TTIP sto proprio parlando di quello.

Ad Ogni modo Ooops. le azioni di DB sono nuovamente sotto pressione.

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Io non me ne rallegro affatto. Poi fate voi.

Ah a proposito il CEO di Deutsche Bank ha rifiutato l’accordo e la banca intende andare in giudizio.



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tontolina

Forumer storico
Deutsche Bank cartolarizza 5,5 mld $ per tagliare il debito
È quanto riferisce Bloomberg, secondo la quale un'operazione di portata simile è stata fatta anche lo scorso anno. La cartolarizzazione dei crediti alle imprese serve per dare fiato ai conti dopo la mega multa da 14 mld di dollari comminata dagli Usa
di Elena Dal Maso


Deutsche Bank cartolarizza 5,5 mld $ per tagliare il debito - MilanoFinanza.it

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Deutsche Bank di nuovo in rosso alla borsa di Francoforte, alle ore 12:50 cedeva il 2,35% a 11,42 euro. L’agenzia Bloomberg, ripresa poi da Reuters e da Dow Jones, ha scritto che il colosso bancario tedesco, sotto forte pressione dopo la multa da 14 miliardi di dollari comminata dal Dipartimento americano di giustizia per i mutui subprime, sta lavorando per cartolarizzare miliardi di dollari (si parla di una cifra attorno a 5,5 miliardi, poco meno di quanto effettuato lo scorso anno) di corporate loan in modo da ridurre il rischio di credito.

Deutsche Bank sta strutturando l'operazione come un prestito garantito sintetico (synthetic collateralized loan obligation), il che significa che la banca manterrebbe i diritti di servizio della riscossione (servicing loans) trasferendo tuttavia il rischio agli investitori. Lo ha riferito a Bloomberg una fonte che intende restare anonima. La stessa fonte ha detto che la maggior banca tedesca sta facendo operazioni simili da anni per gestire i rischi sul credito alle imprese.

La banca ha dichiarato in un comunicato che non ha alcuna intenzione di pagare quella cifra esorbitante, è intervenuto anche il ministro tedesco delle Finanze dicendo che si aspetta una transazione su importi molto più contenuti. Ma anche solo la metà di 14 miliardi di dollari rappresenterebbe una delle multe più elevate pagate da un istituto di credito nella storia americana.

Alcuni analisti hanno indicato finora un possibile pagamento di 2 o 3 miliardi per la banca di Francoforte, valore calcolato in base a casi analoghi relativi a Goldman Sachs e Morgan Stanley e al ruolo relativamente marginale della banca tedesca nella crisi dei mutui subprime. Della medesima opinione anche i legali della banca, che hanno suggerito come esborso ragionevole per chiudere l'indagine una cifra compresa tra i 2 e 3 miliardi, anche sulla base degli 1,9 miliardi di dollari già pagati nel 2013 per risolvere ulteriori cause civili sempre legate a titoli garantiti da mutui ipotecari.

Finora, comunque, l'istituto guidato da John Cryan non ha rivelato quante risorse ha accantonato in vista di un eventuale accordo anche se al 30 giugno gli accantonamenti per contenziosi legali iscritti a bilancio erano pari a 5,5 miliardi, importo indicato in possibile aumento entro la fine dell'anno.

La banca tedesca è uscita fra gli istituti di credito peggio capitalizzati dagli stress test europei prima che le autorità americane chiedessero 14 miliardi di dollari sui mutui subprime, i prodotti al centro del crollo dei mercati finanziari mondiali nel 2008. L’amministratore delegato John Cryan ha sospeso il pagamento del dividendo nel 2016 per preservare il capitale dando poche speranze agli investitori di un ritorno a breve termine della cedola. La stessa fonte ha detto che già l'anno scorso l’istituto con sede a Francoforte ha perfezionato una analoga cartolarizzazione di prestiti del valore di 5,5 miliardi di dollari.
 

tontolina

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Senza Deutsche Bank la Francia potrebbe scalzare la Germania e spostare gli equilibri in Europa
Salvare Deutsche Bank metterebbe fine all'Europa unita | Wall Street Italia
NEW YORK (WSI) – Deutsche Bank è l’unico istituto di credito di rilevanza sistemica in Germania, pertanto il governo Merkel non permetterà mai che questa fallisca. Senza Deutsche la Germania non siederebbe più intorno al tavolo della grande finanza globale. La Francia, in confronto, può contare su tre grandi banche sistemiche. Anche l’Inghilterra non avrebbe problemi la prossima volta che partirà un effetto domino e i debiti imploderanno in massa.

