Lotta contro il Contante (1 Viewer)

tontolina

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VI PIACE LA MONETA ELETTRONICA CHE I BOSTRI POLITICI VOGLIONO IMPORCI?

ecco un bel problema non da poco
Allarme bancomat, 95 per cento dei prelievi a rischio a partire dall'8 aprile
Allarme bancomat, 95 per cento dei prelievi a rischio a partire dall'8 aprile

Timothy Rains, direttore dell'area Trustworthy Computing di Microsoft, lancia l'allarme e afferma che c'è il "100%" delle possibilità che gli hacker riescano ad individuare i punti deboli di Windows XP"


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Allarme bancomat, 95 per cento dei prelievi a rischio a partire dall'8 aprile
 

tontolina

Forumer storico
Orlandi: stop al contante, contro il sommerso solo moneta elettronica
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PER APPROFONDIRE
fisco , contanti , moneta elettronica , orlandi , evasione

di Umberto Mancini
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Basta con il contante In Italia «sono maturi i tempi per un utilizzo della moneta elettronica» a vasto raggio. Parla chiaro il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, nel corso di un'audizione alla Commissione bicamerale sull'Anagrafe tributaria. La moneta elettronica - ha spiegato - può avere un impatto positivo sulla riduzione del sommerso e sul costo della gestione del contante che costa 4 miliardi l'anno al settore bancario e 8 miliardi l'anno al sistema Paese. Ed è in fondo la soluzione finale per mettere al tappeto chi evade le tasse.

Del resto in Italia il valore dell'economia sommersa è compreso, secondo stime Istat, fra i 255 e i 275 miliardi di euro, pari al 16,3% - 17,5% del Pil». Per il direttore dell'Agenzia delle Entratesi tratta di dati «preoccupanti» perchè «il contante in quanto mezzo anonimo e non tracciabile alimenta le possibilità di sviluppare, di conseguenza la riduzione del contante rappresenta una delle chiavi per la lotta all'evasione. Dati alla mano, aggiuge, «l'analisi sull'utilizzo del contante nel nostro Paese rileva che l'82% in numero e il 67% in valore delle transazioni viene effettuato in contanti».

Da qui, è evidente, l'importanza dei pagamenti elettronici. «Un incremento nell'uso delle carte di pagamento avrebbe infatti un impatto positivo sia sulla riduzione del sommerso e, di conseguenza, sulle entrate fiscali, e ancora di più sui costi di gestione del contante, stimati in circa 4 miliardi l'anno per il settore bancario (8 miliardi di euro per il sistema Paese). «Oggi i consumatori - sottolinea Orlandi - non hanno significativi benefici dalla tracciatura delle proprie spese (con poche eccezioni) e, di conseguenza, non sono stimolati all'adozione di comportamenti sistematici che aumentino la tracciatura delle spese stesse», spiega, osservando invece che «una delle principali azioni utilizzate all'estero per contrastare il sommerso è stata il riconoscimento di un incentivo all'utilizzo delle carte di pagamento (carte di credito, carte di debito e carte prepagate)».

Quanto ai possibili scenari futuri, sottolinea la Orlandi, «si segnala che eventuali modifiche normative che estendessero l'obbligo di fatturazione elettronica alle operazioni commerciali e permettessero di sfruttare il patrimonio informativo veicolato dal Sdi, fornirebbero uno strumento potente per migliorare il contrasto all'evasione e il rapporto con i contribuenti».
24 Set 2014 17:17 - Ultimo aggiornamento: 18:33
 

Meres

Forumer attivo
Dall'oro reale, alla moneta coperta, alla banconota di carta straccia, al bit virtuale...
siamo ormai gia' al chip... e ciop...
 

big_boom

Forumer storico
Dall'oro reale, alla moneta coperta, alla banconota di carta straccia, al bit virtuale...
siamo ormai gia' al chip... e ciop...



