Senza ombra di dubbio la libertà personale è il fondamento di ogni civiltà.
Articolo 13
La libertà personale è inviolabile.
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale,
né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria [
cfr. art. 111 c. 1, 2]
e nei soli casi e modi previsti dalla legge [
cfr. art. 25 c. 3].
In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge l'autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori,
che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'autorità giudiziaria e,
se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto.
Nell’era della pandemia i diritti garantiti spesso sono stati soppressi in nome della tutela della salute,
ma questa forma di “pensiero unico” ha scaturito dure critiche anche a livello internazionale.
Ad esempio, nell’aprile 2020 l’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet
ammonì i paesi a rispettare lo stato di diritto durante la pandemia da coronavirus, limitando nel tempo le misure eccezionali,
al fine di evitare
una “catastrofe” per i diritti umani,
ma anche il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in un intervento scritto per il
The Guardian
denunciò in seguito il rischio di una vera “pandemia di diritti umani”.
Dal 26 sarà possibile spostarsi tra le Regioni gialle.
Per andare da queste in quelle arancioni o rosse potrebbe servire quello che il presidente
Mario Draghi ha definito pass.
Si tratta di una anticipazione del passaporto sanitario che l’Europa varerà tra giugno e luglio.
Siamo felici nel vedere un segno che avvia un cambio di paradigma e nell’osservare finalmente con gioia
un progetto politico che punta alle riaperture,
ma questo non dovrebbe portare al suo interno indirettamente nuove forme di restrizioni.
Sul pass sanitario nutriamo alcune perplessità, oltre a limitare la libertà personale,
potrebbe entrare
in contrasto con l’articolo 3 della nostra Costituzione creando discriminazioni.
L’articolo 3 della Costituzione cita:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge,
senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Per il momento il pass sarà cartaceo, più avanti diventerà digitale.
Servirà per muoversi e per essere presenti a eventi speciali.
Gradualmente riapriranno tutte le attività.
Per spostarsi, ma anche per partecipare a eventi particolari,
sarà necessario provare di aver avuto la malattia da meno di 6 mesi (con un certificato medico),
essere vaccinati
o aver fatto un tampone nelle 48 ore precedenti.
L’attestazione varrà per gli italiani e per chi arriva dall’estero.
Comprendiamo la necessità di aprire con delle precauzioni,
ma restiamo nell’ottica della tutela dei diritti umani e della libertà,
fondamenta di una società civile rivolta con lo sguardo verso il benessere generale di tutti i cittadini.