Con Deutsche Bank non solo la Germania, ma l’Europa intera si gioca tutto. Senza Deutsche Bank la Francia potrebbe scalzare la Germania e spostare gli equilibri in Europa. Mantenere un equilibrio tra Francia e Germania è la chiave perché l’Europa possa rimanere in piedi, è così dalla Seconda Guerra Mondiale.



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Una risoluzione di bancarotta scatta quando una società non è più solvibile o non è in grado di dimostrare di poterlo essere. Chi decide se un istituto di credito ha la possibilità di diventare un’azienda solvibile in futuro? Le autorità di regolamentazione lasciano che sia il governo a deciderlo. E la Germania come detto non è credibile che lasci fallire Deutsche Bank.

L’istituto di credito viene giudicato dagli analisti di Societe Generale sottocapitalizzato anche nel caso in cui non si verifichino eventi disastrosi. La banca, ormai è risaputo e denunciato, siede su centinaia e centinaia di miliardi di euro di contratti derivati. Potrebbe diventare quello che per gli Stati Uniti è stata Lehman Brothers nel 2008, all’alba della crisi subprime, la crisi più grave dai tempi della Grande Depressione.

L’opzione “banca zombie” come Unicredit
A quel punto allora le opzioni sono due.

La prima è seguire l’esempio di UniCredit. La banca valeva mille miliardi di euro, era la prima banca del paese. Aveva comprato le banche della Baviera e dell’Austria. Tuttavia, se a livello di fatturato e grandezza era il primo gruppo indiscusso del nostro paese, davanti a Intesa Sanpaolo, i prezzi di Borsa non rispecchiavano questo status. Al suo picco a maggio 2007, valevano 7,6 euro. Da allora il valore di mercato è calato gradualmente e progressivamente. Ma il governo italiano non è mai intervenuto. UniCredit, un tempo orgoglio nazionale, sta diventando una banca zombie, ma le autorità non fanno nulla per porvi rimedio.

Difficile pensare che i tedeschi possano fare lo stesso: sarebbe un affronto alle politiche industriali e finanziarie tedesche. A quel punto sarebbe meglio forse farle fare default.

Salvare Deutsche Bank sarebbe fine dell’Europa
Ma se la Germania non volesse accettare le conseguenze finanziarie che porterebbe una situazione di default o lasciare che Deutsche Bank diventi una banca zombie, allora l’unico modo sarebbe una rivoluzione politica sul piano europeo.

Se il governo ritiene che non intervenire per salvare Deutsche Bank possa infliggere danni ingenti alla Germania, mettendo a repentaglio la sua posizione dominante in Europa e nel mondo, diventerebbe una questione di orgoglio nazionale, di sopravvivenza. Il governo salverebbe la banca, a tutti i costi.
Ma salvare Deutsche Bank con i soldi pubblici equivarrebbe a sancire la fine dell’esperimento dell’Europa unita.
Il governo tedesco demolirebbe in un solo colpo le politiche europee su bail-in, bail-out, debiti pubblici e regime di austerity. Bce, Berlino e la Bundesbank perderebbero la loro autorità. Italia, Grecia, Portogallo, Spagna e Irlanda avrebbero luce verde per fare lo stesso con le loro banche nazionali in difficoltà.

Ecco perché Deutsche Bank ha un’importanza sistemica non solo per la Germania, bensì per l’Europa intera.