chip e ciop ... :D

Renzi "Dobbiamo eliminare gli scontrini attraverso la tracciabilita' totale cosi' che l'Agenzia delle entrate non venga piu' avvertita come un avvoltoio - See more at: Renzi: basta scontrini, tracciabilita' - Rai News

quindi torna a martellare per eliminare il contante?

la gente che fa dopo per vivere? si spara? o gli date gratis la ciotola di riso e il condom per non fare figli ?
 

tontolina

Forumer storico
Il Ritorno alla Lira non Passa Perchè in Italia ci Sono Troppi Euro
02:10 16/02/15
Le reti di pf mettono a segno nel 2014 una raccolta netta complessiva pari a 23,6 miliardi di euro, in crescita del 42%...

Il ritorno alla Lira è difficile perchè in Italia ci sono troppi Euro, cioè troppa ricchezza. Il motivo è che gli italiani (o per la precisione una parte degli italiani) hanno molta ricchezza, sia rispetto alla situazione pre-euro che rispetto agli altri paesi. L'economia produttiva è a pezzi, ma la ricchezza finanziaria: a) ha beneficiato dell'Euro, b) non ha risentito della crisi

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la ricchezza finanziaria (conti correnti, risparmio, polizze, titoli di stato, obbligazioni varie, azioni, fondi...) degli italiani ha toccato oggi il suo livello più elevato, pari a quello del 2008. Le perdite sulle azioni sono state compensate dai guadagni sulle obbligazioni. Sono più di 9mila miliardi, anche assumendo che gli immobili valgano un poco meno di quanto calcola Bankitalia (ma attenzione che negli ultimi mesi è in corso un boom dei mutui...)

Per quanto l'allarmismo e il terrorismo che i media spargono sui "risparmi bruciati" se si ritorna alla Lira sia esagerato, il nocciolo della storia non è affatto falso. Una parte della ricchezza gli italiani (quelli abbienti) la perderebbero se lo stato convertisse in Lire i conti bancari e molte attività finanziarie, per cui specialmente tra la gente che ha soldi, l'opposizione al ritorno alla lira è fortissima. E la gente che ha soldi è quella che conta

In parole semplici, gli interessi di chi ha ricchezza e patrimonio non coincidono con quelli di chi si guadagna da vivere con il lavoro. L'Euro va bene per i primi e male per i secondi


Ad esempio per i tedeschi è diverso e anzi il contrario: beneficerebbero come ricchezza dall'uscire dall'euro e ne soffrirebbero come economia reale.

La ricchezza media o mediana degli italiani è maggiore di quella dei tedeschi. Lo so che le statistiche che si sono visti sui giornali un anno fa quando la UE ha tirato fuori il confronto erano un poco falsate e andavano corrette. Ma anche l'articolo migliore su tutta la storia della ricchezza dei tedeschi stranamente poco elevata ("Wealth Distribution and the Puzzle of Germany") conclude che è vero: i tedeschi hanno reddito più elevato, ma meno ricchezza pro-capite degli italiani. Tre motivi.

i) I tedeschi affittano (al 40%) e gli italiani posseggono casa (all'85%) e come noto i valori degli immobili sono più elevati da noi e poi oltre la metà dei tedeschi non ha proprio questo asset.

ii) Il debito pubblico italiano ha "sostenuto il tenore di vita" di una generazione di italiani (benestanti o quasi) pagano tassi di interesse reali dal 3 al 5% annuo (al netto dell'inflazione) per venti anni. I titoli di debito tedeschi molto meno.

iii) I tedeschi negli anni '70 e '80 hanno pagato in passato più tasse e quindi hanno accumulato meno ricchezza. Il fatto di aver pagato lo stato tedesco meno di interessi e di avere pagato più tasse ha contribuito al fatto che in Germania si hanno più assistenza, sussidi e servizi che in Italia per cui avere meno ricchezza o risparmi è meno essenziale ("lo stato sociale...")

iv) nel 1945 i tedeschi partirono veramente da zero, ad esempio tutti i crediti e debiti vennero azzerati per decreto degli anglo-americani e molta gente ricca perse veramente tutto

Se guardi il confronto europeo la ricchezza media in Italia è una delle più elevate e non solo verso i tedeschi in particolare. Anche nello studio più accurato risulta maggiore di quella di quasi tutti i paesi europei.

