Louis Ferdinad Destouches (1 Viewer)

ConteRosso

mod sanguinario
medico e scrittore francese, antisemita ..ma mai collaborazionista
uno degli scrittori maggiori del novecento


Alla fine siamo tutti seduti su una grande galera, remiamo tutti da schiattare, puoi mica venirmi a dire il contrario!... Seduti su 'ste trappole a sfangarcela tutta noialtri! E cos'è che ne abbiamo? Niente! Solo randellate, miserie, frottole e altre carognate. Si lavora! dicono loro. È questo che è ancora più fetido di tutto il resto, il loro lavoro. (tratto da Voyage au bout de la nuit)
 

Claire

ἰοίην
Ricordo di aver letto qualcosa in passato, ma ricordo anche che non mi colpì particolarmente, forse perché ero troppo giovane.
Lo riprenderò in mano
 

ConteRosso

mod sanguinario
E’ cominciata così. Io, avevo mai detto niente. Niente. E’ Arthur Ganate che mi ha fatto parlare. Arthur, uno studente, un fagiolo anche lui, un compagno. Ci troviamo dunque a Place Clichy. Era dopo pranzo. Vuol parlarmi. Lo ascolto. -Non restiamo fuori! mi dice lui. Torniamo dentro!-. Rientro con lui. Ecco. -Sta terrazza, attacca lui, va bene per le uova alla coque! Vieni di qua-. Allora, ci accorgiamo anche che non c'era nessuno per le strade, a causa del caldo; niente vetture, nulla. Quando fa molto freddo, lo stesso, non c'è nessuno per le strade; è lui, a quel che ricordo, che mi aveva detto in proposito: - Quelli di Parigi hanno sempre l'aria occupata, ma di fatto, vanno a passeggio da mattino a sera; prova ne è che quando non va bene per passeggiare, troppo freddo o troppo caldo, non li si vede più; son tutti dentro a prendersi il caffè con la crema e boccali di birra. E’ così! Il secolo della velocità! Dicono loro. Dove mai? Grandi cambiamenti! Ti raccontano loro. Che roba è? E’ cambiato niente, in verità. Continuano a stupirsi e basta. E nemmeno questo è nuovo per niente. Parole, e nemmeno tante, anche le parole che son cambiate! Due o tre di qui, di là, di quelle piccole...- Tutti fieri allora d'aver fatto risuonare queste utili verità, siamo rimasti là seduti, incantati, a guardare le dame del caffè.
Dopo, la conversazione è tornata sul Presidente Poincare che s'era inaugurato, proprio quel mattino lì, una mostra di cagnetti; e poi, passin passetto, su “Le Temps” dove quello stava scritto. -Dì, che signor giornale il “Temps”, ecco che mi provoca Arthur Ganate a 'sto proposito. - Ce n'è mica un altro come quello che difende la razza francese! - Ce n'ha proprio bisogno la razza francese, visto che non esiste!- gli ho risposto io per fargli vedere che ero documentato, colpo su colpo.
 

ConteRosso

mod sanguinario
Ricordo di aver letto qualcosa in passato, ma ricordo anche che non mi colpì particolarmente, forse perché ero troppo giovane.
Lo riprenderò in mano

Lo sto leggendo ora... la prima volta non riuscii ad andare a vanti
non capisco il perché la lettura è facile, adottata uno stile tra il popolare
e il colto :V
 

ConteRosso

mod sanguinario
Per nutrirsi in modo economico in America, uno può andarsi a comperare un panino caldo con una salsiccia dentro, è comodo, roba che si vende agli angoli delle strade, niente cara. Mangiare nel quartiere dei poveri non mi disturbava certo, ma non incontrare più quelle belle creature da ricchi, ecco quel che diventava assai penoso. Allora non val nemmeno più la pena di mangiare.
Al Laugh Calvin, su quei folti tappeti, potevo ancora aver l'aria di cercare qualcuno fra le donne troppo belle dell'entrata, caricarmi poco a poco nella loro atmosfera equivoca. Pensandoci dovevo ammettere che avevano avuto ragione gli altri, dell'Infanta Combitta, me ne rendevo conto, con l'esperienza, non avevo dei gusti seri per un pezzente. Avevano fatto bene i compagni della galera a cantarmelo chiaro. Tuttavia, il coraggio continuava a non tornarmi. Avevo un bel riprendere dosi su dosi di cinema, qua e là, ma era proprio il minimo per ricuperare lo slancio che mi ci voleva per un passeggiata o due. Niente di più. In Africa, avevo certo conosciuto un genere di solitudine abbastanza feroce, ma l'isolamento in quel formicaio americano prendeva una piega ancora più opprimente.
Sempre avevo temuto d'essere pressoché vuoto, di non avere insomma alcuna seria ragione per esistere. Adesso davanti ai fatti ero proprio certo del mio nulla individuale. In quell'ambiente troppo diverso da quello in cui coltivavo le mie meschine abitudini, mi ero come dissolto all'istante. Mi sentivo vicinissimo alla non esistenza, semplicemente. Così, lo scoprivo, da quando avevano smesso di parlarmi di cose familiari, nulla più m'impediva di sprofondare in una sorta di noia irresistibile, in una sorta di dolciastra, spaventevole catastrofe spirituale. Una cosa disgustosa.
 

@lr

Banned
Lo lessi negli anni dell'Università. Un capolavoro. Pur essendo molte pagine lo divorai.

Stile asciutto e denso di significato. Uno dei rari esempi di grande scrittore di destra.
 

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