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tontolina

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Bah... Quante storie

Deutsche potrebbe lanciare un Aumento di capitale montre di 120MLD ..... e nessuno potrebbe impedire alla germania di diventare l'azionista di riferimento della banca ....
 

tontolina

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AMERICA: ENNESIMO ATTACCO ALLA GERMANIA
LA DEUTSCHE BANK E' LA BANCA PIU' RISCHIOSA AL MONDO. PAROLA DI FEDERAL DEPOSTI INSURANCE CORPORATION
Deutsche Bank is the riskiest bank in the world. That's according to the latest data from the Federal Deposit Insurance Corporation, which says the bank's leverage ratio is at 2.68%, well below the average of 5.6% for banks considered systemically important.
 

tontolina

Forumer storico
Deutsche Bank affronta il nodo aumento di capitale dopo la multa Usa

Deutsche Bank affronta il nodo aumento di capitale dopo la multa Usa


Francoforte- I mercati finanziari hanno tirato un sospiro di sollievo collettivo venerdì pomeriggio quando si è diffusa l'indiscrezione, raccolta dall'agenzia Afp e tuttora non confermata, che Deutsche Bank avrebbe raggiunto un accordo con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per pagare una multa di 5,4 miliardi di dollari invece dei 14 miliardi inizialmente richiesti. Oltre alla somma, un elemento favorevole alla banca tedesca è l'impressione che il negoziato con l'amministrazione Usa (che riguarda scorrettezze nel collocamento di titoli cartolarizzati) possa avere tempi relativamente brevi. È possibile che il Dipartimento di Giustizia voglia concludere il procedimento prima delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti all’inizio di novembre, il che contribuirebbe a rimuovere una fonte di enorme incertezza sul futuro di Deutsche Bank, che nelle ultime settimane ne ha violentemente destabilizzato le azioni. La vicenda potrebbe però complicarsi se le autorità americane decidessero di chiudere, con un solo pacchetto, anche il negoziato con altre banche europee coinvolte, come Barclays e Credit Suisse.


Se 14 miliardi di dollari avrebbero rappresentato una botta molto pesante per i conti dell'istituto di Francoforte e quasi certamente forzato un aumento di capitale, la cifra circolata venerdì pomeriggio potrebbe rientrare in una dimensione più tollerabile. Deutsche Bank ha accantonato 5,5 miliardi di euro per la soluzione di inchieste e cause in cui è ancora coinvolta (dopo esser stata la banca che negli anni scorsi ha già pagato, per diversi scandali, le multe più alte alle autorità di vari Paesi) e ha a disposizione altri 1,7 miliardi. Oltre al negoziato in corso con la giustizia Usa, restano però pendenti almeno altre tre vicende di notevole portata (fra cui un'inchiesta in Russia), che l'amministratore delegato della banca John Cryan ha dichiarato di voler risolvere in tempi rapidi.

Le brusche oscillazioni di mercato in queste settimane (nella sola giornata di venerdì, le azioni hanno perso il 9% per poi guadagnare il 6,4%, il debito subordinato è sceso a nuovi minimi, il costo di assicurazione contro il default è salito) e la caduta del 50% in Borsa dall'inizio dell'anno rivelano peraltro che gli investitori continuano a ritenere Deutsche Bank estremamente fragile: a titolo di confronto, il calo dell'indice delle azioni delle banche in Europa è stato circa la metà di quello della banca tedesca. «La banca si sta avvicinando a una crisi di fiducia generale, ma non ci siamo ancora», sostiene Jacob Funk Kirkegaard, economista del Peterson Institute di Washington.

Se la maggior parte degli analisti è convinta che la banca non sia certo sull'orlo del collasso e che probabilmente non avrà bisogno degli aiuti di Stato ventilati negli ultimi giorni (legalmente possibili, ma politicamente tossici per il cancelliere Angela Merkel sia sul fronte interno sia su quello europeo, dopo la linea dura assunta sulle banche italiane, come sosteneva oggi la stampa tedesca), è altrettanto diffusa la convinzione che avrà bisogno quanto prima di un aumento di capitale e che potrebbe annunciarlo una volta chiusa la partita con il Dipartimento di Giustizia Usa. «Gli ultimi eventi hanno sottolineato che l'attuale modello di business di Deutsche Bank è insostenibile – afferma ancora Kirkegaard – Semplicemente non le può essere consentito di operare con un bilancio da 1.500 miliardi di euro e solo poche decine di miliardi di euro di capitale».