Alla fine bisogna capire che "l'economia dell'Italia" è fatta di due componenti, il reddito annuale che si produce, con le imprese, l'occupazione ecc... e questo appunto va male in Italia e bene in Germania.
Poi però c'è la ricchezza o patrimonio (o risparmi) accumulato dalle ultime generazioni e nel mondo attuale e specialmente nell'Euro il suo andamento può essere anche l'opposto. In italia l'economia va male e la ricchezza bene e l'Euro la mantiene artificialmente gonfiata.

Non c'è dubbio uscire dall'euro convertendo tutto per decreto in Lire faccia calare la ricchezza, per cui l'opposizione dei benestanti è piuttosto compatta al ritorno alla Lira. E tra parentesi, a differenza della Grecia, non c'è stato alcuno spostamento di soldi all'estero, i soldi sono qui in Italia.

Ho seguito per due anni abbastanza il campo dei sostenitori dell'uscita dall'Euro, ma mi rendo conto ora che non si rendono conto del problema e per spirito di partigiano di opposizione e di lotta semplicemente lo negano.
Il fatto è che il potere del denaro e della ricchezza è difficile da scavalcare specie nel mondo attuale dove i governi in praticano hanno come obiettivo di massimizzare la ricchezza finanziaria e sostenere a tutti i costi il mercato finanziario.

Più ci pensi in modo obiettivo e non polemico e più ti rendi conto che non puoi proporre di convertire tutto in lire in Italia, devi proporre di lasciare stare i soldi in Euro e introdurre le Lire o qualcosa che funziona come le Lire in parallelo agli Euro (vedi ad esempio "Che Differenza C'è tra 100 Euro e un Bond senza Interessi con Cui Paghi le Tasse da 100 Euro ? o "Il Top Economista Monetario di Chicago: Creare una Moneta Parallela")

Se dici che gli tocchi i soldi in Euro il ritorno alla Lira non passerà mai. Ci sono troppi soldi in Italia (e sono in Euro)
 

tontolina

Forumer storico
“VI SPIEGO PERCHE’ NON USO LA CARTA DI CREDITO”: PAROLA DI RALPH NADER, L’AVVOCATO AMERICANO PALADINO DEI DIRITTI DEI CONSUMATORI. LEGGETE CON GRANDE ATTENZIONE