L’incertezza degli investitori sul bilancio di Deutsche Bank è accentuata anche dall’enorme portafoglio di derivati (oltre 600 miliardi), nel quale l'attenzione dei mercati è concentrata soprattutto sull'attivo cosiddetto di livello 3, pari a 28,8 miliardi di euro, il cui valore viene calcolato sulla base di modelli interni e viene ritenuto da molti investitori opaco, oltre che illiquido. Fa parte di queste posizioni, secondo informazioni raccolte dal Sole 24 Ore in ambienti finanziari a Londra e a Francoforte, una “scommessa” sui tassi d'interesse che comporta per Deutsche Bank una perdita finché i tassi restano agli attuali livelli vicino allo zero.

Nei mesi scorsi, sia Cryan, sia il capo economista della banca, David Folkerts-Landau, sono stati fra i critici più stridenti della politica dei bassi tassi d'interesse della Banca centrale europea. I timori sulla questione degli attivi di livello 3, peraltro non condivisi da tutti gli analisti di mercato, derivano dal fatto che a fronte di questi attivi il capitale primario della banca (Cet1) è di soli 56 miliardi di euro.

L'altra questione irrisolta è la strategia della banca. Dopo aver avviato, con l'acquisizione di Postbank e il rafforzamento del retail, una diversificazione dall'investment banking, dal quale in passato ha tratto la maggior parte degli utili, ma che è anche all'origine degli scandali che Deutsche sta pagando a caro prezzo ed è divenuto più costoso con le nuove regole del dopo-crisi, il management ha poi fatto marcia indietro annunciando la cessione di Postbank e la chiusura di centinaia di sportelli. In Germania, DB fatica a competere con le casse di risparmio, mentre sui mercati internazionali ha perso terreno rispetto ai concorrenti americani. L'asset management, considerato uno dei punti di forza del futuro, viene ora individuato come possibile oggetto di dismissione per rafforzare il capitale.

A un eventuale aumento di capitale (sui mercati si discute più il “quando” che il “se”) la banca dovrà presentarsi avendo risolto in modo convincente queste incertezze.
 

tontolina

Forumer storico
Deutsche Bank: problemi a prelevare dal bancomat
3 ottobre 2016, di Daniele Chicca
http://www.wallstreetitalia.com/deutsche-bank-problemi-a-prelevare-dal-bancomat/?utm_source=Facebook&utm_medium=link&utm_campaign=Facebook:+Wsi&utm_content=Deutsche+Bank:+problemi+a+prelevare+dal+bancomat&utm_term=23411011

NEW YORK (WSI) – Non bastavano i problemi di capitale e di derivati: ora Deutsche Bank deve fare i conti con un altro colpo alla sua immagine, dopo che alcuni clienti non sono riusciti a prelevare denaro dagli sportelli della banca a causa di un guasto ai sistemi informatici dell’istituto.

Seondo quanto riferito dall’[URL='http://www.handelsblatt.com/unternehmen/banken-versicherungen/deutsche-bank-kleine-panne-in-der-grossen-krise/14633288.html']Handelsblatt
, questo weekend una sorta di blackout, il terzo nel giro di pochi mesi, ha impedito ai correntisti di Deutsche Bank di avere i loro soldi cash. La maggior parte delle vittime del guasto deve avere probabilmente pensato a un guasto tecnico, ma visti i tempi che corrono ad alcuni sarà anche venuto il timore di non essere stati avvisati su un’imposizione di controlli di capitale.


“Oltre ai rumor sugli aiuti pubblici, alla caduta libera dei prezzi dei titoli di borsa e all’attacco dei fondi hedge alla più importante banca tedesca, ora è arrivato il guasto ai sistemi IT. I soldi dei clienti sono bloccati e un cliente si è lamentato dicendo al giornale che “sono sconvolto: non posso fare acquisti nel fine settimana perché non posso né ottenere soldi né pagare con la mia carta di credito”.

I mercati finanziari erano stati tranquillizzati dalle indiscrezioni stampa dell’AFP secondo cui la giustizia statunitense potrebbe ridurre l’ammontare della sanzione pecuniaria inflitta a Deutsche Bank da 14 a 5,4 miliardi di dollari, allentando di riflesso la pressione sul titolo e sul management della prima banca di Germania, che a detta di analisti e opinionisti di mercato attraversa una crisi di liquidità.

Il Wall Street Journal ha scritto però che nessun patteggiamento è stato ancora trovato tra le autorità americane e le banche e che le parti sono ancora lontane. Le trattative non si sono arenate, ma sono tutt’altro che concluse. Deutsche Bank non ha i soldi per pagare una multa da $14 miliardi o per smaltire i 42 mila miliardi di dollari di contratti derivati iscritti a bilancio. E il governo Merkel ha formalmente detto no al bailout.

“I colloqui (con le autorità americane) stanno facendo progressi ma non sono arrivati a un punto tale per cui un accordo è stato approvato dai piani alti del Dipartimento di Giustizia Usa o del Consiglio di Sorveglianza di Deutsche Bank“, si legge sul quotidiano finanziario americano.

Il tutto mentre il ministro tedesco dell’Economia non l’ha mandata a dire a Deutsche Bank. Sigmar Gabriel ha accusato la banca di aver scaricato la colpa sugli speculatori, quando la società stessa ha fatto della speculazione una delle sue attività di punta.

Secondo quanto riferito da Reuters, durante il suo viaggio in aereo in Iran Gabriel ha detto: “non sapevo se ridere o piangere quando ho letto che la banca che ha fatto della speculazione un modello d’affari si è lamentata di essere vittima degli speculatori“.

L’AD John Cryan ha negato le tesi circa una mancanza di capitale e liquidità, sottolineando come le difficoltà dell’istituto di credito, che fatica a essere redditizio e che è esageratamente esposto al mercato dei derivati, siano dovute più di ogni altra cosa a un attacco degli speculatori di mercato.

Cryan si recherà questa settimana a Washington D.C. per incontrare i rappresentanti di Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale.

Fonti: Handelsblatt; Wall Street Journal; Reuters[/URL]
 

tontolina

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Incubo Deutsche Bank. Buco capitale 8 miliardi. Squalo Soros all’attacco

30 settembre 2016, di Laura Naka Antonelli

Incubo Deutsche Bank. Buco capitale 8 miliardi. Squalo Soros all'attacco | Wall Street Italia

Incubo Deutsche Bank
. Il titolo del colosso bancario tedesco continua a scivolare a nuovi minimi storici, scatenando il panico a livello globale, mentre un report degli analisti di Citigroup fa notare come l’istituto debba fare i conti con un buco di capitale di ben 8 miliardi di euro. Short-sellers all’attacco della prima banca della Germania, gli hedge fund scappano e alimentano ulteriormente i timori sulla liquidità dell’istituto. Tra questi ci sarebbe, secondo quanto riporta il New York Times, anche il finanziere George Soros, lo squalo dell’alta finanza che affossò la sterlina nel 1992.

Il panico travolge l’azionario globale, ma quello che di mattina appare come una sorta di Black Friday si dissolve nel corso delle contrattazioni.


Dopo essere scivolate per la prima volta in assoluto sotto l’importante soglia psicologica di 10 euro, travolte da una perdita dell’8%, le quotazioni di Deutsche Bank riducono le perdite, per poi virare in territorio positivo e salire fino a quasi il 6% alla borsa di Francoforte. Le azioni DB scambiate a Wall Street fanno ancora meglio, sulla scia di indiscrezioni secondo cui il colosso bancario sarebbe vicino a chiudere il contenzioso con il dipartimento di Giustizia Usa e a pagare, magari, una somma decisamente inferiore ai $14 miliardi.


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Lo scenario di Deutsche Bank visto da Citi
Non tutti gli strategist condividono la fuga dei fondi: vero è, tuttavia, che il report di Citigroup mostra una banca sottocapitalizzata.

La conclusione a cui arriva Citi si basa tra l’altro su presupposti anche improntati all’ottimismo, dal momento che il team degli analisti parte dall’assunto di oneri legali nel periodo compreso tra il secondo semestre del 2016 e il 2017 di “appena 2,9 miliardi di euro, dunque a livelli decisamente inferiori alla multa monstre imposta dal dipartimento di Giustizia Usa per un valore di $14 miliardi.