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DI RALPH NADER
informationclearinghouse.info
Ad un recente simposio dell’American Antitrust Institute a Washington D.C. ho chiesto ai presentatori circa la capacità del contante e degli assegni di competere con l’industria delle carte di credito e i relativi stretti controlli su commercianti.
Questo punto ovvio lo diventa meno quando si tiene conto della progressiva esclusione dei pagamenti in contanti/assegni causata dalla incredibile crescita di beni e servizi che non si possono acquistare a meno che non si possieda una carta di credito o un amico che la presti in cambio di un rimborso.
Per mandare alcuni tipi di posta espresso, affittare un’auto, pagare i servizi di compagnie aeree/ferroviarie o di un hotel, non è possibile pagare in assegno/contanti o è un disastro di condizioni e richieste informative. Il trend generale è di limitare sempre più ciò che la valuta legale può realmente acquistare negli USA a causa di contratti restrittivi con clausole minuscole (vediate faircontracts.org)
Per molta gente,la convenienza di una carta di credito e la possibilità di premi giustificano la preferenza di lasciar decadere il contante. Per di più, consumatore con un basso reddito preferiscono un maggior credito, benchè a caro prezzo. I detentori di carte di credito ricevono “punti” come le miglia dei frequent flyers, ma spesso pagano in altre maniere nascoste per questi “regalini”.
Malgrado gli ostacoli sopra menzionati, io non ho una carta di credito o una carta a debito che necessiti della mia firma.
Ci sono importanti ragioni per cui preferisco il contante e gli assegni al posto della plastica.
• La plastica dà la possibilità di una devastante e quotidiana invasione della privacy. I dati personali di acquisto fluttuano nel mondo senza controllo. Le industrie di raccolta dati sono ovunque e sia i governi sia gli hackers possono accedere ai dati delle persone. Come Facebook e Google hanno dimostrato, è quasi impossibile preservare la diffusione delle informazioni personali.
• Una volta entrati nell’economia del credito si cade sotto il controllo dei coloro che arbitrariamente stabiliscono i rating e il valore del credito. Ci si può lamentare per ore con un risponditore automatico o una compagnia di assicurazioni, se si è vittima di false informazioni nei contratti o anche se si possiedono troppe carte di credito, la disponibilità può andare “in sofferenza” e si può ricevere rifiuti per le concessioni di prestiti.
• L’economia delle carte di credito, con le sue regole anti-competitive di niente-spese-aggiuntive è inflazionaria e si ripercuote negativamente sul potere d’acquisto dei consumatori così come sui risparmi, ai quali vengono applicati tassi inferiori.
• Le carte di credito incentivano l’acquisto d’impulso. L’industria lo sa molto bene. Strisciare una carta di plastica invece di aprire un portafogli ed estrarne il denaro crea una disconnessione tra l’acquisto e l’esborso di denaro da parte del consumatore.
• I termini di contratto delle carte di credito – quello che la senatrice Elizabeth Warren definisce “tracce di topo” – sono nella maggior parte dei casi invisibili e non negoziabili. Firmi sulla linea tratteggiata, stai zitto e compri. Le aziende difficilmente competono per creare clausole che vadano a favore del consumatore. Paragonate, con un buon microscopio, i contratti standard di Visa, Mastercard o Discover o GM, Ford e Toyota, o Bank of America, Citigroup, o Wells Fargo. I consumatori vengono trascinati in un contratto di schiavitù senza scelta.
• Usare contanti o assegni incentiva il consumatore a vivere entro i propri limiti e a non venir coinvolto in spirali di debito sempre più grandi. Se stai facendo shopping fornito di contanti e ti dai un limite, è impossibile spendere di più se non hai con te più denaro di quanto avevi stabilito in precedenza.
• Pagando in assegno/contanti evita commissioni, penali, spese di fine rapporto e, ovviamente, interessi stellari per i consumatori. Le corporation dall’altro lato del tavolo invece beneficiano di tassi vantaggiosissimi. (Ricordatevi, comunque, che anche gli assegni hanno comunque un costo)
• Pagando in contanti/assegni – ad esempio in un ristorante – fa risparmiare tempo e aiuta a controllare possibili errori. Per di più previene l’aggiunta fraudolenta di spese non previste al conto.
• Pagando in assegno/contanti si evita di consegnare informazioni personali alla mercé di internet companies che le rivendono profumatamente a pubblicitari, con una tale specificità da far loro conoscere le vostre passioni e i vostri desideri.
• Le aziende di carte di credito spesso concedono ai consumatori limiti di spesa troppo alti rispetto al loro effettivo salario.
Apple è uscita con un sistema di pagamento che non richiede firme o click. Si può venire internati nel carcere del credito con una sola strisciata.
Quale sarà la prossima mossa? Il pagamento attraverso le onde cerebrali?
C’è un caso notevole di garantire sconti in caso di pagamento in contanti, ad esempio nelle stazioni di servizio. Per sfruttare il risparmio che l’esercente ottiene bypassando il sistema delle carte di credito a beneficio del consumatore, una situazione di mutuo vantaggio. Per di più, non dovrebbe esserci discriminazione verso i consumatori basata sulla loro scelta di usare valuta liquida; gli esercenti dovrebbero accettare tutti i metodi di pagamento.
Ralph Nader è un politico e attivista di origini libanesi, nonchè autore, conferenziere ed avvocato. Le aree di interesse di Nader includono la difesa dei consumatori, l’ambiente, la difesa dei diritti umani e il governo democratico.
https://blog.nader.org/
Fonte: http://www.informationclearinghouse.info
8.12.2014
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione FA RANCO
 