Citi fa notare che Deutsche Bank, con un “leverage ratio” del 3,4%, “appare in condizioni peggiori anche rispetto al target prefissato per la fine del 2018″ e calcola che, con spese legali di appena 2,9 miliardi di euro e in caso di successo della smobilizzazione, alla fine del 2017, della quota del 70% detenuta in Postbank, il CET 1 ratio risulta pari all’11,6% entro la fine del 2018. Tutto ciò implica che la banca farà fronte a un buco di 3 miliardi di euro rispetto al suo target pari al 12,5%, e a un leverage ratio al 3,9%: e, dunque, a un buco di capitale di 8 miliardi di euro rispetto al target del 4,5%.

Squali della finanza all’attacco
Detto questo, oltre alle preoccupazioni sulla sottocapitalizzazione della banca tedesca, i mercati temono il crollo della sua liquidità.

Anche per questo gli hedge fund non stanno risparmiando gli attacchi speculativi contro il colosso, tanto che il New York Times scrive che i fondi, sia grandi che piccoli, stanno shortando il titolo. E’ vero anche che a smobilizzare le loro posizioni sono anche gli investitori istituzionali che ragionano in un’ottica di lungo periodo. Tra l’altro, scrive il quotidiano newyorchese, una “comunità segreta e influente di Wall Street a cui appartengono autori di ricerche indipendenti proclama da mesi che la banca numero uno in Germania non ha abbastanza cash per sopravvivere“.

Perfino Tidjane Thiam, amministratore delegato di Credit Suisse, altra banca sotto attacco deggli hedge fund, ritiene che le banche europee in generale, non siano “davvero investibili”, se si vuole riprendere questo termine dall’inglese “investable”, per indicare un asset che non merita neanche l’attenzione degli investitori.

Stando ai dati di Thomson Reuters, gli investitori hanno preso in prestito ben 39 milioni di azioni Deutsche Bank per scommettere contro di esse, o il 2,8% circa del flottante. Lo short interest nella banca vale circa $480 milioni e si aggira al record in un anno.

Bloomberg ha riportato che sono circa 10 gli hedge fund che stanno attaccando Deutsche Bank. Tra questi, Millennium Partners, Rokos Capital Management e Capula Investment Management, stando alle fonti sentite.


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Goldman Sachs: la liquidità non è un problema per Deutsche Bank
Tuttavia, sempre Bloomberg riporta l’opinione di alcuni analisti, secondo i quali Deutsche Bank non avrebbe problemi di liquidità. Citando i dati riportati dalla stessa banca, Stuart Graham, di Autonomous Research, ha scritto in una nota pubblicata nella sessione di giovedì che “Deutsche Bank ha molti problemi, ma la liquidità non è tra questi”.

Dai dati emerge che il colosso di Francoforte, lo scorso 30 giuno, disponeva di riserve di liquidità per un valore di 223 miliardi di euro. E che il suo “liquidity coverage ratio”, ovvero il ratio che si ottiene dividendo l’ammontare di cash e di asset facili da vendere per la stima di potenziali flussi in uscita in un periodo di 30 giorni, era del 124%, al di sopra del minimo del 100% stabilito dalle autorità di regolamentazione.

Per Goldman Sachs, la liquidità di Deutsche Bank è stabile, anche grazie alle garanzie di finanziamento che arrivano dalla Bce. L banca americana scrive tuttavia che, “dal momento che le preoccupazioni si intensificano, raggiungere una soluzione sulla multa (Usa), e dunque sulle preoccupazioni che riguardano il suo capitale, è importante”.
 

tontolina

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Deutsche Bank, trattamento di favore dalla vigilanza Bce negli stress test
Il Sole 24 Ore - ‎2 ore fa‎

Deutsche Bank avrebbe ricevuto un trattamento di favore da parte della Vigilanza bancaria europea della Bce in occasione degli stress test bancari condotti a fine luglio. È quanto scrive il «Financial Times» ricordando che Deutsche Bank ha più volte ...

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Deutsche bank: ecco come l'EBA ha aiutato i tedeschi agli stress test 2016
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