tontolina

Forumer storico
In pole position per la lotta al contante, l'Italia arriva ultima in Europa per efficacia contro l'economia sommersa. Con in più l'effetto collaterale di mettere in affanno pezzi pregiati del made in Italy. La Penisola è infatti l'unico Paese europeo ad avere abbassato fino a 999,99 euro il tetto ammesso per l'utilizzo del denaro contante (con un decreto varato nel 2011), senza che questa mossa abbia portato significativi vantaggi nella lotta all'evasione o al riciclaggio.

Anzi nella Ue, dove le limitazioni all'uso delle banconote sono un'eccezione, spiccano per la bassissima percentuale di economia sommersa sul totale del pil proprio alcuni grandi Paesi che non prevedono alcun tetto ai contanti, come la Gran Bretagna, la Germania, la Svezia e molti altri. E anche quando sono presenti limiti, come per Francia, Grecia, Spagna o Belgio, questi sono meno pesanti rispetto a quelli italiani e vanno dai 1.500 ai 3 mila euro. Fa eccezione il Portogallo che si colloca praticamente sullo stesso livello dell'Italia con il limite fissato a 1.000 euro.

http://www.milanofinanza.it/news/piu-contanti-per-favore-201504111910472939
 

tontolina

Forumer storico
I conti correnti non sono garantiti (Banca d’Italia)

Di Pasquale Marinelli Feed , il 23 aprile 2015 3 Comment




Cari lettori torno a scrivere sul blog dopo tanto. Impegni lavorativi e familiari non mi consentono più di scrivere con la frequenza e l’attenzione di una volta. Oggi però ho deciso di scrivere questo post per condividere con voi quanto si apprende circa l’affermazione di ieri del governatore della Banca d’Italia e che riguarda i risparmi di noi tutti. Durante un’audizione della commissione Finanze del Senato, il governatore avrebbe detto che le banche “devono informare la clientela del fatto che potrebbero dover contribuire al risanamento di una banca”.
E’ un avvertimento importantissimo cari lettori. Le banche in cui depositate i vostri denari, oltre a farli propri, sarebbero anche intenzionate ad usarli per sanare i buchi dei loro bilanci. E a dirlo sono proprio le banche per bocca del governatore della Banca d’Italia, la cui generica affermazione mette ufficialmente in discussione non solo la sicurezza dei risparmi di chi è azionista o obbligazionista di una banca, ma soprattutto la famosa e fantomatica garanzia sui depositi di conto corrente inferiori ai 100 mila euro (che evidentemente è solo una chiacchiera per tenervi buoni).
Da quanto dice il governatore si deduce allora che niente e nessuno garantirebbe la sicurezza dei vostri soldi che depositate nei conti correnti, perché potrebbero essere rapinati dalla vostra stessa banca al fine di risanarsi e lasciare sul lastrico voi altri.
E poi c’è chi favoreggia per l’abolizione del contante! Se fosse abolita la possibilità di prelievo del proprio denaro tramite contante, si avrebbe un’arma in meno per difendersi da un attacco del genere, sferrato dal sistema che invece lo dovrebbe custodire per voi.
Insomma, la razzia di Cipro per salvare il sistema bancario interno ai danni dei risparmiatori (ricordate? leggete qui) ha fatto scuola e ora ci si prepara per adottare le stesse misure in maniera standard anche in Italia, in caso di necessità.
Occorre difendersi. Bisogna imparare a rimanere il più lontano possibile dal rischio paventato ieri dal governatore della Banca d’Italia. Alla luce di tutto ciò, prossimamente mi impegnerò a condividere su questo blog in che modo si può agire per allontanarsi il più possibile da un tale rischio. Nel frattempo è possible ripassare quanto scrissi circa due anni fa.

da Il Blog di Pasquale Marinelli
 

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